SAN CARLOS DE BARILOCHE

Nella prima parte del power point potete ammirare alcune immagini del paradiso che si è scelto come luogo d’esilio l’uomo che condannava gli altri all’inferno.
Rio_Negro_Argentina
Poi se avete tanto stomaco, ma proprio tanto tanto tanto, andate a leggervi questa intervista che lui ha chiesto di pubblicare dopo la sua morte, intendendola come “testamento umano (sic!) e politico” (grazie a lui per la segnalazione).

barbara

  1. Mah, io ne ho letto una parte, ma non c’è ragione di andare avanti. Come, a mio modo di vedere, non c’è ragione di aprire dispute sul trattamento del cadavere, dove può essere seppellito e con che tipo di esequie.
    I nazisti in versione originale ormai sono morti e sepolti. Occupiamoci di quelli vivi e in età di nuocere.

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      • Capisco l’argomentazione, ma non riesco a attribuirle un grande peso. I nazisti che eventualmente andassero a portare fiori sulla tomba di Priebke sarebbero nostalgici, che non mi fanno paura. Quelli che temo sono i mutanti, che non portano fiori a Priebke, ma sono sempre alla ricerca della merda più attuale. Come dico spesso, non credo che esistano ex fascisti, ma certamente esistono ex frequentatori di circoli di destra che adesso hanno trovato altrove, ossia in medio oriente, l’occasione di antisemitismo.

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        • Hai perfettamente ragione. Tuttavia quella tomba preferirei davvero che non ci fosse. Più o meno per la stessa ragione per cui non gradirei Vittorio Emanuele III al Pantheon, come qualcuno vorrebbe, anche se sul piano pratico la cosa sarebbe di nessuna importanza.

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  2. Ciao Barbara, premesso che Priebke avrebbe dovuto esser stato giustiziato già da tempo, ti dirò che lo sdegno che sento sollevarsi ora puzza.
    Non il tuo ovviamente.
    Ma l’odore è forte.
    Puzza di ipocrisia quando gli indignati da tastiera (indivanados, ndr) si scagliano contro un cadavere.
    Dov’erano costoro quando lo stesso capitano fu processato ed assolto da un tribunale italiano?
    Perdipiù quando lo stesso invoca(va) la legalità della rappresaglia aveva ragione.
    Pochi si chiedono ora che contributo portò alla vittoria sul nazifascismo l’attentato contro una quarantina di panciuti altoatesini.
    Magari i sedicenti partigiani pensarono a chissà quale vittoria invece di riflettere sulla reazione bestiale che ne sarebbe seguita.
    Accanirsi ora contro le sue ceneri mi pare merce degna da telegiornale.

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    • Quei panciuti altoatesini erano soldati delle SS. Ed erano truppe di occupazione. In guerra qualunque attacco al nemico contribuisce alla vittoria, soprattutto se gli provoca perdite. Quanto alla presunta legalità della rappresaglia no, non aveva ragione. Hai letto “L’ordine è già stato eseguito” di Alessandro Portelli? Lo dovrebbero leggere tutti. Che poi ci sia in giro tanta ipocrisia è vero, ma questo nulla toglie all’abominio del personaggio.

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      • confesso che il libro che mi citi non l’ho letto. Mi fido della tua parola anche se sapevo (pensavo di sapere) che quelle uccise in via Rasella fossero SS per modo di dire.
        Vista dalla mia scrivania, dopo che altri hanno vinto quella guerra per me, mi permettevo solamente di sollevare il dubbio che quell’azione non fosse stata un colpo di genio.
        Tuttavia, senza spostare l’attenzione dal boia Priebke, continuo a pensare che accanirsi ora contro le sue spoglie sia da mentecatti. Soprattutto da parte di chi gli ebrei (anche se non c’erano solo ebrei alle Ardeatine) oggi li schifa come nel secolo scorso.
        Cioè, nei cori contro le ceneri di Priebke sento voci che stanno vergognosamente in silenzio in occasioni più attuali.
        Spero di essere riuscito a far passare il mio pensiero.

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        • Di azioni di quel genere ce ne sono state moltissime, e sono servite anche quelle a fiaccare i tedeschi. Il motivo per cui questa viene ricordata e le altre no è appunto la rappresaglia, assolutamente inaspettata perché, come è documentato in quel libro, non era mai successo niente del genere. Stragi sì, anche più consistenti (più di 500 a Sant’Anna di Stazzema, quasi 2000 a Marzabotto), ma non come rappresaglia con un numero di vittime calcolato a tavolino. Tornando a Priebke, come dice anche Erasmo, sarebbe meglio impiegare quelle energie altrove – e ovviamente il discorso non vale per chi le energie altrove le spende senza risparmio.

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        • Io questa battuta dei panciuti altoatesini l’ho già sentita. Diciamola tutta. C’è sempre stato qualcuno che ha voluto far ricadere parte della colpa delle Fosse Ardeatine su chi fece l’attentato di Via Rasella. Come dire: voi vi siete divertiti a ammazzare innocui cantori di jodler pieni di birra, causando così la rappresaglia, e non aveta neanche compiuto l’atto dovuto di consegnarvi alle SS, per evitare la carneficina.
          Va detto con chiarezza: discorsi così dimostrano, nel migliore dei casi, ignoranza di come si faccia una guerra: se gli autori di ogni atto bellico dovessero poi consegnarsi al nemico, la storia sarebbe tutta diversa. Ignoranza, dicevo, nel migliore dei casi. Ma sappiamo benissimo che non è ignoranza.

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        • Aggiungendo che la strage è stata eseguita meno di 24 ore dopo l’attentato – lo scopo principale del libro che ho citato è proprio quello di smontare la leggenda che se gli autori si fossero presentati la strage sarebbe stata evitata. In seguito alla leggenda si sono aggiunti pittoreschi dettagli, come i volantini attaccati in giro con l’invito a presentarsi perché se no si sarebbe proceduto alla rappresaglia – quindi il discorso del presentarsi non si pone neppure.

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    • Su questo concordo anche io: sono gli Alleati che hanno sconfitto i tedeschi, non i partigiani…tra i quali si sono infilati opportunisti dall’ultima ora come giorgio bocca ed enzo biagi (peraltro, antisemiti quando conveniva). parecchia gente ha fatto carriera in politica vantando azioni militari a causa delle quali morivano i civili innocenti. priekbe comunque si e’ levato dalle balle, ed e’ un bene.

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  3. Una tomba senza nome in un cimitero tedesco in Italia, la cui individuazione non sia agevole, sepoltura senza alcuna pubblicità e senza cerimonie ma sotto stretta scorta militare. Non mi pare tanto complicato. Del tizio abominevole a mio parere se ne sta parlando pure troppo. Se il suo nome può essere omesso da una tomba non potrà però esserlo dalla storia del ‘900. Di lui e di quelli come lui faremmo bene a ricordarcene, eccome.

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