PRESSO I FIUMI DI BABILONIA


Ricostruzione di Babilonia ai tempi di Nabucodonosor II (VI sec. a.C.). Si entra attraverso la porta sull’Eufrate: davanti, il complesso templare di Esagila, dominato dalla mole della ziqqurat Etemenanki, dedicata a Marduk.

Là, presso i fiumi di Babilonia, sedevamo e piangevamo, ricordandoci di Sion;
sui salici di quella terra avevamo appese le nostre cetre.
Là, quelli che ci avevano condotti in cattività ci chiedevano le parole di un canto, sì, quelli che ci opprimevano chiedevano canti di gioia, dicendo: «Cantateci un canto di Sion».
E come potevamo noi cantare
con il piede straniero sopra il cuore.

Shabbat shalom

barbara

C’È QUALCUNO CHE SI INTENDE DI GRAVIDANZE?

No, perché mi è arrivato un messaggio all’account del blog. Premesso che non conosco né la signora né gli altri della banda, premesso che non ho mai avuto a che fare con loro per cui non è molto chiaro quale interesse dovrei avere ad essere messa al corrente delle personali vicende della signora Lunati, premesso tutto questo, c’è qualcosa nelle date che mi lascia un pelino perplessa…

Da: Lunati@diegodallapalma.it  
Date: 29 marzo 2012 13:15
Oggetto:
A:
ilblogdibarbara@gmail.com

Sarò assente dall’ufficio per maternità a partire dal 22/12/2012, per qualsiasi informazione contattare le mie colleghe Simona De Filippo e/o Giorgia De Filippo.
Grazie
Simona Lunati

Product Manager

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AGGF Cosmetic Group S.p.a.
Divisione diego dalla palma
Via Madonnina, 13 – 20121 Milano
Tel. (+39) 02.91.19.84.11   Fax (+39) 02.91.19.84.12

Io, come noto, non ho esperienze in materia: qualche amica di passaggio con maggiori cognizioni mi potrebbe cortesemente illuminare? Grazie.

barbara

BEH, SCUSATE

Ma un ospedale che vi manda un sms per ricordarvi che fra tre giorni avete un appuntamento, dove altro lo trovate?


NOTA: al posto del parcheggio in alto a destra nella foto, adesso c’è, quasi ultimata, una nuova ala dell’ospedale, con parcheggio sotterraneo su due piani, che si aggiunge al parcheggio sotterraneo già esistente sul lato opposto.

barbara

27 MARZO 2002

Dieci anni fa la mattanza del Park Hotel a Netanya, durante la celebrazione di Pesach: trenta morti, parecchi dei quali anziani sopravvissuti alla Shoah, e centoquaranta feriti, venti dei quali molto gravi. Questi i volti delle vittime


e questi i loro nomi:

Abramovitch, 63, of Holon
David Anichovitch, 70, of Netanya
Alter Britvich, 88, of Netanya
Frieda Britvich, 86, of Netanya
Andre Fried, 47, of Netanya
Idit Fried, 47, of Netanya
Dvora Karim, 73, of Netanya
Michael Karim, 78, of Netanya
Eliezer Korman, 74, of Ramat Hasharon
Yehudit Korman, 70, of Ramat Hasharon
St.-Sgt. Sivan Vider, 20, of Bekaot
Ze’ev Vider, 50, of Moshav Bekaot
Ernest Weiss, 80, of Petah Tikva
Eva Weiss, 75, of Petah Tikva
Anna Yakobovitch, 78, of Holon
George Yakobovitch, 76, of Holon
Sgt.-Maj. Avraham Beckerman, 25, of Ashdod
Shimon Ben-Aroya, 42, of Netanya
Miriam Gutenzgan, 82, Ramat Gan
Amiram Hamami, 44, of Netanya
Perla Hermele, 79, of Stockholm, Sweden
Marianne Myriam Lehmann Zaoui, 77, of Netanya
Lola Levkovitch, 70, of Jerusalem
Sarah Levy-Hoffman, 89, of Tel-Aviv
Furuk Na’imi, 62, of Netanya
Eliahu Nakash, 85, of Tel-Aviv
Chanah Rogan, 90, of Netanya
Irit Rashel, 45, of Moshav Herev La’et
Clara Rosenberger, 77, of Jerusalem
Yulia Talmi, 87, of Tel-Aviv

In quel di “Palestina”, nel frattempo, si celebra lo strepitoso successo di questa eroica azione di resistenza.

barbara

PICCOLA RIFLESSIONE SULL’ALIMENTAZIONE

Fra i vegetariani, il cui numero continua ad aumentare, si possono distinguere due diverse tipologie: quelli che compiono questa scelta per ragioni etiche (non mi riconosco il diritto di uccidere gli animali) e quelli che lo fanno per ragioni ambientali (gli animali da carne consumano più cibo di quanto ne producano, anche in termini di valore nutritivo, e a lungo andare il pianeta non sarà più in grado di sostenerlo). Motivazioni, entrambe, sicuramente valide e rispettabili, ma che cosa succederebbe se le portassimo avanti fino alle estreme conseguenze?
Scelta etica: non uccidiamo più nessun animale. Conseguenza: gli animali continueranno a nutrirsi di tutto ciò che di vegetale il pianeta produce, senza fornirci altro cibo in cambio, e moltiplicandosi a dismisura. In breve tempo non ci sarà più sulla terra un solo filo d’erba né un chicco di grano. Si estinguerà la specie umana per annientamento della possibilità di nutrirsi, si estingueranno gli animali erbivori e granivori per la stessa ragione, si estingueranno, subito dopo, gli animali carnivori per esaurimento delle loro provviste alimentari. In conclusione: cesserà la vita sul pianeta terra.
Scelta ambientale: sterminiamo tutti gli animali erbivori e granivori del pianeta affinché non ci privino del cibo che il pianeta è in grado di fornirci. Conseguenza: morte per fame di tutti gli animali carnivori. Noi resteremo privi di uova e latte, ossia di grassi e proteine animali, indispensabili almeno nella fase dello sviluppo; la specie umana (forse) sopravviverà ma subirà una irreversibile decadenza fisica e intellettuale. Conclusione: si avvierà lentamente alla fine la vita sul pianeta terra.
Io continuerò a mangiare carne, voi fate un po’ come vi pare.

barbara

GOREMY

Al secolo Remy Munasifi, padre iracheno, madre libanese. Poteva scegliere la carriera del martire, che tira parecchio da quelle parti; lui invece aveva altre idee, per la sua vita, parecchio diverse. E questi sono i risultati.

(In effetti non dà l’idea di uno che per trovare qualche letto accogliente debba andarselo a cercare all’altro mondo)


barbara

RESTIAMO UGUALI!

Nuovo capitolo della storia infinita dell’assedio di Gaza!

Comprendendo che non sarebbero mai riusciti ad affamare i palestinesi fino all’estinzione, perchè coi tanti tunnel verso l’Egitto qualche falafel rotolava sempre, i malefici sionisti hanno deciso di cambiare strategia, ora subdolamente cercano di spingere Gaza nella voragine della bulimia! Ogni giorno NON-STOP stanno inviando senza tregua centinaia e centinaia di camion di prodotti alimentari, prevalentemente grassi e pieni zeppi di gliceridi. Prime tracce di obesità si cominciano a segnalare un po’ ovunque ma soprattutto nel campo profughi di Jabaliya e nei bassifondi di Gaza city.

Lanciamo una nuova campagna:

GAZA SATOLLA MA NON BUZZICONA!!!

All’eccezionale happening ove lanceremo l’idea, potremo bruciare ognuno una bandierina d’Israele da cocktail, mordere e sputare con spregio un frutto israeliano, calpestare uno zerbino con la foto di Nethaniahu, e strappare una simbolica penna sionista dall’ala di una colomba rapita in un kibbutz.

Partecipate tutti, contro Israele è così di moda!

Nello schema allegato le prove di quanto affermiamo, quei camion sono peggio delle bombe, e ogni giorno ne mandano altri, bisogna fermarli prima che non rimanga un solo palestinese in grado di vedersi intero dentro allo specchio!
(a cura di “kal”)

Ha ragione: dobbiamo fermarli, costi quel che costi.

barbara