HO INVENTATO UNA RICETTA

Nata dal mio orrore per ogni sorta di sprechi, ma soprattutto per quelli alimentari – non per il pensiero dei poveri bambini in India che muoiono di fame, ma perché ritengo lo spreco alimentare in sé, indipendentemente dall’esistenza o no di persone che non hanno cibo a sufficienza, un crimine contro l’umanità.  E dal dolore che provavo ogni volta a buttare via le codine verdi dei cipollotti. E dalla considerazione che se sono commestibili i cipollotti, lo saranno anche le loro code. Così ho tenuto le code, le ho lavate, lo ho asciugate , le ho tagliate a pezzetti di due tre centimetri, le ho messe in un tegamino col burro, prima quelle grosse, poi, dopo due minuti le medie e dopo altri due minuti le più sottili, e le ho cucinate con un po’ di sale e pepe. Sono un contorno fantastico: provare per credere.
cipollotti
barbara

LA ZIA MARCHESA

Avendo molto amato La mennulara, precedente opera di questa autentica narratrice di razza, non potevo, imbattendomi casualmente in un altro suo libro, non impadronirmene all’istante. E bene ho fatto ad assecondare l’impulso, perché anche quest’altra lettura regala Piacere allo stato puro. Impregnato, anche quest’altro libro, di un amore appassionato, ma non cieco, per la sua Sicilia, con storie che si intrecciano e si aggrovigliano, e misteri che tanto più si infittiscono quanto più sembrano rischiararsi, fino a una sorta di catarsi – l’unica possibile – finale.

Simonetta Agnello Hornby, La zia marchesa, Feltrinelli
zia-marchesa
barbara