Qua do i sassi volavano dai cavalcavia della rete autostradale italiana,si parlava giustamente di assassini,mostri,giovani degenerati ecc…..in Israele i sassi diventano granelli di polvere innocui e chi li lancia semplicemente ragazzini che stanno felicemente giocando.
Quel delinquente di Al Jazeera nel video meriterebbe la lapidazione,tanto per rimanere nel tema e seguire le loro tradizioni!
Ecco, Al Jazeera è l’esempio più lampante: era iniziata come una cosa veramente seria, rivoluzionaria, che faceva informazione vera a 360°, succedeva qualcosa in Cisgiordania, intervistavano il portavoce dell’ANP e quello dell’IDF ecc. Poi la redazione è stata interamente occupata dagli emissari del terrorismo palestinese, ed è diventata la loro cassa di risonanza. Sporcandosi anche personalmente le mani, come si vede in questo video e in molti altri.
Ricordo anche, come ho già ripetutamente ricordato, che anche il terrorismo altoatesino degli anni Sessanta, che mirava più che altro ai tralicci dell’alta tensione per dimostrare che il controllo del territorio lo avevano loro, e se ci scappava il morto non è che si facessero troppi problemi, ma era abbastanza raro che l’obiettivo specifico fosse la morte di qualcuno, veniva chiamato con nome e cognome: terrorismo altoatesino. Magari sarà perché di ebrei d aqueste parti non ce ne sono, o magari sono io che sono malpensante, va’ a sapere.
La calunnia supportata da “prove” è la peggiore: c’è la foto, c’è il filmato… è il contesto che manca, la sequenza degli avvenimenti, che danno ai fatti tutt’altro significato.
Come quando è stata pubblicata la sequenza: soldati israeliani che fermano palestinese, soldati che lo perquisiscono, palestinese per terra morto. Assassinato a sangue freddo, direbbe chiunque. Ci abbiamo messo mesi prima di scovare la sequenza completa con l’immagine opportunamente eliminata: il robot che rimuove la cintura esplosiva che il palestinese aveva intorno alla vita, e che aveva costretto i soldati a sparargli prima che avesse il tempo di azionarla.
Più che abboccare, passa almeno metà del suo tempo alla spasmodica ricerca di un’esca su cui avventarsi.
Mi ricordo quando mi è arrivata la sequenza incompleta di cui dicevo sopra: me l’aveva mandata un filoisraeliano perplesso, quasi sconvolto, diceva: ne sai qualcosa? Hai dettagli? Perché è veramente inammissibile, capisco la tensione nervosa, capisco la situazione di allarme, ma non si può ammazzare una persona a questo modo! Ecco, di questi scrupoli, di questa disponibilità a prendere in considerazione la versione della controparte, io nei filopallestinari non ne ho mai visti.
Quando quella blogger di cui ti dissi non faceva altro che pubblicare notizie contro Israele sulle sue presunte malefatte (cioè, il passato non è perché non pubblica più, ma perché non perdo più tempo a leggerle), andavo puntualmente a verificare tutto, e non una sola volta quello che diceva corrispondeva al vero. Si è lamentata dei controlli cui è stata sottoposta in Israele (mi viene da pensare che la sicurezza israeliana l’abbia nelle sue liste): io vorrei sapere di che si lamenta, visto che sa benissimo che i suoi amichetti sono bombaroli, e lei sarebbe la prima che si nasconderebbe quintali d’esplosivo non ti dico dove pur di dare il suo contributo alla causa palestinese: e non dovremmo controllarla?
Per via dei controlli, credo sia sempre da separare rigorosamente i fatti dalle leggende, come quella propalata da quel tuo amico, di controlli sadici con guanti e mascherina. Sapessi quante ne ho viste di dichiarazioni di persone oneste, tipo “mi avevano terrorizzato con la storia dei controlli della security israeliana, in realtà ne ho trovati di molto peggio da tante altre parti”. Nessuna persona con mezza briciola di onestà ti verrà mai a raccontare di controlli sadici e di cose strane e puttanate del genere che solo una mente sadica e impregnata di odio può inventare.
Quale mio amico??? Quando andai io i controlli ci furono, eseguiti da persone gentilissime, ma furono accurati. A un certo punto, di fronte alle loro domande (tipo “da quando ha preparato la valigia, l’ha mai lasciata senza sorveglianza?” io, non ricordandomene, li invitai a controllare e mi misi con loro a disfare la valigia, ma mi sentivo più loro complice che indagata! Per come l’ho vissuta io, stavamo adoperandoci tutti insieme affinché il volo fosse sicuro, la sensazione era positiva, come essere in una squadra.
Uno che da te una volta ha scritto appunto della cattiveria gratuita dei soldati israeliani, dei controlli sadici visti da lui coi suoi occhi con vere e proprie persecuzioni e perquisizioni all’aeroporto con guanti e mascherina eccetera e poi tu hai detto che sei sicura che è in buona fede perché è un amico e lo conosci bene.
Sì, era quello. Che se a me capitasse di vedere un controllo con guanti e mascherina, l’unica cosa che mi verrebbe da pensare è che evidentemente ci sarà un buon motivo. Se per esempio mi arriva la soffiata che in quella borsa potrebbe esserci della droga, non ci infilo di sicuro le mani nude in modo da lasciarci le mie impronte, e non ci infilo di sicuro il naso nudo col rischio di inalare qualcosa che mi tolga lucidità proprio nel momento in cui mi serve tutta. Per immaginarsi che sia fatto per sadismo ci vuole proprio un’autobotte di malafede!
Ah, e il muro del pianto: mai visto controllare borse, a nessuno. Gli imbecilli hanno tutti il vizio di inventarsi le cose senza tener conto che c’è un sacco di gente che quelle cose le conosce.
Io, quando mi raccontano queste cose, come te penso che ci sia un motivo, ma la gente, come dire…
A volte, ammetto, non è piacevole. Una volta, QUI IN ITALIA, mi fermarono e mi tennero il mitra spianato, perquisirono la macchina e non risposero alla mia domanda su cosa stesse succedendo. Finiti i controlli mi lasciarono tranquillamente andare via. Non fu piacevole (in Israele non mi è mai successo!), ma sono certa che avranno avuto i loro bravi motivi. Magari stavano cercando una pericolosa malvivente almata fino ai denti, con quattro complici oppure un cadavere nel bagagliaio…
Il fatto è che per altre parti magari vengono accusati di essere esagerati, o magati anche fanatici, ma l’accusa di sadismo, di cattiveria gratuita la trovi per uno stato solo.
O spiegare che cosa loro rischierebbero, senza quei controlli – che comunque, come già detto, sono molto meno oppressivi che in altre parti del mondo delle quali nessuno si lamenta.
Qua do i sassi volavano dai cavalcavia della rete autostradale italiana,si parlava giustamente di assassini,mostri,giovani degenerati ecc…..in Israele i sassi diventano granelli di polvere innocui e chi li lancia semplicemente ragazzini che stanno felicemente giocando.
Quel delinquente di Al Jazeera nel video meriterebbe la lapidazione,tanto per rimanere nel tema e seguire le loro tradizioni!
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Ecco, Al Jazeera è l’esempio più lampante: era iniziata come una cosa veramente seria, rivoluzionaria, che faceva informazione vera a 360°, succedeva qualcosa in Cisgiordania, intervistavano il portavoce dell’ANP e quello dell’IDF ecc. Poi la redazione è stata interamente occupata dagli emissari del terrorismo palestinese, ed è diventata la loro cassa di risonanza. Sporcandosi anche personalmente le mani, come si vede in questo video e in molti altri.
Ricordo anche, come ho già ripetutamente ricordato, che anche il terrorismo altoatesino degli anni Sessanta, che mirava più che altro ai tralicci dell’alta tensione per dimostrare che il controllo del territorio lo avevano loro, e se ci scappava il morto non è che si facessero troppi problemi, ma era abbastanza raro che l’obiettivo specifico fosse la morte di qualcuno, veniva chiamato con nome e cognome: terrorismo altoatesino. Magari sarà perché di ebrei d aqueste parti non ce ne sono, o magari sono io che sono malpensante, va’ a sapere.
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La calunnia supportata da “prove” è la peggiore: c’è la foto, c’è il filmato… è il contesto che manca, la sequenza degli avvenimenti, che danno ai fatti tutt’altro significato.
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Come quando è stata pubblicata la sequenza: soldati israeliani che fermano palestinese, soldati che lo perquisiscono, palestinese per terra morto. Assassinato a sangue freddo, direbbe chiunque. Ci abbiamo messo mesi prima di scovare la sequenza completa con l’immagine opportunamente eliminata: il robot che rimuove la cintura esplosiva che il palestinese aveva intorno alla vita, e che aveva costretto i soldati a sparargli prima che avesse il tempo di azionarla.
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E l’occidente abbocca…
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Più che abboccare, passa almeno metà del suo tempo alla spasmodica ricerca di un’esca su cui avventarsi.
Mi ricordo quando mi è arrivata la sequenza incompleta di cui dicevo sopra: me l’aveva mandata un filoisraeliano perplesso, quasi sconvolto, diceva: ne sai qualcosa? Hai dettagli? Perché è veramente inammissibile, capisco la tensione nervosa, capisco la situazione di allarme, ma non si può ammazzare una persona a questo modo! Ecco, di questi scrupoli, di questa disponibilità a prendere in considerazione la versione della controparte, io nei filopallestinari non ne ho mai visti.
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Quando quella blogger di cui ti dissi non faceva altro che pubblicare notizie contro Israele sulle sue presunte malefatte (cioè, il passato non è perché non pubblica più, ma perché non perdo più tempo a leggerle), andavo puntualmente a verificare tutto, e non una sola volta quello che diceva corrispondeva al vero. Si è lamentata dei controlli cui è stata sottoposta in Israele (mi viene da pensare che la sicurezza israeliana l’abbia nelle sue liste): io vorrei sapere di che si lamenta, visto che sa benissimo che i suoi amichetti sono bombaroli, e lei sarebbe la prima che si nasconderebbe quintali d’esplosivo non ti dico dove pur di dare il suo contributo alla causa palestinese: e non dovremmo controllarla?
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Per via dei controlli, credo sia sempre da separare rigorosamente i fatti dalle leggende, come quella propalata da quel tuo amico, di controlli sadici con guanti e mascherina. Sapessi quante ne ho viste di dichiarazioni di persone oneste, tipo “mi avevano terrorizzato con la storia dei controlli della security israeliana, in realtà ne ho trovati di molto peggio da tante altre parti”. Nessuna persona con mezza briciola di onestà ti verrà mai a raccontare di controlli sadici e di cose strane e puttanate del genere che solo una mente sadica e impregnata di odio può inventare.
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Quale mio amico??? Quando andai io i controlli ci furono, eseguiti da persone gentilissime, ma furono accurati. A un certo punto, di fronte alle loro domande (tipo “da quando ha preparato la valigia, l’ha mai lasciata senza sorveglianza?” io, non ricordandomene, li invitai a controllare e mi misi con loro a disfare la valigia, ma mi sentivo più loro complice che indagata! Per come l’ho vissuta io, stavamo adoperandoci tutti insieme affinché il volo fosse sicuro, la sensazione era positiva, come essere in una squadra.
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Trovato: http://donnaemadre.wordpress.com/2013/04/15/resistenza-yom-hazikaron/#comment-49025
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Uno che da te una volta ha scritto appunto della cattiveria gratuita dei soldati israeliani, dei controlli sadici visti da lui coi suoi occhi con vere e proprie persecuzioni e perquisizioni all’aeroporto con guanti e mascherina eccetera e poi tu hai detto che sei sicura che è in buona fede perché è un amico e lo conosci bene.
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Sì, era quello. Che se a me capitasse di vedere un controllo con guanti e mascherina, l’unica cosa che mi verrebbe da pensare è che evidentemente ci sarà un buon motivo. Se per esempio mi arriva la soffiata che in quella borsa potrebbe esserci della droga, non ci infilo di sicuro le mani nude in modo da lasciarci le mie impronte, e non ci infilo di sicuro il naso nudo col rischio di inalare qualcosa che mi tolga lucidità proprio nel momento in cui mi serve tutta. Per immaginarsi che sia fatto per sadismo ci vuole proprio un’autobotte di malafede!
Ah, e il muro del pianto: mai visto controllare borse, a nessuno. Gli imbecilli hanno tutti il vizio di inventarsi le cose senza tener conto che c’è un sacco di gente che quelle cose le conosce.
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Io, quando mi raccontano queste cose, come te penso che ci sia un motivo, ma la gente, come dire…
A volte, ammetto, non è piacevole. Una volta, QUI IN ITALIA, mi fermarono e mi tennero il mitra spianato, perquisirono la macchina e non risposero alla mia domanda su cosa stesse succedendo. Finiti i controlli mi lasciarono tranquillamente andare via. Non fu piacevole (in Israele non mi è mai successo!), ma sono certa che avranno avuto i loro bravi motivi. Magari stavano cercando una pericolosa malvivente almata fino ai denti, con quattro complici oppure un cadavere nel bagagliaio…
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Il fatto è che per altre parti magari vengono accusati di essere esagerati, o magati anche fanatici, ma l’accusa di sadismo, di cattiveria gratuita la trovi per uno stato solo.
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Forse bisognerebbe spiegare che più che essere sadici a controllare, sarebbero masochisti se non lo facessero!
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O spiegare che cosa loro rischierebbero, senza quei controlli – che comunque, come già detto, sono molto meno oppressivi che in altre parti del mondo delle quali nessuno si lamenta.
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siamo tutti manipolati da una cattiva informazione…e’ una dittatura mediatica
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Informazione venduta al miglior offerente.
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