Di sentirsi così (o di avere una gran voglia di esserlo…)
Jenny dei pirati
Questo è il testo della canzone che ha ispirato Dogville,
cantata da Polly ne L’Opera da Tre Soldi di Bertold Brecht e Kurt Weil.
Lor signori vedono: oggi sciacquo i bicchieri
e per tutti rifaccio il letto
E se mi danno un penny io ringrazio fra i denti
e son piena di cenci in un albergo di cenci
e loro non sanno chi sono
Ma una certa sera si udrà un vociare giù dal porto
e: che sono queste grida? si dirà
E io sorriderò in mezzo ai miei bicchieri
e diranno: perché ride? perché?
E una nave a otto vele
e cinquanta cannoni
alla fonda starà.
Mi dicono: va’, piccola, risciacqua i tuoi bicchieri
e qualcuno mi allunga un penny
E il penny viene preso e qualche letto vien rifatto
(ma nessuno potrà più dormirci quella notte)
e ancora di me non sanno niente
Perché quella sera ci sarà un parapiglia giù al porto
e: che cos’è questo subbuglio? si dirà
E io sorriderò dietro la mia finestra
e diranno: perché ride così?
E la nave a otto vele dai cinquanta cannoni
spara sulla città!
Oh, allora smetterete di ridere, signori,
perché tutto intorno a voi cadrà,
la città sarà spianata, le muraglie crolleranno,
solo un infimo alberguccio sarà immune da ogni danno
e diranno: ma lì, chi ci sta?
E tutta quella notte ci sarà un vociare lì d’intorno
e: perché l’albergo è salvo? si dirà
E al mattino mi vedranno sulla soglia
e diranno: guarda, c’era lei!
E la nave a otto vele
e cinquanta cannoni
il pavese alzerà.
E a mezzogiorno in cento discenderanno a riva,
li vedrete avanzare nell’ombra,
e prenderanno tutti, una porta dopo l’altra
e li incateneranno e me li porteranno
e diranno: chi dobbiamo ammazzare?
E a metà di quel giorno sarà silenzio al porto
quando chiedono: chi muore, adesso?
E allora la mia voce dirà: tutti!
(È passato quasi mezzo secolo da quando l’ho sentita per la prima volta: una folgorazione. Ah, la voluttà di quel “tutti”!)
barbara
Qualche giorno fà hai ricordato GOLDA MEIR e la sua famosa battuta,mi ricordi dove?Grazie anch’io amo le canzoni di Brecht
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Di battute famose di Golda Meir ce ne sono diverse: la risposta a Kissinger (noi leggiamo al contrario), “Avremo la pace quando gli arabi ameranno i loro figli più di quanto odiano noi”, “Capisco che vogliate spazzarci via dalla carta geografica, ma non aspettatevi che vi aiutiamo a farlo”…
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L’ultima non è una battuta…
L’ho letta da te quella di Kissinger, che le ha detto “Io sono prima uomo, poi americano e poi ebreo” ( o una cosa del genere, mi ricordo solo che ebreo veniva in terza posizione) e lei risponde “Va bene, ma ricordi che in Israele leggiamo da destra verso sinistra”?
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Sì, battuta non è il termine esatto, intendevo nel senso di frasi celebri. Neanche la seconda è una battuta, a rigor di termini, bensì una sacrosanta verità. E poi c’è anche la risposta a Sadat, che affermava che per il Sinai era pronto a sacrificare anche un milione dei suoi uomini, e lei: “Io, dei miei, non sono pronta a sacrificarne neanche uno!” (“e tu sceglierai la vita”)
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Grande Golda Meir! Credo che mio padre l’abbia conosciuta personalmente.
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La cosa più sconvolgente comunque è stato vedere una sua foto da giovane e scoprire che era bella! (Grande invidia per tuo padre…)
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Grandissima donna ,è venuta in Puglia a comprare le barche per trasportare gli scampati all’olocausto in Israele e io ho conosciuto gente che ha trattato con lei e non ci credevo,invece era vero.
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