E’ interessante notare come i maggiori sostenitori di israele siano gli usa e l’australia due paesi che sappiamo tutti come sono nati. Forse e’ solo un caso, forse.
E come sono nati, caro? Diccelo, che noi siamo ignoranti e non lo sappiamo. Poi magari visto che tu sei bravo e noi no, potresti anche spiegarci che cosa hanno in comune con Israele, eh? Poi volendo ci potresti anche spiegare tuuuuuuto il sostegno che avrebbero dato a Israele, eh?
Colonialismo dell’uomo bianco, baby. Superiorita’ morale dell’homo europensis, il “fardello dell’uomo bianco” di richard kipling. Davvero le parole sioux, navajo, cherokee, palestinesi aborigeni … Non le dicono niente? Ah, ho dimenticato il canada!!
1. Questo post NON parla di Israele, quindi stai commentando nel posto sbagliato.
2. Io non sono venuta a casa tua a impartire lezioni a te, quindi se vieni a casa mia a impartire lezioni a me stai commentando nel modo sbagliato.
3a. Gli Stati Uniti d’America NON sono nati dalla colonizzazione, bensì dalla ribellione ai colonizzatori, IGNORANTE.
3b. Gli ebrei in Israele non sono andati a fare colonialismo: ci sono sempre stati, IGNORANTE.
3c. Almeno la metà degli ebrei che vivono in Israele NON sono di origine europea, bensì araba, e un discreto numero di loro sono neri come il carbone, IGNORANTE.
E con questo passo e CHIUDO. Non perché mi disturbi il dissenso, bensì perché non sono disposta a dialogare con gli imbecilli.
“Gli Stati Uniti d’America NON sono nati dalla colonizzazione, bensì dalla ribellione ai colonizzatori, IGNORANTE (riferito a commentatore che sosteneva umanmente il contrario, ndr)”.
Bè, veramente gli USA nacquero nel 1976, dopo che i COLONI – non a caso così chiamati – perlopiù contadini di origine anglosassone (tutt’altro che indigeni, comunque) organizzati alla bell’e meglio, avevano sconfitto l’esercito regolare inglese. In ogni caso, definire quella vicenda storica una “ribellione ai colonizzatori” è semplicemente surrettizio.
“E con questo passo e CHIUDO. Non perché mi disturbi il dissenso, bensì perché non sono disposta a dialogare con gli imbecilli.”.
Un modo come un altro per giustificare il fatto di non sopportare il dissenso.
Poiché ci riteniamo direttamente responsabili se uno dei nostri fessi ammorba altri che noi, mi permetto di interloquire.
Taccio della data errata, che è probabilmente un refuso. Taccio anche della imperfetta conoscenza del significato del termine “surrettizio”. Da uno che nega che l’Orinoco abbia una foce, mi aspetto ben altri strafalcioni.
Non posso far passare, invece, l’ignoranza sul significato del termine “indigeno”, che fa il paio con quella di un sodale del sig.Topo.
L’ignoranza della storia americana, al contrario, è perfettamente giustificabile, visto che la scuola italiana non la cura abbastanza, e il sig.Topo è uno che, finite le scuole, non ha più letto niente che non fosse l’Intrepido. Quando questa prestigiosa testata chiuse i battenti, ogni manufatto rilegato gli rimase sconosciuto, a parte, forse, le istruzioni della lavastoviglie.
Beh, sai, quando si ha a che fare con uno che, oltre a negare che l’Orinoco abbia una foce, usa anche esprimere il proprio dissenso da un interlocutore chiamandolo “paralitico in carrozzella”, ammetterai che usare un linguaggio forbito è il minimo che si possa fare per restare all’altezza. E bisogna ammettere che Erasmo, in questo, è un autentico maestro.
Eh, Pierspicuo! Se non ci fossero i refusi non so proprio a cosa potresti attaccarti. Già perché le altre obiezioni fanno oggettivamente acqua da tutte le parti. Credimi, fa pena vederti martoriare in quel modo le tue grinfie nel patetico tentativo di aggredire cristalli tanto lisci e lustri. Eppoi: perché non lasci che M.me curi da sola le sue questioni e le obiezioni che qui le pongono i commentatori? Non crederai mica che un’intellettuale tanto colat e navigata come lei abbia bisogno di tutele su questo fronte?
Quanto in ispecie a “surrettizio”, che ne dici (in accordo con la Crusca) di: “ottenuto sopra una falsa esposizione dei fatti”? E, qualora ti andasse bene, come chiameresti se non “falsa esposizione dei fatti” dire che gli USA “NON sono nati dalla colonizzazione, bensì dalla ribellione ai colonizzatori”.
Sappi infine che noi – quelli che, da quando finimmo le scuole serali, leggiamo solo l’Intrepido – pendiamo pur sempre dalle tue labbra per conoscere la vera storia della Rivoluzione Americana, l’eroica “ribellione” grazie alla quale Irochesi, Cherokee, Seminole, Sioux e mille altre tribù di pellerossa scacciarono a colpi di frecce e tomahawk i “colonizzatori” dall’America del Nord.
Poscritto essenziale.
Sia chiaro che il fatto che io contesti radicalmente la ricostruzione storica di M.me Barbarà circa il senso della Rivoluzione Americana non toglie affatto che io concordi con lei a proposito di quanto invece ella rivendica per Israele. Semplicemente, non ammetto che si possa difendere una buona ragione sula scorta di una falsità e violentando fatti storici altrui. Anche perché lo sport più inutile del mondo è proprio quello di voler trovare a tutti i costi un unico e coerente filo conduttore nella “alterna onnipotenza delle umane sorti”.
Sig.Topo, non vorrei che si pensasse che io discuto con Lei. L’ho specificato in modo che credo chiaro: sono intervenuto non per discutere con lei, ma perché ci sentiamo responsabili quando uno dei nostri fessi ammorba altri blog. Che lei sia qui per responsabilità nostra, è fuori di dubbio. Abbiamo quindi esteso la nostra tutela al blog della signora Barbara, e lei, rileggendo con obiettività (dote di cui, purtroppo, dispone in quantità limitata) potrà constatare che il nostro commento di ieri era inteso a difenderla, nei limiti del possibile.
Certo, più lei si muove, più affonda nelle sabbie mobili. Questo ci dispiace, ma più ancora ci dispiace che lei continui a cercare di avere l’ultima parola, ammorbando ulteriormente l’ambiente.
La sua lettura della rivoluzione americana è, naturalmente, frutto di ignoranza. Non pretendo che lei ne emerga, ma provi a pensare che questa sua lettura, se corretta, si dovrebbe applicare anche alle guerre di indipendenza dalla dominazione coloniale di quasi tutte le odierne nazioni dell’America Latina.
E guardi che il caso dell’America Latina è ancora più significativo, perché le azioni di sterminio ai danni delle popolazioni preesistenti avvennero in grande parte prima, non dopo l’indipendenza. Mentre le guerre contro i pellerossa furono condotte dagli USA già indipendenti.
Non cercherò di spiegarle come ciò sia rilevante alla questione, perché si dovrebbe entrare nel territorio della logica, a lei ostile. Mi piacerebbe, però, assistere a una Sua lectio magistralis all’Università di Caracas, o di Buenos Aires, nella quale lei dimostra come Simón Bolívar o José de San Martín fossero nient’altro che sporchi colonialisti.
Mi occuperei poi io della traslazione dei Suoi resti alla Sua famiglia. Non dubiti.
Bè, ora basta. Ti sei allenato abbastanza per il prossimo mondiale di arrampicata. A proposito, ho per te una dritta raccolta in ambienti ben informati (tienitela perciò ben stretta). Pare che la prova decisiva consisterà in un classico: “Gli atleti dimostrino che Cristo morì di freddo. Ai posti, pronti …. via!”.
P.S.
Fesso: se fosse come dici tu, io sarei davvero un ignorante sesquipedale, che figurati cosa possa saperne di Boliivar e San Martìn, e tu non ti saresti certo sprecato con me in simili elucubrazioni storicistiche. Cos’è? Di cosa o di chi hai paura, Pierspicuo? Sciogliti, la guerra è finita e i tedeschi che vedi in giro sono turisti. Povero fessacchiotto d’oro.
Eppoi resto sempre curioso di sapere cosa hai creduto, fino a ieri, che significasse “surrettizio” e che non sia “ottenuto sopra una falsa esposizione dei fatti”.
Io credo che surrettizio significhi esposizione reale dei fatti, ma con colpevoli e ben studiate omissioni tali che il senso di quella realtà ne risulti alterato e distorto: sbaglio?
@ Diemme
E’ una definizione accettabile, ma parziale, nel senso che definisce solo un certe genere di esposizioni surrettizie, quelle reticenti, quando esistono anche quelle dovute a piccole falsità inserite ad arte. Sebbene il confine fra falsità ed omissione resti oltremodo evenescente. Correggendo appena la sua definizione direi che surrettizia è l’esposizione dei fatti che contenga dolose e ben studiate falsità parziali od omissioni, tali che il senso della realtà ne risulti alterato e distorto allo scopo di favorite l’opinione e/o gli interessi di chi vi ricorra. Tuttavia non mi sento all’altezza di spacciare definizioni obiettive di un termine, tanto più quando trattasi di una parola non ricorrentissima, e mi rimetto umilmente alla definizione della Crusca, già più volte da me richiamata: surrettizio è ciò che venga “ottenuto sopra una falsa esposizione dei fatti”, la quale mi pare ricomprendere tutte le varie possibili sfumature del termine.
Mi sembra che lei sia poco originale, M.me. Comunque vado a riferire la sua critica all’Accademia della Crusca, quel covo di accaniti arrampicatori sugli specchi.
Ad ogni modo, ho già detto che la definizione di Diemme è senz’altro accettabile, in questo – mi pare – concordando con lei, M.me. Bene, aggiungo allora che la stessa definizione di Diemme calza come una mutanda di maglina alla valutazione storica da lei proposta, M.me, della Rivoluzione Americana, nel senso che essa non è né più né meno che una esposizione dei fatti, con dolose omissioni, tali che il senso di quella realtà ne risulti alterato e distorto. E’ contenta così?
“E’ interessante notare come i maggiori sostenitori di israele siano gli usa e l’australia due paesi che sappiamo tutti come sono nati. Forse e’ solo un caso, forse.”
Questa teoria fa acqua da tutte le parti perchè se vogliamo mettere in risalto “l’amicizia” dei cattivi europei con i cattivoni israeliani prego notasi che anche i tedeschi erano colonizzatori.
Anche gli arabi in medio oriente erano outsiders (trovo una certa assonanza tra Arabia ed arabi ma mi sbaglierò).Si potrbbe discutere che dopo tutto questo tempo sono diventati parte integrante della zona ma mi piacerebbe sapere quanto tempo debba passare per far si che Australia ed USA siano totalmente da considerarsi da lei legittimi.
Tutti gli stati dell’America del sud sono “discendenti” dalle cattive abitudini degli europei,non mi pare comunque siano sostenitori di Israele.
Tornando alla sua frase……non è un caso…..solo una ca22ata!
Mi perdoni l’OT, ma, soprattutto nel suo interesse, mi trovo in obbligo di chiederele: davvero, M.me, non s’accorge che l’ultimo post del blog topgonzo che alle 16:02 lei ha commentato – da par suo naturalmente – non è altro che un falso?
Non ha un grammo di dignità? Quand’è che smetterà di farsi prendere per il culo in questo modo dai gonzi al top?
Su alcuni scritti dei fessi noi pratichiamo il lacertaggio, artificio letterario che ha a che fare con la pop art, e consiste nel taglio delle ridondanze negli scritti del fesso, lasciando emergere solo alcune frasi fatte, che, lette una vicino all’altra (sia pure separate da filologici puntini di sospensione) rendono una comica idea del vuoto di idee che domina l’estensore e il suo scritto originario.
Il sig.Topo non gradisce questa operazione, e la chiama “falso”. Libero di farlo: ma lo faccia da noi, anziché ammorbare altri e incolpevoli blogger.
Dovrai convenire, Barbara, che gli argomenti portati sono incontestabili.
È assolutamente vero che la valutazione dei paesi che sostengono le parti in causa aiutano a farsi un’idea.
Vuoi mettere?
Stati Uniti e Australia non possono competere con Iran, Siria, Sudan e tutte le culle di civiltà e tolleranza che sostengono le ragioni dei palestinesi.
Ti dirò, io potrei anche riconoscere che hai ragione, se fossi onesta, ma noi filosionisti, cosa vuoi, siamo talmente faziosi che ce la prendiamo con Iran Siria e Sudan a prescindere, per partito preso, e quindi non ammetterò mai che siano migliori di Stati Uniti e Australia: vedi di fartene una ragione.
Niente, non farci caso: è il cugino scemo del famoso scrittore, che ogni tanto tenta di rubargli la scena infiltrandosi (surrettiziamente?) dove non gli compete.
Comunicazione di servizio: “Passo e chiudo” significa passo e CHIUDO. Quindi, egregio signore, è inutile che continui a perdere tempo a scrivere: qui la porta per lei è chiusa per sempre.
Shabbat shalom gam lach
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Todà achotì
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E’ interessante notare come i maggiori sostenitori di israele siano gli usa e l’australia due paesi che sappiamo tutti come sono nati. Forse e’ solo un caso, forse.
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E come sono nati, caro? Diccelo, che noi siamo ignoranti e non lo sappiamo. Poi magari visto che tu sei bravo e noi no, potresti anche spiegarci che cosa hanno in comune con Israele, eh? Poi volendo ci potresti anche spiegare tuuuuuuto il sostegno che avrebbero dato a Israele, eh?
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Colonialismo dell’uomo bianco, baby. Superiorita’ morale dell’homo europensis, il “fardello dell’uomo bianco” di richard kipling. Davvero le parole sioux, navajo, cherokee, palestinesi aborigeni … Non le dicono niente? Ah, ho dimenticato il canada!!
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1. Questo post NON parla di Israele, quindi stai commentando nel posto sbagliato.
2. Io non sono venuta a casa tua a impartire lezioni a te, quindi se vieni a casa mia a impartire lezioni a me stai commentando nel modo sbagliato.
3a. Gli Stati Uniti d’America NON sono nati dalla colonizzazione, bensì dalla ribellione ai colonizzatori, IGNORANTE.
3b. Gli ebrei in Israele non sono andati a fare colonialismo: ci sono sempre stati, IGNORANTE.
3c. Almeno la metà degli ebrei che vivono in Israele NON sono di origine europea, bensì araba, e un discreto numero di loro sono neri come il carbone, IGNORANTE.
E con questo passo e CHIUDO. Non perché mi disturbi il dissenso, bensì perché non sono disposta a dialogare con gli imbecilli.
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“Gli Stati Uniti d’America NON sono nati dalla colonizzazione, bensì dalla ribellione ai colonizzatori, IGNORANTE (riferito a commentatore che sosteneva umanmente il contrario, ndr)”.
Bè, veramente gli USA nacquero nel 1976, dopo che i COLONI – non a caso così chiamati – perlopiù contadini di origine anglosassone (tutt’altro che indigeni, comunque) organizzati alla bell’e meglio, avevano sconfitto l’esercito regolare inglese. In ogni caso, definire quella vicenda storica una “ribellione ai colonizzatori” è semplicemente surrettizio.
“E con questo passo e CHIUDO. Non perché mi disturbi il dissenso, bensì perché non sono disposta a dialogare con gli imbecilli.”.
Un modo come un altro per giustificare il fatto di non sopportare il dissenso.
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Poiché ci riteniamo direttamente responsabili se uno dei nostri fessi ammorba altri che noi, mi permetto di interloquire.
Taccio della data errata, che è probabilmente un refuso. Taccio anche della imperfetta conoscenza del significato del termine “surrettizio”. Da uno che nega che l’Orinoco abbia una foce, mi aspetto ben altri strafalcioni.
Non posso far passare, invece, l’ignoranza sul significato del termine “indigeno”, che fa il paio con quella di un sodale del sig.Topo.
L’ignoranza della storia americana, al contrario, è perfettamente giustificabile, visto che la scuola italiana non la cura abbastanza, e il sig.Topo è uno che, finite le scuole, non ha più letto niente che non fosse l’Intrepido. Quando questa prestigiosa testata chiuse i battenti, ogni manufatto rilegato gli rimase sconosciuto, a parte, forse, le istruzioni della lavastoviglie.
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@Erasmo: quando si dice “Sfoggiare un linguaggio forbito in risposta a miserabili insulti” 😉
PS: ma i miserabili insulti erano surrettizi? O forse lo era il linguaggio forbito! Mah… 🙄
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Beh, sai, quando si ha a che fare con uno che, oltre a negare che l’Orinoco abbia una foce, usa anche esprimere il proprio dissenso da un interlocutore chiamandolo “paralitico in carrozzella”, ammetterai che usare un linguaggio forbito è il minimo che si possa fare per restare all’altezza. E bisogna ammettere che Erasmo, in questo, è un autentico maestro.
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Eh, Pierspicuo! Se non ci fossero i refusi non so proprio a cosa potresti attaccarti. Già perché le altre obiezioni fanno oggettivamente acqua da tutte le parti. Credimi, fa pena vederti martoriare in quel modo le tue grinfie nel patetico tentativo di aggredire cristalli tanto lisci e lustri. Eppoi: perché non lasci che M.me curi da sola le sue questioni e le obiezioni che qui le pongono i commentatori? Non crederai mica che un’intellettuale tanto colat e navigata come lei abbia bisogno di tutele su questo fronte?
Quanto in ispecie a “surrettizio”, che ne dici (in accordo con la Crusca) di: “ottenuto sopra una falsa esposizione dei fatti”? E, qualora ti andasse bene, come chiameresti se non “falsa esposizione dei fatti” dire che gli USA “NON sono nati dalla colonizzazione, bensì dalla ribellione ai colonizzatori”.
Sappi infine che noi – quelli che, da quando finimmo le scuole serali, leggiamo solo l’Intrepido – pendiamo pur sempre dalle tue labbra per conoscere la vera storia della Rivoluzione Americana, l’eroica “ribellione” grazie alla quale Irochesi, Cherokee, Seminole, Sioux e mille altre tribù di pellerossa scacciarono a colpi di frecce e tomahawk i “colonizzatori” dall’America del Nord.
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Poscritto essenziale.
Sia chiaro che il fatto che io contesti radicalmente la ricostruzione storica di M.me Barbarà circa il senso della Rivoluzione Americana non toglie affatto che io concordi con lei a proposito di quanto invece ella rivendica per Israele. Semplicemente, non ammetto che si possa difendere una buona ragione sula scorta di una falsità e violentando fatti storici altrui. Anche perché lo sport più inutile del mondo è proprio quello di voler trovare a tutti i costi un unico e coerente filo conduttore nella “alterna onnipotenza delle umane sorti”.
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Sig.Topo, non vorrei che si pensasse che io discuto con Lei. L’ho specificato in modo che credo chiaro: sono intervenuto non per discutere con lei, ma perché ci sentiamo responsabili quando uno dei nostri fessi ammorba altri blog. Che lei sia qui per responsabilità nostra, è fuori di dubbio. Abbiamo quindi esteso la nostra tutela al blog della signora Barbara, e lei, rileggendo con obiettività (dote di cui, purtroppo, dispone in quantità limitata) potrà constatare che il nostro commento di ieri era inteso a difenderla, nei limiti del possibile.
Certo, più lei si muove, più affonda nelle sabbie mobili. Questo ci dispiace, ma più ancora ci dispiace che lei continui a cercare di avere l’ultima parola, ammorbando ulteriormente l’ambiente.
La sua lettura della rivoluzione americana è, naturalmente, frutto di ignoranza. Non pretendo che lei ne emerga, ma provi a pensare che questa sua lettura, se corretta, si dovrebbe applicare anche alle guerre di indipendenza dalla dominazione coloniale di quasi tutte le odierne nazioni dell’America Latina.
E guardi che il caso dell’America Latina è ancora più significativo, perché le azioni di sterminio ai danni delle popolazioni preesistenti avvennero in grande parte prima, non dopo l’indipendenza. Mentre le guerre contro i pellerossa furono condotte dagli USA già indipendenti.
Non cercherò di spiegarle come ciò sia rilevante alla questione, perché si dovrebbe entrare nel territorio della logica, a lei ostile. Mi piacerebbe, però, assistere a una Sua lectio magistralis all’Università di Caracas, o di Buenos Aires, nella quale lei dimostra come Simón Bolívar o José de San Martín fossero nient’altro che sporchi colonialisti.
Mi occuperei poi io della traslazione dei Suoi resti alla Sua famiglia. Non dubiti.
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Ma dai, così gli fai male, andrà a finire che non riuscirà neanche più a godersi un bicchiere di amarone.
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Bè, ora basta. Ti sei allenato abbastanza per il prossimo mondiale di arrampicata. A proposito, ho per te una dritta raccolta in ambienti ben informati (tienitela perciò ben stretta). Pare che la prova decisiva consisterà in un classico: “Gli atleti dimostrino che Cristo morì di freddo. Ai posti, pronti …. via!”.
P.S.
Fesso: se fosse come dici tu, io sarei davvero un ignorante sesquipedale, che figurati cosa possa saperne di Boliivar e San Martìn, e tu non ti saresti certo sprecato con me in simili elucubrazioni storicistiche. Cos’è? Di cosa o di chi hai paura, Pierspicuo? Sciogliti, la guerra è finita e i tedeschi che vedi in giro sono turisti. Povero fessacchiotto d’oro.
Eppoi resto sempre curioso di sapere cosa hai creduto, fino a ieri, che significasse “surrettizio” e che non sia “ottenuto sopra una falsa esposizione dei fatti”.
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Io credo che surrettizio significhi esposizione reale dei fatti, ma con colpevoli e ben studiate omissioni tali che il senso di quella realtà ne risulti alterato e distorto: sbaglio?
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No, non sbagli, significa esattamente quello.
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@ Diemme
E’ una definizione accettabile, ma parziale, nel senso che definisce solo un certe genere di esposizioni surrettizie, quelle reticenti, quando esistono anche quelle dovute a piccole falsità inserite ad arte. Sebbene il confine fra falsità ed omissione resti oltremodo evenescente. Correggendo appena la sua definizione direi che surrettizia è l’esposizione dei fatti che contenga dolose e ben studiate falsità parziali od omissioni, tali che il senso della realtà ne risulti alterato e distorto allo scopo di favorite l’opinione e/o gli interessi di chi vi ricorra. Tuttavia non mi sento all’altezza di spacciare definizioni obiettive di un termine, tanto più quando trattasi di una parola non ricorrentissima, e mi rimetto umilmente alla definizione della Crusca, già più volte da me richiamata: surrettizio è ciò che venga “ottenuto sopra una falsa esposizione dei fatti”, la quale mi pare ricomprendere tutte le varie possibili sfumature del termine.
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Mamma mia che male alle orecchie questo rumore di unghie sul vetro!
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Col permesso di M.me e prima che ella si scomodi, preciso che intendevo scrivere “evAnescente”, ovviamente.
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Mi sembra che lei sia poco originale, M.me. Comunque vado a riferire la sua critica all’Accademia della Crusca, quel covo di accaniti arrampicatori sugli specchi.
Ad ogni modo, ho già detto che la definizione di Diemme è senz’altro accettabile, in questo – mi pare – concordando con lei, M.me. Bene, aggiungo allora che la stessa definizione di Diemme calza come una mutanda di maglina alla valutazione storica da lei proposta, M.me, della Rivoluzione Americana, nel senso che essa non è né più né meno che una esposizione dei fatti, con dolose omissioni, tali che il senso di quella realtà ne risulti alterato e distorto. E’ contenta così?
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“E’ interessante notare come i maggiori sostenitori di israele siano gli usa e l’australia due paesi che sappiamo tutti come sono nati. Forse e’ solo un caso, forse.”
Questa teoria fa acqua da tutte le parti perchè se vogliamo mettere in risalto “l’amicizia” dei cattivi europei con i cattivoni israeliani prego notasi che anche i tedeschi erano colonizzatori.
Anche gli arabi in medio oriente erano outsiders (trovo una certa assonanza tra Arabia ed arabi ma mi sbaglierò).Si potrbbe discutere che dopo tutto questo tempo sono diventati parte integrante della zona ma mi piacerebbe sapere quanto tempo debba passare per far si che Australia ed USA siano totalmente da considerarsi da lei legittimi.
Tutti gli stati dell’America del sud sono “discendenti” dalle cattive abitudini degli europei,non mi pare comunque siano sostenitori di Israele.
Tornando alla sua frase……non è un caso…..solo una ca22ata!
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Paolo Villaggio userebbe un altro termine ma credo che la sostanza rimanga valida in entrambi i casi.
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Mi perdoni l’OT, ma, soprattutto nel suo interesse, mi trovo in obbligo di chiederele: davvero, M.me, non s’accorge che l’ultimo post del blog topgonzo che alle 16:02 lei ha commentato – da par suo naturalmente – non è altro che un falso?
Non ha un grammo di dignità? Quand’è che smetterà di farsi prendere per il culo in questo modo dai gonzi al top?
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Su alcuni scritti dei fessi noi pratichiamo il lacertaggio, artificio letterario che ha a che fare con la pop art, e consiste nel taglio delle ridondanze negli scritti del fesso, lasciando emergere solo alcune frasi fatte, che, lette una vicino all’altra (sia pure separate da filologici puntini di sospensione) rendono una comica idea del vuoto di idee che domina l’estensore e il suo scritto originario.
Il sig.Topo non gradisce questa operazione, e la chiama “falso”. Libero di farlo: ma lo faccia da noi, anziché ammorbare altri e incolpevoli blogger.
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Dovrai convenire, Barbara, che gli argomenti portati sono incontestabili.
È assolutamente vero che la valutazione dei paesi che sostengono le parti in causa aiutano a farsi un’idea.
Vuoi mettere?
Stati Uniti e Australia non possono competere con Iran, Siria, Sudan e tutte le culle di civiltà e tolleranza che sostengono le ragioni dei palestinesi.
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Ti dirò, io potrei anche riconoscere che hai ragione, se fossi onesta, ma noi filosionisti, cosa vuoi, siamo talmente faziosi che ce la prendiamo con Iran Siria e Sudan a prescindere, per partito preso, e quindi non ammetterò mai che siano migliori di Stati Uniti e Australia: vedi di fartene una ragione.
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E chi è “richard” Kipling?
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Niente, non farci caso: è il cugino scemo del famoso scrittore, che ogni tanto tenta di rubargli la scena infiltrandosi (surrettiziamente?) dove non gli compete.
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Comunicazione di servizio: “Passo e chiudo” significa passo e CHIUDO. Quindi, egregio signore, è inutile che continui a perdere tempo a scrivere: qui la porta per lei è chiusa per sempre.
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Venga da noi, sig. Parmenione. Ci mancava, un esperto di letteratura inglese
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