I GIUSTI D’ITALIA

Sono 387 gli italiani riconosciuti come Giusti (dati aggiornati al 2004) dalla speciale commissione di Yad Vashem: non eroi, non cavalieri senza macchia e senza paura, ma uomini comuni: medici, avvocati, impiegati, operai, contadini, casalinghe… Persone che, trovandosi di fronte degli esseri umani in pericolo – a volte amici, a volte colleghi di lavoro, a volte semplici conoscenti, a volte perfetti sconosciuti – non hanno esitato a fare quanto necessario per salvarli, senza mai avere la sensazione di fare qualcosa di speciale: è accaduto che qualche figlio, scoperta casualmente in età adulta l’opera svolta dal padre, abbia chiesto: “Ma perché non mi hai mai raccontato niente?” per sentirsi rispondere: “Perché? Cosa c’era da raccontare?” E in un mondo in cui tanti millantano benemerenze – chissà se giustificate o no – per diritto ereditario, è bello constatare che i veri Giusti trattano con estremo pudore i propri ricordi, e in tale pudore hanno cresciuto anche i propri figli (nessuno, credo, ha mai sentito Piero Angela, Gianni Bulgari, Vittorio Citterich, Francesco Rutelli, dire qualcosa come “ah ma voi non sapete cosa ha fatto la mia famiglia…”).
Colpisce, in questo elenco dei Giusti l’Italia, l’altissimo numero di religiosi, suore e sacerdoti che in qualche caso, di fronte al pericolo in cui si trovavano gli ebrei, hanno persino sospeso la regola della clausura: persone dalla coscienza cristiana e umana decisamente superiore a quella dei loro superiori (Le reazioni del Vaticano [alla razzia del 16 ottobre nel ghetto di Roma] furono, contrariamente a quanto la stessa diplomazia tedesca si era aspettata, quasi nulle. Il segretario di Stato Maglione si accontentò di un colloquio privato con l’ambasciatore Ernst von Weizsaecker, senza neppure elevare una nota di protesta ufficiale alla Germania. Questo atteggiamento di riserbo tenuto in quella occasione dalla Santa Sede non fece altro che reiterare quello tenuto a livello internazionale nei confronti del genocidio antiebraico che si stava consumando nei paesi invasi dalla Germania e del quale la Santa Sede era stata informata fin dalle prime battute. p. 252)
Un libro che vale la pena di leggere, per riacquistare un po’ di fiducia nel genere umano.

I Giusti d’Italia, Mondadori
 
barbara