PRIMA IL SABATO, POI LA DOMENICA

La basilica della Natività, si diceva. Quando è stata finalmente evacuata dopo quella lunga occupazione che Innaro-Bonavolontà hanno almeno avuto il pudore di chiamare “assedio-occupazione”, ma che i mass media hanno sempre chiamato unicamente “assedio”, come se un bel giorno l’esercito israeliano si fosse svegliato col ghiribizzo di andare ad assediare la basilica, Lorenzo Cremonesi, in un raro guizzo di onestà giornalistica, ha descritto tutto il bendidio, in fatto di cibo, trovato nella basilica in cui per trentanove giorni, stando alle cronache quotidiane, erano sopravvissuti ad aria e preghiere. Ma c’è una cosa che nessun giornale, credo, ha raccontato, ed è la scritta lasciata dai terroristi su un muro della basilica: Prima il sabato, poi la domenica. Vale a dire: fateci finire il lavoro con gli ebrei, poi ci occuperemo anche dei cristiani. Peccato che nessuno abbia voluto prestare attenzione a questo chiarissimo avviso. Eppure si dovrebbe, dal momento che la sua attuazione è in corso da quasi un millennio e mezzo, come si può vedere chiaramente da questo documento (da leggere cominciando dal basso)
Massacri di cristiani
Nel 622 è nato l’islam, nel 624 ha cominciato a sterminare gli ebrei, dieci anni più tardi ha cominciato a sterminare i cristiani: tutto come da programma. La lista, come potete vedere, non è aggiornata: mancano gli ultimi 22 anni, ma dopotutto non ne abbiamo bisogno, dal momento che i massacri sono quotidianamente davanti ai nostri occhi, e i risultati si possono verificare in questa tabella.
cristiani M.O.
Ma purtroppo si continua a preferire far finta di non vedere. Col rischio, quando riapriremo gli occhi, che sia troppo tardi.

Zuerst holten sie die Kommunisten;
ich schwieg, denn ich war kein Kommunist.
Dann holten sie die Juden;
ich schwieg, denn ich war kein Jude.
Dann holten sie die Gewerkschaftsmitglieder unter den Arbeitern;
ich schwieg, denn ich war kein Gewerkschafter.
Danach holten sie die Katholiken;
ich schwieg, denn ich war Protestant.
Schließlich holten sie mich,
und da war keiner mehr, der für mich hätte sprechen können.

Prima vennero a prendere i comunisti;
io tacqui, perché non ero comunista.
Poi vennero a prendere gli ebrei;
io tacqui, perché non ero ebreo.
Poi vennero a prendere i sindacalisti fra gli operai;
io tacqui, perché non ero sindacalista.
Poi vennero a prendere i cattolici;
io tacqui, perché ero protestante.
Infine vennero a prendere me,
e non era rimasto più nessuno che potesse parlare per me. (Traduzione mia)

Martin Niemoeller
(Pastore evangelico deportato a Dachau)

NOTA: questa è la versione originale dei versi di Martin Niemoeller; tutte le altre versioni, a base di zingari che rubacchiano ed ebrei antipatici (per non parlare di quella in cui sono stati infilati anche i palestinesi), sono manipolazioni successive (che, a mio avviso, hanno l’unico effetto di banalizzarla)

barbara