MA COME FANNO?

In un commento a un post precedente, riferendosi alla scrittura ebraica, Carlo chiede:
“ma come fanno a leggere scrivendo solo le consonanti?”
Giusto qualche giorno fa ho letto, nella newsletter di Moked, questo fulminante intervento di Laura Salmon:
Qualche giorno fa ho ricevuto questo sms: “nn vng, cmq grz”. C’è qualcosa di universale nella scrittura ebraica…

Sono messaggi che scriviamo e leggiamo più o meno quotidianamente tutti noi, e non abbiamo alcun problema a capirli. Così come non abbiamo il minimo problema a comprendere parole dal doppio o triplo significato (anche, riso, pene, fiera, molle, pesto…) basandoci sul contesto. Magari il fatto che l’ebraico (e l’arabo) si scriva senza vocali fa strano solo perché non fa parte della nostra quotidianità.

barbara

Una risposta

  1. Ma sai che è vero?
    Però.. io non uso volentieri queste abbreviazioni, se così le vuoi chiamare: le evito, se solo posso.
    Sarà perché sono prolissa? O non mi fido dell’intuito altrui..
    Mah, non saprei: amo molto l’Italiano, e non mi va di mortificarlo con le varie k in luogo di ch e simili.
    Dimmi la tua, grazie!

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    • Io però il purtroppo non lo metterei indistintamente: che a noi sembri (ancora) strano tagliare pezzi di genitali alle bambine, o condannare a morte chi sceglie di cambiare religione, non mi sentirei di considerarlo una disgrazia.

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      • ovviamente, ci mancherebbe. ma il discorso non cambia: nelle società africane fondate sul maschilismo la donna è vista come qualcosa di diverso, così come chi cambia religione o non rispetta quella della maggioranza. Ecco perchè si hanno reazioni violente verso le stranezze. Se ne ha paura

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        • Io però distinguerei tra diversità e inferiorità. Le scritture greca, cirillica, araba, cinese sono indubbiamente diverse dalla mia, ma non mi sognerei mai di considerarle “inferiori”, mentre la donna, in determinate “culture” è sentita proprio come inferiore. Quando ero in Somalia mi è capitato, parlando coi miei studenti, di dire che non considero il colore della pelle come portatore di un qualsiasi valore, e che di conseguenza non vedo differenze “gerarchiche” fra bianchi e neri. Mi sono sentita rispondere che se Allah avesse voluto che gli uomini fossero uguali, li avrebbe creati uguali; se invece ha fatto colori diversi, vuol dire che voleva che vedessimo chiaramente le differenze. E loro infatti considerano negri i bantu, che sono più scuri di loro, e li trattano da esseri inferiori in ossequio alla convinzione che Allah li ha fatti più scuri appunto per mostrare chiaramente che loro sono inferiori.

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        • Beh, no: nell’ebraismo lo studio è obbligatorio (e non è praticamente mai esistito analfabetismo, neanche fra le donne). E il Talmud consiste in una immensa raccolta di commenti e interpretazioni della Torah, e tutti sono considerati validi e legittimi: nessun livellamento, nessun appiattimento. Se gli ebrei hanno al loro attivo un numero di Nobel assolutamente spropositato rispetto alla loro consistenza numerica non è perché abbiano un DNA speciale, ma unicamente perché nell’ebraismo è sempre stato promosso lo studio e lo spirito critico nei confronti di ciò che si studia. E comunque ne farei molto più una questione di cultura che di religione

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  2. “Mi sk” …
    Ora questa è un abbreviazione di risparmio per i cellulari.
    A parte scherzi, l’Italiano deve essere scritto perchè poi si dimentica come scrivere correttamente certe parole.Sai a volte che quando scrivo, mi vengono dei dubbi su zeta o esse, accenti ecc ?

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    • A me i dubbi vengono regolarmente sulla i; giusto qualche giorno fa in un commento avevo scritto pasticcere e poi sono andata a controllare e ho aggiunto la i. Anche se secondo alcuni dizionari sarebbe corretto anche senza, ma mi sembra più convincente la spiegazione che la i fa parte del suffisso di mestiere (carpentiere, tappezziere, mobiliere). Ma ricordarsi che in efficiente ci va e in soddisfacente no è un problema, a volte.

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      • io invece sono sobbalzato quando stamane m’è arrivata una newsletter dei musei torinesi con un articolo intitolato “Disegniamo l’arte”….
        quando per me il fatto che l’unica parola italiana che contiene il gruppo “gnia” è compagnia, e in tutti gli altri casi è errore blu m’è stato inchiodato nel cervello a sette anni dalla mia “spettacolare” maestra…. e il brutto è che questo ed altri errori ancora più grossolani passano nella più totale indifferenza….

        quanto al maggior livello culturale degli ebrei, e al fatto che moltissimi nella storia si siano dedicati a lavori di concetto, avevo letto (forse addirittura qui sopra) tempo fa un’ipotesi interessante e plausibile, che basava la maggior familiarità degli ebrei con lettura e scrittura sul doppio fenomeno della distruzione del Tempio e della successiva diaspora.
        considerato il precetto religioso della lettura e del commento dei testi, e il confinamento della casta sacerdotale nel Tempio, quando Tito lo distrusse e disperse i giudei per l’impero li costrinse a portare con sé i testi e a continuare a leggerli e commentarli. non più in un Tempio ormai in briciole, ma in ciascuna comunità, anche la più piccola. questo fece dì che a imparare a leggere e scrivere fosse una percentuale della popolazione molto più alta rispetto alle altre genti.

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        • Sorry: la desinenza della prima persona plurale del presente indicativo è iamo: parliamo, guardiamo, abbiamo. E quindi disegniamo, bagniamo, sogniamo, abbisogniamo… Da matita blu è l’eliminazione della i!
          Per l’ebraismo è vero: gli ebrei sono stati l’unico popolo al mondo a restare popolo dopo la perdita della patria e del territorio proprio perché sono riusciti a trasferire tutto ciò che era legato allo spazio all’ambito del Libro, con tutto ciò che ne consegue, da tutti i punti di vista.

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  3. mah non so se dipende dal periodo scolastico (da allievi), ma a me insegnorno diversamente.
    so bene che la desinenza è in -iamo ma se scrivevo “bagniamo” o “guadagniamo” il blu era inesorabile. lei poi era già vecchiotta quand’io ero bambino e credo avesse fatto le magistrali tipo negli anni ’30…

    boh, la Crusca li dà validi entrambi

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    • Vero che a scrivere bagniamo o bagnamo lo pronunci allo stesso modo, però scrivere bagnamo è esattamente lo stesso che scrivere parlamo guardamo, andamo: la desinenza non fa parte delle cose elidibili. Vero anche che le lingue si evolvono: c’è stato un tempo in cui le parole terminanti in -io, anche con i atona, richiedevano al plurale la doppia i o la i con accento circonflesso, ma la i di iamo davvero non la vedo eliminabile. D’altra parte la mia maestra di prima e seconda elementare chiamava ferrone l’incudine, ho sentito una maestra usare allettarsi col significato di essere costretti a letto per malattia, correggendo gli scolari che eventualmente usassero verbi diversi, e potrei andare avanti fino all’anno prossimo.

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