Il conflitto arabo-israeliano (quando è cominciato si chiamava così, perché il “popolo palestinese” non era ancora stato inventato; solo diciannove anni più tardi avrebbe cambiato nome e sarebbe diventato il conflitto israelo-palestinese, invertendo oltretutto l’ordine dei fattori che in questo caso cambia anche il prodotto, eccome se lo cambia) spiegato in cinque minuti. Perché chi vi racconta che si tratta di una vicenda estremamente complessa e intricata, le cui radici si perdono nella notte dei tempi, in cui le ragioni degli uni si scontrano con le ragioni degli altri, in cui torti e ragioni si intrecciano inestricabilmente, in cui cicli e spirali si aggiungono a cicli e spirali, chi vi racconta queste e altre simili baggianate, vi sta raccontando balle stratosferiche: il conflitto arabo-israeliano è una questione talmente semplice che per spiegarlo cinque minuti bastano e avanzano. Buona visione.
barbara
Bellissima, chiarissima la breve lezione di Prager. Dunque, se un problema spinosissimo e irrisolvibile può essere spiegato con poche parole semplici è perché il problema non è né spinoso né irrisolvibile. Al blob arabo tutto intorno a Israele quel casino fa mooolto comodo. Ma queste sono cose che sappiamo.
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Non solo agli arabi, mio caro, non solo agli arabi, purtroppo…
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