IL TUNNEL DI EZECHIA

Il rimanente delle gesta di Ezechia, tutte le sue prodezze, e come egli fece la piscina e l’acquedotto con cui introdusse l’acqua in città, sono cose scritte nelle Cronache dei re di Giuda. (2 RE, 20, 20)

Dopo tutte queste cose rette fatte da Jechizkijàhu, Sancheriv re d’Assiria marciò contro Giuda, si accampò presso le città fortificate e decise di entrarvi con la forza. Jechizkijàhu, visto che Sancheriv stava arrivando per fare guerra a Gerusalemme, si consigliò con i suoi ministri e con i suoi prodi e decisero di chiudere le sorgenti di acqua che si trovavano fuori della città. Allora una moltitudine di persone si riunì e chiuse tutte le sorgenti ed il fiume che scorreva nel paese, perché pensarono: «Perché mai i re di Assiria quando giungeranno qui debbono trovare tante acque?» (2 Cronache, 32, 1-4)

E le brecce della città di David avete veduto numerose; avete raccolto le acque della sorgente inferiore. (Isaia, 22, 9)

Ezechia fortificò la sua città e condusse l’acqua nel suo interno; scavò con un ferro un canale nella roccia e costruì cisterne per l’acqua. (Siracide, 48, 17)

Così la narrazione biblica. Realtà? Leggenda? Favola? Realtà, in effetti, inequivocabile realtà: in fretta e furia, in previsione dell’imminente assedio degli assiri, viene fatto scavare nella roccia un tunnel che porti l’acqua nella città, in modo che questa non possa essere presa per sete lasciando, per giunta, tutta quell’acqua a disposizione dei nemici. Poiché il tempo stringe, per fare più in fretta il tunnel viene scavato iniziando da entrambe le estremità e, incredibilmente (stiamo parlando di 27 secoli fa), gli operai si incontrano. Leggenda? No, realtà anche questa, inequivocabilmente documentata da questa iscrizione
iscrizione
trovata, del tutto casualmente, da un ragazzo che stava nuotando, nel 1880, che dice:
“La perforazione è stata compiuta e così andarono le cose: mentre gli scavatori brandivano i picconi, l’uno contro l’altro, e mentre rimanevano ancora tre cubiti (circa un metro e mezzo) da perforare, si udì la voce di uno che chiamava il suo compagno, perché c’era un foro nella roccia dal lato destro a quello sinistro. E nel giorno della perforazione gli scavatori batterono l’uno verso l’altro, piccone contro piccone. E l’acqua scorse dalla sorgente fino al serbatoio per 1.200 cubiti (553 metri); e l’altezza della roccia sopra alla testa degli scavatori era di cento cubiti (46 metri)”.

Questa iscrizione di Gerusalemme è una copia: l’originale si trova in Turchia poiché all’epoca del rinvenimento la Terra d’Israele era territorio occupato dall’Impero Ottomano (e magari, per completezza di informazione, andate a leggere anche questo).
Nel tunnel scorre tuttora l’acqua, come potete vedere in quest’altro video

Noi siamo scesi fino alla biforcazione tra il tunnel di Ezechia e quello di Salomone, che è asciutto, e dopo avere constatato la presenza dell’acqua abbiamo percorso quest’ultimo. Lungo il percorso, siccome vi voglio un sacco di bene e lo sapete, ho scattato per voi qualche foto.
Ezechia 1
Ezechia 2
Ezechia 3
Ezechia 4
barbara

Una risposta

  1. OT. Segnalo che nelle cronache dalla Siria sono, come per incanto, riapparsi i morti civili, con puntiglioso conteggio della quota di bambini: “Secondo l’Osservatorio dei diritti siriani nei bombardamenti sono rimasti uccisi anche 8 civili tra cui tre bambini mentre i jet a guida Usa cercavano di colpire i qaedisti del fronte al Nusra, di cui sono stati eliminati 30 miliziani“.
    (Corriere online)
    Puntuale anche la sintassi zoppicante (forse colpita da una scheggia).

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  2. La storia si ripete..oppure scorre parallela a quella antica quasi ripetendo le stesse dinamiche nei giorni nostri. Un pò come fosse rimasto insoluto il problema antico per il popolo di Israele e nei tempi attuali doverne riprendere dove era rimasto facendo nuovamente rivivere il rinato Israele nella terra dell’ Antico . Tutto questo come allora comporta tante lotte e con essa i tanti nemici auspicando che il tramandare della Bibbia
    lo sia anche nel risultato finale.
    Gli architetti…operai di allora hanno lasciato tante opere…di tutti i generi e talune sono ancora funzionanti vivendo e se cadono è per le barbarie e il depredare associate all’ incuria .
    E in terra di Israele c’ è tanto di storico da scrivere dei buoni libri…poi si sa’ anche la
    storia antica è stata spesso riscritta creando o eleggendo storicamente pochi popoli penalizzandone altri che sono stati maestri per le loro conoscenze di queste civiltà.
    Ed è ben noto che molto è nato …da quelle parti fino all’ esplosione del neolitico.
    Shalom ed un’ abbraccio.

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  3. Molto suggestivi, questi scatti, grazie: soprattutto quelli nei quali la luce azzurra simula ( o simboleggia ) l’acqua e rende quasi palpabile l’antica perenne frescura.
    Bella ricostruzione, nei video: percorrere quel tunnel dev’essere realmente emozionante!

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  4. Se alludi alla mia, di taglia, nel ’79 ho visitato la città sotterranea di Derinkuyu, vincendo una certa claustrofobia in un tunnel che obbligava a procedere semi-chini.. era molto angusto, ma ci sono passata senza troppi problemi, benché la mia taglia già allora fosse superiore alla 48: e una 48 di trentacinque anni fa non era una 48 di adesso! 😀
    Ma nel tunnel che hai fotografato non hai avuto problemi di claustrofobia, allora..
    Buon per te e per noi!

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    • Io veramente pensavo alla mia, di taglia… Il tunnel che ho percorso io comunque non è quello con l’acqua che si vede nel video, col tizio a cui le pareti quasi toccano le spalle, bensì quello di Salomone, che oltre a essere asciutto è anche un pelino più largo. E le foto le ho fatte nel tratto precedente perché lì scendendo le scale ripidissime e bagnate ero impegnata a sorreggermi con entrambe le mani alla ringhiera scendendo un gradino alla volta per evitare di mandare in scena l’ennesimo sfracellamento.

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    • Lo scorso dicembre, con quella mastodontica nevicata, probabilmente sarà anche stato gelato. Comunque se lo vuoi percorrere sì, ci devi andare con le infradito di gomma e pantaloni abbastanza larghi da poterne arrotolare il fondo perché lì, appunto, scorre l’acqua. Altrimenti ti devi accontentare dell’adiacente tunnel di Salomone, che è asciutto. E non credo siano tantissimi a percorrerlo.
      Poi quel pirla (eufemismo) della nostra guida (penso proprio che ne parlerò, prima o poi) per non rischiare che qualcuno proponesse di farlo, ha raccontato che lì dentro l’acqua arriva fino al petto.

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      • beh, se non è troppo lungo si può anche fare… e le infradito in valigia non occupano poi quel gran spazio, anche se poi non le useremo più (beh, forse nell’Arava sì). Comunque io ho anche gli stivali da pescatore, volendo 🙂
        Magari mando una mail alla guida (che ho già prenotato) e chiedo ulteriori informazioni

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        • E’ circa mezzo chilometro, se uno non è acciaccato o altro direi che si può fare senz’altro. Se hai dato un’occhiata al secondo dei video che ho postato, avrai visto che l’acqua copre i piedi, forse in qualche punto arriverà anche alle caviglie ma non di più.
          Mi auguro che la tua guida non sia quella che è capitata in sorte a me (ma ci vai davvero? Quando? Dove?)

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  5. Spero proprio di sì, visto che i voli e il b&b a Gerusalemme sono già pagati da oltre un mese!
    Il programma è: Ein Gedi, Yotvata Hai Bar reserve, Efrat e Gerusalemme, dal 27 novembre al 7 dicembre.
    Infine, la guida mi è stata garantita essere la migliore, anche se in effetti a raccomdandarla è stato il padre 🙂 In ogni caso essendo una “lei” sicuramente non può essere “quel pirla” 😀

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    • Dieci giorni?! Che figata!! Ti invidio da morire. Spero che da Ein Gedi farai anche una puntata sul mar Morto, dove si può tranquillamente prendere il sole e fare il bagno anche in pieno inverno (in tal caso ti suggerisco di portarti dietro delle scarpette da scoglio, se non vuoi farti sbranare le piante dei piedi dai cristalli di sale).
      PS: la guida migliore in assoluto, quella che viene, proprio per questo, regolarmente incaricata di portare in giro politici e diplomatici e delegazioni ufficiali, è quasi mia coetanea: per carità, tutto e possibile, però non ci metterei la mano sul fuoco che abbia un padre ancora in grado di andare i giro a distribuire raccomandazioni. Dai, non puoi dirmi come si chiama?

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