Durante le vacanze fra la quarta e la quinta elementare sono stata operata agli occhi – operazione in cui chi ha operato ha deciso di propria iniziativa di fare diversamente da quanto era stato programmato, commettendo errori irreversibili e irreparabili, di cui tuttora porto le conseguenze, ma questa è un’altra storia.
Il primo giorno di scuola, in quinta elementare, mio padre va dalla maestra e le spiega che sono appena stata operata, che in questo momento i miei occhi sono molto delicati, che non devo in alcun modo affaticarli, che potrebbe succedere che qualche volta non riesca a fare tutto (a quel tempo la scuola dell’obbligo si concludeva con la quinta elementare; a quel tempo in quinta elementare era normale che fra compiti scritti e studio si avessero almeno due-tre ore di lavoro al giorno), che, se dovesse succedere, la signora maestra è cortesemente pregata di avere pazienza. La maestra dice che sì, certo, sono sempre stata molto diligente, se non riuscirò a fare tutto lei sa per certo che non è per cattiva volontà.
Un giorno, non molto tempo dopo, interroga sui fiumi della Russia, che avevamo da studiare per quel giorno.
– Paola.
– Volga, Danubio, Ural, Dnepr, Don.
– Al posto. Quattro. Maria Grazia.
– Volga, Danubio, Ural, Dnepr, Don.
– Al posto. Quattro. Daniela.
– Volga, Danubio, Ural, Dnepr, Don.
– Al posto. Quattro. Margherita.
– Volga, Danubio, Ural, Dnepr, Don.
– Al posto. Quattro. Raffaella.
– Volga, Danubio, Ural, Dnepr, Don.
– Al posto. Quattro. Barbara.
– Volga, Danubio, Ural, Dnepr, Don.
– Al posto. Quattro. …
Ha interrogato tutta la classe. Tutte abbiamo detto Volga Danubio Ural Dnepr Don, perché quelli erano in fiumi della Russia scritti nel sussidiario, quelli avevamo studiato e quelli sapevamo. E tutte abbiamo preso quattro perché lei, a quanto pare, voleva qualcos’altro, che non abbiamo mai saputo cosa fosse.
Il giorno dopo mio padre è andato da lei: “Signora maestra… Le avevo spiegato… Le avevo cortesemente chiesto… Ha pianto tutto il pomeriggio, ha gli occhi gonfi che fanno spavento, i suoi occhi non possono sopportare queste cose in questo momento…”
All’uscita di scuola l’ho trovato che mi aspettava, con un sorriso da un orecchio all’altro, impaziente di darmi la lieta novella: “Ha detto che si ricorda benissimo che tu non puoi fare tutto, che il tuo quattro lo ha scritto solo per non far venire fuori storie con le altre bambine, ma poi lo cancella e non ne tiene mica conto!”
Nessuno ha mai capito perché quel giorno abbia pianto ancora più a lungo e più rabbiosamente del giorno prima.
Puttana puttana puttana la maestra.
barbara
Il mio primo giorno di scuola.Mi siedo sulla sedia ma sul bordo.Non mi ero accorto che la sedia era indietro. Cado. La maestra mi è venuta incontro e… prova ad indovinare!
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a) E’ inciampata sui tuoi piedi e ti è caduta sopra.
b) Ti ha afferrato per i capelli e ti ha rimesso in piedi.
c) Si è messa a ridere.
d) Si è incazzata come una iena.
e) Mi arrendo.
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Beh…la B è quasi completa ora, uniscila alla D e il quadro sarà abbastanza centrato.
Solo che da quel giorno furono insulti e derisioni davanti ai compagni quasi ogni giorno…e io a squola con la q non sono + andato sereno.
Oggi la TROIAPUTTANA ( come categoria dell’ anima) se non è morta sarà a tiro. Spero che soffra, tanto tanto tanto 😀
Non sono cattivo sempre, solo con gli ingiusti.
Quando uscì la canzone per me fu come un sfogo con dedica.
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Io detesto il rumore, di qualunque genere, così anche la radio, quando è accesa, la tengo bassissima, di sottofondo, alzandola appena un pelino quando comincia il notiziario. E così succede che un giorno comincia ad arrivarmi all’orecchio questo “puttana puttana puttana la maestra” e praticamente nient’altro, a parte “buon giorno buon giorno io sono Francesco”, e naturalmente mi indigno. Un giorno in classe sento una che canticchia “buon giorno buon giorno…” Io rizzo le orecchie e chiedo “è quella che…?” Sì, mi dicono, e perché ce l’ha con la maestra? chiedo. Loro me l’hanno spiegato e io ho detto ambè, puttana sì allora! Poi allora l’ho ascoltata per bene, e me ne sono innamorata, perché è talmente bella, talmente profonda, talmente poetica che poi un paio di volte l’ho anche fatta a scuola, affrontando il rischio che si innamorassero del ritornello (se ne sono innamorati, naturalmente.
Quanto a cadute in prima elementare, a me è andata decisamente meglio: una volta la maestra – io l’ho saputo quasi quindici anni dopo, quando la malattia è stata diagnosticata – ha mandato a chiamare mia madre per informarla che era già successo un paio di volte che mentre ero seduta (a quel tempo non c’erano le sedie, c’erano i banchi completi con la panchetta incorporata) ero caduta per terra; poi mi ero rialzata e rimessa a sedere e lei mi aveva chiesto perché fossi caduta e io avevo risposto che non ero caduta. La risposta le era sembrata troppo assurda e stupida per essere inventata, per cui ne ha concluso che evidentemente io davvero non mi accorgevo di cadere, e ha provveduto ad avvertire mia madre. Maria Fabbrichesi, romana, che chiamava ferrone l’incudine, coi capelli grigi e il grembiule grigio, magra e dolce con gli occhi tristi.
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Ce ne sono un sacco, comunque, come la tua, che non hanno la più pallida idea di che cosa siano le dinamiche di classe, quali effetti possa avere il minimo gesto nei confronti di uno, quali reazioni possa scatenare anche una singola parola. I facchini al mercato coperto dovrebbero andare a fare.
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tutte le mattine passo davanti al fruttivendolo e vedo Rocco, mio compagno di scuola. E tutte le mattine ripenso a 50 anni fa, quando la maestra lo prendeva per i capelli e picchiava la sua testa sulla lavagna.
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Sì, il segno che lasciano certe cose rimane davvero per sempre.
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io avevo il maestro,frate ,con la crisi di vocazione;il primo giorno di scuola,dopo l’appello chiese di alzare la mano a tutti quelli che sapevano leggere e scrivere,ovviamente io non l’ho alzata,poi ha chiesto di alzare la mano a tutti quelli che non sapevano farlo,ovviamente io non l’ho alzata,perplesso dal fatto che non sembrasse intenzionato a contemplare il mio caso alzai la mano,attesi la sua attenzione e dissi”Maestro,io so solo leggere”-“Non è possibile se sai leggere sai anche scrivere” è così che ho scoperto la mia tendenza a prendere qualunque cosa in maniera letterale.Col Maestro non è andata tanto bene,bisogna capirlo aveva in classe un nanetto che imparava a leggere autodidatta,ma non scriveva perchè non serviva,riteneva le tabelline un dispetto personale,alla fine le ho imparate,ma a lui non le ho mai dette.scena muta feci.ho passato la maggior parte del tempo nei primi tre anni delle elementari nella classe successiva alla mia,in punizione,leggevo tutti i libri di scuola all’inizio dell’anno e poi non li guardavo più perche li avevo gia letti,applicavo la legge del taglione nei confronti dei miei compagni,tipo tu mi pesti il piede e io predo la prima cosa che mi capita e te lo rompo,tu mi rubi la gomma ,io te la faccio mangiare,e in 3 anni non è riuscito a fare quello che il suo successore,in quarta e quinta ha fatto subito,ascoltarmi.
Bisognerebbe ascoltarli i bambini,quello che hanno te lo dicono,magari non proprio direttamente…
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Lo dicono, ma non a tutti. Non hai idea quante volte, in tutti questi anni, qualche scolaro mi ha fatto capire quello che non lasciava capire a nessun altro: perché sapeva, con assoluta certezza, che io e solo io ero in grado di caprie, che io e solo io conosco la sofferenza assoluta e impotente di un bambino. Perché i bambini sono capaci di capire quello che mai ti sei sognato di dire, e mai riveleresti, neanche sotto tortura.
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nel mio caso lo avrei detto ha chiunque avessi l’impressione fosse interessato,nel caso di mia mamma ci ho provato anche se non era interessata.
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Dipende sempre dal tipo di problema: per certe cose va benissimo qualunque adulto capiti a tiro, per certe altre si sceglie con cura, per altre ancora non ci si fa uscire una parola neanche sotto tortura. E in quest’ultimo caso bisogna proprio saper leggere ogni segno, ogni gesto, ogni espressione, ogni parola che significa quello che significa ma significa anche qualcos’altro. Perché i segnali, comunque, loro li mandano.
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i segnali loro li mandano e nel caso della scuola dovrebbero essere attrezzati a coglierli.
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Una volta, partendo dalla considerazione che a) i bambini che subiscono violenze sessuali esistono; b) i bambini che subiscono violenze sessuali sono più numerosi non solo di quanto sappiamo, ma anche di quanto possiamo immaginare; c) i bambini che subiscono violenze sessuali mandano sempre dei segnali, ma questi cadono regolarmente nel vuoto perché nessuno di noi è stato istruito a riconoscerli, sono andata dal preside e ho preteso un aggiornamento con uno psicologo che lavorasse specificamente in questo ambito. Il preside, bontà sua, ha acconsentito, a patto che provvedessi io a organizzare tutta la baracca. Bene, l’ho fatto, e ho mandato gli inviti alle due scuole medie della città, per un totale di oltre un centinaio di insegnanti. All’aggiornamento eravamo in dieci: oltre il 90% degli insegnanti non ha ritenuto interessante informarsi sui segnali che un bambino abusato manda per chiedere aiuto.
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Anch’io sono convinto che i bambini sappiano più di quel che appare agli adulti: se volete sapere chi siete, fate un sondaggio (discreto) tra i bambini che vi conoscono. Ma poi non lamentatevi.
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Vero: sanno e capiscono più di quanto, per autodifesa, siano disposti a lasciar trasparire. Nel caso specifico però mi riferivo a percezioni inconsapevoli. Ricordo il caso di un ragazzo alla cui madre avevo parlato della sofferenza e delle paure che aveva in diverse occasioni manifestato (era stato abbandonato alla nascita e adottato da queste persone all’età di un anno); lei, con discrezione, aveva provato a interrogarlo, e lui aveva negato di avermi mai fatto confidenze del genere. E probabilmente non mentiva: quelle cose gli erano uscite senza che se ne accorgesse.
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Ma un bambino secondo voi, può avere come dei dubbi tra il bene e il male quando un riferimento si comporta così?
Altro episodio sconcertante è questo :
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Ogni tanto mi scappa Jo.Ha fatto parecchi discutere questo filmato.Chi accusa la polizia ( i più) chi la zia.
La frase finale dell’ ispettore poi è molto criticata.
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Allucinante. Anche se sulla carta la zia avesse torto – e col bambino che urla aiutami zia la vedo dura dimostrare che sia lei ad avere torto – chiunque trascini via un bambino in quel modo merita di essere impiccato per i coglioni. Oggi ho sentito che la zia è stata denunciata per oltraggio a pubblico ufficiale. Ecco, se io avessi un bazooka sotto mano non credo che mi farei molti scrupoli a usarlo.
Un po’ come il caso di Serena Cruz, con la polizia piombata in casa di notte coi mitra spianati per portarla via.
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stavo guardando chi l’ha visto e così a caldo ho avuto l’impressione che fosse ben montato,infatti hai ragione,tutte quelle urla,le inquadrature mosse,è difficile dare torto alla zia,è stata brava.
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Io non stavo parlando della zia, stavo parlando del bambino: un bambino catturato, sequestrato, rapito. Secondo me là ci stanno, belli belli, sequestro di persona, maltrattamenti, riduzione in schiavitù nei confronti del bambino, e ingiurie gravi nei confronti della zia (“io sono un ispettore di polizia, lei non è nessuno”).
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uno degli uomini è suo padre,a cui il tribunale ha dato l’affidamento,il bambino,che non era stato assolutamente preparato,fino all’arrivo della zia munita di telefonino,a seguito tranquillamente il padre,vorrei farmi delle risate,vedendo cosa sarebbe successo,se fosse stato il contrario,e ad intervenire con la forza pubblica fosse stata la madre.
La signora poliziotta è solo la dimostrazione che la sensibilità femminile è un mito.
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1. Che uno degli uomini sia il padre è l’ultima cosa al mondo che mi possa interessare.
2. Che il bambino prima lo avesse seguito tranquillamente – ammesso che sia documentato – può semplicemente significare che non aveva ancora capito che lo stavano rapendo.
3. Lì c’è un bambino che urla zia aiutami, che si divincola per non essere portato via: se io sono lì e ho un’arma, ci puoi giurare che in una situazione del genere la uso. E ti garantisco che le so usare molto bene, perché mi ci hanno addestrata da quando avevo sette anni. Con le armi vere, non con le armi giocattolo.
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devo dedurre che potresti incorrere in situazioni incresciose utilizzando armi non sai bene contro chi.
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Contro chi lo so benissimo ed è chiaro come il sole: contro chi sta seviziando un bambino. Che le carte siano a suo favore è l’ultima cosa al mondo a potermi interessare. Se poi per questo c’è un prezzo da pagare, bene lo pagherò: sono sempre stata abituata ad assumermi le mie responsabilità e a pagare in prima persona.
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L’istinto di reagire violentemente a vedere il video viene anche a me che di solito sono solidale con le forze dell’ ordine.
Ho letto comunque di un altro video preso da un altra angolazione.
Ma al di là di varie ed eventuali un trauma al bambino è stato inflitto zia o polizia che sia.
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Era finito in spam, non so perché; in automatico dovrebbero andarci solo i commenti con più di un link. Meno male che ogni tanto do un’occhiata anche lì. Quanto al merito, quel bambino è stato trascinato via in maniera bestiale, disumana, e un comportamento simile non ha giustificazioni.
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Faccio copia/incolla di un messaggio che mi è appena arrivato.
Ieri il canale all news russo VESTI ha dedicato un lungo e dettagliato servizio sulla vicenda di quel bambino prelevato con violenza dalla polizia mentre era a scuola. Sarà pur vero che in Russia forse accadono cose ancor più sconcertanti da quando fra i giovani gira quella nuova droga che rende cannibale chi ne fa uso, ma vi assicuro che comunque ho avuto una grande vergogna di essere italiano. Più adesso che di Berlusconi, quando era alla Presidenza del Consiglio.
Se leggiamo sui media italiani pare che tutto sia giusto, a parte i modi un po’ bruschi delle forze dell’ordine. In realtà le cose stanno molto diversamente. Qui c’è un “padre” indegno di tale nome che, nonostante avesse il diritto di vedere suo figlio negli orari concordati e sotto la sorveglianza di un assistente sociale (così come stabilito, e su richiesta del minore stesso), è riuscito a ottenere il “sequestro” di suo figlio, in base a una perizia che tira in causa un disturbo denominato PAS.
E qui viene a galla la contraddizione pazzesca: viviamo in una società in cui più o meno qualsiasi comportamento è considerato “normale”, anche da organismi ufficiali. Non è più inquadrata come “disturbo” l’omosessualità (va benissimo!) e fra un po’ avrà l’avallo dell’OMS perfino la transessualità che verrà cancellata dall’elenco dei comportamenti patologici. Invece, la PAS, sindrome inventata da uno psichiatra americano di dubbia salute mentale, è considerata una malattia grave a tutti gli effetti. Almeno dal giudice che ha ordinato di sequestrare il piccolo Leonardo!
A questo punto, mi viene da pensare che di questo passo qualcuno si darà da fare per sdoganare anche la pedofilia. Perché? Perché Richard Gardner, l’inventore della PAS, era dell’avviso che la pedofilia fosse cosa giusta e buona.
“Riguardo invece al tentativo di un genitore di avere rapporti sessuali con la propria figlia, Gardner suggerisce che, più che colpevolizzarne il marito, la moglie dovrebbe tentare di essere più sessualmente recettiva verso di lui: «La sua accresciuta sessualità può attenuare il desiderio del marito di cercare gratificazione sessuale tramite la figlia» (Sex Abuse Hysteria: Salem Witch Trials Revisited , pag. 118)” http://it.wikipedia.org/wiki/Richard_Gardner
Insomma, il magistrato che ha ordinato il rapimento del povero Leonardo (probabilmente per fare un favore al suo amichetto avvocato, “padre” del bimbo), si è avvalso del supporto di una perizia fondata su teorie partorite da una mente malata. Anzi dalla mente di un porco!
Come se lo spiegano questi grandi dottori che il piccolo Leonardo è invece un bambino sano, intelligente, equilibrato e lucido, nonostante tutto? Perfino dopo il rapimento!
http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/articoli/1064157/bimbo-padova-in-casa-della-madre-un-sistemaper-resistere-agli-assistenti-sociali.shtml
Dopo aver visto i fatti su VESTI, credo che bisognerebbe far sentire meno sola quella madre che si sta battendo con tutte le forze contro un abuso, intollerabile in un paese che si spaccia per “civile”.
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Di mio aggiungo che a un “padre” – a cui giustamente l’amico Fulvio autore del testo qui sopra ha apposto le virgolette – capace di una simile spietatezza, di una simile ferocia, di una simile disumana crudeltà nei confronti di un bambino, andrebbe istantaneamente tolta la patria potestà e ogni diritto nei confronti del bambino, e sbattuto in galera per un tempo sufficiente a chiarirgli le idee. L’ho già detto e lo ripeto: di fronte a una scena del genere, io se ho un’arma in mano la uso.
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vorrei farti notare che questa è la magistratura che difendi quando prende provvedimenti altrettanto farlocchi in altri casi,detto questo io non difendo il provvedimento del magistrato,non amo particolarmente i magistrati,dico solo che uno stato che emette una sentenza poi deve farla rispettare,se c’è da appoggiare la madre nella sua battaglia lo farò,ma non cerco colpevoli dove non ci sono.
un altra cosa,trovavo stucchevole il continuo minacciare il ricorso alle armi dei famigliari dei signori al confino con cui hanno riempito la mia zona,le armi esistono e non sarò certo io a fare il pacifinto che inorridisce,ma continuare a citarle fa tanto bulletto di periferia,credimi sò di cosa parlo,sono in periferia e sono stato bulletto 😉
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Scusa, ma non ho la più pallida idea di che cosa tu stia parlando. Dovresti dirmi quando e in quali casi ho difeso la magistratura, tanto per cominciare. Poi dovresti dirmi dove ho parlato di magistratura nel caso in questione. Poi dovresti spiegarmi la faccenda dei signori al confino e delle armi perché, di nuovo, non ho la minima idea di che cosa tu stia parlando e che cosa abbia a che fare col bambino sequestrato e rapito. Sto proprio brancolando nel buio più totale.
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certo che può essere lunga la cosa:
1-a me piace vedere le cose allo stesso modo comunque si spostino gli eventi,se accetto che esista la forza pubblica ne metto in conto tutti gli effetti,e non solo quelli che mi fanno comodo.
2-non hai mai difeso la magistratura in se,ma prescindi molto nel tuo giudizio verso chi, una magistratura “poco professionale” ed autoreferenziale sempre,decide di colpire.
3-non hai parlato di magistratura nel caso in questione,ne lo ha fatto nessun altro,ma il problema nasce lì,dove vengono dati ordini coattivi senza ne capo ne coda,tra l’altro non dovendo mai rispondere dell’accaduto,come sta succedendo anche in questo caso.
4-ho la fortuna di abitare in una delle zone scelte dal nostro amato governo per “sradicare” i Mafiosi dal loro “contesto sociale”,il risultato fu che si portarono appresso il “contesto sociale”(padri,madri, figli, nipoti, cugini,cognati,figli della sorella del cugino della nonna),ed i loro metodi,tra cui il continuo riferimento a coltelli e pistole,non ho atteggiamenti da verginella nei confronti dell’uso delle armi,penso solo che nominarle come rafforzativo delle proprie affermazioni sia da bulletti,se in certe condizioni le armi bisogna usarle si usano,ma in una discussione non sono una ragione in se,a parte forse la ragione dell’odio,che per quanto arrabbiati non dovrebbe guidarci.
so che adesso mi risponderai a tono e probabilmente in modo lapidario,fa niente ammbene lo stesso!
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L’unica cosa che ho capuito è che sono una bulletta. Vabbè, me ne farò una ragione.
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eh,allora capisci ciò che vuoi capire,io mi spiego male ma così tanto?
va bene,sei una cara ragazza che se gli faccio girare le scatole mi stende con due mosse di karate e se insisto mi spara pure,la finiamo qui,basta che non ti arrabbi,se fossimo tutti uguali che mondo noioso sarebbe?
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Spero sia un fake se no non capisco più cosa stia succedendo nelle “persone”.
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Pare proprio che sia autentico.
E non aggiungo commenti, perché non credo ci siano parole adatte.
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Si volevo chiedere ad Attivissimo, ma vedo che purtroppo se ne è già occupato e che la bimba è morta. Ho letto di cose allucinanti, tipo ti fermi a soccorrere e vieni accusato di essere il colpevole.
” il magistrato che ha ordinato il rapimento del povero Leonardo (probabilmente per fare un favore al suo
amichetto avvocato, “padre” del bimbo), si è avvalso del supporto di una perizia fondata su teorie partorite da una mente malata. Anzi dalla mente di un porco!”
Sono parole che condivido in pieno.
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Quella di passare qualche guaio per essersi fermati a prestare soccorso purtroppo è cosa che può capitare anche qui. Episodio riferitomi dalla protagonista: capita nel posto in cui un ragazzo in motorino ha avuto un incidente ed è lì per terra; si avvicina, comincia a controllare quali danni abbia subito, si avvicina un poliziotto e attacca a sbraitare ma cosa fa? Ma non lo sa che solo un medico può toccare un incidentato? Io la denuncio! Il fatto è che la persona in questione è medico, ma a quello non era neanche passato per la testa di chiederglielo, prima di cominciare a minacciare sfracelli. Di conseguenza questa persona, anche se la cosa ripugna alla sua coscienza di medico, si è riproposta di non intervenire mai più.
Quanto a Gardner, uno che mi dice che devo darla più generosamente a mio marito per evitare che questo mi si scopi la bambina, avrebbe dovuto essere messo ai lavori forzati in ceppi e catene.
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Non conoscevo assolutamente la canzone. Comunque mi sono imbattuta in maestre di tutti i tipi – alle due estremita’. Io ho avuto alle elementari una maestra con la M maiuscola. Tutte, io e le mie ex compagne di classe, almeno quelle con cui ho parlato di recente, la decantiamo ancora – ed e’ passato “qualche” anno. Sensibile, giusta, materna e allo stesso tempo perfettamente in grado di guidare la classe, che era evidentemente grazie a lei unita e serena. Ho continuato a andare a trovarla una volta all’anno fin quando e’ morta, quando gia’ vivevo in Israele. La ricorderemo sempre – in bene ovviamente.
Speravo in un’esperienza simile per i miei figli, Ma mentre il secondo ha avuto (almeno finora) ottime maestre, al primo purtroppo ne sono capite una peggio dell’altra – con il culmine in seconda elementare. Ma perche’ certe persone vanno a insegnare?! E soprattutto, perche’ glielo lasciano fare?!
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Difficile davvero capire perché ci siano persone che scelgono un mestiere per il quale sono assolutamente negate. E trovare insegnanti validi è davvero una fortuna.
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Esatto. E penso che per quanto sia importantissimo alle elementari, a tutte le eta’ l’insegnante “faccia” la materia. Ho avuto anche all’universita’ che fino a oggi ricordo per la sua bravura: una persona simpatica, affabile, con spiegazioni interessanti che ci ha fatto amare una materia noiosa. E per darti un’idea, insegnava sia a Gerusalememe che a Harward! E un altro dai cui corsi siamo scappati a gambe levate dopo averne dovuto seguire uno….
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” quando gia’ vivevo in Israele ”
Ma è da Israele che scrivi ?
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Sì sì, lei ha la fortuna di vivere in quella terra meravigliosa!
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Che bello, basta un attimo per arrivare fino la con un pc.
Ha, se vuoi sognare un po’ :
http://www.flightradar24.com/
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Pingback: E FINALMENTE LEONARDO TORNA A CASA | ilblogdibarbara
Anche qui…da qualcosa di poco conto per molti…se osservato con attenzione…oltre ai
ricordi scaturiscono sensazioni che hanno disturbato.
E sono tanti…da quell’ età…..
!a maestra….vecchio stampo..poi la suora…bacchetta di canna per le mani..poi..passato
alla…maestra giovane,moderna…creativa…stimolante. OK.
Dopo- anni …una sua asserzione mi deluse. La credevo piu’ dotata di …un senso di penetrazione nel mio comportamento.
E…qui anche la psicologa che faceva parte del corpo insegnanti del corso di specializzazione….non era poi tanto osservatrice. Poi…forse si fidava di quello che diceva la tutor…’ deludente..’
Poi…a chi basta osservare…ascoltare….traendo un risultato di grande sensibilità…nel
comprendere tanti perchè. ‘ Questa persona…era un mio capo…una donna.’
Ora siamo amici. Amicizia cementata …e piu’ intensa..dopo un fatto increscioso…
‘ assassinio stradale del marito..’ …Tralascio…le qualità di ambedue..
Sempre da quel corso….’ relazione scritta….’….non trascrissi un sintomo…
Nel mio testo…inglese è chiaramente…
Ma quello che io ho in dotazione non c’ è scritto.
Poi….ci siamo ritrovati sul campo di lavoro….3..4aa..Grande stima reciproca.
Poi…nel tempo…i soliti stage….piccoli corsi…’….i famosi crediti aziendali’
Spesso buoni tutor….anche ben preparati….ma soprattutto il loro senso di osservazione
andava oltre alle apparenze.
Non sò se può rendere il senso di come è….
Il mio …solito…ultimo direttore mi diceva….
Marco….’ c’ è chi ha il cuore…chi la testa..E chi tutti e due…’
Ci sarebbe tanto ancora…dal corpo insegnanti…e oltre ….. .
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Sai, di insegnanti ce n sono tanti, e dentro c’è di tutto.
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