QUALCHE RIFLESSIONE SUL TERRORISMO

Il nostro cervello funziona grazie all’integrazione dei due emisferi. L’ emisfero sinistro, quello razionale, funziona per via logica, e analitico, processa un solo pensiero alla volta, pensiero di cui siamo coscienti. L’emisfero destro funziona invece per via analogica, è sintetico, processa multipli elementi nello stesso istante. Addirittura in neurobiologia ci si riferisce ai due emisferi come a due cervelli, il cervello sinistro e quello destro, l’ingegnere e il poeta.
Nelle fiabe ci sono inconsce ma straordinarie intuizioni sul funzionamento della mente umana, intuizioni di cui gli anonimi  autori non erano probabilmente del tutto coscienti, ma che ci permettono di spiegare la storia.
Hänsel e Gretel e Pollicino ci raccontano la realtà del cannibalismo. Nelle grandi carestie prima di morire di fame si mangiano i cadaveri, e i bambini muoiono per primi o sono più facili da acchiappare. Poteva succedere che il corpo di un bambino diventasse cibo, come rischia di capitare ad Hänsel, Gretel, Pollicino e i suoi fratelli. La Guerra dei Trent’anni ridusse la Germania a un tale livello di barbarie e carestia che la sopravvivenza fu spesso possibile solo grazie al cannibalismo: il fantasma di questa immane tragedia è rimasto intrappolato nelle fiabe. I tedeschi sono sopravvissuti mangiando cadaveri durante la Guerra dei Trent’anni e gli ucraini hanno cercato di farlo durante la carestia imposta da Stalin. E oggi? Oggi il corpo dei bambini viene mangiato dalle associazioni criminali che li trasformano in organi da trapiantare. In Cina, cellule cerebrali di feti di cinque mesi sono trapiantate a pazienti occidentali affetti da sclerosi laterale, perché ritardi la progressione della malattia. Mia madre è morta di sclerosi laterale, so cosa vuol dire, ma trovo lo stesso agghiacciante l’idea di questi feti fecondati al solo scopo di un aborto al quinto mese, quando la madre è già in grado di percepirne i movimenti e loro sono in grado di riconoscerne la voce, e di provare il dolore della morte. Cannibalismo del corpo del bambino, suo sfruttamento totale, è il mito osceno del bambino terrorista suicida.
In entrambe le fiabe la violenza comincia nella casa del padre: questi, invece di usare la propria vita, il proprio corpo, il proprio sangue per sfamare i figli, invece di morire pur di portare a casa una moneta e una patata, li lascia in un pericolo mortale.
In Pollicino c’è un altro punto fondamentale:  volendo uccidere Pollicino e i suoi fratelli l’orco uccide le sue stesse figlie. Chi stermina i bambini odia la vita, quindi finirà per sopprimere i propri. Il nazismo dopo aver sterminato i bambini ebrei, ha sterminato i propri. Il mito del bambino guerriero è un mito proprio di tutti i totalitarismi.  Nei popoli per bene a combattere ci vanno gli uomini, dopo aver chiuso i bambini a doppia mandata da qualche parte perché vivano un po’ di più. Nel ghetto di Varsavia contro i carri armati ci sono andati uomini. Quando i carri armati sovietici entrano a Berlino i bambini di 11 anni vengono mandati a combatterli. Durante la rivolta d’Ungheria contro i carri armati sono stati mandati gli uomini. In Vietnam spesso combattevano giovanissimi se non bambini. Quando in una fotografia vediamo da un lato il bambino con il sasso in mano e dall’altro il carro armato, vuol dire che c’è un popolo talmente criminale da permettere che i padri restino al sicuro mandando a rischiare i propri figli. Vuol dire anche che chi guida il carro armato è una persona perbene, che farà di tutto per non fare male quei bambini.
Anche il mito del piccolo balilla palestinese è superato in orrore dal bambino terrorista. Chi vuole uccidere i bambini degli altri, non ha nessuna difficoltà a uccidere i propri. La fiaba di Pollicino è moderna come non mai.
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Il terrorismo non ha una valenza militare, solo una valenza emotiva e mediatica. Il terrorismo non esisterebbe se non fosse approvato in Occidente dalla follia degli intellettuali, parola dalla etimologia sempre più impenetrabile. Palestinesi ballavano per le strade mentre le torri gemelle bruciavano: c’erano anche bambini in quel luogo. I palestinesi, gli arabi israeliani, reagiscono spesso con gioia alla notizia di attentati dove sono molti bambini. Un bambino di 10 anni a Milano ha raccontato  al suo iman il suo sogno. Fare l’astronauta? Il poliziotto? Il pompiere? Diventare un grandissimo medico? Scoprire un nuovo antibiotico anzi tre? Questi sono sogni e vanno bene per i bambini cristiani e per quelli ebrei, anche per quelli shintoisti buddisti induisti e sick. Sono sogni che vanno bene per un bambino che non abbia complessi di inferiorità. Nell’islam, nella crisi dell’islam, c’è uno stramaledetto complesso di inferiorità. La mancanza di scoperte scientifiche negli ultimi 8 secoli ha creato  il timore che mai e poi mai ci sarà  capacità di fare l’astronauta o lo scienziato, allora viene fuori il mito del terrorista. Ovviamente approvato.
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Il terrorismo è il mito di una civiltà che ha un complesso di inferiorità terrificante, tutto qui. Lo spiega bene il filosofo  Hans Magnus Enzensberger nell’imperdibile saggio “Il perdente radicale”.  La perdita della scienza, dopo i tempi d’oro di Avicenna e Averroè, è conseguente alla lettura integralista del corano come parola diretta di Allah con la negazione del libero arbitrio e del concetto di causa ed effetto. La mela cade non perché ci sia la forza di gravità, ma per la volontà di Allah, che fino a questo istante l’ha fatta cadere verso il basso, domani potrebbe farla cadere verso l’alto o di lato. Studiare la legge di gravità è una scortesia verso Allah, che domani potrebbe far cadere le mele in altro modo, o far girare i pianeti in un altro senso. Senza la possibilità di pensiero filologico non si forma il pensiero filosofico. Dove non c’è pensiero filosofico non c’è pensiero scientifico, economico, finanziario. Da questa mancanza di pensiero scientifico economico finanziario, e anche artistico, letterario e musicale, nasce complesso di inferiorità. Qualsiasi sacerdote, rabbino, monaco buddista, e così via davanti a un ragazzino di 10 anni che ha come massima aspirazione morire uccidendo si sarebbe precipitato a cercare di dissuaderlo, la massima autorità islamica di Milano, Al-Bustanij ha entusiasticamente approvato il progetto: così racconta tutto fiero in un’intervista. Gli israeliani sono tutti cattivi. Chi muore uccidendoli fa un favore al Dio dei musulmani.
Lascio il giudizio etico alla coscienza di chi legge, anche perché chi un giudizio etico sulla vicenda l’ha espresso è stato minacciato da Piccardo di essere denunciato per istigazione all’odio razziale. Solo una nota di psicologia. Se qualcuno annuncia il suicidio, il terrorismo suicida è un suicidio, e ne ottiene entusiastica approvazione, ha anche un’informazione tragica sulla propria mancanza di valore. Se anche i propri genitori hanno approvato l’idea, il messaggio ultimo è che della sua vita non importa niente a nessuno perché è un irrilevante fastidio. Questo è il messaggio tremendo che i genitori palestinesi o semplicemente islamici, il loro iman, quelli che inneggiano al terrorismo suicida, danno i loro figli.
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Perché un uomo o un bambino diventano terroristi suicidi? Ricordate la seconda storia che si raccontano, quella di Caino e Abele? Alla base del terrorismo suicida c’è l’odio irrisolvibile dei figli non amati per i figli amati.

Silvana De Mari, qui.

Ha detto Golda Meir: “Avremo la pace quando i palestinesi ameranno i loro figli più di quanto odiano noi”. Quel giorno, purtroppo, non è ancora arrivato.

barbara

Una risposta

  1. Bella roba…complimenti a quell’imam…bravo.Un vaffa di traverso e retromarcia (come la mela che cade verso l’alto…sarà il volere di allah?)
    Il suo dovere sarebbe stato quello di prendere a calci i genitori sciagurati di quel bambino non di benedire le idee folli di martirio!Tutto è lecito quando si deve mutilare,tagliare,uccidere e dissanguare qualche infedele,meglio se ebreo.
    Veramente complimenti….

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    • Il suo dovere di essere umano sarebbe quello di prendere a calci i genitori, il suo compito di guida religiosa islamica è quello di favorire il terrorismo. E verissimo che in nome dell’islam è tutto lecito, a partire dalla taqiya, ossia il dovere di mentire e ingannare se questo serve a portare a compimento un assassinio o un attentato per la guerra santa.

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  2. Si potrebbe aggiungere anche questa di citazione, sempre di Golda Meir: “O arabi, noi vi potremmo un giorno perdonare per aver ucciso i nostri figli, ma non vi perdoneremo mai per averci costretto ad uccidere i vostri”…

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    • Golda Meir parli per sé: io non perdonerò mai chi ha ucciso i miei figli (o i miei padri o i miei fratelli). Per quanto riguarda i bambini palestinesi, mi si strazia il cuore a pensare alla loro vita ma… “prima i tuoi, e gli altri se tu puoi”.

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  3. Ecco.. quell’ “arabi” mi impone una considerazione: possiamo classificare tutti gli arabi come musulmani, e per di più terroristi?
    Lo chiedo a me stessa, perché l’islam violento e sanguinario ( ma ce n’è un altro, ormai? ) rischia di rendere razzista me, che non ho mai voluto esserlo.. 😦

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    • Io non voglio classificare tutti gli arabi come musulmani, né tutti i musulmani come terroristi.

      Una ragione, la più banale: ci sono arabi (o abitanti di Paesi musulmani, in generale) non musulmani (o almeno non fondamentalisti). La loro vita è decisamente difficile; se sono atei rischiano spesso la vita. Non vorrei aggiungere il carico di accomunarli ai loro persecutori, con tutto che uno degli “argomenti” dei persecutori è “tu sei naturalmente musulmano, stai solo ribellandoti alla tua natura”. Sono naturali alleati nella lotta contro il fondamentalismo, con il vantaggio di poter agire “dall’interno”. Teniamoceli stretti.

      (No, non parlo in astratto. Un mio conoscente è egiziano e ateo – per fortuna vive in Europa. Sta lottando perché sua mamma accetti la cosa; mi ricorda molto i gay che escono allo scoperto nelle famiglie omofobe. Non lo vorrei lasciar solo, soprattutto con l’etichetta di “islamista”.)

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    • C’erano una volta gli arabi. Che si chiamavano così perché la loro casa era la penisola araba. Poi è arrivato il “profeta” assassino pedofilo al quale l’arcangelo Gabriele ha fatto delle strepitose rivelazioni grazie alle quali ha fabbricato una nuova religione, l’islam, che ha provveduto a diffondere in tutta la penisola, sterminando tutti coloro che si rifiutavano di accogliere il nuovo Verbo. Poi hanno quasi subito iniziato ad espandersi e nel corso dei secoli si è venuto a creare quello che oggi chiamiamo il “mondo arabo”, ossia tutto il nordafrica e il Medio Oriente, arabizzato e islamizzato a suon di massacri, deportazioni, stupri etnici e conversioni forzate. Oltre a questo ci sono tutte quelle terre, come la Turchia, i Balcani, l’Afghanistan, il Sudan, l’Iran, la Somalia ecc., che sono state islamizzate ma non sono riusciti a cancellarne del tutto la lingua e la cultura originarie. Il risultato di tutto questo macello, di tutte queste guerre e carneficine, è che oggi abbiamo circa 300 milioni di arabi, in grandissima parte musulmani dato che i seguaci delle religioni autoctone sono stati o convertiti o sterminati o deportati o costretti alla fuga, e circa un miliardo e 3-400 milioni di musulmani, in gran parte non arabi (e tutti quelli che non sono arabi imparano a memoria il corano senza sapere una parola di arabo, ossia senza avere la più pallida idea di quello che stanno dicendo).
      Un islam “diverso” no, non esiste, un islam moderato non è mai esistito. Esistono ovviamente persone nate dentro l’islam che non hanno alcuna intenzione di fare la guerra santa, esattamente come esistono cristiani che non vanno a messa o ebrei che mangiano prosciutto, ma questo non incide minimamente sui “valori” dell’islam. E, come è stato detto, se è vero che non tutti i musulmani sono terroristi, è però anche vero che quasi tutti i terroristi sono musulmani. E se consideriamo che all’indomani degli attentati di Londra il 21% dei musulmani britannici hanno dichiarato che se fossero a conoscenza di un attentato in preparazione non si sognerebbero neppure di informarne le autorità, è chiaro che non possiamo neppure permetterci il lusso di immaginare che si tratti di frange, di una sparuta minoranza.
      Un conoscente che è arabo e musulmano e ateo? Ne abbiamo tutti, di conoscenti così. Peccato che questo non sposti di una virgola il problema.

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      • No, non è musulmano e ateo – non sei vegetariano e carnivoro! E’ egiziano e ateo. E ha non pochi problemi perché lo è – e non dalla parte “atea”.

        Quel che dico è: visto che la parte “egiziana” gli rende la vita difficile, aiutarlo a staccarsi da quella parte (se non altro: non accomunarlo a quella parte) è il minimo che si possa fare.

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        • Primo: se è nato in una famiglia egiziana cristiana ed è stato battezzato, è cristiano; se non è credente è un cristiano ateo. Se è nato in una famiglia egiziana musulmana è musulmano. Se non è credente è un musulmano ateo. E lì son cazzi acidi perché l’islam non ammette l’apostasia, che è punita con la morte (se, come dici tu, non fosse musulmano, di problemi ne avrebbe molti di meno perché in quel caso non sarebbe apostata).
          Secondo: concretamente che cosa dovrei fare? Smettere di parlare del terrorismo islamico perché tu conosci un egiziano ateo che con gli islamici ha problemi? Smettere di informare sul terrorismo islamico perché laggiù in Egitto c’è un ateo a cui i musulmani stanno facendo vedere i sorci verdi? Smettere di dire che il terrorismo islamico esiste e sta minacciando il mondo intero? O che altro?

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  4. La doppia negazione in italiano equivale ad un’ affermazione!  Anche il mito del piccolo balilla palestinese è superato in orrore dal bambino terrorista. Chi vuole uccidere i bambini degli altri, non ha nessuna difficoltà a uccidere i propri Per il resto sono d’ accordo con te, in fondo però si tratta solo di scoprire scientificamente, la filologica di Allah sta in piedi, pur traballando, e non induce persona alcuna a non fare scoperte scientifiche. L’ islam, come ben saprai è una religione pacifica e si farebbe bene a licenziare l’ imam di milano. Posso farti una domanda? Sei credente? se si di che religione?

    DAVIDE FASSOLA

    ________________________________ Da: ilblogdibarbara A: tikkeiwjapan1999@rocketmail.com Inviato: Mercoledì 21 Agosto 2013 1:09 Oggetto: [New post] QUALCHE RIFLESSIONE SUL TERRORISMO

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