OBAMA E ISRAELE

Il signor Barack Hussein Obama ha recentemente spiegato che Israele non sa quale sia il suo vero interesse (il suo nel senso dell’interesse di Obama? Beh, magari lo sa, ma non vedo perché dovrebbe interessargli). Penso possa essere utile, in questa circostanza, riproporre un mio post di tre anni e mezzo fa (il lupo, you know, perde il pelo ma non il vizio e il signor Barack Hussein Obama, anche con qualche capello bianco in più, non fa certo eccezione).

OBAMA DICE AGLI EBREI DOVE POSSONO VIVERE

Domenica, 28 giugno, 2009

di Joseph Farah

Barack Obama sta portando avanti ciò che la sua amministrazione chiama “un approccio più equilibrato alla politica mediorientale”.
Lasciatemi spiegare che cosa questo, alla lettera, significhi in termini reali.
Significa che il governo USA sta usando il suo peso con Israele per insistere che agli ebrei, non agli israeliani, badate bene, ma agli ebrei sia negato il permesso di vivere a Gerusalemme est e nelle terre storicamente ebraiche di Giudea e Samaria, usualmente chiamate West Bank.
Provate a immaginare l’indignazione, l’orrore, le proteste, il clamore, lo stridore di denti che esploderebbero se agli arabi o ai musulmani venisse detto che non possono più vivere in certe parti di Israele – per non parlare del loro proprio paese.
Questo, naturalmente, non accadrebbe mai con “un approccio più equilibrato al Medio Oriente”.
Siamo tornati agli anni Trenta. Questa volta sono le illuminate voci liberali di Hillary Clinton e di Barack Obama a dire agli ebrei dove possono vivere, come possono vivere e quanto si devono piegare se vogliono, semplicemente, continuare a vivere.
So che non l’avete mai sentita mettere in questi termini prima d’ora. E io veramente non so perché. Semplicemente non c’è un altro modo preciso per spiegare le macchinazioni che stanno dietro le ultime richieste dell’Occidente e del resto del mondo a Israele.
Si sta riducendo Israele ai “confini di Auschwitz”. Agli ebrei è già stato detto che non possono più vivere nella striscia di Gaza. Ora gli si dice che non possono più scegliere di vivere in nessuna delle zone che le elite internazionali hanno selezionato per un futuro stato di Palestina.
Di nuovo, domando: “Perché gli internazionalisti cercano di creare uno stato che sarà, per definizione, razzista, antiebraico, che non tollera neppure la mera presenza di ebrei?
Qualcuno mi sa rispondere?
Obama e Clinton – e dunque, per definizione, voi e io, contribuenti degli Stati Uniti – hanno deciso di cedere alla razzista, fanatica, antisemita pretesa dell’Autorità Palestinese che a nessun ebreo sia consentito di vivere nel loro nuovo stato.
Credo che in qualunque altra parte del mondo un simile tentativo di pulizia etnica di una regione sarebbe fermamente condannato da tutta la gente civile. E tuttavia, poiché la maggior parte della gente semplicemente non capisce il chiaro e ufficiale piano dei leader arabi di espellere tutti gli ebrei dal nuovo stato di Palestina, le politiche di capitolazione conservano un certo grado di simpatia, addirittura di sostegno politico, da buona parte del mondo.
Fate attenzione a ciò che sto dicendo: la politica ufficiale dell’Autorità Palestinese è che tutti gli ebrei siano espulsi dalla regione! Perché gli Stati Uniti sostengono la creazione di un nuovo stato razzista, antisemita, contrassegnato dall’odio? Perché il mondo civile considera ciò come una ricetta per la pace nella regione? Perché questa è considerata un’idea accettabile?
Esiste un’altra parte del mondo in cui questo tipo di politica ufficiale di razzismo e pulizia etnica sia tollerato – o addirittura scusato?
Perché in Medio Oriente le regole sono diverse? Perché per gli arabi le regole sono diverse? Perché per i musulmani le regole sono diverse?
Perché i dollari delle tasse americane mantengono la razzista, antisemita entità conosciuta come Autorità Palestinese?
È questo che facciamo quando vietiamo “costruzione di insediamenti”, riparazioni, crescita naturale, aggiunte alle comunità esistenti.
È “equilibrio” questo? C’è qualche proposta di imporre agli arabi e ai musulmani che non possano più trasferirsi in Israele? No. C’è qualche proposta di imporre agli arabi e ai musulmani che non possano comperare case in Israele? No. C’è qualche proposta di imporre agli arabi e ai musulmani che non possano riparare le case che già hanno in Israele? No. C’è qualche proposta di imporre agli arabi e ai musulmani che non possano costruire insediamenti dovunque vogliano? No.
Ora, tenete presente, ci sono già un bel po’ di stati arabi e musulmani in Medio Oriente. Molti di questi già vietano agli ebrei di vivere in essi. Alcuni lo vietano anche ai cristiani. Ma ora, all’unico stato ebraico al mondo, e i cui diritti su quella terra risalgono ai tempi di Abramo Isacco e Giacobbe, viene detto che gli ebrei devono restare fuori da territori che sono attualmente sotto il loro controllo ma che sono destinati ad essere trasferiti a gente che li odia, che li disprezza, che vuole vederli morti e non è neppure disposta ad accettare di vivere in pace con loro come vicini.
Nel frattempo Israele continua a tendere la sua ingenua mano di amicizia agli arabi e ai musulmani – accogliendoli nella propria minuscola nazione circondata da vicini pieni di odio. Ad arabi e musulmani sono offerti pieni diritti civili – e prestano anche servizio in cariche elettive. Pubblicano giornali e trasmettono liberamente alla radio e alla televisione.
Gli ebrei, per contro, sono a un passo dall’essere sfrattati da case che a volte hanno occupato per generazioni. Ciò che è accaduto a Gaza, sta per ripetersi ovunque.
Spero che i miei amici ebrei si ricordino di questo. Molti di loro hanno votato per Barack Obama. Molti di loro hanno votato per Hillary Clinton. Questi non sono vostri amici. Questi sono della stessa specie di coloro che hanno respinto le navi di ebrei in fuga dalla Germania negli anni Quaranta. Questi sono della stessa specie di coloro che si sono accordati con Adolf Hitler a Monaco. Questi sono della stessa specie di coloro che hanno reso così difficile la rinascita del moderno stato di Israele.
Io dico: “Basta con la pulizia etnica. Basta con l’antisemitismo ufficiale. Basta colpire gli ebrei. Si smetta di dire agli ebrei dove possono vivere, come possono vivere – e se possono vivere”. (traduzione mia, qui l’originale)

Ciò che dice Joseph Farah dovrebbe essere sotto gli occhi di tutti, e il riuscire a vederlo e a capirlo dovrebbe essere una questione di puro e semplice buonsenso. E invece, chissà perché, sono così pochi ad accorgersene, e il dirlo appare ai più come pura follia.
Munchener Abkommen
Prossimamente su questi schermi

Poi, per rinfrescare un po’ la memoria, andate a rileggervi anche questo.

barbara

Una risposta

  1. A me pare che tutti si affannino nel dire ciò che Israele deve e non deve fare,talvolta diaspora compresa! Gli Israeliani sono ben capaci di prendersi cura di loro stessi senza avere il bisogno costante di consigli ma spesso molti pensano che Israele non possa fare a meno del loro apporto anche se non hanno mai e mai metteranno piede in Israele!
    Sono gli Israeliani a rischiare il culo giornalmente e nessuno ha il diritto di dettargli assolutamente nulla

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    • Hanno addirittura la faccia di bronzo di decidere quale debba essere la capitale! Quando dici no, guarda che è Gerusalemme, non Tel Aviv, ti senti rispondere: sì, ma non la riconosce nessuno. Perché l’Italia, quando l’ha spostata da Torino a Firenze e poi da Firenze a Roma, ha forse chiesto il permesso a qualcuno? O qualcuno si è forse permesso di dire che non gli stava bene?

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  2. israele combatte per se stesso ,non per l’Occidente,il che è anche normale,ma dire che difende anche noi è falso,secondo me
    Non abbiamo bisogno di essere difesi da niente da nessuno

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      • Non solo gli ebrei: da quando Israele ha smesso di essere l’unico obiettivo del terrorismo islamico e l’intero pianeta ha cominciato a sperimentarlo sulla propria pelle, tutto il mondo sta sfruttando le conoscenze e la tecnologia messi a punto da Israele. E questo solo per quanto riguarda l’aspetto materiale. Poi c’è tutto il resto.

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  3. E’ democratico Obama, talmente tanto da uscire dal vero senso democratico.da non rispettare la democrazia. ‘ un bambino di prima elementare.alza la mano.Signor Presidente io lo sò
    cosa vuole Israele !.’..Dimmi…’ vivere serenamente…e senza le bombe. Insomma come da voi in America..negli Stati Uniti.Lei non è bianco, pensi se un folle volesse ucciderla perchè il suo colore è diverso..poi tante cose le sà meglio di me

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