E ORA DIAMO UN’OCCHIATA ALLA TERRA D’ISRAELE

Per capire davvero Gaza

Questo video realizzato dagli amici dello Sderot Media Center spiega bene perché si combatte di nuovo a Gaza e cosa ci sia in gioco. Purtroppo la storia ci ha insegnato che c’è stato un solo periodo in cui Gaza non ha minacciato la sicurezza d’Israele e l’aviazione israeliana non doveva bombardarne i centri abitati. E’ stato quando c’erano gli insediamenti di Gush Katif e Israele controllava il 12 per cento della Striscia di Gaza. Per questo alla fine degli anni Ottanta l’allora ministro della Difesa, il laburista Yitzhak Rabin, fece visita alle colonie di Gaza e disse: “Quest’area deve restare parte inseparabile dello Stato d’Israele”. Gush Katif sorgeva in una posizione strategica, con Rafah a sud, Khan Yunis a est, Muwassi a ovest e i campi profughi a nord. Durante la guerra del 1948, quando esisteva già una comunità ebraica a Gaza, Kfar Darom, questa respinse un attacco egiziano, resistendo per due mesi e dando all’esercito israeliano il tempo di riorganizzarsi. Nei decenni successivi, la comunità di Netzarim avrebbe consentito a Israele di dividere in due la Striscia, impedendo ai terroristi di spostarsi liberamente. Quando nel 1994 il soldato Nahson Wachsman fu rapito da Hamas, l’esercito israeliano usò Netzarim per impedire che il soldato venisse portato a Gaza, dove sarebbe scomparso (venne poi ucciso tragicamente nel tentativo di liberarlo). Quando Gush Katif era  il fronte di difesa della Philadelphi Route non c’erano missili su Ashdod e Beersheba. Gli abitanti di Netzarim ricordano ancora di quando andavano a bere il caffè con i palestinesi a Khan Yunis, cioé prima che Yasser Arafat e la sua banda di sanguinari cleptocrati facessero ritorno da Tunisi. Pochi giorni dopo la firma del trattato di Oslo sul prato della Casa Bianca, militanti palestinesi iniziarono a scandire lo slogan “Itbah al Yahud”, morte agli ebrei, nei villaggi di Gaza. Per settimane l’esercito israeliano usò un autobus vuoto, l’autobus numero 36, per la spola da Ashkelon alle colonie e vedere come avrebbero reagito i palestinesi. Non c’era giorno in cui non veniva preso a sassate o fucilate. Nel frattempo a Gerusalemme la sinistra israeliana con Shimon Peres in testa favoleggiava su come trasformare Gaza in una “seconda Hong Kong”. Viene da ridere a pensarla oggi. Gaza è da sempre il cuore del conflitto fra arabi ed ebrei, perché storicamente la Striscia ha accolto i palestinesi che vivevano a Jaffa, alla periferia di Tel Aviv, e che lì vogliono “ritornare”. Due guerre, quella del 1956 e del 1967, sono iniziate da Gaza. Poi Israele ha conquistato la regione e la sua ennesima uscita di scena nel 2005 ha di nuovo scatenato, non certo prevenuto, altre guerre. Anche dopo questa guerra Gaza resterà il tallone d’Achille dello stato ebraico.

di Giulio Meotti

No, non pubblico questo nell’illusione che chi ha scelto di tapparsi occhi e orecchie con lo scudo del proprio odio li possa riaprire, ma solo per fornire qualche documento in più a chi li ha già aperti. (E nel frattempo gli assassini alzano il tiro e arrivano fino a Gerusalemme, che a uno verrebbe da chiedersi: ma come, non era santa anche per loro?)

Shabbat shalom, a tutti noi e soprattutto a Israele e a tutti i suoi abitanti.

barbara

Una risposta

    • Non produrrà niente di buono perché l’intero mondo “civile” e l’intera diplomazia mondiale, che non hanno mai fiatato per le MIGLIAIA di razzi, per i neonati sgozzati nella culla, per i linciaggi, per niente di niente, ora cominceranno a mobilitarsi massicciamente per fermare Israele prima che abbia raggiunto risultati risolutivi. Esattamente come stanno facendo da sessantaquattro anni. E come sempre ci riusciranno e torneranno a dormire i loro sonni tranquilli. Fino alla prossima volta che Israele si tornerà a stufare di prendere bombe in testa e ricomincerà a reagire. Ora e sempre nei secoli dei secoli, amen. Quanto agli abitanti di Gaza, sono loro che hanno votato a stragrande maggioranza Hamas, ponendo le condizioni per meritarsi le bombe. Adesso che se le tengano.

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      • “Quanto agli abitanti di Gaza, sono loro che hanno votato a stragrande maggioranza Hamas, ponendo le condizioni per meritarsi le bombe. Adesso che se le tengano.”

        ragionando in questo modo si potrebbe anche dire che pure gli Israeliani, per futili questioni religiose, sono voluti tornare a tutti i costi alla “terra promessa”, pur sapendo benissimo che la convivenza pacifica con gli Arabi sarebbe stata praticamente impossibile, visto che si odiano reciprocamente (non raccontiamoci favole, anche la maggioranza degli israeliani sono razzisti nei confronti dei palestinesi!)
        HANNO VOLUTO LA BICICLETTA? E ADESSO PEDALINO!
        Non vedo perché il mondo intero dovrebbe intercedere per salvare uno staterello di fanatici religiosi, che detestano le culture e i popoli diversi da loro!

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      • Beh, potrei dire che “Non vedo perché il mondo intero dovrebbe intercedere per salvare uno staterello di fanatici religiosi, che detestano le culture e i popoli diversi da loro!” – cioe’ non e’ chiaro perche’ il mondo dovrebbe intercedere per salvare Gaza (solo che NON e’ uno Stato), o in favore di Siria, Iran e simili. Purtroppo e’ esattamente quello che fa il mondo, anziche’ difendere l’unica vera democrazia della zona che consacra la vita, anziche’ la morte – Israele.

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  1. se questo è il problema,allora israele deve andare avanti per la sua strada senza ascoltare nessuno. Credo che Netanyahu e Liebermann non siano i tipi da farsi fermare dalla comunità internazionale

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  2. Della serie desiderio di pace…..fra i filoisraeliani e i filopalestinesi non si sa chi scegliere
    è guerra ,non una partita di calcio,guerra!
    evitiamo gli slogan da stadio per favore
    Io non amo hamas,ma non per questo urlo”Forza Israele”,come se urlassi”Forza Inter”
    Trovo anche che i palestinesi siano in una condizione difficilissima,anche per colpa loro,ma non mi metto a gridare”Intifada fino alla vittoria”
    Lo volete capire che mostrate il vostro odio nei confronti di un popolo,l’uno o l’altro?
    Gli israeliani sono degli stronzi? Certo,lo sono. Ma cosa ci hanno guadagnato a fare i buoni? Un olocausto!
    I palestinesi sono degli stronzi? Sì,lo sono. Ma perchè vivono male,hanno un totale odio verso sè stessi ed un tale disprezzo per la vita che il loro unico desiderio è quello di ammazzare innocenti suicidandosi
    ma invece di capire questi popoli che soffrono voi li giudicate,ovviamente condannandoli ,li incitate seduti nella vostra poltrona europea come un cavallo sul quale avete puntato
    se permettete,questo a me fa schifo

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    • Anche a me, sinceramente, fa schifo il tuo sproloquiare su cose di cui non sai niente di niente. Fa’ una bella cosa, cara: studia la storia. E i documenti. Per esempio quelli sulle decine di miliardi di dollari che i palestinesi ricevono da tutto il mondo e investono unicamente in terrorismo, in campi militari per bambini per trasformarli in terroristi assassini fin dalla prima infanzia, in libri di testo che hanno l’odio contro gli ebrei come materia scolastica. E se non sei capace di fare questo, sei cortesemente pregata di andare a depositare la tua merda da un’altra parte, grazie.

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  3. Se venissero a casa tua e tentassero una carneficina per eliminare la tua famiglia dalla faccia della terra tu per chi faresti il tifo per gli aggressori o gli aggrediti ?

    Ma che buoni e cattivi se gli Israeliani, gli ebrei quelli sionisti, non si vogliono più far truicidare visto proprio l’esperienza del passato dove sta’ il problema.

    Oggi ti manca qualche negazionista di stormstronz Barbara.

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    • Che in teoria dovrebbe essere una buona notizia, solo che sappiamo benissimo che in un quarto d’ora ne aprono un altro con un altro nome. Come quello delle liste dei docenti ebrei, che ha almeno una dozzina di blog sempre attivi: appena comincia a tirare brutta aria per uno, lo chiude e prosegue sugli altri, tutto qui. Resta comunque positivo il fatto che qualcuno abbia ritenuto di dover fare qualche cosa.

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  4. questa settimana di guerra a Gaza serve a ripulire la zona dagli armamenti prima di bombardare i siti nucleari iraniani. E, quindi, evitare ritorsioni da un territorio attiguo dove non c’è difesa antimissile che regge.

    Ma se la cosa non dovesse funzionare, se Hamas avesse buone armi anticarro e riuscisse a frenare l’attacco, con gravi perdite … allora sarebbero guai per l’esistenza di Israele.

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    • E’ un’ipotesi plausibile, già avanzata in un pezzo che ho linkato l’altro ieri. Quanto alla possibilità che non funzioni, quella bisogna scartarla a priori: proprio perché è in gioco, letteralmente, la sua esistenza, Israele non può permettersi di perdere la partita, e non la perderà. Come non l’ha mai persa nel corso della sua storia.

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  5. Beh,dopo aver mobilitato decine di migliaia di riservisti,dubito che Israele possa accettare,se non altro per questione di credibilità
    è un preludio alla guerra all’Iran? Oddio,speriamo di no,è la mia paura più grande perchè sarebbe la guerra mondiale

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    • Non è perché ha mobilitato i riservisti che non può permettersi di accettare, bensì perché sa perfettamente che cosa significa.
      La guerra all’Iran, esattamente come la seconda guerra mondiale, più si rimanda e più sarà lunga, sanguinosa e devastante.

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    • Con un’Iran nuclearizzato non è in gioco “semplicemente” l’esistenza di Israele, bensì il destino dell’intero pianeta. Ed è un lusso che non ci possiamo permettere. L’Iran va fermato, e subito, perché ormai siamo vicinissimi al punto di non ritorno (giusto per avere un’idea, immaginiamo un Hitler con l’atomica e con la metà del petrolio del pianeta…)

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  6. non piace nemmeno a me l’idea di un iran con l’atomica,ma ho sempre pensato che ahmadinejad parlasse solo per dare aria alla bocca,cioè can che abbaia non morde,eppoi è molto molto rischioso fare un raid con i caccia,c’è il rischio concreto che non riesca,o che comunque il programma nucleare venga solo rallentato e non bloccato: senza contare che ci potrebbero essere effetti tipo Chernobyl,lo leggevo da qualche parte che le radiazioni sarebbero devastanti

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  7. Hai notato come i pacificaroli sono di nuovo in lacrime per i bambini di Gaza? Manco sanno dove stia Gaza sulla carta geografica, non spediscono 50 centesimi di euro a Gaza neanche a piangere, ah ma i bambini di Gaza sono di nuovo una spina per il loro cuore che sanguina….

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