dal Corriere dell’Alto Adige
Ragazza aggredita
Arrivano i carabinieri
Giovane ricercato
BOLZANO — Gli schiaffi e pugni non si sono limitati solo dentro le mura domestiche. Una giovane ventitreenne di Caldaro, ieri pomeriggio, è stata picchiata dal proprio partner in mezzo alla strada, sotto gli occhi indifferenti di molti passanti. Ma non di tutti, fortunatamente per la giovane. Erano passate da poco le 14.30 sotto i portici di Corso Libertà: Livio Olivotto, geometra presso Studio Bolzano, con sede proprio sotto i portici, stava lavorando al computer quando ha sentito le grida disperata di una ragazza. Non ci ha pensato due volte: è uscito dall’ufficio e si è trovato di fronte una giovane donna a terra che veniva picchiata da un uomo di nazionalità marocchina. Rendendosi conto della gravità della scena, Olivotto ha subito separato i due, cercando di difendere la ragazza che continuava a piangere e a rivolgersi al suo partner in lingua tedesca. «Di fronte a quella scena ho subito chiamato i carabinieri – racconta il geometra – Anche perché quell’uomo non aveva nessuna intenzione di smettere di picchiare quella ragazza. Anzi, per un momento ho pensato volesse aggredire anche me».
L’uomo cerca di tenere separati i due fidanzati fino all’arrivo delle forze dell’ordine, ma non è semplice: a quanto pare, il cittadino marocchino continua a voler picchiare la ragazza. Ma non vuole farsi prendere dai carabinieri: così, una volta sentite le sirene, prende una bicicletta (che non si sa se fosse sua o della giovane) e scappa, rivolgendo un’ultima, minacciosa frase al geometra intervenuto in difesa della giovane: «A te ti ammazzo».
«Quando sono arrivati i carabinieri – prosegue il testimone – la giovane è stata trasportata in ospedale: parlava in tedesco, ma io sono bilingue, e ho capito che si trattava di una coppia di fidanzati in cui non era la prima volta che succedevano episodi di violenza. “Mi picchia da due anni” mi ha raccontato la ragazza in lacrime. E dalle loro parole ho avuto l’impressione che ci fossero di mezzo anche problemi di droga». Una volta che la giovane donna è stata portata in ospedale, Olivotto si è recato dai carabinieri e ha sporto denuncia contro l’uomo, che per tutta la giornata è stato ricercato dai carabinieri di Bolzano.
I. G.
Ora, il marocchino merita indubbiamente la galera, il geometra merita sicuramente una medaglia, ma una che si mette con uno che la pesta e dopo due anni è ancora lì a farsi pestare, merita proprio tanta compassione?
barbara
ciao Barbara, molto interessante il tuo blog, interessante il post precedente sui problemi non risolti con tutto il mondo ex comunista verso Israele e gli ebrei. Chissà perchè sentono di avere affinità con il mondo arabo. Non sono dei capitalisti anche loro?? bah!! Per quanto riguarda la lite di Bolzano, non dici se la ragazza era Italiana o Marocchina, se è marocchina forse nella sua mentalità è normale che un uomo sia violento con la donna. Ma se è Italiana anch’io mi chiedo cosa la obbliga a stare con un uomo così…
ciao
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Ciao, benvenuta. Per quanto riguarda le posizioni comuniste, in gran parte hanno semplicemente seguito quelle dell’Unione Sovietica, la quale all’inizio è stata entusiatica sostenitrice di Israele – al contrario degli Stati Uniti che erano fortemente riluttanti e solo all’ultimo momento sono stati convinti a votare a favore della nascita di uno stato ebraico – perché convinta che il nuovo stato sarebbe rientrato nella sua orbita (in effetti il kibbuz è forse la più completa realizzazione del socialismo mai esistita), ma poi, constatato che Israele era uno stato di stampo occidentale, all’epoca della guerra dei Sei giorni ha scelto il campo arabo. In parte va tenuto presente che il comunismo è sempre stato parecchio antisemita: è bene ricordare che dei sei milioni di ebrei sterminati nella Shoah, due milioni erano ebrei russi, i quali sono stati praticamente offerti da Stalin a Hitler su un piatto d’argento. E poi c’è il fatto che i comunisti hanno, come forma mentis, bisogno di un padrone che gli dica cosa fare e quindi, dopo la caduta del muro di Berlino, si sono messi a disposizione dell’islam. E non a caso, proprio loro che si proclamano fieramente laici e atei quando si trattava di cristianesimo o ebraismo sono pronti ad accettare qualunque mostruosità dall’islam, dal burqa alle mutilazioni genitali femminili all’annientamento della persona della donna.
Quanto alla vicenda di Bolzano, l’articolo dice che la ragazza parlava tedesco, quindi era locale, italiana altoatesina di madrelingua tedesca.
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no, il mondo arabo non è capitalista,questo perchè secondo il Corano è vietato il prestito a interessi,oltretutto devono lavorare solo fino a guadagnare ciò che gli occorre per il proprio sostentamento,poi lasciare che guadagni qualcun altro,certo l’interpretazione di questi precetti è decisamente estensiva ma la presa sull’immaginario del kulturame post-comunista e eccezionale,praticamente la parola di Dio in Terra,secondo me è solo questione di semantica,ma discutine con loro e poi fammi sapere,auguri.
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Sai, “discutere” con loro potrebbe essere un tantino pericoloso… Giusto in questi giorni ho letto che la polizia inglese, in occasione del ramadan, ha avuto il divieto di entrare nei quartieri arabi se non in caso di assoluta necessità, e si raccomanda di non mangiare in pubblico, neppure all’interno della propria auto.
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Scusa ma non capisco il sistema di commenti di questa piattaforma(a dire la verità di tutte) non so dove si piazzerà il commento.
il riferimento alla discussione era riferito agli amici left³-oriented ed al loro amore per la non-capitalistica società araba,insomma chiedi a Leonardo,così visto che dobbiamo proprio citarlo…
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Sì, bisogna farci la mano, in effetti, comunque sostanzialmente funziona così, se clicchi lascia un commento il tuo commento va in fondo, se clicchi replica va sotto al commento a cui replichi, ma se per caso ci sono altre repliche va alla fine di queste, e se ci sono delle repliche delle repliche allora va dopo di queste come replica successiva all’ultima replica pubblicata, solo che ad un certo momento le repliche e controrepliche finiscono e allora devi cliccare replica sull’ultima replica disponibile. Vero che adesso è chiaro?
Quanto al merito, sì ho capito che ti riferivi a quello, ma io ho risposto solo in merito all’invito a dialogare, che non sempre è proprio agevolissimo con quei personaggi. Leonardo naturalmente ci riuscirebbe benissimo ma lui, sai, non è di questo mondo.
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I bambini preferiscono l’inferno che conoscono al paradiso di cui non sanno nulla. Ho saputo di una ragazza che veniva regolarmente menata dal moroso; quando la madre di lei le chiese come potesse resistere ancora rispose: «Tu non lo conosci». Insomma, botte o no, se una è innamorata è innamorata e ci vuole uno strappo impensabile per venir via.
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Questo non spiega né risolve la questione, ma la sposta soltanto: come posso innamorarmi di un violento che mi mena? Come potrei innamorarmi di un nazista, di un mafioso dalle mani sporche di sangue, di un pedofilo?
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Ha ragione, prof., avrei dovuto dire che il violento inizia a menare DOPO. Il nazista veste una divisa impeccabile, si pettina e si lava, batte i tacchi al saluto, bacia la mano; il mafioso è uno che si prodiga per favorirti in ogni modo (aumma aumma, s’intende), ti presenta agli amici, alla famiglia. I pedofili si nascondono tra gl’individui più gentili, disposti all’aiuto. Sono stereotipi?
Tutto succede sempre DOPO, quando la vittima è già in padella. Se uno è predisposto, come forma mentis, a cercarsi un padrone come i comunisti, non immaginerà mai di finire in un gulag. Chi, dopo che è stato assunto a tempo determinato, non accetta un minimo di compromissione con la propria azienda nella speranza di un radioso futuro?
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A parte il fatto che ce ne sono che cominciano a menare da subito, anche se cominciano dopo non cambia niente. Se uno mena – non importa se me o chiunque altro – non è una persona che io possa amare. Anche nell’improbabile ipotesi che avessi cominciato ad amarlo o a esserne attratta (improbabile perché la gentilezza falsa ha un tanfo che si sente lontano un miglio) nel momento in cui emerge che mena, smetto di amarlo. All’istante. Se continuo ad amarlo vuol dire che ho il cervello bacato.
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“vuol dire che ho il cervello bacato”.
Proprio questo il punto, qualcosa che non va.
Dai un occhiata a quello che trovi sui serial killer, troverai che ricevono lettere di amore da ammiratrici dopo che sono finiti in galera.
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Anche Pietro Maso, quello che ha ammazzato i genitori perché, avendogli comprato una macchina nuova da poco, non volevano comprargli la BMW ultimo modello, ha ricevuto un sacco di lettere d’amore. In questo caso credo che ci sia un misto di spirito missionario (io lo redimerò) e un po’ di delirio di onnipotenza (là dove tutti gli altri hanno fallito, io sicuramente riuscirò).
Mi ricordo ancora, dopo tanti anni, un tema di una scolara, che raccontava della separazione dei suoi genitori. Era stato uno shock per lei e per sua sorella, diceva, perché non se lo aspettavano: a loro non sembrava che le cose andassero così male. Sì, ogni tanto litigavano, ma chi è che non litiga ogni tanto. Poi una volta è successo che mentre litigavano lui l’ha battuta. Lei la mattina dopo si è alzata, si è vestita ed è andata d aun avvocato a chiedere la separazione. Non ha aspettato di vedere se era un caso eccezionale, se si sarebbe ripetuto, quale piega avrebbero preso le cose. Lui ha alzato le mani una volta e lei ha chiuso immediatamente il discorso. Voglio dire, chi ha un cervello sano non sta lì a prenderle e prenderle e prenderle per poi frignare ahiahiahi sono due anni che le prendo. E probabilmente anche i violenti sono bravi a individuare quelle che non gli creeranno problemi. La mamma della mia scolara, che non è stata lì a prenderle per anni prima di chiedere la separazione, non mi risulta abbia avuto conseguenze, ritorsioni, persecuzioni e tutte quelle cose che frequentemente capitano a quelle che prima di decidersi a mollare vanno avanti a subire per un tempo infinito, convincendo così il partner che va bene così, per cui al momento della rottura resta spiazzato e non riesce a farsene una ragione. E anche l’eventuale motivazione della compassione (poverino, chissà cosa deve avere sofferto per essere diventato così) non è accettabile, nel senso che non è certo stando lì a prenderle che lo si aiuta a risolvere i suoi eventuali problemi.
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