DUE PIÙ DUE PUÒ FARE CINQUE?

Sull’arresto in Austria di David Irving, storico negazionista

(Same shit a different day. 20/11/2005)

2+2 fa cinque. In molti aspettavano questa notizia per poter dire che lo avevano sempre saputo, che erano sempre stati dalla parte dei pochi illuminati. David Irving, lo storico negazionista messo in galera in Austria, ha fatto proprio questo. Ha sputato sulla verità, su sessant’anni di ricerche storiche accurate e ineludibili. Ha dichiarato il falso, ripetutamente. La canaglia lo ha accolto come sempre fa con coloro che sputano sulla certezza: ha applaudito. Più grandi sono le eresie che si dicono e più grandi sono le fanfare che le accompagnano alla gloria. La gente è stanca della verità, non ci crede più. Qualunque balordo può inventarsi la sua verità privata essendo certo di trovare altri mille balordi assieme ai quali urlare contro la verità dei fatti. La canaglia è convinta che le sue opinioni valgano quanto quelle di chiunque altro. Ma le verità storiche non sono opinioni e chi racconta il falso in campo storico deve pagare, non importa se con la galera o qualcos’altro. Chi mente è un appestato, va messo in quarantena, perché le bugie, le bugie che generano odio, sono il peggiore dei contagi. [continua]

L’ho trovato bellissimo, nella sua semplicità, assolutamente perfetto: carbonio che cristallizza in forma di diamante.
Non intendo entrare nel merito dell’opportunità di perseguire penalmente il negazionismo, ma una cosa deve essere chiara: negare che un crimine commesso sia stato commesso non è un’opinione: è complicità  col criminale. (E se da una cattedra di medicina insegnassi che la sifilide non è contagiosa e si cura con la vitamina C, mi verrebbe consentito di continuare a farlo in nome della libertà di opinione e della libertà di insegnamento? E c’è qualcuno che riterrebbe giusto che mi venisse consentito?)
Auschwitz-scarpe
barbara