MEGLIO CON LE RUGHE O SENZA?

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Una risposta

    • Le prime, al limite, potrei anche capirle: per una donna che è stata molto bella non è facile accettare di vedersi invecchiare, poi ti dicono guarda, ti infili un po’ di silicone sotto pelle e torni bella florida, ti inietti un po’ di botulino e ti si stendono le rughe. OK. Ma poi arrivi tu, vedi i risultati in TUTTE quelle che ci hanno provato, vedi che il silicone non ti rende florida bensì bolsa, senti che i labbroni ti impediscono perfino di articolare le parole (Vanoni) o di cantare in maniera intelligibile (Patti Pravo), ti rendi conto che il botulino agisce paralizzando i muscoli, per cui non hai una fronte liscia, bensì una fronte morta (davvero impressionante Carla Bruni): come fa a venirti voglia di provarci anche tu?

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      • Esatto: è la stessa cosa che penso io e che considero, ad esempio, nei riguardi del “vizio” del fumo: capisco la generazione di mio nonno (nato nel 1858!!!) o di mio padre (nato nel 1918) o anche la mia (più modestamente 1953); saper leggere e scrivere (almeno per i primi due) era un lusso, non si sapeva nulla o quasi a livello scientifico e medico sui 6.000 e passa componenti del fumo, sugli effetti a breve, medio e lungo termine eccetera … ma adesso!!! C’è scritto direttamente sul pacchetto “IL FUMO UCCIDE”, se ti vuoi informare hai l’imbarazzo della scelta con quale mezzo farlo, alibi non ne puoi avere – non esiste nessun “forse” o “però” – eppure giovani di 20 anni o meno (nati nel 1993, 94 95 … – piena era digitale e dell’informazione totale – pienamente alfabetizzati ed istruiti a livello superiore se non universitario) … fumano!!! e prendono il “vizio” nell’anno di grazia 2013 …

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        • Il famigerato “Il fumo uccide” non funziona e non può funzionare e non funzionerà mai per un motivo molto semplice: è una balla grande come un’astronave. Tutti noi conosciamo novantenni che fumano come un turco da quando avevano quindici anni e stanno benissimo. Tutti noi conosciamo gente morta a trent’anni di tumore ai polmoni senza avere mai fumato, senza avere mai avuto fumatori né in famiglia né sul posto di lavoro. Un’informazione seria sui danni che il fumo può provocare sarebbe sicuramente molto più efficace. E non vedo, sinceramente,, in che modo si possano paragonare le due cose.

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        • Rispondo all’ultima frase, se posso: non paragono, ovviamente, le due cose (ho fatto le elementari in epoca remota e mi hanno insegnato che non si possono sommare le pere con le mele), paragono soltanto i percorsi “illogici” di menti informate – anche nell’era spaziale e delle balle astronautiche – che continuano a ripetere, inspiegabilmente come facevi notare tu, errori assolutamente evitabili. Un semplice esempio, insomma; pour parler …

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        • Ma non sono paragonabili neanche i percorsi: tu fumi una sigaretta, ti piace e STAI BENE. Ne fumi due, ne fumi dieci, ne fumi cinquemila e continua a piacerti e tu continui a stare bene. Io ho fumato per trentacinque anni e ne fumavo sessanta-settanta al giorno (anche di più) e stavo benissimo. Non è la stessa cosa di chi vede Paola che si fa il silicone e diventa un mostro, vede Claudia che si fa il botulino e diventa un mostro, vede Francesca che si fa il lifting e diventa un mostro, e A QUESTO PUNTO decide di farsi il botulino alla fronte, diventa un mostro e decide di aggiungerci il silicone alle labbra. Eccetera.

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      • … E la stessa cosa è per queste “sventurate”: dopo aver visto i risultati di una Donatella Versace (che, ti viene da pensare in aggiunta, se lo sarà potuto permettere un buon chirurgo!!!) o di Daryl Hannah, o di “Carlà” (e non parliamo delle altre), ma come ti può venire in mente che a te invece le cose andranno meglio e, come diceva il grande Petrolini, “risorgerai più bella e più superba che pria”???

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    • Mah, ha talmente tante rughe che mi riesce abbastanza difficile pensare a un ritocco. L’unica cosa che si potrebbe pensare è la blefaroplastica, ma se guardi le sue foto nel corso degli anni vedi che non c’è un momento in cui abbia avuto le palpebre cadenti per poi tornare ad averle solide.

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    • azz… Ho avuto una scolara che da piccola si era rovesciata addosso una pentola di acqua bollente. Il viso, bellissimo, per fortuna le è stato risparmiato. Il resto del corpo – in estate, con le magliette un po’ aperte, si vedeva quale pezzetto di pelle sulle spalle e all’inizio della schiena – era esattamente così.

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  1. Vi ricorderete certo tutti di Anna Magnani che al truccatore disse pressappoco: “Lasciami tutte le rughe … : ci ho messo una vita a farmele venire …”
    Tutto l’orgoglio e l’autostima di una grandissima (persona, prima e oltre che attrice)!

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  2. La signora Valli ho avuto modo di conoscerla dal vero.
    Tutte le estati, con la sua dama di compagnia (NON BADANTE), amava soggiornare in un albergo a Fregene, sul litorale romano.
    La sua grazia è restata immutata nel corso degli anni.
    Credo che il passare del tempo sia più clemente con donne che oltre al dono della bellezza e del fascino hanno anche quello dell’intelligenza.

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    • A onor del vero, bisogna dire che alcune delle signore del primo gruppo (penso alle prime tre ed alle ultime tre), sono state donne di una bellezza assolutamente fuori dell’ordinario, di quelle bellezze, appunto, che non passano con gli anni (dalle mie parti si dice che non è “la bellezza del somaro” ossia quella che hanno tutti o quasi, i giovani); ed in questi casi è più facile assumere, di fronte al tempo che passa, quell’atteggiamento di sano “orgoglio” di cui abbiamo parlato.

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      • Beh, Anna Magnani, se vogliamo, bella in senso vero e proprio non lo è mai stata, mentre Carla Bruni sì, e anche la Vanoni è stata molto bella e molto affascinante. La differenza è che queste ultime sono volute andare contro la natura e sono diventate dei mostri contronatura. Poi ci sono anche donne che sono state belle e invecchiando non resta niente, per esempio mi è capitato di vedere una rara foto di Golda Meir da giovane, e ho scoperto che era decisamente bella, e sfido chiunque a immaginarlo vedendola dai quarant’anni in poi!

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  3. Io credo che questo atteggiamento faccia parte di un generale atteggiamento di rifiuto della morte, trincerandosi dietro una apparente eterna giovinezza. Ne ho anche scritto sui discutibili, in questo post, che era a dire il vero maggiormente incentrato proprio sulla percezione della morte. Viviamo in un’epoca dove semplicemente non si è in grado di accettare l’unica certezza vera che abbiamo. Cosa che in altre epoche, vuoi per la maggiore incidenza delle malattie, vuoi per la maggiore incidenza di conflitti ed invasioni, rendeva la vita molto più rischiosa di quanto non lo sia oggi. E quindi ci troviamo di fronte a questi spettacoli grotteschi. E il fatto di avere degli esempi davanti non serve da deterrente, perché la spinta, che è quella di allontanare la signora con la falce, è fortissima e supera qualunque cosa. Che poi questa spinta sia in realtà una pia illusione, questo è un altro paio di maniche.

    Ho letto più su del paragone del fumo con l’esempio del pacchetto e della scritta, e mi è venuta in mente la storiella del signore che riceve dal tabaccaio un pacchetto di sigarette, e la scritta sopra recita “Il fumo provoca impotenza”. Il signore lo guarda, se lo rigira un po’ tra le mani, poi lo rende al tabaccaio dicendo “Le spiacerebbe darmene uno con il fumo che uccide, per favore?” 😀

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    • Vero: una volta la morte era parte integrante della vita, oggi è diventata un’oscenità da tenere nascosta come una malattia venerea. Una volta, quando ci si rendeva conto che per il nonno non c’era più niente da fare, si riportava a casa perché potesse morire là dove era sempre vissuto, in mezzo ai suoi cari; oggi al primo malessere ci si precipita a chiamare l’ambulanza per non rischiare che muoia in casa. E cancellando – molto maldestramente – i segni che indicano il suo avvicinarsi, ci si illude di poter ingannare la bestia. Una delle rivoluzioni più indicative, in questo campo, è avvenuta sulle confezioni delle creme: prima erano antirughe/anti rides, poi improvvisamente sono diventate antietà/antiage. L’ho notata subito questa bizzarria, che vorrebbe far credere che dimostrare (nell’assai improbabile ipotesi che l’impresa riuscisse, periodo ipotetico di novantasettesimo grado) vent’anni abbia l’effetto di cancellare l’età e farmi avere effettivamente vent’anni.
      Io purtroppo ho avuto a che fare con una madre che, avendo il terrore della morte, ha impiegato ogni sua energia nel trasmettere questo suo terrore anche a me, fino a farlo diventare una vera e propria ossessione, che mi ha fatto vivere, sotto questo aspetto, abbastanza male. Curiosamente da quando sono in pensione, anziché aumentare il terrore per l’avvicinarsi della scadenza, mi sono improvvisamente accorta che non ci sto pensando più.
      Quanto alle statistiche, di cui parli nel tuo post, credo che la funzione sia proprio quella di rassicurare: non faccio il giornalista che va in zona di guerra, non vado in posti in cui c’è terrorismo, in auto vado piano e guardo bene tutto ecc., quindi NON RISCHIO DI MORIRE.
      Carina quella delle sigarette.

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  4. c’è un errore. la Vanoni non può rientrare nel gruppo delle plasticose, io le ho parlato e non ha la faccia finta, sicuramente qualche punturina la fa, ma nulla più. In realtà è solo più grassa, non può avere il viso scavato come quando aveva venti o trent’anni. In più v’assicuro che la bocca è vera, ha rimpicciolito i denti ed è naturale che campi l’appoggio della bocca. Prima d’essere così ingenerosi, mi rivolgo all’autrice della pubblicazione, contro una delle cantanti italiane, anzi insieme a Mina la più grande di sempre, faccia un’attenzione e una ricerca maggior. Grazie

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