PROVATE A IMMAGINARE

Centinaia e centinaia di cristiani in ginocchio col rosario in mano, o centinaia e centinaia di ebrei in talled e tefillin ammassati a pregare in un Paese islamico, magari davanti a una moschea…
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Oppure un gruppo di ebrei che il giorno di Kippur si aggirino per le strade di un Paese cristiano o musulmano armati di catene per bicicletta per sprangare chi – cristiano o musulmano – si azzardasse a mangiare. Riuscite a immaginarlo? No, vero? Infatti non è mai successo. E quindi no, caro Tommaso, le storielline buoniste dell’accoglienza che NOI dobbiamo mettere in atto, del rispetto che NOI dobbiamo praticare, della tolleranza che NOI dobbiamo mostrare non sono disposta a lasciarmele raccontare. Soprattutto quando vengono raccontate per mezzo di ridicoli frignamenti. Ho insegnato per 36 anni, abbiamo avuto, soprattutto negli ultimi anni, un numero crescente di stranieri: non ho mai sentito un insegnante suggerire a chi non capiva di andare in una classe inferiore, non ho mai sentito gli scolari sghignazzare di chi, conoscendo poco o niente la lingua, la parla male, non ho mai visto bambini ridere sentendo che un compagno non è nato qui, non ho mai visto un immigrato con gli occhi di tutti addosso quando va per strada. E quando la scolara indiana (e sua sorella nell’altra classe) è arrivata a scuola con un abito tradizionale siamo tutti rimasti a bocca aperta per l’ammirazione, e più di una compagna ha timidamente chiesto se sua madre non sarebbe stata disposta a farne uno anche per loro. E quando è capitato che qualcuno fosse appena arrivato e non conoscesse una parola delle due lingue locali (è successo con una polacca e una kosovara), non si sono messe a frignare che non capivano e non venivano capite, ma si sono rimboccate le maniche e messe a studiare col massimo impegno per diminuire la distanza, altro che piagnistei cianciando di improbabili classi in cui sono tutti biondi.
Col buonismo non si va da nessuna parte, con l’apertura a senso unico non si va da nessuna parte, con la tolleranza a senso unico non si va da nessuna parte. E i fatti sono qui a dimostrarlo, ogni giorno.

barbara

AGGIORNAMENTO: assolutamente da leggere questo.