1948

Ne parlavano tutti un gran bene. Dicevano tutti che era assolutamente da leggere. “Per capire che cosa è stata veramente la guerra d’indipendenza di Israele”, dicevano. E così l’ho letto, e adesso posso dare il mio responso: boh. Se la morale della favola vuole essere che la guerra è un gran casino, ok, allora ci siamo: questo libro è un gran casino, che procede a suon di cose come eravamo in un posto, non so dove, poi siamo andati in un altro posto, non so dove, qualcuno ha sparato, qualcuno è morto, uno è rimasto ferito, non so chi, però non lo so se questo è successo davvero o se me lo sono solo immaginato… Il tutto per costruire “lo stato di Benny Marshak” che sarebbe uno che credeva nella rinascita dello stato di Israele e quindi lo stato di Israele è una roba che riguarda praticamente solo lui. E considerando gli autentici capolavori che Kaniuk aveva scritto in passato, l’unica cosa che mi viene da dire è: brutta bestia la vecchiaia.

Yoram Kaniuk, 1948, Giuntina
1948
barbara

FINALMENTE INTERVIENE ANCHE LA CROCE ROSSA

Il Comitato Internazionale della Croce Rossa ha invitato Israele a ripristinare le visite per terroristi palestinesi prigionieri, senza neppure menzionare il fatto che i gruppi palestinesi attualmente detengono tre ostaggi israeliani adolescenti.
Come la compagine politica palestinese, che stabilisce un rapporto di causa-effetto tra il rapimento e uno sciopero della fame attuato da 150 terroristi palestinesi nelle carceri israeliane, la Croce Rossa dice che medici ICRC stanno “conducendo regolari visite ai detenuti in sciopero della fame”. Il gruppo chiede anche “una rapida ripresa delle visite delle famiglie, richiesta dalla quarta Convenzione di Ginevra”.
Tuttavia, il gruppo non estende la stessa richiesta ai rapitori di Eyal Yifrah, Gil-Ad Shayer e Naftali Frenkel. In un comunicato pubblicato sul sito del ICRC, il gruppo osserva “aumento di tensione” e che “è in atto una vasta operazione militare per salvare tre persone rapite in Cisgiordania,” ma si guarda bene dal chiedere la liberazione degli ostaggi o il diritto di visitarli.
Dall’altro lato, la Croce Rossa descrive dettagliatamente gli aspetti militari dell’attuale incursione nelle città governate dall’autorità palestinese per rintracciare i ragazzi scomparsi.
“L’operazione attualmente in corso ha incluso perquisizioni casa per casa e incursioni notturne, oltre 200 arresti e requisizioni di alcune case private. Episodi di aggressioni e scontri che hanno causato un morto in Cisgiordania e feriti a Gaza stanno alimentando frustrazione e possono innescare ulteriore violenza. Nella striscia di Gaza nuovi attacchi aerei e lanci di razzi contribuiscono anch’essi a innalzare la tensione”, ha dichiarato.
L’attuale politica dell’organizzazione sembra coerente con la posizione che ha mantenuto durante la detenzione di Gilad Shalit. Allora, i funzionari della Croce Rossa non hanno mai preteso il diritto a fare visita all’ostaggio, accontentandosi di alcune cortesi richieste di “segni di vita” da Shalit.
Inoltre Jacques de Maio, capo della delegazione dell’ICRC in Israele e “territori occupati” ha detto che “i civili che vivono in Cisgiordania ora affrontano maggiori restrizioni nei loro movimenti, e diverse migliaia di familiari non possono visitare i loro cari in prigione in Israele questa settimana a causa di chiusure di sicurezza.”
Non è chiaro da questo testo se de Maio intende includere le tre famiglie ebree che non hanno potuto visitare i loro figli questa settimana, e che non sanno in che condizioni siano i ragazzi. (qui, traduzione mia)

Non c’è niente da fare: la Croce Rossa è la solita prostituta di sempre, quella che durante la guerra si è prestata alla farsa della visita a Theresienstadt; quella che dopo la guerra insieme al Vaticano ha collaborato al salvataggio di settantamila criminali nazisti; quella che quando, visto che era stata accettata la mezzaluna rossa, era stato chiesto di accettare anche la stella di David rossa (che, a differenza della mezzaluna, salva chiunque e non solo correligionari) il presidente ha seccamente risposto: “E perché non anche la svastica, già che ci siamo?” Eccetera. Quella. Clic 1, clic 2

barbara