SIAMO I SIONISTI

 

-Siamo i Sionisti-

Di  Kalonymos

Siamo i Sionisti,
come Adamo e la Fenice impastati con fango e cenere di caminetto,
scampati uno su mille a gas, fucilazioni e cannoneggiamenti di ghetto.

Siamo i Sionisti,
il più sgradevole imprevisto per i promotori della “Soluzione finale”,
abbiamo attaccato la spina e riacceso Israele, dopo millenni di buio totale.

Siamo i Sionisti,
ricominciando dal niente armati solo di fame, lutti e miseria da dopoguerra,
mettemmo sarti, commercianti, violinisti, giù a capo chino a zappare la terra.

Siamo i Sionisti,
capimmo presto che anche lì nel deserto ci preferivano direttamente sotto la sabbia,
niente “finesse” come la progredita Europa, che prima di sopprimerci ci chiudeva in gabbia.

Siamo i Sionisti,
mai più regalar sangue, ci specializzammo a difenderci potenziando il modello base,
addestramento, ottimismo e high-tech, divennero di serie nella nuova gamma: Sionista Trifase.

Siamo i Sionisti,
adesso lo sleale Amalek può massacrarci solo a tradimento in bus, a tavola o in discoteca,
perché affrontarci su un campo di battaglia, sa bene che incasserebbe una disfatta cieca.

Siamo i Sionisti,
sotto flash mondiali avidi d’errori, gli unici soldati civili con un codice umanitario,
che non torturano, stuprano e smembrano come nell’attiguo medioevo sanguinario.

Siamo i Sionisti,
non l’abituale soldataglia senza etica né scrupoli, ma Sacerdoti tra le bombe,
che recuperano i caduti da seppellire ove le lacrime dei cari ne potranno irrigar le tombe.

Siamo i Sionisti,
gente enigmatica, rinomati abili mercanti, ma all’atto pratico: eccentrici sbiellati,
unici a scambiar con cartaccia terre conquistate, vinte dopo esser stati vilmente attaccati.

Siamo i Sionisti,
quelli che si ritirano da Sinai e Libano rispettando un ONU che starnazza editti sbilanciati,
e intanto nella Bekah da vent’anni campeggiano, duecentomila boyscout siriani indisturbati.

Siamo i Sionisti,
senza dubbio gente controcorrente, dal fare perbene, oggigiorno quasi sospetto,
che insegna ai figli a non odiare i bimbi nemici, spediti a loro con bombe legate al petto.

Siamo i Sionisti,
quelli che barattano i resti di un ventenne linciato, scarcerando cento nemici vivi,
e invece di impararne lo spessore di umanità ci credono pazzi e divengon più volitivi.

Siamo i Sionisti,
ed era ovvio s’arrivasse con l’inganno a tacciare di razzismo quest’atipica rettitudine,
testimone per secoli di nefandezze dei potenti, solo a queste, la gente aveva fatto l’abitudine.

Siamo i Sionisti,
abituatevi una volta per tutte alla nostra micro presenza su questa sconfinata terra,
seppur imbattibili lassù, useremo ogni mezzo per scongiurare un’altra maledetta guerra.

Siamo i Sionisti,
e se come i nazi avversate un mondo che c’include, abbiate chiaro cosa dovrete affrontare,
oltre la granitica fede Ebraica, stavolta i “Trifase” usano aviazione e satelliti per campare.

Fine  

Avevo da parecchi anni questo testo in archivio. Questo è il momento giusto per tirarlo fuori.

              
barbara