Oggi è TuBishvat, ossia il quindicesimo giorno del mese di shevat: il capodanno degli alberi. Avendo avuto il computer in coma per oltre un mese non ho avuto modo di preparare cose mie, ma posso ugualmente fornirvi un ottimo menu. Innanzitutto questo splendido post, che vi raccomando caldamente di visitare. Se non avete molto tempo o se non ve la cavate troppo bene col francese guardate almeno le numerosissime immagini, che potranno dare, a chi non conosce Israele, almeno un’idea dei colori di cui avevo parlato qui, e i video linkati all’interno del post.
Poi dovete assolutamente guardare questo bellissimo power point
altro angolo
(cliccare il link, cliccare “presentazione”, cliccare “dall’inizio”, cliccare per avanzare)
che ricorda tra l’altro la vittoriosa battaglia che Israele da sempre conduce contro il deserto (ricordiamo che quel fazzoletto di terra concesso dall’Onu corrispondeva a circa il 60% di quel 22% dell’originario “focolare ebraico” previsto dalla dichiarazione Balfour rimasto dopo che la Gran Bretagna ne aveva scippato più di tre quarti per farne l’emirato di Transgiordania, ossia circa il 13% del totale, e che di quel fazzoletto di terra il 60% era deserto. Ma “questo abbiamo e con questo dobbiamo fare i conti”, aveva detto Ben Gurion, e quei conti sono stati fatti egregiamente) e il dato di fatto, mai ricordato dai nostri mass media politicamente corretti, che Israele è l’unico stato al mondo ad avere più alberi di cento anni fa, come è ricordato anche qui.
Se poi qualcuno avesse anche qualche interesse per i fatti miei, qui può trovare la storia del mio personale rapporto con gli alberi di Israele.
Buon divertimento, e shavua tov.
barbara