Fra i vegetariani, il cui numero continua ad aumentare, si possono distinguere due diverse tipologie: quelli che compiono questa scelta per ragioni etiche (non mi riconosco il diritto di uccidere gli animali) e quelli che lo fanno per ragioni ambientali (gli animali da carne consumano più cibo di quanto ne producano, anche in termini di valore nutritivo, e a lungo andare il pianeta non sarà più in grado di sostenerlo). Motivazioni, entrambe, sicuramente valide e rispettabili, ma che cosa succederebbe se le portassimo avanti fino alle estreme conseguenze?
Scelta etica: non uccidiamo più nessun animale. Conseguenza: gli animali continueranno a nutrirsi di tutto ciò che di vegetale il pianeta produce, senza fornirci altro cibo in cambio, e moltiplicandosi a dismisura. In breve tempo non ci sarà più sulla terra un solo filo d’erba né un chicco di grano. Si estinguerà la specie umana per annientamento della possibilità di nutrirsi, si estingueranno gli animali erbivori e granivori per la stessa ragione, si estingueranno, subito dopo, gli animali carnivori per esaurimento delle loro provviste alimentari. In conclusione: cesserà la vita sul pianeta terra.
Scelta ambientale: sterminiamo tutti gli animali erbivori e granivori del pianeta affinché non ci privino del cibo che il pianeta è in grado di fornirci. Conseguenza: morte per fame di tutti gli animali carnivori. Noi resteremo privi di uova e latte, ossia di grassi e proteine animali, indispensabili almeno nella fase dello sviluppo; la specie umana (forse) sopravviverà ma subirà una irreversibile decadenza fisica e intellettuale. Conclusione: si avvierà lentamente alla fine la vita sul pianeta terra.
Io continuerò a mangiare carne, voi fate un po’ come vi pare.
barbara