NOAM SHALIT

Il padre di Gilad. Quello che per anni, invece di protestare contro tutti i governi del mondo che anziché fare l’unica cosa logica, ossia pretendere da Hamas, pena la chiusura di tutti i generosi rubinetti da tempo immemorabile oscenamente aperti a manetta, il rilascio immediato e incondizionato di Gilad, continuavano a chiedere a Israele “gesti di buona volontà”, ha protestato contro il governo israeliano che non abbassava abbastanza le brache di fronte al terrorismo. Quello che anziché piazzarsi davanti alla sede della Croce Rossa che, fedele al proprio passato, non ha mai mosso un dito per tentare almeno di vedere Gilad, è stato per anni piazzato davanti alla casa del primo ministro per sollecitare la liberazione di tutti i terroristi prigionieri in Israele. Quello. Ha deciso di mettersi in politica, sfruttando cinicamente la disumana sofferenza di suo figlio per fare carriera. E ha detto che capisce benissimo i terroristi palestinesi, che anche lui, se fosse palestinese, troverebbe giusto rapire gli israeliani.
Ho due cose da dire: la prima è che mi vergogno di avergli stretto la mano. Posso dire, a mia parziale discolpa, che non ci ero andata di mia spontanea volontà, e avevo anche espresso chiaramente la ripugnanza che provavo all’idea di andare lì; sta di fatto che una volta lì gli ho stretto la mano. Me ne vergogno profondamente. E desidero chiedere scusa a tutte le vittime innocenti degli oltre mille assassini liberati anche a causa del comportamento tenuto da questo individuo. Desidero chiedere scusa ai familiari delle vittime. Desidero chiedere scusa anticipatamente a tutte le future vittime innocenti degli assassini rimessi in libertà grazie al ricatto orchestrato da questo individuo. La seconda è che mi auguro che, vista la sintonia fra lui e i terroristi palestinesi, questi ultimi lo accontentino, e che il prossimo rapito sia lui. E che nessuno muova un dito per andarlo a liberare. Non gli sto augurando di essere rapito, intendiamoci, ma se proprio dovranno rapire qualcuno, meglio lui che un innocente.

barbara

AGGIORNAMENTO: quest’uomo la deve smettere di leggere i miei pensieri e copiarmeli!