Ventotto anni fa di questi giorni cadeva, vittima della camorra, il giovane giornalista Giancarlo Siani, che coraggiosamente ne denunciava crimini e infiltrazioni e complicità. Per questo fu deciso di chiudergli la bocca.
(Qui per chi fosse troppo giovane per ricordarlo)
Particolarmente interessante mi sembra una testimonianza di Fulvio Del Deo:
“Una sera, sto tornando a casa, nella piazza un mare di poliziotti. «Ma ch’è successo?» L’ho saputo dalla televisione. «NON ERA UN NOSTRO GIORNALISTA, -dichiarò ai microfoni della RAI il direttore del giornale per cui lavorava- era, diciamo così, UN ABUSIVO…»”
Il direttore del Mattino all’epoca era Pasquale Nonno.
Ecco: se in quelle specie di sagre che ogni tanto si fanno per festeggiare e omaggiare le “vecchie glorie” del giornalismo italiano vi capiterà di sentire il nome di Pasquale Nonno, ricordatevi di queste parole.
E ricordiamolo anche con questo video che gli è stato dedicato, con una canzone che sembra scritta proprio per lui.
barbara
Io lo sono, abbastanza vecchia da ricordarmene bene: uno di quelli a cui sono stati fatti pagare “pronto cassa” la voglia di chiarezza, onestà e giustizia, e il coraggio di metterle in pratica 😦
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Tanti, ce ne sono, che hanno dovuto pagare per il desiderio di contrastare la vigliaccheria di tutti gli altri.
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Dove stà la fila per sputarci in un occhio a ‘sto Nonno?
Non c’è?
come non c’è?
Questo.mi da da pensare…
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Ma mica solo con sputacchi di saliva: anche scorze di lupini, di semi di zucca, spine di pesce, i nervi delle bistecche che non si lasciano masticare…
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