You’ve had your troubles Israel
I’ve seen them all
But you put the writing on the wall
Israel Israel yeah
You know I’ve seen you fall so many times
I’ve cried for you and that’s a crime
Israel Israel Israel
Where there’s sand
Where there’s beautiful sand yeah
You know you got a kind of feeling
That’s just grand
Take me into your arms
Let me be with you
Israel Israel Israel
I like the smiles up on your people’s faces
They make you feel warm embraces
And I want that kind of smile
that kind of smile
Israel you make the whole world think about you
And if they don’t they’ll find a reason
to shout about Israel Israel
You’re the only one Israel Israel
Tell me all about it!
Tell me all about it
Tell me all about it
Oh take me into your arms
And make me feel your goodness
Be with me Israel
Hey hey hey hey
Oh oh oh
Take me into your arms
Let me hold hold you to myself
Oh I want to Israel
Israel Oh take me back into into your arms
Israel Israel Israel Israel
Israel
barbara
Non me la ricordavo. Brava.
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L’ho scoperta anch’io pochissimo tempo fa.
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Bella. Cara Barbara, sono stata dieci giorni tra NY e Washington. Nella capitale ho visitato il Museo dell\’Olocausto. Una ricostruzione seria ed emozionante della storia degli ebrei europei prima e dopo l\’avvento del nazismo. Se riesco ti invio le foto che ho fatto, meglio che Marco ha fatto. Ciao
Patrizia
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Grazie, le vedrò molto volentieri. E prima o poi vedrai che riuscirò ad andarci anc’io.
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Bellissima!
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bellissima, non la conoscevo, molto calda e piena d’amore per Israele. Vorremmo tutti essere portati in braccio, un saluto
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Rispondo ad entrambi: sì, è davvero molto bella, e “calda” credo sia proprio l’aggettivo giusto. E in un certo senso in Israele si ha davvero la sensazione di essere portati in braccio: nonostante tutto quello che succede e, peggio ancora, leggiamo nei giornali, a girare per Israele si ha una tale sensazione di sicurezza, di protezione, perfino immediatamente dopo un attentato, come ho raccontato l’anno scorso.
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nel 2005 sono stata in Israele, in pellegrinaggio con la mia comunità, non sarei più voluta tornare a casa mi sono sentita in pace. Anche se vedevo i militati con le loro armi in spalla di scorta alle scolaresche, non ho provato paura, tutto era protetto in previsione di qualche attentato. Nonostante questa dolorosa precarietà sono tornata a casa con la convinzione che Gerusalemme sia la città della Pace e quante volte abbiamo cantato il salmo: “Chiediamo Pace per Gerusalemme. Troppi libri ho letto sulla vita degli Ebrei in Polonia e nei vari paesi europei, per non restarne affascinata, non vado oltre… ciao
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Sì, è quello. In altri posti una massiccia presenza di soldati, magari giovanissimi con armi potenti in mano, può facilmente creare inquietudine. Lì no, ti dà proprio quel senso di gran sicurezza. Di PACE, appunto.
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