Il primo elenco pubblicato delle rivendicazioni palestinesi:
• Gli Stati Uniti e Israele devono riconoscere che uno stato palestinese è «sotto occupazione» (questa è la risposta palestinese alla richiesta del primo ministro Netanyahu di riconoscere Israele come stato nazionale del popolo ebraico)
• Israele deve revocare la legislazione che estende la legge israeliana a Gerusalemme est.
• I palestinesi avranno piena sovranità sul loro spazio aereo (il che vieterà all’Aeronautica israeliana di sorvolare Giudea e Samaria e la striscia di Gaza).
• I palestinesi avranno il controllo esclusivo di tutti i posti di frontiera con i paesi confinanti: Israele e Giordania.
• Il ritiro israeliano ai confini di prima del 5 giugno 1967 è insufficiente. Il ritiro deve continuare fino alle linee di armistizio del 1949, annettendo allo stato palestinese ampi tratti di terra di Israele, che all’epoca erano stati smilitarizzati. Tra le aree su cui i palestinesi vogliono mettere le mani, c’è la valle di Ayalon, l’enclave di Latrun e il distretto di Armon Hantatiz a Gerusalemme, tra la città vecchia e Gerusalemme ovest, la valle del lago di Huleh, i versanti delle alture del Golan fino al mare di Galilea e la cintura di Nitzana, a nord della striscia di Gaza, più un terzo delle acque e delle rive del Mar morto. (I palestinesi sperano, molto semplicemente, di strappare parti consistenti di territorio israeliano, entro i limiti di prima del 67, basandosi sugli accordi da lungo tempo moribondi del 1949).
• Lo spazio elettromagnetico (frequenze radio, satellitari e altri mezzi di comunicazione) sarà sotto il controllo esclusivo palestinese.
• I palestinesi sono disposti a cedere l’1,9% del territorio della West Bank.
• Tutte le parti di Gerusalemme est, tra cui i siti sacri musulmani, cristiani ed ebraici saranno sotto la sola autorità palestinese contro una vaga promessa di libertà di religione.
• Israele e le sue forze armate dovranno ritirarsi dallo stato palestinese per un periodo di tre anni. Sei mesi dopo il completamento del ritiro, i palestinesi accetteranno di firmare un trattato di pace con lo stato di Israele.
• Gli Stati Uniti e Israele devono accettare la risoluzione del problema dei rifugiati palestinesi “come una soluzione equa e concordata”.
• Ogni rifugiato palestinese (secondo la definizione dell’autorità palestinese che va fino alla quarta generazione) sarà libero di scegliere fra tre opzioni: installazione in Israele o nello stato palestinese o rimanere lì dove attualmente risiede.
• Indipendentemente dall’opzione scelta, i rifugiati avranno diritto a restituzioni appropriate.
• Solo quando il problema dei profughi sarà finalmente risolto i palestinesi accetteranno di dichiarare che il conflitto con Israele è terminato.
• Una struttura internazionale sarà incaricata di amministrare le disposizioni per i rifugiati palestinesi e il loro reinsediamento. Essa sarà composta da rappresentanti palestinesi, israeliani, americani, europei, canadesi, australiani, giapponesi e della Lega araba.
• Lo stato palestinese sarà autorizzato a firmare trattati, inclusi accordi militari, senza l’intervento di terzi, come Israele.
• Tutte le parti dello stato palestinese saranno purificate e pulite da qualsiasi presenza civile e/o militare israeliana. (qui, traduzione mia)
Queste sono le richieste preliminari, ossia quelle indispensabili per acconsentire a sedersi al tavolo delle trattative – dove verranno finalmente esposte le richieste vere. E a questo punto siamo assolutamente sicuri che ogni problema sarà veramente e DEFINITIVAMENTE risolto (“Endlösung”, si chiama in tedesco), e naturalmente cesserà anche il conflitto con Israele, dal momento che Israele avrà cessato di esistere.
Poi secondo me fareste molto bene ad andare a leggere anche questo.
barbara