SHARON NIZZA

Sharon Nizza è questa qui:
Sharon-Nizza
È nata a Milano ma da molti anni vive in Israele, a Gerusalemme per la precisione, ed è laureata in scienze politiche. In vista delle prossime elezioni le è stata offerta una candidatura per la circoscrizione degli italiani all’estero nell’area di Africa, Asia, Oceania e Antartide. Le è stata offerta da un partito che io non voterei neanche morta, guidato da un tizio a cui potrei tranquillamente, senza l’ombra di un rimorso, ficcare la testa sott’acqua e tenerla premuta fino a quando non vedo più bollicine. Sharon ha accettato. Ha accettato perché quel partito è stato l’unico a offrirle questa opportunità, ossia la possibilità di far arrivare in parlamento una voce da Israele, da affiancare a chi si fa fotografare a braccetto coi capi terroristi e sproloquia un giorno sì e l’altro pure sui crimini di Israele (e si diverte un mondo, sì anche lui, anzi, lui anche di più, a raccontare barzellette e fare battute antisemite). Ha accettato perché, soprattutto per gli italiani all’estero, il partito con cui si corre è un mezzo di trasporto, non un fidanzato da sposare, e chi vota, più che il partito vota la persona e il suo programma. Ha accettato perché ritiene che, se in quel partito ci sono cose non condivisibili, la sua presenza possa aiutare a migliorare la situazione. Ha fatto bene? Ha fatto male? Io non ho alcun titolo per giudicare. Ma anche se lo avessi, la cosa diventerebbe di secondaria importanza di fronte a ciò che sta succedendo in questo momento. Perché ciò che sta succedendo è che un branco di loschi figuri – perché io non sono razzista: io guardo le persone, non la “razza”, e se a un losco figuro capita di essere ebreo, non ho alcun problema a chiamarlo losco figuro – ha scatenato contro di lei un vero e proprio linciaggio mediatico. Non opposizione politica, non “lei ha in programma di fare questo e quest’altro e io non la ritengo una buona cosa”, no, niente di tutto questo. Ciò che sta girando in rete è un delirio di appelli, con decine di firme, a boicottare Sharon; di intimidazioni, di “amichevoli” consigli (se davvero è sincera, aspetti a crescere prima di cimentarsi con la politica), di intimazioni (se proprio deve candidarsi, si candidi almeno come persona e non come ebrea – detto da gente che, pur nata ebrea, sa di ebraismo più o meno quanto so io di fisica nucleare); eccetera eccetera. Aggiungo solo che qualcuno le ha addirittura addebitato, come elemento a carico, il fatto di essere difesa da Ugo Volli. Ecco, a questo punto intervengo io.

Non perché conosco Sharon da una buona dozzina d’anni
Non perché è una carissima amica
Non perché in casa sua ho goduto di calda e affettuosa ospitalità
Non perché è intelligente e spiritosa
Non perché compagna di tante battaglie sulla stessa barricata (sua è, per esempio, la traduzione dall’ebraico di questo fondamentale documento E il mondo mente)
Non perché conosco la sua dirittura morale (per coerenza con le proprie convinzioni ha addirittura avuto il coraggio di litigare con me!)
Non perché in politica si è fatta le ossa collaborando per anni con Fiamma Nirenstein
Ma semplicemente perché è un essere umano e come tale ha diritto al rispetto e alla dignità

grido con quanto fiato ho in gola

Forza sharon!!!!

barbara

Una risposta

  1. Ho espresso a Sharon la mia solidarietà scrivendole privatamente. Lo faccio di nuovo pubblicamente. Sharon ha avuto il coraggio di candidarsi e di metterci la faccia pur sapendo di avere poche probabilità di prevalere sui candidati australiani o sudafricani. La sua è una candidatura dimostrativa della crescita della Keillà degli Italkim e così dovrebbe essere vissuta e compresa. Il suo esserci è di per sé stesso positivo: figuriamoci una sua eventuale elezione. La bandiera sotto cui si presenta è irrilevante. Se arriverà in parlamento e glie lo auguro con tutto il cuore, non sarà uno dei peones nostrani. Sarà una voce che parlerà per la Keillà degli Italkim, per Israele, per tutti noi.
    Forza Sharon!

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  2. Bravissima Sharon, che non conosco personalmente, ma ho capito che e’ una ragazza in gamba. hazach Sharon, sperando di non vedere piu’ rappresentanti ( cattivi) degli italiani a passeggio a braccetto con criminali terroristi.
    Carlo da Torino

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  3. scusate, ma io non penso sia irrilevante presentarsi sotto la bandiera di un leader che minimizza (anzi, quasi annulla) il ruolo del fascismo nella persecuzione degli ebrei italiani e che si allea con il neo-fascista Storace
    vero è che c’è molto antisemitismo anche a sinistra, ma che c’entra?
    due colpe non fanno un’innocenza

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    • 1. Non ho detto che sia irrilevante in sé: ho detto che lo diventa di fronte al linciaggio morale messo in atto da sordidi personaggi che del linciaggio morale di chi non la pensa come loro hanno fatto una ragione di vita.
      2. Non sono dell’opinione che sarebbe molto più decoroso presentarsi sotto la bandiera di chi va a braccetto coi terroristi, racconta barzellette antisemite – con l’unica accortezza di non farlo davanti alle telecamere – e usa ogni possibile arma per delegittimare Israele.
      3. Non sono dell’opinione che sarebbe utile rinunciare a ogni possibilità di contrastare chi tifa per i terroristi.

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  4. Se c’è una cosa che sogno da anni è un partitio di centro destra italiano che un giorno porti nella sua bandiera la stella di Davide. E questa speranza possiamo alimentarla con gente come Fiamma e Sharon. (Io non la conosco ma anche a me sembra impavida la creatura).

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  5. Sharon vai avanti, sei molto intelligente per valutare tutto quello che ti accadrà intorno e saprai come comportarti, una volta eletta.
    Non ti fermare perché c’è molta gente che non vuole che altri facciano quello che personalmente non sono in grado di fare.
    Non fanno e vogliono che altri facciano.
    Avanti per la tua strada. Se ci credi. Lo schieramento e’ un mezzo. Sono d’accordo .
    Elvira

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