AVEVANO SPENTO ANCHE LA LUNA

Vi siete mai chiesti quanto vale una vita umana? Quella mattina la vita di mio fratello valeva un orologio da taschino.

«Niente potrebbe essere peggio di Stalin», disse uno degli ospiti seduti al tavolo da pranzo. «È l’epitome del male.»
«Non c’è meglio o peggio», ribatté il papà, a voce bassa. Mi sporsi ancora di più verso l’angolo per ascoltare.
«Ma Hitler non ci sradicherà», disse l’uomo.
«Forse voi no, ma noi ebrei?» disse il dottor Seltzer, un caro amico del papà. «Ha sentito la notizia. Hitler ha costretto gli ebrei a portare una fascia al braccio.»
«Martin ha ragione», disse mio padre. «Hitler sta organizzando un sistema di ghetti in Polonia.»
«Un sistema? È così che lo chiami, Kostas? Ha rinchiuso centinaia di migliaia di ebrei a Lodz e ne ha segregati ancora di più a Varsavia», disse il dottor Seltzer, la voce intrisa di disperazione.
«È stata una pessima scelta di parole. Mi dispiace Martin», si scusò il papà. «Quello che intendo dire è che abbiamo a che fare con due demoni che vogliono governare entrambi l’inferno.»

La forma è di romanzo, ma niente di romanzesco vi è nella storia che si snoda in queste pagine: la cancellazione delle repubbliche baltiche da parte dell’Unione Sovietica, le deportazioni di massa in Siberia, oltre il circolo polare artico, l’annientamento di decine di milioni di vite umane, la fame, il freddo, il tifo, le sadiche angherie degli aguzzini, le famiglie smembrate, ognuno ignaro della sorte dei propri cari e del proprio destino. A noi può apparire scandaloso che qualcuno potesse “fare il tifo” per Hitler, ma chi conosce davvero la storia dell’Unione Sovietica non può sorprendersi del fatto che così tanta gente avesse la certezza che niente potesse essere peggio di Stalin, e che nessun destino potesse essere peggiore di quello di cadere nelle grinfie dell’NKVD.
E tuttavia anche qui, come dall’altra parte della barricata, neppure la più disumana ferocia riesce ad annientare del tutto la luce dell’umanità, della speranza, del coraggio, della generosità, dell’amore. (Leggilo, è bellissimo).

Ruta Sepetys, Avevano spento anche la luna, Garzanti
sepetys
barbara

Una risposta

  1. Talvolta – anzi spesso: quasi tutte le volte per la verità – dall’una e dall’altra parte si prendono le misure; si pesano, come fossero patate al mercato, i morti (dimenticando che anche solo uno è di troppo), per stabilire chi era peggio: e quindi visto che tu – la tua parte – sei peggio, ergo, io e la mia parte siamo meglio (e di lì a dire che, se la mia – della mia parte – colpa è minore allora forse neanche si può parlare di colpa, il passo è brevissimo). In questo voler cercare il maggior colpevole, il demone “relativo”, si dimentica il dato “assoluto”, oggettivo dell’Inferno e dell’orrendo “peccato” che lo ha generato. E, quel che è peggio, così facendo, se ne lascia accesa la fiamma per la prossima volta.

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      • Vero; ed è assai avvilente vedere che si continua a riproporlo nonostante tutto quello che abbiamo visto.

        “… due demoni che vogliono governare entrambi l’inferno …”: e pensare che quell’inferno, la nostra Terra, sarebbe figlia – anche se un po’ spuria e degenere – dell’Eden …

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