17-19 APRILE 1912: IL POGROM DI FEZ

All’inizio del XX secolo la Francia, desiderosa di estendere il suo impero coloniale al Nord Africa, approfitta dell’instabilità politica del Marocco per proporre al sultano Moulay Hafiz il proprio aiuto militare. Il sultano accetta, e nel marzo del 1912 viene firmato un trattato di protettorato. Le autorità religiose musulmane considerano tale trattato una svendita di una parte del dâr al-Islâm agli infedeli, ossia un tradimento, ma la loro rabbia non può scatenarsi sul ben armato esercito francese, e quindi la guerra santa si scatena sugli ebrei: il 17 aprile orde selvagge danno l’assalto al quartiere ebraico di Fez (in arabo mellah) e per tre giorni consecutivi si danno alla devastazione, al saccheggio, allo stupro, al rapimento di bambini, al massacro. Al termine del pogrom si registreranno 45 morti, 12.000 senza tetto, la distruzione degli arredi sacri e dei libri antichi della sinagoga.
(Come dite? Cosa c’entravano gli ebrei? Niente, perché? Da quando in qua c’è bisogno che gli ebrei c’entrino in qualcosa per massacrarli? Sarebbe come se dovessimo aspettare che Israele faccia qualcosa di male tutte le volte che ci viene il ghiribizzo di dire che è la causa di tutti i guai del pianeta!)
Fonti : uno e due. Un sentito grazie a loro, che mi hanno cortesemente fornito  un’informazione che mi mancava (e qui altre notizie sul pogrom) e a lei, che mi ha permesso di conoscere questo episodio che ignoravo.


Foto Ben-Zvi Institute


Foto Ben-Zvi Institute


Foto Ben-Zvi Institute

Ah, dimenticavo: nel 1912 non c’erano territori occupati. E non c’era neanche l’entità sionista. E non c’era neanche un qualche gruppo umano che si qualificasse, o che qualcuno qualificasse, come “popolo palestinese”. O meglio, c’erano i “palestinesi”: erano gli ebrei ad essere chiamati così.

barbara