STAMINA: BASTA CON LA CRIMINALE DISINFORMAZIONE!

Stamina e bambini in tv: dieci domande alle Iene

By silvia, on October 22nd, 2013

Quelle che seguono sono dieci domande rivolte alla redazione delle Iene (e a Giulio Golia in particolare) a proposito del caso Stamina, compilate da un gruppo di giornalisti scientifici ed esperti che si sono occupati della vicenda in questi mesi: Marco Cattaneo, Salvo Di Grazia, Emanuele Menietti, Alice Pace, Antonio Scalari e io.

Se il caso Stamina esiste, è perché le Iene hanno dato una straordinaria visibilità alla vicenda operando alcune scelte che per noi, che in qualche modo siamo loro colleghi, sono tuttora difficili da capire.
Nei loro servizi televisivi sono stati omessi molti aspetti della storia, compresi quelli più inquietanti e legati al lavoro della magistratura. Sono stati mandati in onda bambini sofferenti, a dispetto di regolamenti e protocolli sull’impiego dei bambini in tv. Sono stati criticati gli scienziati che, sul protocollo Stamina, hanno avanzato il più banale dei dubbi: se è la soluzione a tante terribili malattie, perché chi lo possiede non lo apre al mondo, perché non lo rende pubblico, perché non permette a tutti di usarlo?
Il mio sospetto è che di scientifico, in questa storia, ormai non sia rimasto molto. Di certo, però, è rimasta la tv accesa a mostrarci pezzi di realtà e lacrime. E sono (ancora) convinta che chi ne detiene il telecomando abbia l’obbligo di interrogarsi, e di lasciarsi interrogare, su come ha scelto di usarlo.

1. Perché voi delle Iene non spingete Davide Vannoni a rendere pubblico il metodo Stamina? Se è davvero così efficace, non pensa sia giusto dare la possibilità a tutti i medici e pazienti di adottarlo?

2. Nei suoi servizi per Le Iene ci ha mostrato alcuni piccoli pazienti in cura con il metodo Stamina. Dopo otto mesi e quasi 20 puntate, perché non ha mai coinvolto le altre persone che Vannoni dice di aver curato negli ultimi anni, invitandole a mostrare i benefici del metodo Stamina?

3. Perché non ha mai sentito la necessità di dare voce anche a quei genitori che, sebbene colpiti dalla stessa sofferenza, non richiedono il trattamento Stamina e anzi sono critici sulla sua adozione?

4. Nel primo servizio su Stamina lei dice che Vannoni prova a curare con le staminali casi disperati «con un metodo messo a punto dal suo gruppo di ricerca». Di quale gruppo di ricerca parla? Di quale metodo?

5. La Sma1 non sarebbe rientrata nella sperimentazione nemmeno se il Comitato l’avesse autorizzata, perché lo stesso Vannoni l’ha esclusa, ritenendola troppo difficile da valutare in un anno e mezzo di studi clinici. Come mai continua a utilizzare i bambini colpiti da questa patologia come bandiera per la conquista delle cure compassionevoli?

6. Perché non ha approfondito la notizia delle indagini condotte dalla procura di Torino su 12 persone, tra cui alcuni medici e lo stesso Vannoni, per ipotesi di reato di somministrazione di farmaci imperfetti e pericolosi per la salute pubblica, truffa e associazione a delinquere?

7. Perché non ha mai interpellato nemmeno uno dei pazienti elencati nelle indagini della procura di Torino?

8. Perché ha omesso ogni riferimento alle accuse di frode scientifica da parte della comunità scientifica a Vannoni, al dibattito attorno alle domande di brevetto e alle controversie che hanno portato a un ritardo nella consegna dei protocolli per la sperimentazione? [continua]

Chi specula sulla sofferenza è un criminale. Chi si rende complice di questi speculatori è criminale. Per favore, diffondete questo testo che contiene informazioni VERE, non lasciate che gli sciacalli si arricchiscano sfruttando la nostra ignoranza e la sofferenza di persone meno fortunate.

(Che se poi uno volesse ritirare fuori quella storia della macchina usata…)
vannoni
barbara

  1. “Le Iene” trasmissione cialtrona e in malafede.
    Mi ricordo quella puntata sui “tunnel di Gaza” di giusto due anni fa, condotto con la solita piaggeria a senso unico, menzogna omissiva e distorsione della realtà.
    Da allora ho capito che si tratta di entertainment, non di informazione di servizio. E allora tanto vale che le forme di Ilary Blasi me le vada a vedere sul generoso Corriere della Sera, ‘che tanto il resto è tutto da buttare.

    http://ilborghesino.blogspot.it/2011/10/pelazza-piu-che-iena-una-canaglia.html
    (e scusami se mi auto-cito)

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    • Vero – pensa solo al bordello della cosiddetta terapia Di Bella (e a tutti i soldi spesi per una sperimentazione su qualcosa che non aveva neppure i presupposti minimi per passare alla sperimentazione), però in questo campo direi che l’Italia è in buona compagnia, purtroppo.

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  2. Arrigoni disse SHIMON PERES assassino e poche ore dopo fu strangolato dalla piu’ salafita cosca degli HAMAS satori . Vedi GAZA e poi Eritrea etc , quanto ai DI Bella me gustan mica sul piano politico eppur si muore di meno grassssie SOMA tostatina . Me gusta la faccia di Ugo Volli ma soltanto con la Colomba Bianca .

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  3. E poi giù cattiverie sulla Lorenzin, ma chi sano di mente avrebbe potuto dare il nulla osta al metodo? Le Iene fanno abbastanza schifo come programma di informazione, mi è capitato di imbattermicisiviti e sono scappata. L’ unica cosa appropriata è il nome.

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      • A me è capitato di vedere la prova del furto di una bici, abbandonata per strada a bella posta in vari paesi d’Europa, e naturalmente i tedeschi l’hanno fatta arruginire e (ma no!) gli italiani l’hanno subito adottata (solo perché abbiamo buon cuore! ci facciamo certe nomee). E poi il caso di due donne che vivevano chiuse in casa con una cinquantina o forse più di gatti e mi ha impressionato lo stato dell’ appartamento che sembrava un edificio bombardato. Scusa l’ot

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  4. Nell 2013 il metodo Stamina giunge sotto i riflettori dei media in seguito ad un servizio del programma televisivo Le Iene , che ne mostra l’utilizzo su alcuni bambini affetti da diverse malattie neuro-degenerative (tra queste anche la SMA di tipo I ). Nel servizio si sostiene che le infusioni di staminali avrebbero generato significativi miglioramenti nello stato di questa malattia, e si suggerisce, senza alcuna evidenza, che possa modificarne il decorso fatale.

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