ANIMALISTA, BIO E… STERMINATORE DI EBREI

Proseguendo il discorso

2014/02/05 GIULIO MEOTTI

Salutista, paladino degli animali, guru del biologico, autore di fiabe Ecco Himmler, l’assassino più politicamente corretto della storia

“Sei un ebreo?”, chiede Heinrich Himmler a un prigioniero durante una visita nel fronte orientale del 1941. “Sì”. “Entrambi i genitori sono ebrei?”. “Sì”, continua il ragazzo. “Hai antenati che non fossero ebrei?”. “No”. “Allora non posso aiutarti”. Il giovane viene fucilato sotto gli occhi del gerarca nazista. Questo era Heinrich Himmler.
Di Hitler si dice che fosse “magnetico”. Di Göring che fosse un valoroso pilota. Di Goebbels che fosse un demagogo straordinario. Di Heydrich che fosse un provetto schermidore, un eccellente pilota e un ottimo musicista. Nessuno è mai riuscito a trovare niente di speciale in Himmler, non un solo momento di carisma e umanità in tutta la sua esistenza. Fra i grandi capi nazisti è il più efferato e il più anonimo. L’uomo che vanta un curriculum di delitti senza precedenti non mostra segni caratteristici. Basso, flaccido, calvo, grassoccio, occhi acquosi, mento sfuggente, stretta di mano molle, Himmler era uno come tanti, monotono e pedante. Solo che il suo ufficio era il comando delle SS e della polizia nazista, il suo compito realizzare il più spaventoso massacro della storia.
I suoi lineamenti sono talmente banali che nel maggio del 1945 non viene identificato dai sovietici che lo fanno prigioniero e dagli inglesi che lo prendono in custodia. Non si è nemmeno camuffato: a Himmler è bastato togliersi i pince-nez. Senza quelli, non è più lui. Come in una gag, Himmler era i suoi occhiali. Dietro non c’è nulla. Fino a oggi.
“Vado ad Auschwitz. Baci, il tuo Heini”, scrive Himmler alla moglie Margaret. E ancora: “Nei prossimi giorni sarò a Lublino, Zamosch, Auschwitz, Lemberg e poi nella nuova sede. Sono curioso di vedere se e come funzionerà il telefono. Saluti e baci! Il tuo Pappi”. Pochi giorni dopo parte per un sopralluogo di due giorni ad Auschwitz per vedere con i suoi occhi che cosa accade a un trasporto di ebrei sottoposti all’azione del pesticida Zyklon B. I cadaveri gonfi che si colorano di blu, i forni crematori. Himmler dà il via libera alla distruzione su vasta scala del popolo ebraico.
Queste sono soltanto due delle straordinarie lettere ritrovate in Israele e pubblicate in questi giorni dal quotidiano tedesco Die Welt. Documenti, corrispondenza e fotografie dell’architetto dell’Olocausto. Leggendo queste lettere, vedendo queste immagini, i giornali hanno sottolineato la “normalità” del boia del Terzo Reich, il capo delle SS, del programma eutanasia e dell’annientamento del popolo ebraico.
Le lettere ci rivelano un Himmler attento alle spese personali, che vive senza lussi, a differenza di quasi tutti gli altri gerarchi, specie Göring. Dalle lettere ne esce un Himmler “sobrio esecutore di una visione del mondo”, come dice lo storico Michael Wildt. Ai suoi occhi l’omicidio di massa era un passo necessario per compiere la missione del Terzo Reich. “Sarò in un centro di esecuzioni per testare nuovi e interessanti metodi di fucilazione”, scrive il gerarca alla moglie. Come commenta lo Spiegel, “Himmler non aveva nulla di banale, era intelligente, possedeva una energia radiante, e una fantasia capace di attuare l’ideologia del nazionalsocialismo in azione”. Le lettere confermano che Himmler non era un mostro, non aveva nulla di demoniaco, né di sadico, non traeva piacere nella sofferenza altrui (si sentì spesso male di fronte alle carneficine). Aveva una missione, invece, e una ideologia ben precisa. Pagana, salutista, eugenetica, ecologista, darwiniana, ultra moderna e iper illuministica.
Queste ultime scoperte ci parlano di un uomo che concepiva se stesso, nelle parole di Joachim Fest, “non come un assassino, ma come un patrono della scienza”. E fu proprio quella moglie, l’infermiera Margaret, appassionata di omeopatia e mesmerismo, a introdurlo alla scienza del biologico. Una fotografia li ritrae a raccogliere erbe mediche sul lago di Tegernsee, dove la moglie e la figlia Gudrun lo aspettavano. Era il giugno 1941. Questo materiale incredibile si trova a Tel Aviv, in un caveau di proprietà della regista Vanessa Lapa, che ha realizzato un documentario su Himmler la cui proiezione in anteprima è in programma alla prossima Berlinale.
Emerge l’Himmler pioniere dell’alimentazione biologica e della battaglia contro il “Gm Food”, il cibo geneticamente modificato, da combattere a favore di una “agricoltura in accordo con le leggi della vita”. “L’artificiale è ovunque”, scriveva Himmler. “Ovunque c’è cibo adulterato, pieno di ingredienti che lo rendono longevo e più bello”.
Himmler era un avido lettore di Max Bircher-Benner e Ragnar Berg, i due principali sostenitori del cibo biologico, il primo addirittura inventore del famoso Muesli. Himmler si distinse come uno zelota della lotta agli additivi, ai conservanti, ai coloranti, e vietò l’uso dello zucchero bianco raffinato e del miele artificiale. Grande sostenitore dei rimedi naturali, il capo delle SS fu anche un acerrimo nemico della vivisezione e promosse campagne per la tutela dell’ambiente e di specie sotto minaccia di estinzione, come la balena. Secondo Himmler, si doveva bandire la vivisezione con l’obiettivo di “risvegliare e rafforzare lo spirito di compassione in quanto uno dei più alti valori morali del popolo tedesco”. Un Himmler orgoglioso di definire questo popolo “l’unico al mondo ad avere un’attitudine decente verso gli animali”.
Il più zelante assassino di bambini della storia scrisse persino un libro di fiabe, in cui i topi scovati nelle case dei tedeschi non vengono uccisi, ma portati in tribunale per essere processati, “trattati con umanità”. Su volontà di Himmler furono approvate direttive per il trasporto degli animali, furono ospitate a Berlino conferenze internazionali sulla protezione degli animali e promulgata una regolamentazione della macellazione dei pesci e di altri animali a sangue freddo. Una volta Himmler chiese al suo medico, noto cacciatore: “Come puoi, tu, dottor Kersten, gioire sparando, da un riparo, a delle creature indifese, che vagano per la foresta, incapaci di proteggere se stesse e prive di ogni sospetto? E’ un vero delitto. La natura è tremendamente bella e ogni animale ha il diritto di vivere”. Intanto gli ascari di Himmler inseguivano e abbattevano gli ebrei nelle foreste della Polonia e dell’Ucraina.
Un saggio di due ricercatori americani, Arnold Arluke della Northeastern University di Boston e Boria Sax della Pace University di New York, è arrivato addirittura alla conclusione che “l’Olocausto è stato causato dalla paura della contaminazione genetica del popolo tedesco che i nazisti consideravano unico anche per il suo rapporto privilegiato e simpatetico con gli animali”. Himmler decise anche di bandire la macellazione rituale ebraica che non permette di anestetizzare la bestia. Stigmatizzava la tradizione kasher perché si poneva “contro la raffinata sensibilità della società tedesca” e addirittura come “una sofferenza inutile”.
Salutista, Himmler aveva in odio il tabacco, che definiva “una masturbazione polmonare”. Il Reichsführer che incitava i suoi soldati a non avere pietà di una colonna di donne e bambini da fucilare, bandì il fumo non soltanto fra le sue SS, ma anche in molti luoghi di lavoro, negli uffici governativi, negli ospedali e sui treni e autobus delle città. Nessuno fumava mai in presenza del sovrano dei campi di concentramento.
Himmler raccomandava colazioni a base di porri crudi e acqua minerale, e dedicò parte della sua attività al “problema delle patate lesse”, finanziando persino delle ricerche sul tema. Emerge anche una passione per i bagni nel fieno d’avena. Himmler aveva messo a punto anche uno speciale menu da sottoporre al popolo tedesco: il caffè del mattino era sostituito da latte e poltiglia di cereali; a tavola, al posto di vino o birra, si doveva bere acqua minerale; i pasti erano da calcolare minuziosamente sui computi delle vitamine e delle calorie prescritte dagli eugenisti a lui vicini. Himmler amava i cerbiatti e definiva la caccia “un delitto a sangue freddo contro esseri innocenti”. E’ la stessa persona che sponsorizza nei campi di sterminio i medici criminali e gli esperimenti sulle cavie umane.
Il capo delle SS era prima di tutto un allevatore di polli. Un destino che condivise con altri genieri della “soluzione finale”: Rudolf Höss, il comandante di Auschwitz, aveva un negozio di macelleria; Willi Mentz, guardiano a Treblinka, aveva fatto il mungitore di vacche; Kurt Franz, ultimo comandante di Treblinka, era stato macellaio come Karl Frenzel, “fuochista” prima a Hadamar poi a Sobibor.
A Waldtrudering gli Himmler si stabiliscono con il cane, i polli, i conigli e un maiale. “Le galline depongono male”, scrive Margaret a Himmler. “Appena due uova al giorno”. La famiglia Himmler, alla fine della guerra, sognava di aprire una grande industria di allevamento di uova biologiche. Lo stratega dello sterminio stravedeva per i tramonti, ma soprattutto per i fiori. E giunse così a ordinare la produzione di erbe medicinali e miele organico nel campo di concentramento di Dachau, dove il dottor Fahrenkamp diresse una sorta di paradiso verde in mezzo al lager.
L’Istituto tedesco per la nutrizione e il cibo organizzò una rete di coltivazioni all’interno dei campi di concentramento in Polonia e Cecoslovacchia. A Dachau la piantagione era diretta dal botanista austriaco Emmerich Zederbauer, che coordinava un gruppo di medici, farmacisti e tecnici di laboratorio. Ad Auschwitz, invece, Himmler aveva ordinato di coltivare una speciale pianta dell’est, la kok-saghyz, che riteneva avesse speciali poteri curativi. Nella rete di venti campi di concentramento, Himmler organizzò la più grande coltivazione europea di erbe medicinali.
Himmler paragonava spesso il suo lavoro di selezionatore di gruppi etnici, disabili ed ebrei, a quello di un botanico: “L’affrontammo come un vivaista che tenta di riprodurre una vecchia varietà che è stata adulterata e svilita. Partimmo dai criteri di selezione delle piante e quindi procedemmo, con molta determinazione, a eliminare gli uomini che ritenevamo di non poter utilizzare”.
Una speciale squadra agli ordini di Himmler lanciò una guerra contro la impatiens parviflora, un fiore boschivo giudicato “alieno” nelle campagne tedesche. Il capo delle SS sognava poi di “creare una immensa zona naturale di flora e fauna in Polonia”. Aveva persino proibito di usare fiori artificiali ai funerali e fu fiero di fare della Germania il primo paese europeo con delle riserve naturali. Le lettere di Himmler alla moglie sono piene di riferimenti ai fiori, una sua ossessione. In una missiva, Himmler racconta di averle spedito 150 tulipani dall’Olanda: “Di un colore, di due colori, non ne trovi così in Germania”. I suoi ordini di annientamento di villaggi e popolazioni, il Reichsführer li firmava rigorosamente con dei lapis naturali. Di legno, mica di plastica.

© – FOGLIO QUOTIDIANO

Anche Hitler era quasi completamente astemio, rigorosamente vegetariano, odiava il fumo ed era animalista convinto. E anche Beria. Quanto a me, posso dire con orgoglio che apprezzo e gusto un buon bicchiere di vino e occasionalmente, anche se non spesso, anche un buon grappino, ho smesso di fumare per necessità ma in casa mia chiunque può fumare quanto vuole, sono voracemente carnivora e mai mai mai mai mai ho acquistato – né mai acquisterò – un prodotto con l’etichetta “bio”.
Poi, in ambito un po’ diverso ma non molto lontano, va letto questo, completato da questo.
Marius 1
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barbara

    • Molti dettagli non li conoscevo neppure io, ma che molti nella dirigenza nazista fossero animalisti sfegatati quello sì, mi era noto da sempre. E, ovviamente, contrarissimi alla sperimentazione sugli animali – tanto c’erano gli ebrei, cosa se ne facevano di topi e conigli?

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      • Aggiungo una riflessione:

        Himmler era certamente uno sterminatore di ebrei. Da quanto leggo, rispettava gli animali. Questo non deve farci pensare che i violenti verso gli animali siano del tutto a posto.

        Infatti, non dobbiamo dimenticare una cosa: chi commette violenza ingiustificata verso animali indifesi può essere uno psicopatico ed anche propenso alla violenza verso gli umani ( http://it.wikipedia.org/wiki/Psicopatia#Diagnosi + http://en.wikipedia.org/wiki/Luka_Magnotta ).

        Un po’ come con i reati minori o piccole infrazioni (eccesso velocità, specchietto rotto…) spesso portano ad arrestare grandi criminali, la violenza sugli animali va tenuta in considerazione anche come sintomo di possibili violenza sugli umani.

        Tanto per dirne una: http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/articoli/1105011/bin-laden-fermato-per-eccesso-di-velocita.shtml

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        • Naturalmente chiunque commetta violenze gratuite, traendone piacere o semplicemente per vedere l’effetto che fa, nei confronti di qualunque essere in grado di provare sofferenza è un pervertito e un individuo pericoloso da fermare il più presto possibile. Ma il punto è un altro: uno che scuoia le lucertole vive non si ritiene e non è ritenuto da nessuno un “buono”, mentre l’animalista, quello che fa della lotta contro la sperimentazione animale lo scopo della propria vita, il vegano che non beve il latte perché il latte appartiene alla vacca e non a noi eccetera, si pretende come la bontà fatta persona e c’è chi tende a vederlo come tale. E invece accade che sia altrettanto pervertito, se non di più, di quello che scuoia le lucertole vive, con la differenza che siamo meno pronti a difendercene.

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  1. Ciao Barbara,
    grazie per avermi fatto conoscere questo aspetto di Himmler che non conoscevo.

    Posso dare anch’io un piccolo contributo: leggendo la fase “Le lettere confermano che Himmler (..) non traeva piacere nella sofferenza altrui (si sentì spesso male di fronte alle carneficine).” mi viene in mente quanto riportato in Comandante ad Auschwitz (Hoss per chi non conosce): sostanzialmente viene riportato che Himmler si dimostrò in almeno un caso “comprensivo” (sì, ma attenzione alle virgolette: fu comprensivo non verso gli Ebrei prigionieri, ma verso piuttosto i propri uomini carnefici) risparmiando Hoss da una partecipazione diretta ad uno dei tanti processi di gassazione. Questo ci fa capire che, qualcosa, lo sentiva pure lui. Dunque come faceva a sopportare tutto il dolore che imponeva alle vittime?

    Qui arriviamo al secondo punto, ancora più interessante e cioè come reagiva Himmler alla visione della sofferenza. Sempre Hoss afferma che Himmler “ritorceva” le sofferenze (inflitte ai propri prigionieri) verso se stesso. Il meccanismo è un po’ complesso ma può essere esemplificato con “come soffro IO, Himmler, dal momento mi tocca vedere tutte queste sofferenze e sopportare la visione di questo dolore”. Con questo meccanismo, lui spostava l’attenzione e il problema su di SE’ invece che sulle vittime che soffrivano le pene dell’infermo.

    Questi trucchetti gli hanno permesso di arrivare fino in fondo alla guerra senza pentirsi.

    Credo che le generazioni successive dovrebbero essere informate e restare schifate da tutto questo.

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    • Sì, erano molto sensibili ai possibili turbamenti dei propri uomini, per questo hanno cercato un’alternativa agli eccidi di massa in cui sparavano a uomini e donne, vecchi e bambini guardandoli in faccia, ad un certo punto col sangue alle ginocchia – e l’hanno trovata nelle camere a gas, dove chi spingeva le persone nella stanza guardandole in faccia non le uccideva, e chi immetteva il gas non le vedeva. E buona parte del lavoro più sporco comunque lo facevano fare a lituani, ucraini ecc. Certo che se il mondo non fosse stato infestato da tutte quelle masse di ebrei, loro non avrebbero avuto bisogno di soffrire e far soffrire i propri uomini, tanto buoni, tanto sensibili, tanto amanti della natura, della musica, dell’arte, degli animali, in quel modo orribile. Non c’è niente da fare: girala come vuoi, la colpa è sempre e solo degli ebrei.

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  2. Sulla macellazione animale, credo che non ci sia molta differenza tra un proiettile in testa e il taglio della trachea(credo che siano parecchio dolorose entrambe, non esiste un modo per macellare senza dolore!), ma la circoncisione infantile senza nessun ragionevole motivo, solo per tradizione, mi sembra una violenza gratuita contro i bambini, che andrebbe abolita. E nel vietarla, non ci sarebbe nulla di anti-ebraico, visto che non sono solo gli ebrei a praticare ancora questa barbara usanza ormai priva di senso (poteva avere senso nell’antichità, quando non c’era l’acqua corrente, ma oggi che tutti possono farsi doccia e bidè tutti i giorni, che senso ha?)

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    • La macellazione “normale” avviene previo “stordimento”, che consiste nel far passare l’animale PRIMA della macellazione in un tunnel contenente azoto che lo fa soffocare, oppure sparandogli un chiodo in fronte, che magari non ottiene l’effetto subito e non di rado occorre spararne un secondo o addirittura un terzo. Dopodiché si procede allo sgozzamento. Per tutta la durata del processo l’animale SOFFRE. Nella macellazione rituale – che richiede come condizione essenziale una lama affilatissima e senza difetti – con un unico gesto vengono recisi esofago e carotide: con questo procedimento viene istantaneamente interrotto il collegamento tra gli organi colpiti e il cervello, e nel giro di uno-due secondi l’animale smette di percepire il dolore.
      Per quanto riguarda la circoncisione, della quale, visibilmente, IGNORI TUTTO, spari tante e tali cazzate che mi rifiuto di rispondere. Informati, e poi ne riparliamo.
      PS: uno degli animali commestibili per i non ebrei è la tartaruga. Poiché il cuore non è raggiungibile, e non c’è modo di farle tirare fuori collo e testa quando si sente in pericolo, l’unico modo per ucciderla è tirarle fuori le quattro zampe e tagliarle, e aspettare che muoia dissanguata per poi rompere il carapace e tirarla fuori. Io l’ho visto fare – o meglio, ho visto l’inizio, poi sono scappata. Qualcuno è rimasto lì, compiaciuto, a fotografare e poi ha tentato di mostrarmene le foto, zampe tagliate, pozze di sangue ecc., e di nuovo sono scappata. Forse qualcuno si può fare un’idea del dolore che può provare un animale quando con un coltello, non necessariamente affilatissimo e taglientissimo, gli si tagliano quattro zampe, e la morte non è immediata. Qualcuno ha sentito parlare di campagne per mettere fuori legge il consumo alimentare delle tartarughe?

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      • “Per quanto riguarda la circoncisione, della quale, visibilmente, IGNORI TUTTO, spari tante e tali cazzate che mi rifiuto di rispondere. Informati, e poi ne riparliamo.”

        Se permetti, credo di conoscere il pene e l’importanza del prepuzio un po’ meglio di te, visto che con il mio ci convivo da una vita! 😉

        Chiedi ai tuoi amici e conoscenti non circoncisi, se si farebbero amputare il prepuzio senza motivi di salute(fimosi) e poi ne riparliamo…

        Oppure se non sei impressionabile guardati sto video(la sofferenza del bambino è palese!) : http://www.youtube.com/watch?v=Yzz-tdjvds8

        Sulla macellazione invece sono d’accordo con te, la tecnica ebraica/islamica praticata a regola d’arte, potrebbe anche essere meno dolorosa dello stordimento. O perlomeno è uguale dal punto di vista della sofferenza dell’animale!

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        • Sicuramente conoscerai l’uccello meglio di me – anche se probabilmente io ne ho conosciuto qualcuno in più – ma tu non conosci la circoncisione, quindi parli a vanvera, e il fatto che parli di amputazione la dice lunga. Interessante poi il fatto che si chieda di vietare la circoncisione all’ottavo giorno – ossia ESCLUSIVAMENTE quella ebraica – effettuata nel momento in cui è massima la coagulazione e minima la trasmissione del dolore, mentre nessuno pensa a vietare quella islamica, che viene effettuata intorno ai dodici anni, ossia con molta più pelle da tagliare, coagulazione diminuita e terminazioni nervose aumentate in modo esponenziale. E spero che nessuno mi tiri fuori la faccenda del consenso libero e consapevole, da parte di un bambino di 12 anni che dal giorno che è nato si sente dire che a 12 anni dovrà essere circonciso per poter diventare un uomo degno della società in cui vive.

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        • Un conto è conoscerlo dall’esterno, altro conto è sentirselo addosso. Nemmeno Cicciolina può conoscerlo bene quanto un uomo!
          Poi io parlavo di circoncisione rituale infantile in generale(all’infuori di quella praticata per necessità mediche!) , non faccio alcuna distinzione tra quella ebraica, quella islamica, quella delle tribù africane, o quella statunitense(anche in molti stati americani, c’è la moda di circoncidere i bambini). Visto che la circoncisione è un intervento irreversibile, non necessario (eccetto in caso di fimosi) e che comporta il rischio di possibili ripercussioni negative sulla sfera sessuale(anche tra i circoncisi volontari, ci sono alcuni uomini insoddisfatti, che tornerebbero volentieri indietro se potessero), credo che non dovrebbe essere imposto ai bambini, ma scelto in maniera consapevole in età adulta!

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        • non faccio alcuna distinzione tra quella ebraica, quella islamica
          Appunto: fra le due pratiche c’è un abisso, e tu non fai distinzione: c’è bisogno di dire altro? Quanto al “sentirselo addosso”, tu che pratica hai del sentirselo addosso circonciso?
          Comunque mi fermo qui perché ancora una volta sono costretta a constatare che più ti si dà corda e più spari cazzate tirando fuori mantra a manetta senza neppure sapere di che cosa stai parlando. Se hai voglia di proseguire, prosegui da solo.

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  3. “Quanto al “sentirselo addosso”, tu che pratica hai del sentirselo addosso circonciso?”
    C’è bisogno di tagliarsi un braccio per intuirne le conseguenze?(ovviamente l’esempio è esageratissimo, e serve solo per far comprendere il concetto)
    Guarda che un NON CIRCONCISO, o un CIRCONCISO DA ADULTO, può conoscere la funzione del prepuzio, e i possibili svantaggi della sua mancanza, molto meglio di uno che è stato menomato del prepuzio da neonato, e quindi non può avere memoria di certe sensazioni. E sicuramente meglio di una donna che il prepuzio non ce l’ha mai avuto(una donna che difende la circoncisione rituale, sostenendo implicitamente che il prepuzio non serve a niente, è ridicola quanto un uomo che parla di sessualità femminile, con la presunzione di sapere cosa piace alle donne meglio delle donne stesse)!

    “Appunto: fra le due pratiche c’è un abisso, e tu non fai distinzione: c’è bisogno di dire altro?”
    Non faccio distinzione nel senso che secondo me la circoncisione infantile SENZA GIUSTIFICATO MOTIVO MEDICO, andrebbe vietata sempre, per TUTTI senza discriminare tra religioni, culture, tradizioni e mode varie. E poi non può esserci un grande abisso tra le due pratiche, al massimo può cambiare qualche dettaglio, come l’età in cui viene praticata e l’utilizzo dell’anestesia(gli ebrei sicuramente fanno tutto senza anestesia), ma il taglio di un prepuzio è il taglio di un prepuzio!

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    • Qui devo proprio intromettermi – “gli ebrei sicuramente fanno tutto senza anestesia”. Sei proprio sicuro che sia necessariamente cosi? Per mio figlio abbiamo chiamato un Moel (una persona che fa la circoncisione) CHE GLI HA FATTO L’ANESTESIA – e non siamo gli unici. Quindi – non tutti la faranno, ma c’e’ chi la fa.
      In tutto il resto non mi intrometto per vari motivi.

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      • Grazie: speravo proprio che arrivasse qualcuno direttamente coinvolto a dire la sua in mezzo a tante sciocchezze. So comunque che in generale l’uso è di mettere sulla lingua del bambino una goccia di vino – troppo poco per fare male, ma sufficiente ad annebbiare la percezione – e di spalmare una pomata anestetizzante sul prepuzio. E nessuno ha mai sentito un neonato circonciso piangere per più di un paio di minuti.

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      • Nei neonati(gli ebrei praticano la circoncisione entro l’ottavo giorno di vita, giusto?) l’anestesia, anche locale, di solito è sconsigliata(a meno che non sia necessaria per interventi salvavita). Per questo presumevo che non si utilizzasse!

        Ma non hai pensato che un giorno tuo figlio potrebbe anche ripudiare totalmente il vostro dio? e magari non essere tanto contento di esser stato privato di una parte del corpo(che per quanto non necessaria, ha una sua minima utilità- senza prepuzio il glande non si lubrifica naturalmente, e perde un po’ della sua sensibilità!) senza una buona ragione(l’unica buona ragione per circoncidersi è la fimosi, e problematiche simili)?Non credi che sarebbe meglio rispettare la libertà degli individui, lasciando ad ognuno la possibilità di scegliere in età adulta?

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        • No, non lo credo. Innanzitutto di ognuno di noi (genitori in generale) si puo’ dire che non rispettiamo la liberta’ del bambino: lo condizioniamo fin dal giorno della nascita attraverso l’educazione, gli usi che gli insegnamo, la scuola o l’asilo al quale lo mandiamo, il nostro stesso comportamento. Anche se tutto questo forse non lascia segni sul corpo (forse, perche’ per esempio quello che mangiano influisce sul loro sviluppo fisico), influisce su di lui non meno. Non fargli la circoncisione? E farlo crescere un diverso da tutti i suoi compagni e amici ebrei, costringerlo se scegliera’ l’ebraismo a farlo da adulto? Con tutta la sofferenza che l’essere diverso gli costera’ fino a allora? No grazie.
          Non so se hai figli, ma se li hai, non hai mai festeggiato con loro Natale? Non sono battezzati? Non hai cercato di educarli in una certa direzione? Se si, perche’ farlo e non lasciare a loro la scelta da grandi?
          Se la ragione e’ buona o no spetta a ognuno deciderlo. Qui si parla di appartenenza a un popolo e a una religone; e’ chiaro che per te non sono “buone ragioni”, ma per milioni di persone si’. Tanto e’ vero che anche gli ebrei laici la praticano.
          Ho visto un film anni fa, Europa Europa se non sbaglio. E’ una storia vera, di un ragazzo ebreo che per un motivo inspiegabile e’ stato considerato ariano durante l’olocausto e come tale ha passato la guerra. L’essere circonciso lo ha posto davanti a problemi immani: non potersi fare la doccia insieme ai compagni ecc; piu’ volte e’ stato vicinissimo a essere scoperto proprio a causa della circoncisione. Alla fine del film si vede la persona stessa, che testimonia che quando ha avuto un figlio e’ rimasto incerto se farlo circoncidere solo per pochi momenti. Poi ha deciso di si’. Direi che e’ significativo.
          Quanto all’anestesia, ti posso assicurare che l’anestesia locale non ha lasciato segni su mio figlio. E una precisazione – la circoncisione non e’ fatta “entro l’ottavo giorno” ma “l’ottavo giorno” esattamente.

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        • Grazie per questa nuova preziosa testimonianza. Aggiungo che chi sceglie di non dare ai figli alcuna educazione religiosa, non è vero che “li lascia liberi di scegliere”: impone loro la propria visione del mondo, impone loro l’assenza di una visione spirituale della vita, impone loro le PROPRIE scelte di vita. E non è vero neppure che in questo modo i figli sono liberi, una volta adulti, di fare le proprie scelte: acquistare una dimensione spirituale quando ne sei stato privato fin dalla nascita, è immensamente più difficile che rifiutare una fede religiosa o dei rituali. Anni fa una collega mi ha raccontato di una sua amica che, da atea convinta e coerente, non aveva fatto battezzare la figlia. La quale, quando è andata a scuola, si è ritrovata ad essere l’unica a non avere alcuna appartenenza, e ha preteso con tutte le proprie forze di venire battezzata, dimostrando così che quella della madre era stata una imposizione che l’aveva lasciata monca.
          Di Europa Europa ho letto il libro tanti anni fa, quando è uscito, e l’ho trovato molto bello.

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        • Ah, dimenticavo (e con questo chiudo il discorso): l’ultima volta che qualcuno si è messo in testa di decidere per legge che cosa gli ebrei potevano o non potevano fare, la partita si è conclusa con sei milioni di morti. Non abbiamo alcuna intenzione di fare il bis.

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        • No, non sono genitore, e spero di non diventarlo mai(perlomeno al momento non ho nessunissima intenzione di mettere al mondo un figlio, in futuro chissà…). Sicuramente non posso darti torto, i condizionamenti/imposizioni che si subiscono dalla famiglia sono tanti, e c’è di molto peggio di una circoncisione. Ma questo non toglie che certe tradizioni arcaiche, se a un’analisi razionale si rivelano potenzialmente dannose e/o inutili, si possano anche provare a superare. Credo che l’essenza di una religione sia nei suoi insegnamenti e precetti morali, nella conoscenza dei testi sacri, della storia, ecc… e non nella rimozione di un prepuzio( cosa che tra l’altro non può nemmeno essere un segno distintivo degli ebrei, visto che i circoncisi saranno circa un 30-40% della popolazione mondiale maschile)

          ” E farlo crescere un diverso da tutti i suoi compagni e amici ebrei ”
          A parte che il pene normalmente è una delle parti più coperte, e non credo che i bambini se lo stiano a confrontare di continuo. Ma volendo ribaltare il discorso, a meno che tuo figlio non cresca in Israele, avrebbe lo stesso un pene “diverso” da quello dei compagni e amici non ebrei. Alla fine che differenza fa tra avere un pene “diverso”(tra virgolette perché in realtà siamo tutti più o meno diversi) dagli amici ebrei, o averlo “diverso” dagli amici non-ebrei?Se è per il rischio che venga preso in giro, non vedo differenze
          Ma comunque il problema non si pone, è molto più probabile che venga preso per il culo o emarginato, per mille altri motivi, che per quello.

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        • Mi ero ripromessa di non risponderti più, ma mi vedo costretta a farlo: sei una mastodontica TESTA DI CAZZO che spara mastodontiche CAZZATE su un argomento (l’ebraismo) di cui NON SAI UN CAZZO. Passo e chiudo.

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        • Ecco, Andrea. Primo, mio figlio vive in Israele (e anch’io ovviamente). Secondo, la circoncisione e’ talmente importante nell’ebraismo che (a parte in caso di motivi di salute) se l’ottavo giorno dalla nascita e’ un sabato, a quanto so si fa la circoncisione di sabato. Terzo, secondo te sara’ inutile e dannosa; io non sono una grande esperta ma so che ci sono relativamente non poche persone al mondo che la fanno perche’ piu’ sana, quindi probabilmente tanto dannosa non e’. Quarto: anche senza stare a confrontarlo, non pensi che a bambini all’asilo, e magari da adulti (tipo all’esercito) facendo la doccia, possa capitare di vedersi l’un l’altro? Quinto – non puoi trattare l’argomento senza riferirti all’ebraismo, perche’ ne fa parte. Sesto, difficile mettersi nei panni di un genitore, e nei panni di un genitore ebreo, senza esserlo. Io lo sono. E anche il NON fare circoncidere un bambino ebreo e’ l’imporgli la nostra scelta di vita.
          E so di avere toccato in questi punti aspetti diversi – da quello religioso a quello educativo eccetera.

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        • Esatto: dire io non parlo dell’ebraismo parlo della circoncisione significa sproloquiare a vanvera perché l’ebraismo È circoncisione (e stendiamo un velo pietoso sulla bizzarra idea che gli ebrei si circoncidano “per distinguersi”, che quella della volontà degli ebrei di distinguersi è proprio una fissa dell’antisemitismo più classico). Magari, volendo, si potrebbe aggiungere che in Africa sono in atto campagne di circoncisione a tappeto perché è stato verificato che, a parità di comportamenti sessuali, il tasso di AIDS nei circoncisi è enormemente più basso. E si potrebbe aggiungere anche – sempre volendo – che da accurate ricerche fatte pare che non sia mai stato riscontrato un caso di cancro al pene in un uomo circonciso. Ma per qualcuno i propri pregiudizi sono moooooolto più importanti dei fatti.

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        • “Esatto: dire io non parlo dell’ebraismo parlo della circoncisione significa sproloquiare a vanvera perché l’ebraismo È circoncisione”

          Quindi l’ebraismo è cosa da uomini, che esclude totalmente le donne? stai dicendo questo?

          Comunque nel campo della circoncisione rituale infantile, numericamente parlando primeggiano musulmani, africani, statunitensi, e infine ebrei.
          Quando si parla di circoncisione non terapeutica infantile, non si parla solo di ebrei!

          Quanto agli effetti della circoncisione, vi invito a leggere questo interessante articolo:
          http://www.mybestlife.com/sexuality/news-2013-febb/25-02-2013-circoncisione-piacere.htm

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        • Il numero dei bambini circoncisi per ogni gruppo religioso e etnico e’ assolutamente irrilevante – non vedo proprio il nesso. Qui si parla fra le altre cose di un precetto religioso, che non e’ certo influito dal fatto che tutti o nessun altro lo faccia. Cosa intendi dire con il fatto che non si parla solo di ebrei? Chi lo ha mai detto?!

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        • Vedi che ho ragione a non voler discutere con questo individuo! Continua a sparare cazzate a vanvera senza neppure sapere di che cosa sta parlando saltando di palo in frasca semplicemente per dare sfogo ai suoi pregiudizi antiebraici. Interessante poi il fatto che vorrebbe sostituire la circoncisione all’ottavo giorno, quando ha più o meno il dolore e il rischio dei buchi alle orecchie per gli orecchini, con una circoncisione da adulti, quando è un vero e proprio intervento chirurgico, da effettuare in anestesia generale, con tutto ciò che questo comporta, che richiede l’applicazione di punti di sutura, che ha un decorso postoperatorio discretamente doloroso – e quando il terzo (o quarto, non mi ricordo) giorno riprende la funzione erettile, te lo raccomando proprio!
          PS: quella leggera diminuzione della sensibilità determinata dalla rimozione del prepuzio, ha come conseguenza automatica che si dura di più. E considerando che nell’ebraismo soddisfare la moglie è un obbligo religioso, non credo proprio che qualcuno, uomo o donna che sia, abbia a lamentarsene.

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        • “Interessante poi il fatto che vorrebbe sostituire la circoncisione all’ottavo giorno, quando ha più o meno il dolore e il rischio dei buchi alle orecchie per gli orecchini, con una circoncisione da adulti, quando è un vero e proprio intervento chirurgico”

          Gli adulti, a differenza dei bambini, che subiscono il volere dei genitori loro malgrado, non sarebbero più obbligati a circoncidersi. Quindi vietare la circoncisione rituale sui neonati, non significa costringere musulmani ed ebrei a circoncidersi da adulti!
          Sarebbe una tragedia se i figli di ebrei e musulmani smettessero di circoncidersi? forse sarebbe una catastrofe per rabbini, Imam e “preti” vari, ma da un punto di vista laico non cambierebbe nulla

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        • Quello che proprio non si capisce è per quale strana ragione tu insista a volere a tutti i costi dimostrare al di là di ogni ragionevole dubbio che sei UNA MASTODONTICA TESTA DI CAZZO quando siamo già molto ma molto ma molto al di là di ogni possibile dubbio.
          E adesso basta, hai veramente superato ogni limite: da questo momenti i commenti per te a questo post sono CHIUSI.

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    • ” Cosa intendi dire con il fatto che non si parla solo di ebrei? Chi lo ha mai detto?!”
      Era una risposta Barbara, che aveva detto che non si può parlare di circoncisione infantile , senza parlare di ebraismo(o qualcosa del genere). Se fossero gli ebrei gli unici a praticare la circoncisione rituale sui bambini, avrebbe ragione, ma visto che è una pratica che riguarda anche altre religioni ed altri popoli, direi che si può benissimo esprimere contrarietà, anche senza aver frequentato una scuola rabbinica, e senza essere tacciati di antisemitismo!

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    • Sì, tesorodolce, è di Giulio Meotti: c’è scritto, sai? Proprio prima dell’articolo: “2014/02/05 GIULIO MEOTTI“. Quindi hai provveduto a documentare che sei cretina, deficiente, analfabeta, presuntuosa, arrogante, saccente, petulante… In breve, un sacco di merda.

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  4. “Aveva una missione, invece, e una ideologia ben precisa. Pagana, salutista, eugenetica, ecologista, darwiniana, ultra moderna e iper illuministica.”

    Perchè mi viene in mente la Svezia? Se si toglie il paganesimo, questa ideologia in Svezia è durata a lungo (con tanto di sterilizzazioni forzate)

    Al di la di ciò, queste cose accomunano i complottisti di oggi (inclusi quelli non nazisti). Si comferma sempre più che il complottismo (credenza nel NWO, Illuminati, rettiliani, grigi, complotto giudaico bassonico biri biri) è un rigurgito nazista.

    – “L’artificiale è ovunque”, scriveva Himmler. “Ovunque c’è cibo adulterato, pieno di ingredienti che lo rendono longevo e più bello”.

    Guarda caso questa cosa la si sente dire abbastanza spesso dai credenti cospirazionisti.

    – “Emerge anche una passione per i bagni nel fieno d’avena. Himmler aveva messo a punto anche uno speciale menu da sottoporre al popolo tedesco: il caffè del mattino era sostituito da latte e poltiglia di cereali; a tavola, al posto di vino o birra, si doveva bere acqua minerale; i pasti erano da calcolare minuziosamente sui computi delle vitamine e delle calorie prescritte dagli eugenisti a lui vicini.”

    Questo invece mi fa venire in mente certi noti grillini. Anche questo mi convince sempre più di quanto il M5S sia di stampo nazista.

    Ho visto la foto di Himmler. Mi ricorda la faccia di Rosario Marcianò per certi versi (a dire il vero, a parte Hitler e i soldati, non avevo mai guardato le foto dei nazisti).

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