BOCCA DI ROSA: ANALISI DEL TESTO

La chiamavano Bocca di Rosa
metteva l’amore, metteva l’amore,
la chiamavano Bocca di Rosa
metteva l’amore sopra ogni cosa.
Ora, a parte che da quello che si può capire da tutto il testo non si direbbe che si tratti esattamente di amore, ci si chiede: se la chiamavano Bocca di Rosa ci sarà un motivo o no? E se il motivo è quello che sembra ragionevole pensare, il tutto avrà davvero qualcosa  a che fare con l’amore?

Appena scesa alla stazione
del paesino di Sant’Ilario
tutti si accorsero con uno sguardo
che non si trattava di un missionario.
È un modo un po’ edulcorato per dire che aveva un tale aspetto da baldraccona che bastava guardarla un quarto di secondo per inquadrarla?

C’è chi l’amore lo fa per noia
chi se lo sceglie per professione,
Bocca di Rosa né l’uno né l’altro:
lei lo faceva per passione.
Sì vabbè ma, non per farci gli affari degli altri, per carità, ma lei, Bocca di Rosa, di che cosa viveva?

Ma la passione spesso conduce
a soddisfare le proprie voglie
senza indagare se il concupito
ha il cuore libero oppure ha moglie.
No un momento: stiamo parlando di passione o di voglie da soddisfare? Perché non è che le due cose abbiano molto a che fare l’una con l’altra.

E fu così che da un giorno all’altro
Bocca di Rosa si tirò addosso
l’ira funesta delle cagnette
a cui aveva sottratto l’osso.
Quanto astio, quanto livore, quanto disprezzo nei confronti di queste mogli tradite, trascurate, ignorate da un branco di maiali infoiati! Sempre detto che i buoni di professione, innamorati di Caino – e Abele che si fotta pure – sono in assoluto la peggiore feccia della società. È di qualche conforto constatare che ha per lo meno la consapevolezza di essere, in quanto uomo, nient’altro che un volgare osso per cagnette fameliche.

Ma le comari d’un paesino
non brillano certo in iniziativa,
le contromisure fino al quel punto
si limitavano all’invettiva.
Embè, certo, si sa che le donne – pardon, comari – dei paesini non sono altro che delle povere imbecillotte, a differenza dei loro brillantissimi mariti e delle zoccole forestiere.

Si sa che la gente dà buoni consigli
sentendosi come Gesù nel Tempio,
si sa che la gente dà buoni consigli
se non può più dare cattivo esempio.
Eh già, ne sa qualcosa il nobile autore, del dare consigli sentendosi come Gesù nel Tempio

Così una vecchia mai stata moglie,
senza mai figli, senza più voglie,
si prese la briga e di certo il gusto
di dare a tutte il consiglio giusto.
Giusto: se le donne sono meritevoli solo di disprezzo, le vecchie sono meritevoli di disprezzo al quadrato.

E rivolgendosi alle cornute
le apostrofò con parole argute:
“Il furto d’amore sarà punito,
disse, dall’ordine costituito”.

E quelle andarono dal commissario
e dissero senza parafrasare:
“Quella schifosa ha già troppi clienti
più di un consorzio alimentare”.
Clienti? Come clienti? Non si trattava di passione? Non si trattava di amore?

Ed arrivarono quattro gendarmi
con i pennacchi, con i pennacchi
e arrivarono quattro gendarmi
con i pennacchi e con le armi.
Spesso gli sbirri e i carabinieri
al proprio dovere vengono meno,
Stiamo parlando di quei tizi che rischiano, e non di rado ci rimettono, la pelle per proteggerci? Stiamo parlando di quei tizi che rischiano, e non di rado ci rimettono, la pelle per trovare e liberare i nababbi che si fanno rapire dall’anonima sequestri? Magari fossero venuti meno al proprio dovere quando nelle mani dell’anonima sequestri c’eri tu, pezzo di merda. E mi raccomando, non dimentichiamoci di chiamarli sbirri, pezzo di merda.

ma non quando sono in alta uniforme
e l’accompagnarono al primo treno.
Eccerto, è l’abito che fa il carabiniere, chi non lo sa?

Alla stazione c’erano tutti
dal commissario al sacrestano,
alla stazione c’erano tutti
con gli occhi rossi e il cappello in mano
a salutare chi per un poco
senza pretese, senza pretese
a salutare chi per un poco
portò l’amore nel paese.
A me veramente sembrava che avesse portato più che altro una gran paccata di corna

C’era un cartello giallo
con una scritta nera,
diceva “Addio Bocca di Rosa,
con te se ne parte la primavera”.
Giustamente: il giallo era il colore usato per segnalare la peste a bordo, e con tutti quei clienti – più di un consorzio alimentare – chissà cosa girava per il paese

Ma una notizia un po’ originale
non ha bisogno di alcun giornale,
come una freccia dall’arco scocca
vola veloce di bocca in bocca.
E alla stazione successiva
molta più gente di quando partiva:
chi manda un bacio, chi getta un fiore,
chi si prenota per due ore.
Appunto: è nei casini che vige la tariffa oraria. Cosa vi avevo detto?

Persino il parroco che non disprezza
fra un miserere e un’estrema unzione
il bene effimero della bellezza
la vuole accanto in processione.
Vogliamo metterci d’accordo per favore? Erano alla stazione ad aspettarla o stavano facendo la processione?

E con la Vergine in prima fila
e Bocca di Rosa poco lontano
si porta a spasso per il paese
l’Amore Sacro e l’Amor Profano.
“Si porta a spasso”? Il parroco “si porta a spasso” la Vergine? E che razza di processione sarebbe?

E pensare che questo concentrato di cinismo, di perfidia, di odio, di disprezzo, di misoginia (e di antisemitismo duro e puro: qui non compare, ma nell’autobiografia sgorga e trabocca) c’è chi lo considera sublime poeta. Ma mi faccia il piacere!
Un fatto comunque è certo: se fosse vivo, con tutto il suo sviscerato amore per l’OLP – al tempo in cui dirottavano un aereo dietro l’altro e facevano strage di ebrei in giro per tutta l’Europa – e la sua infaticabile opera di denuncia della famigerata nonché potentissima lobby ebraica, sicuramente farebbe un tifo sfegatato per questi signori qui. (E che nessuno si azzardi a non cliccare).
barbara

Una risposta

  1. Ammazza quanto sei acida, non è che per caso parte delle “cagnette a cui hanno sottratto l’osso”?
    Comunque De André sarà pure fin troppo sopravvalutato, questo non lo metto in dubbio, ma mettersi a fare il processo a una stupida canzoncina(che comunque per quanto stupida è tutto sommato molto veritiera della realtà di certi paeselli italiani), mi sembra eccessivo

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    • “Ora, a parte che da quello che si può capire da tutto il testo non si direbbe che si tratti esattamente di amore, ci si chiede: se la chiamavano Bocca di Rosa ci sarà un motivo o no? E se il motivo è quello che sembra ragionevole pensare, il tutto avrà davvero qualcosa a che fare con l’amore?”
      Mi spiace ricordare ai moralisti che l’amore non è solo parole dolci e gesti gentili. L’amore è un connubio di amore spirituale e fisico, quando manca uno dei due non è più amore.
      “È un modo un po’ edulcorato per dire che aveva un tale aspetto da baldraccona che bastava guardarla un quarto di secondo per inquadrarla?”
      No. Indica che la gente di quel paesino è incline a lasciarsi prendere dai pregiudizi ed è una critica feroce a quest’ultimi.
      “Sì vabbè ma, non per farci gli affari degli altri, per carità, ma lei, Bocca di Rosa, di che cosa viveva?”
      Mi duole deluderla, ma sicuramente non viveva di sesso. Lo faceva perché le piaceva farlo senza altri interessi (quali denaro o divertimento).
      “No un momento: stiamo parlando di passione o di voglie da soddisfare? Perché non è che le due cose abbiano molto a che fare l’una con l’altra.”
      Invece sono strettamente collegate. Per esempio se uno è appassionato di musica, gli viene voglia di ascoltarla e a volte senza pensare che possa infastidire altri.
      “Quanto astio, quanto livore, quanto disprezzo nei confronti di queste mogli tradite, trascurate, ignorate da un branco di maiali infoiati! Sempre detto che i buoni di professione, innamorati di Caino – e Abele che si fotta pure – sono in assoluto la peggiore feccia della società. È di qualche conforto constatare che ha per lo meno la consapevolezza di essere, in quanto uomo, nient’altro che un volgare osso per cagnette fameliche.”
      Le ricordo che le cagnette mancano d’amore agli ossi, i quali non hanno fatto altro che cercare quello che le loro cagnette non davano più loro. (dualismo dell’amore)
      “Embè, certo, si sa che le donne – pardon, comari – dei paesini non sono altro che delle povere imbecillotte, a differenza dei loro brillantissimi mariti e delle zoccole forestiere.”
      Le donne iniziano ad inveire, senza capire che la mancanza è la loro. E le ricordo che bocca di rosa non è una meretrice.
      “Eh già, ne sa qualcosa il nobile autore, del dare consigli sentendosi come Gesù nel Tempio”
      De André non sta dando consigli, sta esprimendo il proprio ribrezzo nei confronti dei pregiudizi.
      “Giusto: se le donne sono meritevoli solo di disprezzo, le vecchie sono meritevoli di disprezzo al quadrato.”
      No. Sta dicendo che è la donna che meno dovrebbe parlare, quella che è invecchiata senza mai conoscere l’amore fisico, che dà a tutte il consiglio giusto. De André non è misogino, ma, ripeto, contro i pregiudizi.
      “Clienti? Come clienti? Non si trattava di passione? Non si trattava di amore?”
      Errato. Queste sono le parole delle donne che considerano bocca di rosa come una puttana, logico, quindi, che usino la parola cliente.
      “Stiamo parlando di quei tizi che rischiano, e non di rado ci rimettono, la pelle per proteggerci? Stiamo parlando di quei tizi che rischiano, e non di rado ci rimettono, la pelle per trovare e liberare i nababbi che si fanno rapire dall’anonima sequestri? Magari fossero venuti meno al proprio dovere quando nelle mani dell’anonima sequestri c’eri tu, pezzo di merda. E mi raccomando, non dimentichiamoci di chiamarli sbirri, pezzo di merda.”
      A parte che è irrispettoso chiamare chiunque” pezzo di merda”, comunque, le ricordo che de André era anarchico. Le forze dell’ordine non sono ben viste da chi è anarchico.
      “A me veramente sembrava che avesse portato più che altro una gran paccata di corna”
      Ha riportato l’amore fisico, che, in quel paesino, era scomparso da tempo.
      “Giustamente: il giallo era il colore usato per segnalare la peste a bordo, e con tutti quei clienti – più di un consorzio alimentare – chissà cosa girava per il paese”
      La primavera se ne va, la primavera che è stagione simbolo dell’amore e della vita che rinasce.
      “Appunto: è nei casini che vige la tariffa oraria. Cosa vi avevo detto?”
      Ancora pensa che sia una meretrice?! Si prenotano per due ore senza tariffa. Lo fa per passione.
      “Vogliamo metterci d’accordo per favore? Erano alla stazione ad aspettarla o stavano facendo la processione?”
      Bocca di rosa scende alla stazione successiva. Il parroco di quel paese è in processione e vuole con lui bocca di rosa, simbolo questo di grande apertura mentale.
      “Si porta a spasso”? Il parroco “si porta a spasso” la Vergine? E che razza di processione sarebbe?”
      Il punto non è il “si porta a spasso”, ma è “l’amore sacro e l’amor profano”. Questo indica il dualismo dell’amore: dev’esserci sia quello voluto dalla chiesa sia quello che viene per istinto naturale: insieme creano l’amore.
      Spirituale e fisico uniti a creare l’amore.

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      • “Ora, a parte che da quello che si può capire da tutto il testo non si direbbe che si tratti esattamente di amore, ci si chiede: se la chiamavano Bocca di Rosa ci sarà un motivo o no? E se il motivo è quello che sembra ragionevole pensare, il tutto avrà davvero qualcosa a che fare con l’amore?”
        Mi spiace ricordare ai moralisti che l’amore non è solo parole dolci e gesti gentili. L’amore è un connubio di amore spirituale e fisico, quando manca uno dei due non è più amore.

        -Sarà! Ma quello descritto nella canzone è un’atteggiamento promiscuo che denota più una passione per l’atto che per il sentimento,lecito!
        Ma “connubio tra amore spirituale e fisico” non è un cicinin forzato?-

        “È un modo un po’ edulcorato per dire che aveva un tale aspetto da baldraccona che bastava guardarla un quarto di secondo per inquadrarla?”
        No. Indica che la gente di quel paesino è incline a lasciarsi prendere dai pregiudizi ed è una critica feroce a quest’ultimi.

        -Il pregiudizio non è appannaggio dei paesini,anche De Andrè ne aveva di radicati e profondi,altri forse,ma ne aveva,quindi?
        Il bue che da del cornuto all’asino.-

        “Sì vabbè ma, non per farci gli affari degli altri, per carità, ma lei, Bocca di Rosa, di che cosa viveva?”
        Mi duole deluderla, ma sicuramente non viveva di sesso. Lo faceva perché le piaceva farlo senza altri interessi (quali denaro o divertimento).

        -Quindi abitava in una magione gratuita,si nutriva di bacche,foglie,erba…svelato l’arcano!!
        Le davano della vacca perche brucava!!-

        “No un momento: stiamo parlando di passione o di voglie da soddisfare? Perché non è che le due cose abbiano molto a che fare l’una con l’altra.”
        Invece sono strettamente collegate. Per esempio se uno è appassionato di musica, gli viene voglia di ascoltarla e a volte senza pensare che possa infastidire altri.

        -Questo è un paragone che mi ha destabilizzato,difficile smontarlo…un appassionato di sesso è un guardone,vero?-

        “Quanto astio, quanto livore, quanto disprezzo nei confronti di queste mogli tradite, trascurate, ignorate da un branco di maiali infoiati! Sempre detto che i buoni di professione, innamorati di Caino – e Abele che si fotta pure – sono in assoluto la peggiore feccia della società. È di qualche conforto constatare che ha per lo meno la consapevolezza di essere, in quanto uomo, nient’altro che un volgare osso per cagnette fameliche.”
        Le ricordo che le cagnette mancano d’amore agli ossi, i quali non hanno fatto altro che cercare quello che le loro cagnette non davano più loro. (dualismo dell’amore)

        -le cagnette mancano d’amore agli ossi,ma neanche gli ossi notoriamente partono alla ricerca del santo graal dell’amore!
        Il parallelismo nell’interpetazione di un paragone non è facoltativo.
        Se alle cagnette attribuisci caratteristiche reali anche gli ossi devono averle,i cani nn amano gli ossi così come gli ossi non cercano amore.-

        “Embè, certo, si sa che le donne – pardon, comari – dei paesini non sono altro che delle povere imbecillotte, a differenza dei loro brillantissimi mariti e delle zoccole forestiere.”
        Le donne iniziano ad inveire, senza capire che la mancanza è la loro. E le ricordo che bocca di rosa non è una meretrice.

        -Magari le donne avranno qualche colpa,chi non ne ha,ma da qui a dire che i mariti sono le vittime(soprattutto in quegli anni) o che la fanciulla dal soave appellativo non abbia responsabilità per le sue azioni ce ne passa.-

        “Eh già, ne sa qualcosa il nobile autore, del dare consigli sentendosi come Gesù nel Tempio”
        De André non sta dando consigli, sta esprimendo il proprio ribrezzo nei confronti dei pregiudizi.

        De Andrè in effetti era il prototipo del’indignato militante,dovrebbero chiedere i diritti i suoi degni eredi(Cristiano di sicuro lo è! Degno di suo padre intendo. E non parlo del musicista)-

        “Giusto: se le donne sono meritevoli solo di disprezzo, le vecchie sono meritevoli di disprezzo al quadrato.”
        No. Sta dicendo che è la donna che meno dovrebbe parlare, quella che è invecchiata senza mai conoscere l’amore fisico, che dà a tutte il consiglio giusto. De André non è misogino, ma, ripeto, contro i pregiudizi.

        -Si imparano sempre cose nuove!!
        tipo De Andrè nn è un misogino,solo nn ci sono donne al suo livello,ma non è misoginia! Anche il 99% degli uomini nn è al suo livello.Non sono gli altri che fanno schifo(in varie gradazioni,le donne un po’ di più) è lui che è assoluto(come Dio,Diciamo!)-

        “Clienti? Come clienti? Non si trattava di passione? Non si trattava di amore?”
        Errato. Queste sono le parole delle donne che considerano bocca di rosa come una puttana, logico, quindi, che usino la parola cliente.

        -E quando c’hai ragione,C’hai ragione!-

        “Stiamo parlando di quei tizi che rischiano, e non di rado ci rimettono, la pelle per proteggerci? Stiamo parlando di quei tizi che rischiano, e non di rado ci rimettono, la pelle per trovare e liberare i nababbi che si fanno rapire dall’anonima sequestri? Magari fossero venuti meno al proprio dovere quando nelle mani dell’anonima sequestri c’eri tu, pezzo di merda. E mi raccomando, non dimentichiamoci di chiamarli sbirri, pezzo di merda.”
        A parte che è irrispettoso chiamare chiunque” pezzo di merda”, comunque, le ricordo che de André era anarchico. Le forze dell’ordine non sono ben viste da chi è anarchico.

        -Appellare come “pezzo di merda “è irrispettoso per chiunque nn sia un pezzo di merda e comunque gli anarchici sono quei simpaticoni che pretendono che la società difenda il loro diritto di fare come cazzo gli pare “anche con la forza se necessario”.
        Il celerino dovrebbe picchiare l’anarchico a prescindere,lui non sa perche lo fa,l’anarchico neppure! E’ cosa buona e giusta,ora e sempre Kyrie eleison,Kyrie Eleison,Kyrie Eleison(esclusivamente per dargli ragione,ovvio!).
        “A me veramente sembrava che avesse portato più che altro una gran paccata di corna”
        Ha riportato l’amore fisico, che, in quel paesino, era scomparso da tempo.

        -Li ha salvati dall’estinzione?
        No!
        Ma si estingueranno dopo aver goduto,che devo ammettere che son cose!!-

        “Giustamente: il giallo era il colore usato per segnalare la peste a bordo, e con tutti quei clienti – più di un consorzio alimentare – chissà cosa girava per il paese”
        La primavera se ne va, la primavera che è stagione simbolo dell’amore e della vita che rinasce.

        -Rinasce niente! La signorina “nn meretrice” fa molta attenzione a nn rendere fertile il polline di varia provenienza che si è procurata.
        D’altronde il “nn meretricio” risulterebbe assai meno attraente se fosse accompagnato da gravidanze a raffica.-

        “Appunto: è nei casini che vige la tariffa oraria. Cosa vi avevo detto?”
        Ancora pensa che sia una meretrice?! Si prenotano per due ore senza tariffa. Lo fa per passione.

        -Ah! gia!
        Bruca!!-

        “Vogliamo metterci d’accordo per favore? Erano alla stazione ad aspettarla o stavano facendo la processione?”
        Bocca di rosa scende alla stazione successiva. Il parroco di quel paese è in processione e vuole con lui bocca di rosa, simbolo questo di grande apertura mentale.

        -Mah! Sai, i sacerdoti quel tipo di apertura mentale sono secoli che la praticano anche i Papi…Borgia ti dice niente? –

        “Si porta a spasso”? Il parroco “si porta a spasso” la Vergine? E che razza di processione sarebbe?”
        Il punto non è il “si porta a spasso”, ma è “l’amore sacro e l’amor profano”. Questo indica il dualismo dell’amore: dev’esserci sia quello voluto dalla chiesa sia quello che viene per istinto naturale: insieme creano l’amore.
        Spirituale e fisico uniti a creare l’amore.
        -AH-AHAHAHAHAHAHAHAHAAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHHAAHAHAHAHHA!-
        Questa nn te la commento,è favolosa

        INSIEME CREANO L’AMORE!!!!!

        Sei fantastico,secondo me nn ti rendi neppure conto.
        Cos’è?
        L’amore secondo la Chiesa è una opinione sul dualismo sesso sentimento,ve ne sono altre.
        Non sono oltranzista ,sono tutte lecite fintanto che c’è il rispetto,ma che è “spirituale e fisico uniti a creare l’amore”
        studi filosofia all’asilo?
        Non nel senso di studente,i bimbi dell’asilo intuiscono oltre,nel senso di concetti elementari buttati lì alla rifusa,vediamo che esce!
        Va be’!!
        ABBASSO DE ANDRE’!!!-

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    • No no, quale sindrome di Stoccolma, lui era innamorato dei delinquenti e dei terroristi e schifato della gente onesta già da prima. La cosa più sconvolgente comunque – e che inquadra alla perfezione il personaggio – è quella che ha raccontato in un’intervista Dori Ghezzi dopo la sua morte per illustrare il fatto che sì, era una persona un tantino particolare. Ha raccontato di una volta che erano in montagna e ad un certo momento la figlia, all’epoca piccolissima, si è messa a correre verso uno strapiombo e lei era talmente paralizzata dal terrore che non riusciva a muoversi. Poi all’ultimo momento, proprio un attimo prima che precipitasse, un uomo se n’è accorto e si è lanciato ed è riuscito a prenderla in tempo. Lei è quasi svenuta per la paura avuta e lui si è messo a sbeffeggiarla: “Ma quante storie”; lei ha gridato: “Ma ti rendi conto che poteva morire?!” E lui: “E vabbè, se moriva te ne facevo un’altra”. Ecco, questo è il sublime poeta.

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      • Mi sembra una di quelle persone che si comportano così tanto per far vedere al mondo che ‘non sono ipocriti’.

        Ma per caso era anche dichiaratamente fascista o nazista? (non solo l’ideologia, magari ha detto qualcosa di positivo su baffetto o su mussolini – non so come lo sbeffeggiano).

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        • No, per quel che ne so io era decisamente di sinistra… di più.
          Siccome “la proprietà è un furto” molte sue opere sono improntate sulla difesa dei deboli, ma anche dei criminali, perchè, sostanzialmente, sono stati defraudati, quindi si vanno a riprendere la roba loro.
          Oppure sono stati maltrattati da piccoli quindi da grandi hanno licenza di uccidere.
          Si sospetta che il suo rapimento non fosse altro che un finanziamento all’anonima sequestri sarda, che in quegli anni imperversava anche sul continente, particolarmente in Toscana a Lazio. Suo zio era proprietario di zuccherifici e poteva pagare.
          Paolo Villaggio, amico di infanzia, ne fa un ritratto severo, v. su youtube l’intervista.

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  2. Interessante lettura, non l’avevo mai vista così.

    Anche se: almeno a volte separerei l’autore dalle opere. Dopotutto, anche a Theodor Herzl mi pare piacesse la musica di quel noto antisemita di Richard Wagner – ma non credo che questo faccia di Herzl un antisemita, no? 😉

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    • Dipende. Premesso che Herzl è venuto prima della Shoah e mi sembra ragionevole pensare che per chi è venuto dopo le cose cambino parecchio, resta il fatto indiscutibile che Wagner è un antisemita che ha creato musica che con l’antisemitismo non ha niente a che fare, per cui penso si possa benissimo apprezzare la sua musica senza sentirsi rimordere la coscienza. Al contrario Celine è un antisemita che ha prodotto opere antisemite in cui inneggia allo sterminio degli ebrei, ossia le opere e il loro autore sono un tutt’uno. Fabrizio de Andrè è un antisemita cinico livoroso misognino che ha prodotto opere come questa che è un vero e proprio inno alla misoginia, ha scritto canzoni in cui chiama esplicitamente nazisti gli israeliani, ha scritto cose immonde come “un giudice”, che manda la gente sul patibolo unicamente per il piacere di far morire la gente perché, essendo basso di statura, ha il cuore troppo vicino al buco del culo – stravolgendo quel capolavoro del giudice di Spoon River, ha scritto cose oscene e schifose come Il gorilla… Ossia una merda di uomo ha scritto cose degne di quella merda che è l’autore.

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      • “Wagner è un antisemita che ha creato musica che con l’antisemitismo non ha niente a che fare, per cui penso si possa benissimo apprezzare la sua musica senza sentirsi rimordere la coscienza. Al contrario Celine è un antisemita che ha prodotto opere antisemite in cui inneggia allo sterminio degli ebrei, ossia le opere e il loro autore sono un tutt’uno.”

        Non fa una grinza.

        Anche se poi puoi sempre dare uno “spin” antisemita a pressoché tutto…

        Il Giudice l’ho sempre interpretato come la storia di una “self-fulfilling prophecy” (a furia di dirlo cattivo l’han fatto cattivo, in sintesi). Però anche la tua interpretazione mi pare stia in piedi. Ci penserò.

        In quale canzone dà dei nazisti agli israeliani? (Non conosco così bene l’opera di De André, ecco…)

        (Certo che questo post sta avendo un bel po’ di commenti…)

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      • E’ interessante vedere il confronto fra il giudice di E. L. Masters e quello di De Andrè:
        Cosa vuol dire avere
        un metro e mezzo di statura,
        ve lo rivelan gli occhi
        e le battute della gente,
        o la curiosità
        di una ragazza irriverente
        che si avvicina solo
        per un suo dubbio impertinente:

        vuole scoprir se è vero
        quanto si dice intorno ai nani,
        che siano i più forniti
        della virtù meno apparente,
        fra tutte le virtù
        la più indecente.

        Passano gli anni, i mesi,
        e se li conti anche i minuti,
        è triste trovarsi adulti
        senza essere cresciuti;
        la maldicenza insiste,
        batte la lingua sul tamburo
        fino a dire che un nano
        è una carogna di sicuro
        perché ha il cuore toppo,
        troppo vicino al buco del culo.

        Fu nelle notti insonni
        vegliate al lume del rancore
        che preparai gli esami.
        diventai procuratore
        per imboccar la strada
        che dalle panche d’una cattedrale
        porta alla sacrestia
        quindi alla cattedra d’un tribunale,
        giudice finalmente,
        arbitro in terra del bene e del male.

        E allora la mia statura
        non dispensò più buonumore
        a chi alla sbarra in piedi
        mi diceva Vostro Onore,
        e di affidarli al boia
        fu un piacere del tutto mio,
        prima di genuflettermi
        nell’ora dell’addio
        non conoscendo affatto
        la statura di Dio.

        Immagina di essere alto un metro e cinquantotto
        e di avere iniziato a lavorare come garzone in una drogheria
        studiando legge a lume di candela
        finchè non sei diventato avvocato.
        E poi immagina che, grazie alla tua diligenza
        e alla frequentazione regolare della chiesa,
        tu sia diventato il legale di Thomas Rhodes,
        che collezionava cambiali e ipoteche,
        e rappresentava tutte le vedove
        davanti alla Corte. E che in tutto questo
        ti canzonassero per la tua statura e ridessero dei tuoi vestiti
        e dei tuoi stivali lucidi. E poi immagina
        di essere diventato Giudice di Contea.
        E che Jefferson Howard e Kinsey Keene,
        e Harmon Whitney, e tutti i giganti
        che ti avevano schernito, fossero obbligati a stare in piedi
        davanti al banco e a dire “Vostro Onore” –
        Beh, non pensi che sarebbe naturale
        che io rendessi loro la vita difficile?

        C’è un abisso: dal punto di vista etico, dal punto di vista poetico, dal punto di vista stilistico, tutto.
        Quanto alla canzone, non mi ricordo quale fosse, credo una di quelle in genovese per cui l’ho scoperto solo nell’autobiografia in cui c’era anche la traduzione in italiano, dice che gli israeliani sono dei veri nazisti e la prova sta nel fatto che se gratti la vernice dei loro fucili ci trovi ancora la svastica, perché sono quelli che hanno ereditato direttamente dai loro predecessori in fatto di efferatezze.

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        • Quella di Masters è una rivincita sulla miseria di partenza – responsabile probabilmente anche del modestissimo sviluppo fisico – la sua è odio, livore, vendetta delle più meschine e feroci (ripagare qualche sbeffeggiamento con la morte). Non c’è niente da fare: nelle sue canzoni finisce inevitabilmente per mettere tutto se stesso (e chissà se vale anche per quelle praticamente pedofile).

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    • Ma questa non è una lettura. È il delirio di un’ebrea fascista, non un’analisi seria. Purtroppo, di ebrei del genere la comunità ebraica italiana ne ha prodotti e ne continua a produrre. Una vergogna per tutti noi.

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    • Io l’ho adorato fino a quando non ho letto la sua autobiografia: mi ha dato il voltastomaco, guarda, letteralmente il voltastomaco. Anche il modo in cui parla della prima moglie: “Non potevamo andare d’accordo, Puny era la classica ragazza borghese di buona famiglia”. E allora perché te la sei sposata, ci hai fatto un figlio e ci sei rimasto per più di dieci anni, imbecille? Non lo sapevi che era una – orrore orrore! – borghese?

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      • io nn ho mai letto la sua autobiografia, mi hanno sempre affascinata i suoi brani in quanto rispecchiavano la mia indole romantica ke a sua volta attingeva dall’ antologia di spoon river del mio adorato edgar lee masters le parole x esprimersi, quindi io nei suoi brani leggevo solo liricità e nn altro, finora. Solo ora alla luce di qst articolo ke hai scritto riesco a comprendere la mia idiosincrasia nei suoi confronti qnd ha scritto storia di 1 bombarolo, e ti dirò ero sola a farlo, in quanto al momento in cui sostenevo ke x me cn quei brani de andrè aveva iniziato a perdere i colpi, dai miei amici venivo attaccata. Ora comincio a mettere tutto insieme in ordine e a comprendere meglio e, visto ke c’è 1 xké x ogni cosa ora comprendo anke la mia viscerale anipatia nei suoi confronti x quei brani ke nn riuscivo nemmeno ad ascoltare. Grazie
        Barbara x la luce ke mi stai donando, te ne sn immensamente grata e sn sicura ke altre ulteriori realizzazioni mentali da parte mia scatureranno grazie a qst imput ke mi hai dato. Grazie sorella ❤ Shalom

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      • Il tuo problema è che sei la classica signora ebrea ricca di destra. Da figlia di ebrea non ho alcun problema a definirti una delle peggiori produzione italiche. Un po’ come una Fiamma Nirestein qualunque. Una poraccia

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  3. AH AH AH AH aah ha ahahhhhhhaaaaahhhhh … Adesso ti do qualche spunto in più, per la serie “non si finisce mai di imparare” …

    La versione che hai usato è quella “epurata e ripulita” che poteva essere trasmessa (poco) per radio. La versione originale contiene un po’ di vetriolo in più. La vuoi? Massì, dai … me la ricordo a memoria … eh eh eh

    Il verso “del paesino di Sant’Ilario” in origine era “del paesino di San Vicario” (non solo il prete alla fine, dunque, ma anche il porporato all’inizio!)

    La strofa

    Spesso gli sbirri e i carabinieri
    al proprio dovere vengono meno,
    ma non quando sono in alta uniforme
    e l’accompagnarono al primo treno.

    recitava in origine

    Il cuore tenero non è una dote
    di cui sian colmi i carabinieri
    ma quella volta a prendere il treno
    l’accompagnarono malvolentieri.

    Dunque non fallaci occasionalmente ma cattivi dentro pressocché sempre e profittatori, e non è per niente una questione di abito.

    Dixi.

    Gnurànt

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    • No, guarda che è il contrario: quella che vengono meno spesso al proprio dovere è la versione originale. Dopodiché i carabinieri si sono un tantino risentiti e allora ha sostituito l’inadempienza con la mancanza di cuore tenero, che è forse un difetto ma non certo un crimine come quello enunciato nella prima versione. Fidati: non solo sono più vecchia di te – e posso andare in pensione, tiè – ma è anche documentato.

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  4. non avevi proprio un cazz da fare che scrivere ste cazzate su de andrè, qui si vede la poca inteligenza delle persone che non vanno oltre a quello che leggono, mamma mia che ignoranza!!! Semplicemente è difficile ammetere come l’ignoranza delle cagnette sia identica alla tua…Anche perchè attaccarsi ad una canzone come bocca di rosa che racconta cose che sono avvenute in passato, e in alcuni paesini tutt’ora, che una donna viene giudicata solo per l’aspetto e per le cose che fa, sei più retrograda delle comari!!! RICORDATELO!!!!

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  5. http://it.wikipedia.org/wiki/Volume_I_(Fabrizio_De_André)

    Questo disco viene pubblicato in mono dalla Bluebell nel maggio 1967, con una copertina apribile color marrone sul fronte e una presentazione scritta da Giuseppe Tarozzi. Quattro mesi dopo, viene ristampato in versione stereo con una copertina fotografica che mostra un primo piano a colori di De André iscritto in un cerchio ed una nuova introduzione firmata questa volta da Cesare G. Romana. Questa pertanto rimarrà la copertina ufficiale del titolo, e i medesimi parametri grafici verranno ripresi anche per i due long playing successivi di De André.
    Le due edizioni del disco differiscono anche per il testo di Bocca di Rosa: il paese di San Vicario viene modificato in Sant’Ilario nella seconda versione, mentre la strofa “Il cuore tenero non è una dote / di cui sian colmi i carabinieri, / ma quella volta a prendere il treno / l’accompagnarono malvolentieri” fu modificata (dietro “cortesi pressioni dell’Arma dei Carabinieri”) in “Spesso gli sbirri e i carabinieri / al proprio dovere vengono meno / ma non quando sono in alta uniforme, / e l’accompagnarono al primo treno”.

    Io me la ricordavo così … giuro … anche perché avevo la prima stampa dell’LP …

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  6. Poco più avanti, però, Wikipedia si smentisce da sè e nota

    Il testo di Bocca di Rosa ha due varianti, entrambe del 1967, le cui differenze sono:
    il paesino di «Sant’Ilario», un sobborgo di Genova effettivamente esistente, venne modificato nell’immaginario «San Vicario».
    i versi che in origine recitavano «Spesso gli sbirri e i carabinieri al proprio dovere vengono meno / ma non quando sono in alta uniforme e l’accompagnarono al primo treno» vennero modificati (dietro “cortesi pressioni dell’Arma dei Carabinieri”) in «Il cuore tenero non è una dote di cui siano colmi i carabinieri / ma quella volta a prendere il treno l’accompagnarono malvolentieri».

    il dubbio mi resta

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  7. Cosa mi dici di Charles Bukowski ? Li avevo sentito (letto) un riferimento a Celine.Sul libro “Pulp”.
    Poi di questo Celine uno che apprezza De Andrè, me ne parlò come di un ottimo scrittore.

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    • Di Bukowsky conosco unicamente il nome, non ne ho mai letto niente e non me ne sono mai occupata a nessun titolo, per cui non ti posso dire davvero niente.
      Che uno che apprezza De Andrè ammiri uno dei peggiori antisemiti della letteratura mondiale non mi stupisce (nell’altro blog avevo fatto un post con un suo testo, lo puoi trovare qui di fianco negli archivi, alla voce “cose di ebrei” col titolo “Bagatelle per un massacro”. Giusto per farsi un’idea)

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  8. vedo che apprezzi anche tu che de andre sia morto,però devo dire che le canzoni mi piacevano,testi ignobili,ma li sapeva scrivere.Rendere poetica la prostituzione,l’omicidio,il furto,eccetera,non è da tutti.

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  9. Date qui un’occhiata qui:

    http://www.oggi.it/attualita/cronaca/2012/02/22/ce-laura-maggi-la-sexy-barista-moglie-e-fidanzate-in-rivolta/

    Bocca di Rosa è soltanto la nuda e cruda descrizione delle dinamiche sentimentali che si vengono a creare nei piccoli paeselli italiani, quando arriva qualche bella donna disinibita. E queste dinamiche della gelosia femminile, le conosciamo benissimo tutti, chi non ha mai visto e sentito le reazioni che suscita una bella ragazze, nelle donne mediocri e bruttine?
    Quindi altro che misoginia e cazzate varie, quello di De André è solo puro e cinico realismo!
    può benissimo non piacere, ma parlare di misoginia mi sembra una stupidaggine

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  10. Ma no, ma no, non fatevi impressionare. Lei, M.me Barbarà, ce l’ha a morte con De André come ce l’ha a morte con tutti i non filo-israeliani oltranzisti, cioè con quasi tutti gli abitanti della terra. Altro che acidità specifica, la sua è acidità ecumenica.
    …………..
    “E intanto lei gioca all’amore
    scherzando con gli occhi ed il cuore
    di chi forse la odierà
    M.me Barbarà
    ma poi la perdonerà
    M.me Barbarà.”
    ………………………
    Mo, mo, M.me! Mo che la lègge il miserabile sedicente red-cac questa insulsa invettiva contro uno dei suoi totem, carissima M.me Barbarà, mi sa che la prenderà mica tanto bene, sa. A tale specifico proposito, Le consiglierei di non raschiare, una volta tanto, questo mio commentuccio: così l’ira furiosa del miserabile sarà automaticamente attratta dal mio intervento e dalla mia umilissima persona e potrà con ciò esaurisi o al massimo conservare solo la forza per qualche blanda notazione critica nei Suoi confronti. Poi vedrà: se Lei non mi raschia, qualche improperio non mancherà di inviarmelo neanche il Suo buon cicisbeo-capo Erasmo Gattapelata, pur non condividendo – nel suo intimo – neanche una virgola di questa roba che Lei ha inteso generosamente definire “analisi del testo”.

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  11. Barbara, come demolisci Fabrizio De Andrè, che in famiglia, pur amando Israele, abbiamo amato tutti o quasi! Non ho mai sentito le sue prese di posizione contro Israele. Bocca di Rosa l’ho sempre trovata divertente, prendendola come una canzone puramente spiritosa, comica, caricaturale se vogliamo. Non come si prenderebbe un articolo di giornale. E’ un canzone che ridicolizza tutti, uomini compresi, e non per questo mi sento offeso come uomo!

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    • Leggi la sua autobiografia e le troverai eccome le carrettate di letame su Israele – e la “lobby ebraica” – e gli incensamenti dell’Olp. E, come ho detto in un commento precedente, ci sono cose che non posso dire sulla “sua” opera come autore perché farei finire nei guai un amico. Cose che lo demolirebbero ben più del mio commento. Comunque neanche io mi sento offesa, se è per quello: chi mai potrebbe sentirsi offeso dallo sbavare di un verme? Fa solo schifo e basta.

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  12. Ma nessuno ha pensato che forse “il paesino di Sant’Ilario” altro non è che l’Italia intera e che le comari sono gli italiani che tanto parlano limitandosi poi all’invettiva? No? Ah, forse perché questa “analisi” decisamente superficiale non approfondisce il significato delle parole fermandosi a quello letterale…

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      • Non c’è un’analisi “intelligente” e una non… C’è quella approfondita e contestualizzata e quella (in questo caso mi pare anche volutamente) superficiale… Il testo si basa tutto sull’ironia e il paese di Sant’Ilario, oltre a rappresentare la realtà dei paesini (soprattutto all’epoca della scrittura di questo testo), rappresenta l’Italia intera (utilizzando una figura retorica, la sineddoche mi sembra ma non ci giurerei con i nomi, ahimè mi confondo…)

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      • Primo. un opera può essere bella indipendentemente dal comportamento dell’autore (è come se adesso non guardo più i film di walt disney perché era un antisemita)
        Secondo. (Anche rispetto alla visione superficiale) mette in luce la mentalità chiusa delle signore bigotte che al posto di impegnarsi (magari) a dar l’amore ai loro mariti, cercoano in tutti i modi di fare l’opposto e di toglierlo direttamente…non risolvendo il problema come si evince al termine della canzone…
        Comunque va osservata come dice federico…noi oggi abbiamo una mentalità troppo chiusa e pensiamo solo a lamentarci di zoccole, corrotti, politici, senza fare nulla e basandoci come hai fatto te sulla superficialità…
        questa canzone incita al cambiamento…facciamolo cazzo!

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        • Du Disney antisemita non so se lo era, Tra complottisti e documentazione seria non si capisce nulla, alcuni dicono che stava con Israele, altri che era contro. Tuttavia, nel suo cartone su Paperino che sognava di lavorare per Hitler, non mi sembrava che Hitler fosse rappresentato sotto una luce positiva, anzi, soprattutto nel finale quando Paperino si sveglia, vede un ombra col braccio teso e si spaventa, per poi rendersi conto, con un sospiro di sollievo che l’ombra che ha visto non è quella di Hitler, ma della statua della libertà che è proprio davanti a casa sua.

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  13. Cara barbara, sono capitata per caso sul tuo blog e non posso non risponderti perchè cercando il testo di questa canzone esce ( purtroppo! ) la pagina del tuo blog.
    Stai facendo rivoltare nella tomba una delle più grandi personalità della musica italiana del 900, un poeta,un’icona di Libertà e di Grandi Pensieri, nonchè un uomo che ha sempre scritto dalla parte dei più deboli con testi tanto provocatori da essere a volte quasi difficili da ascoltare.
    Detto ciò, ci tenevo solamente a dirti due cose:
    Primo: Non hai capito nulla del testo di questa canzone, per non parlare del fatto che utilizzi in maniera totalmente erronea termini quali ” misoginia” o ” antisemitismo”.
    Secondo: Quella che tu hai avuto l’ardire di chiamare ” analisi del testo” sono semplicemente le tue opinioni, piuttosto bigotte, retrograde e semplicistiche che non voglio nemmeno commentare perchè capisco che putroppo abbiamo opinioni inconciliabili (a partire dai colori di questa pagina e da quel poco che ho visto scorrendola, che mi da sinceramente i brividi).
    Credo,da quello che leggo, che tu sia una di quelle persone che de Andrè si divertiva a scandalizzare con quello che scriveva.
    Vorrei scriverti che è stato un piacere capitare sul tuo blog, ma credimi non lo è stato per niente, al punto tale da avermi spinto a spendere il mio tempo dietro a uno schermo scrivendo questa cosa; ognuno è libero di avere le proprie opinioni, ma da persona che ama de Andrè e lo ascolta tanto questo blog è talmente tanto incommentabile da meritare una replica.

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    • Bene, sono contenta che si rivolti: il movimento fa sempre bene.
      Detto questo, mi fa immensamente piacere apprendere che tu, al contrario di me, ha capito assolutamente TUTTO sia di De Andrè che di me, che sai quale sia il corretto uso di termini quali misoginia e antisemitismo eccetera eccetera. Resta il fatto che quello che tu – così come chiunque altro – pensi di me, è l’ultima cosa al mondo a potermi interessare: si tratta di un problema esclusivamente tuo, che non mi interessa e non mi riguarda.
      Vai in pace, e che la benedizione del Signore ti accompagni.

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  14. Madonna quanto sei stordita… Poi da come rispondi alla gente.. Loro ti spiegano i motivi per cui de andre è un grande e tu le insulti e basta… Dai si vede che non capisci niente… De andre e messo nei libri di letteratura.. Tu cosa sei laureata in lettere? Hhahhahhahahahahhahhh comunque per la depressione ci sono delle medicine prendile

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      • nei libri di letteratura ci sono cani e porci,la laurea in lettere(almeno quando l’hai presa tu) nn la regalavano…però vedo che oramai le patenti di comprensione le rilasciano proprio tutti.
        p.s. buon anno prof.

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        • Sottoscrivo. E tutti a sentirsi indignati (aggettivo di gran moda) di fronte a un’analisi che trovo oltre che divertente, geniale. Ne fanno quasi una questione personale questi intellettuali de noantri…

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        • @Magiupa: non solo patenti di comprensione, ma anche licenza di cagare in pubblico.
          p.s. grazie, buon anno a te.
          @Carla: togli pure il quasi: essendo altrettanto meschini e misogini, si sentono proprio presi di mira personalmente. Coda di paglia, si chiama. Con le argomentazioni ci va forte il bimbo, comunque: vero?

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  15. capisco che questo è un blog di 4 anni fa… immagino che non mi risponderai ma ho bisogno di esprimere il mio parere
    bocca di rosa è una ragazza bella e giovane che arrivata nel paesino sconvolge le persone con i suoi comportamenti passionali e libertini (no, non ha un aspetto da baldraccona)
    “C’è chi l’amore lo fa per noia
    chi se lo sceglie per professione
    bocca di rosa né l’uno né l’altro
    lei lo faceva per passione”.
    era la passione visiva di questa donna, così lontana dalla chiusura del paese dove era arrivata ad essere additata prima ancora del suo operato. La chiusura di mentalità della società di Sant’Ilario porta a discriminare e indicare come figura in senso negativo Bocca di Rosa rivolgendosi direttamente “all’ordine costituito”, i carabinieri. La descrizione di Bocca di Rosa fatta dalle donne e dalla vecchia zitella è palesemente dispregiativa e la indica come una prostituta: “quella schifosa ha già troppi clienti”
    Tuttavia, le comari non riescono totalmente nel loro intento perché alla stazione, in occasione della partenza di Bocca di Rosa, si radunano tutti gli uomini del paese, che, in segno di rispetto, tengono il cappello in mano e salutano con le lacrime agli occhi chi “per un poco portò l’amore nel paese”. La voce si sparge e alla stazione successiva, la donna viene accolta trionfalmente, persino dal parroco. La canzone termina provocatoriamente, con l’immagine della processione religiosa, dove Bocca di Rosa, invitata dal parroco, cammina vicino alla Vergine

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  16. Devi lavorare un pò sull’umorismo, contrappore le battute geniali, luccicanti del testo e le tue risposte monotone e stanche è tutto il divertimento che ho avuto leggendo. Per una persona religiosa non sai riconoscere molto bene la scintilla divina 😉

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  17. Cara Barbara, rispetto le tue idee ma non sono d’accordo. Io sono cresciuto a pane e De Andrè e molte cose che dici mi giungono esagerate, se non nuove. Fondamentalmente De Andrè era un anarchico e, come tale, non rispettava nemmeno la sinistra. De Andrè antisemita? Non ricordo sue plateali esternazioni contro Israele. Ma non ho la pretesa di sapere tutto di lui. Perchè non citi qualcosa tra virgolette?

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    • Le trovi nell’autobiografia “Amico semplice”: la potentissima lobby ebraica che stronca carriere a piacimento, israeliani uguale nazisti, eccetera. Anch’io sono cresciuta a pane e De Andrè, solo che poi ho aperto gli occhi. Anarchico? Gli piaceva atteggiarsi ad anarchico libertario, ma tutta la sua biografia sta a dimostrare che non è altro che uno squallido borghesuccio piccolo piccolo. E piccolo anche come artista, visto che non ha fatto altro che rubacchiare cose altrui.

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    • Tanto per precisare, anarchico non significa stare dalla parte dei criminali o fregarsene se un figlio muore. Io non sono anarchica e neppure credo nell’ideologia, ma mio fratello lo è, e mi ha spiegato in cosa sta l’ideologia anarchica in origine. Per intenderci, i black blocks a sua detta sono solo delinquenti che si nascondono dietro la foglia di fico dell’anarchia.

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  18. Ma pensi di avere rivelato la verità assoluta su questa canzone? Forse eri l’unica che non aveva capito che bocca di rosa era una puttana specializzata nell’uso della bocca. Tuttavia, tu che sembri sapere tutto sulle versioni di questa canzone, dimentichi un particolare fondamentale. La madre di Fabrizio De Andrè era proprio una di quelle. La canzone “via del campo” racconta del via vai di clienti e dice come alcuni se ne innamorassero. È ovvio che agli occhi di un “figlio di …” di cui puoi immaginare la qualità dell’infanzia, la madre è comunque la fonte dell’amore. Se vedi la descrizione di sua madre fatta sempre in “via del campo” capisci di quanto le fosse legato. Nella canzone “bocca di rosa” denuncia proprio l’ipocrisia della società, incluso le forse armate che tu con tanto salamelecco difendi a spada tratta e che troppe volte hanno approfittato di quelle povere ragazze senza nemmeno pagarle. Ma dove vivi nel, mondo,delle favole? O sei figlia di un poliziotto? Non dimentichiamo che comunque la canzone é di 40 anni fa, prima forse delle lotte per l’aborto e il divorzio, quindi, che cazzo critichi quegli atteggiamenti di bocca di rosa se servono proprio a descrivere il senso che quella società dava alla donna??? Una società che proprio un poeta come De Andrè ha contribuito a migliorare. É ovvio comunque che lui salva sua madre quando chiama il sesso amore ed esprime tutto il contrasto che ha vissuto, con evidente strazio, al punto di fare di lui uno dei migliori poeti di quell’epoca in Italia. Rifletti invece di scrivere boiate.

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  19. Barbara, in questi anni, da quando hai pubblicato questa divertentissima analisi (2012!) ne hai raccomandati di sconvolti al Signore! Ogni tanto ne spunta uno/a… a farsi benedire!

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    • Il mondo dei devoti di san Fabrizio De Andrè è pieno di poveretti che hanno bisogno di benedizioni speciali. Guarda questo qua sopra, che si reinventa addirittura la sua biografia, trasformando una ragazza di buona famiglia in una prostituta, e accusandomi di essere l’unica a non avere capito che Bocca di Rosa era specializzata nell’uso della bocca, quando questa è LA PRIMA COSA che ho scritto. Fuori di testa, ritardati e analfabeti, degni seguaci di quello squallido personaggio ladro, oltretutto, di testi e musiche altrui.

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  20. Aha, io sono una provincialotta bigotta, qualcun’altra invece sembra molto fiera di appartenere alla schiera di quelle che De Andrè chiama simpaticamente “cagnette a cui è stato sottratto l’osso”. Contento ognuno di appartenere alla specie animale preferita. Vedo che si sono scatenati anche i cani nazisti antisemiti, giustamente difensori del borghesuccio antisemita di merda De Andrè. D.o li fa e poi li accoppia, come si suol dire. E ora, cari nazisti, tornate nelle vostre fogne, che qua la puzza di merda disturba.

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  21. Ciao Barbara!
    scrivo un commento tanto per scriverlo in questo post che a distanza di anni suscita ancora ansie di protagonismo in difesa di valori aggiunti di dubbia memoria.
    Un altro cantautore,ahimè,decisamente meno celebrato seppur capace di ottime interpretazioni ci disse che sono solo canzonette,nn certo letteratura alta,suvvia!

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    • Già, sembra che qualcuno abbia serie difficoltà a distinguere tra la Divina Commedia e Maramao perché sei morto. Certo che è interessante vedere le reazioni isteriche degli adoratori di idoletti da due soldi non appena ti azzardi a toccarglieli. Che poi, se sono tanto sicuri della Grandezza della loro divinità, non si capisce mica perché sbarellino in questa maniera: un credente ebreo o cristiano mica si mette a dare in escandescenze se gli dici che sei ateo, per dire.

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      • Eh, cara mia… non sai delle numerose menti che si sono prodigate a pubblicare sul web niente meno che l’ ESEGESI… del sommo testo? Qualcuno ha scomodato la FILOLOGIA e ovviamente la SOCIOLOGIA. E tu hai osato sputtanarlo? De Andrè come Maometto, non si tocca.

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        • E tu non immagini neppure quanto sei andata vicino al vero con l’ultima frase (e non aggiungo altro, perché se mi dovesse sfuggire qualche indizio atto a identificare le persone interessate, qualcuno ci rischia la pelle per davvero).

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  22. Legga questa spiegazione della canzone, che non è un inno al tradimento di coppia, ma si scaglia contro i pregiudizi e la chiusura mentale.
    http://www.significatocanzoni.it/bocca-di-rosa/
    Inoltre, per quanto riguarda lo schieramento politico di de André, non era né di destra né di sinistra, era anarchico. Non inneggiava i terroristi (che portano guerra, cfr. La guerra di Piero, Girotondo, Andrea).
    Io sono assolutamente contrario alla diffamazione di Faber che ha messo in atto in questo paradossale blog. Non è ammissibile che si esprimano le proprie opinioni contro le persone in modo così volgare e impudico. Se ha delle idee contro qualcuno, la prego di esprimerle in modo appropriato e non diffamante, poiché è alla base di una società civile (che viene assolutamente rovesciata nei talk show, nei quali lei si troverebbe benissimo) viene il rispetto reciproco e questo blog ne è il completo opposto.

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  23. Illustrissima Sig.ra Barbara,
    io comprendo il suo disappunto verso quello zozzone antisemita, propagatore di odio e flame e sdoganatore dei maiali infoiati, ecc…ecc… del De Andrè.
    Comprendo, mi creda quando le dico che comprendo.
    E allora le chiedo: ma perchè visto il cotale disappunto per questo fosco individuo professionista della bontà cantautore di nefandezze, non organizza, chessò? una bella panolada di protesta come hanno fatto i tifosi dell’Inter due settimane fa in protesta contro l’arbitraggio durante la partita con la Juventus della domenica prima?

    Sarebbe un grandissimo atto di forza e rivendicazione, per Diana!

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      • Ma grazie per il titolo di monsignore, guardi veramente non me lo merito, se proprio vuole darmi un titolo clericale anche parroco mi va bene, pur non essendo io un parroco.
        Anche perché sono sicuramente inferiore a lei, che si permette di prendere in giro persone che neanche conosce, chissà che ruolo eminente ricoprirà. Io non ho questo enorme potere, ma ho solamente quello di esprimere le mie opinioni e a volte neanche quello. (Per le canzoni di de André guardi oltre il significato apparente del testo: a scuola mi hanno insegnato due livelli di lettura: uno in verbis e l’altro in rebus; mi sembra che lei si soffermi a quello in verbis).

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        • Eminenza Reverendissima,
          con la presente ho l’onore di comunicarLe che la Sua inveterata attitudine a salire in cattedra e impartire lezionicine col ditino alzato ha rotto i coglioni oltre ogni umana capacità di sopportazione, e la mia pazienza è, conseguentemente, esaurita. Pertanto La invito ad andare reverendissimamente a fare in culo.
          PASSO E CHIUDO.

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        • Grazie infinite per il consiglio, lo seguirò immediatamente.
          Con la presente, inoltre, ho l’onore di comunicarLe che con la sua inveterata attitudine a non rispettare gli altri e a non considerare minimamente le loro opinioni, qualora siano diverse dalle Sue, ha rotto i coglioni, ma, al contrario di lei, ho una pazienza di ferro. Pertanto, la invito a chiedersi il significato di un blog che non abbia un minimo scambio di idee, come questa pagina di commenti.
          Grazie per l’invito, che verrà accettato tempestivamente, e grazie per il fecondo scambio di opinioni che ho avuto con Lei.
          Detto ciò non tardo più a seguire il Suo saggio consiglio.

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      • @Erasmo: certo che è grandioso questo qua: entra a gamba tesa proclamando che non ho capito un cazzo, mi definisce volgare, impudica, irrispettosa, diffamatoria, mi dice cosa devo o non devo fare nel mio blog e poi si lamenta dell’impossibilità di dialogare con me. Effettivamente ci starebbe a meraviglia tra la corte dei miracoli dei vostri fessi. Per certi versi ricorda perfino Topo Gonzo.

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        • Mi scusi, ma non è colpa mia se ad ogni commento contrario alla sua opinione, lei risponde in tono provocatorio, facendo sottintendere che non considera minimamente le opinioni altrui; oppure il suo impartire benedizioni a destra e a manca è un atto di sincera comprensione e di apertura verso gli altri?
          Ad ogni modo, io non ho scritto nulla contro di lei, ma contro i modi da lei utilizzati, i quali sono da “Hocapitotuttoio,voinoncapiteniente”.
          Io non ho proclamato che lei non ha capito un cazzo, ho semplicemente definito la mia opinione, che è contraria alla sua. Io rispetto la sua opinione, infatti, se lei avesse risposto qualcosa che mi avrebbe potuto far discutere con lei, io sarei andato avanti a spiegarle i motivi della mia posizione. Dato che lei, però, risponde a tutti i commenti contrari in questo modo:”Grazie, che il signore ti protegga e benedica” oppure “Grazie signor parroco per la bellissima predica”, mi sembra che non sia molto disponibile a rivedere la sua posizione. Detto ciò, mi scuso se l’ho in qualche modo offesa: ripeto che le mie parole si riferiscono ai modi, non alla persona.

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  24. Accidenti, quanto spazio è stato concesso a questo Signore! Ben sette interventi per dire la sua. E che cipiglio! Consiglio anch’io un giretto nel blog di Topogonzo. Troverebbe soddisfazione. Auguri.

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  25. Signor Andrij, lasci questa stucchevole scaramuccia e vada sul post di Barbara di oggi. Vuole partecipare anche lei alla sfida domani alle 5 dietro la chiesa dei Capuccini? Ho l’impressione che ne vedremo delle belle. A proposito, pensa di avere ancora l’età ?

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      • No guardi, quello che penso lo dico. Io la rispetto; quello che mi urta sono i modi con cui risponde, perché capisco che vuole difendere la sua opinione, ma prendere in giro gli altri non è il modo di farlo. È il secondo blog che commento, non mi diverto di certo ad “esibirmi”, ma, quando qualcuno non rispetta le opinioni altrui, sono veramente irritato.
        Non sto facendo e non ho intenzione di fare una gara di cattiveria, perché non è con la cattiveria che si risolvono le questioni. E dato che lei è andata avanti con prese in giro velate, io ho cercato di farle capire che non è il massimo prendere in giro la gente per le loro opinioni, ma lei ha continuato a rispondermi col tono ipocrita (N.B. il tono è ipocrita, non lei) di ” Grazie per la predica”, finché non si è stancata di rispondere a uno che le fa notare alcuni difetti dei suoi modi, piuttosto che far tesoro delle critiche. Mi scuso in anticipo per la predica, ma forse potrà capire come si sentono tutte le persone che lei ha trattato come dementi perché avevano un’idea diversa dalla sua.

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        • Copio ed incollo il commento fatto da Marco Liberti su overblog. Spero che degnerà almeno di una lettura il testo seguente. Io sono disposto a discutere con lei.

          “Bocca di rosa” è uno dei primi successi di Fabrizio De André ed anche uno dei brani più importanti della sua storia musicale. Per lo stesso Faber, la canzone, è considerata la più vicina al suo modo di essere. Il brano viene inciso nell’album “Volume I” del 1967 ed è il primo realizzato da De Andé in uno studio di registrazione mentre è il secondo della sua discografia complessiva. Il disco uscirà in due edizioni diverse ed anche “Bocca di rosa” presenta delle modifiche nel testo nella seconda uscita rispetto all’originale. Il brano, scritto con Gian Piero Reverberi, parla di una donna dall’animo libertino che sconvolge la vita tranquilla di una piccola comunità cittadina. La protagonista non è una prostituta come si deduce chiaramente dalla frase: “…C’è chi l’amore lo fa per noia, chi se lo scelte per professione, Bocca di rosa né l’uno né l’altro, lei lo faceva per passione…”. Quindi, De André con questa canzone vuole rappresentare quella libertà di pensiero e di espressione che era anche una sua proprietà sottolineando il bigottismo e la chiusura mentale di una Italia ancora molto provinciale ed attaccata a determinati cliche etici e morali. L’ipocrisia di certi comportamenti viene, quindi, smascherata dalla condotta poco ortodossa della nuova concittadina che viene celebrata dal popolo maschile e, allo stesso tempo, demonizzata dalle donne del paese che la vedono come la causa dei tradimenti dei loro uomini. De André si schiera palesemente con colei che “…mette l’amore sopra ogni cosa…” facendo capire che quelle donne definite “…cagnette a cui aveva sottratto l’osso…” hanno le loro colpe se i propri uomini hanno ceduto alla passionalità di Bocca di rosa. Alla fine, nel brano, le donne del paese hanno la meglio ottenendo l’allontanamento della giovane provocatrice per mano delle forze dell’ordine che, a loro malgrado, sono costretti dalla loro divisa ad accompagnare Bocca di rosa in una stazione colma di uomini commossi giunti a salutare “…chi per un poco portò l’amore nel paese…”. Un brano particolare, quindi, con una tematica non facile da affrontare se pensiamo che arriva negli anni ’60 ma che De André, come sempre, lo fa in maniera egregia trasformando una donna di facili costumi in una dea portatrice di gioia e di sviluppo. Con la forza delle parole e della poesia Faber riesce a lanciare messaggi chiari e diretti offrendo sempre spunti riflessivi notevoli che sembrano viaggiare indenni nel tempo. Le sue opere, infatti, sono ancora attuali e tutt’ora hanno la forza di abbattare barriere mentali che, probabilmente, lavori contemporanei non sono in grado di fare. La grandezza di questo immenso autore risiede proprio in questa proprietà di scrittura diretta ma, allo stesso tempo, altamente poetica che riesce con naturalezza ad entrare nella mente e nell’animo di chi ascolta provocando emozioni e sollecitando pensiero e riflessione. Tornando a “Bocca di rosa”, come detto ne furono fatte due versioni che variavano sia per il nome della località da “Sant’Ilario”, reale sobborgo genovese, a “San Vicario” luogo immaginario, sia per i versi che riguardavano le forze dell’ordine che, tramite pressioni dell’arma dei Carabinieri, passarono da “…Il cuore tenero non è una dote di cui sian colmi i Carabinieri, ma quella volta a prendere il treno, l’accompagnarono malvolentieri…” a “…Spesso gli sbirri e i Carabinieri, al proprio dovere vengono meno, ma non quando sono in alta uniforme e l’accompagnarono al primo tempo…”. Nonostante questa seconda incisione, De André, negli anni a venire, continuerà a cantare la versione originale. Secondo dichiarazioni dello stesso De André la canzone è ispirato ad una ragazza realmente esistita e conosiuta nel 1962. Per alcuni, Bocca di rosa, sarebbe Liliana Tassio, prostituta e madre dell’amico Gianni mentre come riportato nel libro “Un destino ridicolo”, la protagonista della canzone sarebbe una certa Maritza, ragazza di Gorizia conosciuta dallo stesso Faber mentre la Tassio avrebbe ispirato “Via del Campo”. La compagna di Faber, Dori Ghezzi, pare confermi la seconda ipotesi chiarendo che non conobbe mai la Tassio e che il brano era basato sulla vita di una sua fan di Trieste raccontata dalla stessa al cantautore. Della canzone ne sono state fatte tante cover da svariati grandi artisti della nostra scena musicale ma una delle versioni più belle rimane quella eseguita dallo stesso De André insieme alla PFM del celebre tour del 1979 inciso anche in un doppio album.

          Spero che abbia letto e che abbia voglia di discuterne.

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    • allibisco per la protervia con cui ci si accanisca in ogni nuovo intervento,è un blog personale!
      Sbattervene un po’ i coglioni no,eh?
      Oltretutto questo aumenta molto la visibilità di un parere che amereste venisse cancellato.
      In nome dei detrattori del muliebre vate della feccia credo mi tocchi ringraziarvi.
      Thank you very much!

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        • È un blog personale, ma aperto al pubblico, quindi se raccogli così tante minchiate in una sola pagina, ho tutto il diritto di esprimere la mia opinione, senza sentirmi in obbligo di scendere in profondità con gli argomenti.
          Anche perché c’è poco da essere profondi, hai scritto una scempiaggine dietro l’altra. Questa non è un’analisi del testo, questa è la fiera del cazzaro.

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        • come volevasi dimostrare.
          Libero non è obbligatorio ma se ci tieni le fiere del cazzaro sono frequentatissime…nn mi stupisce tu ambisca a distinguerti.

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  26. Son capitato per caso in questo blog “trainato” dalla ricerca del testo di “Bocca di rosa”, mi son divertito un po’ a leggere il “dibattito” sull’argomento “analisi & controanalisi”, ma ci tenevo a precisare che mi ha emozionato trovare il grande Andrea Parodi (che ho avuto l’onore di conoscere !!!) tra i riquadri a latere del blog stesso…
    Cordiali saluti
    Mario

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    • Andrea Parodi è uno di quei dolori che il tempo non lenisce, una di quelle perdite che il tempo non compensa. Averlo conosciuto è sicuramente una di quelle cose che ti rendono più ricco per sempre.
      Spero che avrai anche cliccato sulla foto per vedere la parte finale del suo ultimo concerto, a tre settimane dalla morte, con quel collo da uccellino perso nel colletto della camicia, quella gambe stecchite perse nei pantaloni, e quella forza, quella grandezza, quell’amore per la vita e per la gente e per la sua donna… Ogni volta che lo guardo mi ritrovo irrimediabilmente a piangere come una fontana. A dirla tutta sto piangendo anche adesso scrivendolo.

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      • Sì, ci ho cliccato sopra ed ho visto il video che già conoscevo e che avevo così ammirato nell’ immenso messaggio di staordinaria forza ed enorme spessore morale che Andrea possedeva !!!
        Chi l’ha conosciuto può testimoniare che Lui era davvero cosi, Genuino, Autentico, Leale e Fortissimo. E non a caso tutta la sua forza si palesava con la sua voce possente, chiarissima e sapientemente controllata.
        Tutte le volte che l’ho sentito “live” son stato travolto dai brividi per la potenza che trasmetteva…
        Grazie per le parole su Andrea, un cordiale saluto
        Mario M.

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  27. a me è sembrato che tu volessi polemizzare su tutto e rovinare la poesia di uno che ha fatto la storia . Ci sta che non ti stesse simpatico e vabbene ma criticare così mi è sembrato poco opportuno perché si parla di un ‘genio'( es. se a me la figura di Dante mi sta molto antipatica, non mi metto di certo a giudicare la divina commedia o a farci dell’umorismo perché non è educato e poi prima di criticare ascoltiamo un po’ i testi di musica di oggi che sembrano scritti da bambini che ancora non sanno parlare. Perciò rispetto per le persone come De Andrè che raccontavano della verità

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    • Tesorodolce, non è che non mi stesse simpatico, è che quell’individuo è un pezzo di merda, e il solo sentirne l’odore mi fa vomitare. Dante? Non bestemmiamo, per favore. Fatto la storia? Il senso del ridicolo non è il tuo forte, vero? Genio? Qui temo proprio di dover rinunciare a commentare, che davvero mancano le parole. Quanto al doverlo confrontare coi testi di oggi, anche ammesso che siano peggiori, cosa vorresti dire? Che devo astenermi cortesemente dal criticare Hitler perché Stalin ne ha ammazzati di più? E il rispetto decido io a chi darlo, se permetti.

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    • A parte che Dante è stato riscritto,sbeffeggiato, parafrasato,molestatato,irriso milioni di volte in tutte le salsa senza nemmeno che si smettesse di considerarlo il padre dell’italiano,ma testi di oggi che dicono la verità,o almeno quella che taluni credono tale è pieno,testi ben scritti e ben musicati pure,senza che si raggiunga questo parossismo mitizzante raggiunto da un uomo francamente disprezzabile,ti sta simpatico?gusti!lo consideri storia per tre canzonette?lecito.
      Ciò che professi ti definisce,

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      • Mi fa piacere constatare che c’è sempre qualcuno che riesce a dire le cose meglio di me.
        Al tuo “testi di oggi che dicono la verità, […] è pieno,testi ben scritti e ben musicati pure” aggiungo: e scritti in proprio, non rubati ad altri spacciandoli per propri.

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        • Dici perché l’uomo per fortuna è uno solo, mentre i plagi a metterli in fila arrivi su Marte? Ti capisco.
          Ma ci pensi che questo post riceve in media una ventina di visite al giorno? In tutto finora siamo sulle quindicimila (vero che quello delle musulmane col velo in testa e le chiappe all’aria ha fatto quella cifra in un solo giorno…).

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        • le chiappe all’aria sono uno dei miei “argomenti” preferiti assieme all’esibizioni di altre parti del corpo femminile.
          Dato che il 95% degli uomini ha ancora le mie stesse preferenze(lo so,nn sembra ma i gay sono e restano una minoranza,la gaytudine nn è contagiosa)nn resto stupito dalla performance

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        • Inoltre è vero che molti testi sono frutto di una “semplice” traduzione, come Geordie o come Suzanne, ma siamo proprio certi che tradurre un testo sia facile?
          Innanzitutto per tradurre un testo bisogna capirlo, capirne quindi il senso e il punto di vista dell’autore. Dopo aver fatto ciò bisogna “semplicemente” scriverlo in italiano, ma non è poi così semplice. Un testo poetico come quello della canzone Suzanne, di Leonard Cohen, non è un testo con semplici parole messe di fila a caso, per cui in italiano non dev’essere tradotto mettendo le parole in fila indiana con una traduzione letterale. Bisogna cercare di trasmettere quello che l’autore ha trasmesso con la sua lingua, tutte le sfumature, le immagini che esso crea nella tua mente.
          La prima strofa di Geordie canta così:
          As I walked out over London bridge
          one misty morning early
          I overheard a fair pretty maid,
          was lamenting for her Geordie.
          Mi concentrerei su “one misty morning early”, la cui traduzione letterale è “una nebbiosa mattina presto”. De André la traduce con “un giorno senza sole”, dove “senza sole” non dà solamente un’indicazione atmosferica, ma contribuisce a trasmetterti il senso di tristezza che la ragazza provava in quel giorno: “senza sole” = senza gioia.
          De André non si limitava a copiare testi, li rendeva suoi, come solo pochi artisti sanno fare.

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        • Oppure prendeva una poesia sublime come “Un giudice” e ne faceva una cosa immonda, trasformando un uomo che si è riscattato per mezzo dello studio in un essere meschino, disgustoso, vendicativo, abbietto. Quanto al verso che citi, davvero ti sembra che renda anche solo in minima parte l’atmosfera dell’originale?
          Dici che tradurre non è semplice? Verissimo, quindi se non si è all’altezza – e lui non lo è – non sarebbe il caso di lasciar perdere?

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        • Ecco caro Nessuno,io nn ho feroci pregiudiziali ad ammettere che quell’uomo ci sapeva fare con le parole(anche se forse come esempio nn hai preso qualcosa di alto) ma lo stesso posso dire dire di moltissimi artisti anche nn famosi che nn sono fatti oggetto di così assoluta riverenza senza alcuna ragione logica, avvocati come se piovesse a difesa di un presuntuoso e falso profeta del progresso simbolo di un presuntuoso e falso movimento progressista.
          Dicono che cantasse i sentimenti dei derelitti la realtà è che cantava l’odio del borghese verso se stesso identificando di volta in volta l’oggetto di quest’odio in un altro per mascherare l’ignavia di nn vedersi allo specchio.
          uno spettacolare profeta dell’odio e del disprezzo,e davvero nn posso che accontentarlo riservandogli assoluto disprezzo,e nn c’è testo infiocchettato che mi farà cambiare idea.

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      • fosse solo quello,non c’è neppure immagine evocativa,una parafrasi del testo che lo adeguasse a te.
        Ci ha giusto cacciato dentro il suo umile parere,e sottolineo umile,di estimator servente dell’immondo vate.
        Suppongo che la sagacia dell’intervento sia per te stata di puntuta acrimonia,fremo per il giusto riposo di cui hai dovuto privarti…sento l’orror che mi pervade,basta!
        andrò prono nel mio angolo a soffrir di questo miserabile attacco…
        vado eh?
        ciao

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        • Guarda, dopo un simile attacco dovrò svuotare mezza confezione di sonniferi per riuscire a dormire. Son qua che non riesco a darmi pace. Anche per l’invidia nei confronti di chi è riuscito a comporre sì sublimi versi, sublimità a cui io mai potrei aspirare.

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  28. Volevo solo precisare una cosa, oltre che della canzone non hai capito nulla non sai neanche nulla di storia e di antisemitismo.L’olp prima di tutto è contro il sionismo (progetto religioso /politico volto ad eliminare una popolazione e uno stato intero), non contro gli ebrei, che tra l’altro spesso sono contrari alla politica israeliana. Inoltre, documentati prima, i palestinesi SONO SEMITI, quindi non potranno mai essere antisemiti

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  29. non ho cliccato. Ma ho letto fino alla fine anche se, dai primi vagiti (diciamo così) si vedeva benissimo che erano parole in libertà. De Andrè poeta, sempre più. E bocca di rosa è un capolavoro intoccabile. C’hai provato eh?

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        • No, dunque. Loro vengono meno volentieri al loro dovere ma non quando sono in alta uniforme, in quel caso lo fanno. Quindi quelli di bocca di rosa, essendo in alta uniforme, compiono il proprio dovere e l’accompagnano al treno – e non è del tutto chiaro se, nel caso non fossero stati in alta unifome, la disobbedienza sarebbe consistita nel rifiutarsi di alzare le chiappe oppure. Poi a me resta anche da capire per quale ragione dei carabinieri si debbano mettere in alta uniforme per dare il foglio di via coatto a una prostituta che turba l’ordine pubblico, ma quella è un’altra storia. Ma la mia domanda riguardava quelli di Firenze, per capire se e in che modo sarebbero potuti entrare negli immortali versi del sublime Vate.
          Spesso gli sbirri e i carabinieri
          al proprio dovere vengono meno
          e la sbatteron di santa ragione
          prima di accompagnarla al treno.

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  30. madò ma questa è proprio stupida! a Barbarella, va bene solidarietà alle donne ma se ce ne sono frustrate e depresse e piene d’odio come te allora faccio un po’ fatica! iniziamo a non dire stronzate dai su, me ce so fatta na bella risata dall’inizio del testo alla fine. pijiamola sul ride, che in quanto a analisi della poesia hai fatto proprio schifo.

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    • Sì cara certo cara grazie cara, che il Signore ti benedica e ti accompagni lungo il tuo luminoso cammino ora e sempre nei secoli dei secoli, amen. Quanto a me, non so se ce la farò a sopravvivere senza la tua preziosa solidarietà, ma ci proverò.

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  31. PEZZO DI MERDA ABBI RISPETTO X FABER UN GENIO UN POETA UN UOMO SEMPLICE DONATORE DI VERE EMOZIONI. ALTRO CHE IL RAP…DI ADESSO CHE INSEGNA SOLO LA VIOLENZA AI GIOVANI….LUI DIREBBE SOLO ( MI DISPIACE X TE PERCHÉ NON HAI CAPITO NULLA DALLA VITA)…LUI… PERCHÉ ERA UN SIGNORE..INVECE IO TI MANDO VOLENTIERI A FARE IN CULOOOOO…

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  32. NON AVEVO VISTO CORREZIONE…( NON PEZZO DI MERDA ) MA ( SCHIFOSA SENZA UN PIZZICO DI CERVELLO ABBI…ECC..ECC..)…MA PERCHÉ NON FAI QUALCOSA DI GIUSTO EEE …..TI AMMAZZI ????😡😡😡😡

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      • È MI FAI SOLO PENA CHE VITA INUTILE E SOLITARIA DEV’ESSERE LA TUA ..MI DISPIACE X TE…L’UNICA SOLUZIONE È QUELLA CHE HO DETTO PRIMA…FAI UN FAVORE AL MONDO E AMMAZZATI…….CI SONO CAPITATO X CASO QUA ORA ESCO E MAI + VERO A VEDERE QUESTE CAZZATE CHE LA GENTE …PARDON CHE CERTI ESSERI PUBBLICANO…..SOLO TANTA PENA MI FAI …BARBARELLLLAAA…🙏🙏🙏🙏🙂🙂🙂🙂🙂🙂😁😁😁😁😁😇👍👍👍👎👎👎👎👎😭😭😭😭😭😭😭

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        • Mi chiamo barbara. E detesto gli emoticon, con i quali gli analfabeti sostituiscono le parole che non sanno scrivere, e neanche pensare. E detesto la maleducazione di chi urla scrivendo maiuscolo. E detesto annoiarmi, per cui se vuoi continuare continua pure, ma da solo, perché io di questa roba di una noia mortale non ne leggo più. Bye.

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