RIASSUNTO DELLE PUNTATE PRECEDENTI

Ho preso il sole. Ho sguazzato nell’acqua – e questi sguazzamenti mi hanno ritonificato pancia e cosce di un buon 8-10% e le tette, giuro che non esagero, di almeno uno 0,2-0,3% (ai bei tempi in cui fumavo e portavo la seconda, ossia fino a 11 anni fa, un mese di sguazzamenti in mare era sufficiente a restituirmi due tette venticinquenni. Ma, ahimè, come diceva la grande Alba, nessuno torna indietro: anche se riprendessi a fumare, dubito fortemente che potrei recuperare la mia gloriosa seconda. Vedrò di farmene una ragione). Ho camminato a lungo sulla battigia (si chiama battigia). Ho dormito. Ho letto dieci libri. Ho goduto il caldo (la prima cosa che ho fatto, appena entrata in camera, è stata di chiudere l’aria condizionata: cazzo, era tarata a 15°! Anche se tarato più che altro è chi l’ha messa in quella maniera. Ho spalancato la porta del balcone, ma sei ore dopo era ancora talmente freddo che ho dovuto riattaccarla tarandola a 32°, e finalmente dopo due ore sono riuscita a togliermi la giacca di lana. La testa non so, all’inizio andava bene ma poi ha ripreso a fare i capricci, una volta che ho letto un po’ più a lungo perché il libro era straordinariamente avvincente, poi sono stata malissimo per due giorni di fila. Comunque lunedì ho appuntamento dal neuro-psicologo per una nuova serie di test, staremo a vedere.
Anyway, la vista che mi ha accolta sul balcone è stata questa:
dal balcone 1
dal balcone 2
e, sporgendomi un po’:
dal balcone 3

POST SCRIPTUM: al primo che avrà ancora il coraggio di venirsi a lamentare dei controlli israeliani, giuro che gli sfracello il culo, crucchi di merda, stronzi bastardi figli di puttana.

barbara

Una risposta

  1. I controlli israeliani sono terribili. Mi lamento, eccome se mi lamento, io volevo essere perquisita dalla testa ai piedi da un bel sabra, e invece niente, ma ti sembrano controlli quelli? Insomma, potevo avere un mitra tra le tette, ma le vuoi controllare? Un chilo di tritolo in mezzo ale chiappe, per non parlare del resto, e tu che fai? Mi fai passare e magari mi auguri pure buon viaggio?

    No, non se ne può più di questi controlli israeliani, proprio non se ne può più!

    Bentornata Barbara! 😉

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    • Oddio, proprio tanti tanti da perdere non è che ne avessero, comunque li hanno persi tutti. Perché dico, la norma per i fluidi la conosciamo tutti, vero? Contenitori da non oltre 100 ml, in busta trasparente, per un totale di non oltre un litro complessivo. Bene, i contenitori più grandi li metto in valigia, quelli piccoli pesano in totale un chilo e un etto contenitori compresi, quindi siamo abbondantemente sotto il litro. Siccome però qualche contenitore potrebbe perdere, e se perdono fanno disastri, quelli a chiusura non ermetica, da sempre, li metto in una busta più piccola, che chiudo bene con un elastico o con uno scovolino e che inserisco poi nella busta comunitaria. Ebbene, la crucca di merda del controllo, proclamando “una busta vuol dire una busta”, mi ha buttato via quella grande e mi ha fatto infilare nella piccola tutto quello che poteva starci e ha buttato via il resto. Compresa la bomboletta piccola da borsetta dell’acqua termale spray, che è l’unica cosa che riesca a dare sollievo ai miei occhi martoriati dalla sicca. Dieci ore di volo con gli occhi che erano come due braci. “E’ la norma”, ha detto. Della quale, evidentemente, non sono ancora stati informati gli aeroporti di Verona, Venezia, Bolzano, Bologna, Milano, Roma, Catania, Cagliari, Tel Aviv. Fanculo, crucca di merda.

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      • Beh, ti è ancora andata bene. Qui abbiamo un paziente peruviano, un parkinsoniano molto malmesso che la Levodopa se la deve prendere dalla PEG, cioè da un tubicino che entra nello stomaco, o più esattamente nel duodeno, direttamente da un buco sulla pancia, alimentato da una speciale pompetta. Se finisce il liquido, che poi è un gel, si pianta: resta completamente bloccato, come se avesse guardato la Medusa negli occhi. Una statua. Beh, il tizio torna a casa in Perù per Natale, e, dato che la Duodopa in Perù non si trova, si fa una scorta da portarsi dietro. All’andata, tutto bene; al ritorno, bloccato a Francoforte sul più o Meno. Volevano buttargli via o sequestrargli tutto – tieni presente che la Duodopa costa quasi 1200 euretti per sette ricariche, che durano dai tre ai sette giorni a seconda di quanta ne usi. Ovviamente ha perso l’aereo. Bloccato in Aeroporto parecchie ore, sinché non è arrivato il corposo fax del Primario neurologo di qui, con scheda tecnica del farmaco, fotografie del dispositivo e delle ricariche, lettera autorgrafa in Inglese. E sì che scambiare un parkinsoniano grave di quasi 80 anni per un terrorista, guarda, proprio non è facile.
        Damn krauts.
        Ben tornata!

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        • Che al limite uno potrebbe anche immaginare che in qualche sperduto aeroportino del terzo mondo possano guardare con sospetto certe nostre diavolerie mai viste prima, ma la crucchenlandia in teoria dovrebbe far parte delle civiltà avanzate. Dovrebbe. D’altra parte se lo raccontavano anche tra la fine degli anni Venti e l’inizio dei Trenta: sarà sicuramente una burrasca passeggera, dopotutto è una delle nazioni più civili e colte del mondo, come potrebbe attecchire una simile follia?
          Grazie.

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      • “Crucchi di merda,bastardi,figli di puttana”
        Non pensi di essere un pelino razzista?
        avessero detto ebrei di merda bastardi figli di puttana(lo dicono in molti,ma non è quello il punto) tu ti saresti incazzata giustamente a morte:bisognerebbe evitare questi stupidi odi campanilistici
        Ben tornata comunque

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        • In effetti sì,ci sono parecchie cose su cui ho le idee confuse,campanilismo non è una di quelle
          Ma forse hai ragione,i tedeschi sono delle merde,solo che io sono molto sensibile riguardo a quel popolo lì….
          Forse lo racconterò un giorno

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  2. Concordo! Israele…ci abiterei.L’unico punto dolente è lo stato di continua minaccia da parte…’ di vicini…e un pò piu’ lontani’ NON DIMENTICHIAMO è l’ unico paese democratico
    in M:O Shalom…Cordiali9 saluti .Marco.

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  3. BEN TORNATA SIGNORA, NOTO CON PIACERE CHE LA VERVE POLEMICA E’ TORNATA CON LEI. PERO’ MI DISPIACE DELUDERE LA SUA INCAZZATURA CON I TEDESCHI. FERMO RESTANDO CHE POCO TEMPO FA E’ SCOMPARSO UN AEREO NELL’OCEANO INDIANO E CHE PER IL MOMENTO NON SE NE SA PIU’ NULLA, LE VOGLIO RIFERIRE QUANTO SEGUE: L’8 DI AGOSTO 2013 AL BEN GURION LE VERIFICHE DI SICUREZZA AVVENIVANO COME DICE LEI ORA NON PIU’ IL 6 APRILE LA PROCEDURA E’ QUESTA. DOPO LE SOLITE DOMANDE SI ACCEDE ALLO SPORTELLO DELLA COMPAGNIA (EL AL NEL MIO CASO), SI RITIRA IL BIGLIETTO E SI CARICA LA VALIGIA SUL RULLO; LA MEDESIMA NON DEVE ESSERE CHIUSA CON LUCCHETTO O NAYLON O COMBINAZIONE, SCENDE NEI SOTTERRANEI DELL’AEREOPORTO E LI VIENE CONTROLLATA. ARRIVATO A MILANO MI ACCORGO CHE E’ STATA APERTA E COSI’ QUELLA DEI MIEI COMPAGNI DI VIAGGIO CHE PERO’ SONO STATI AVVISATI CON UN FOGLIO INSERITO NEL BAGAGLIO ( A ME NO). BENE QUAL’E’ IL PROBLEMA DIRA’ LEI. IL PROBLEMA E’ CHE SE QUESTO SISTEMA VERRA’ COPIATO DA IN ALTRI AEREOPORTI SI IMMAGINA TALE FATTA IN MALPENSA O FIUMICINO. COME MINIMO SI TROVA LA VALIGIA VUOTA. MA IL PROBLEMA BEN PIU’ GRAVE E’ QUELLO CHE POTREBBERO INFILARE MAGARI UN PANETTO DI DROGA. IO DEGLI ISRAELIANI MI FIDO ( E SPERO DI NON SBAGLIARMI) MA DAGLI AEREOPORTI DI ITALIA, RUSSIA, ECC. PREFERISCO NON PENSARCI. CERTO QUESTO SISTEMA HA DI MOLTO VELOCIZZATO LE PROCEDURE MA MI LASCIA MOLTO PERPLESSO.
    CORDIALMENTE Giorgio bressan

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    • Scusami, forse sono un po’ tarda. Non ho capito che cosa abbiano a che fare i controlli degli israeliani col fatto che a Roma o a Milano potrebbero derubarmi o infilarmi un panetto di droga nella valigia. Non ho capito che cosa l’aereo scomparso abbia a che fare con i tedeschi, Israele, Malpensa e Fiumicino. Soprattutto non ho capito in che modo la notizia che in Israele aprono le valigie possa “deludere la mia incazzatura con i tedeschi”.
      PS: per favore, potresti scrivere normalmente? L’urlato maiuscolo fa venire mal di testa. Grazie.

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  4. Ciao sig.ra Barbara. La rivedo, cioè La rileggo, come sempre con grande piacere.
    p.s.
    Quando ho rivolto a Lei e al sig. Yossarian il post che ha commentato oggi, non sapevo di quanto accaduto.
    Sono sempre stato convinto del fatto che la ragione e il torto etc etc., quindi quando Meotti ha ragione ha ragione, lo si ami o meno.
    Mi scusi se uso il Lei e il sig./sig.ra anche qui sul Suo blog, ma ormai mi sono imposto questo atteggiamento fondamental-relativista per stare al passo con le principali organizzazioni sovranazionali che sovrintendono all’educazione nel mondo, ma nello stesso tempo per non inimicarmi il possente Islam.
    Che poi, se continuassi a insegnare, non potrei fare a meno di parlare tutti i giorni delle nuove impostazioni che si vogliono imporre per concludere con la domanda di fondo: e il sig. Islam?

    p.p.s.
    Vale quam citissime poteris!

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    • Concordo: quando uno ha ragione ha ragione, chiunque sia, perfino se fosse, per dire, Giulietto Chiesa o Topo Gonzo. A questo devo comunque aggiungere che con Giulio Meotti ho avuto anche contatti personali, e posso dire che è una persona meravigliosa (chi me lo tocca può tranquillamente considerarsi, se non proprio un uomo morto, per lo meno un uomo molto molto in coma). Uno, tra l’altro, che per le cose in cui crede è sempre pronto a fare gratis le cose che normalmente fa per mestiere ricevendone adeguato compenso.
      Io, di quello che pensa il signor islam, non mi do il minimo pensiero: se quello che faccio e dico non gli sta bene, me lo venga a dire in faccia, e io lo prendo a calci nel culo.
      p.p.s.: ho paura che il citissimo che posso non riuscirà ad essere tanto tanto cito.

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      • Ciao sig.ra Barbara. Va bene, sperando che sia il più cito possibile nella situazione, voglio rassicurarLa: La difenderò dai vili attacchi del Topo Gonzo e del sig. Train, che certo approfitteranno delle sue condizioni per attaccarLa duramente.
        Intendiamoci: voglio dire che ci penso io a scozzonarli, Lei in questo momento gli direbbe proprio tutta tutta la verità, e per quanto noi siamo i loro migliori amici, proprio perché gliela diciamo, tutta tutta no, non possiamo, rischieremmo di perderli.
        Quanto al sig. Islam, maiuscolo perché è un cognome, farò quello che posso. I cavalli di Frisia sono pronti*.

        *N.B. per il sig. Train: i cavalli di Frisia sono quelli con cui le armate dell’esercito napoleonico si lanciavano all’attacco e troncavano le carni già martoriate dei nemici.

        p.s.
        Nel corso di un viaggi come il Suo sarei certamente deceduto, altro che svenuto.

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