ITAMAR UN ANNO FA

Un anno fa andava in scena la mattanza di Itamar: un padre, una madre, tre bambini di undici anni, quattro anni, tre mesi assassinati a sangue freddo nella loro casa, nel loro letto; alcuni sgozzati, altri accoltellati al cuore. Erano arrivati lì dopo essere stati evacuati da Gush Katif, nella striscia di Gaza, per consegnarla judenrein all’autorità palestinese e avere in cambio la pace. In cambio sono arrivati terrorismo, morte e distruzione, migliaia di missili e questa carneficina. Festeggiata, come di consueto, per le strade del vicino villaggio palestinese con distribuzione di dolci. I carnefici, nei “Territori palestinesi”, trattati da eroi. La carneficina, nei nostri mass media, praticamente ignorata. E a Itamar una ragazzina di dodici anni a fare i conti con lo sterminio della propria famiglia.

Udi Fogel
Ruth Fogel
Yoav Fogel
Elad Fogel
Hadas Fogel

Ci sono tragedie con le quali, con il tempo, si impara a convivere. Ci sono ferite che, con il tempo, si rimarginano e fanno male solo quando cambia il tempo. E altre no. Questa è una di quelle che no. Ricordiamoli. Ricordiamo questi nostri fratelli sterminati da una furia identica a quella che settant’anni fa ha provocato la Shoah. Ricordiamoli rileggendo i pezzi uno, due e tre dedicati loro l’anno scorso. Rivediamo l’intervista a Tamar, che rientrando ha scoperto il massacro.

E concediamoci ancora un momento per una piccola riflessione. E soprattutto – vi comando queste parole – non dimentichiamo, non dimentichiamo mai.

barbara