DOBBIAMO CHIAMARLI AMANTI DELLA PACE?

Ricordiamo, qualche settimana fa, le 500 manifestazioni organizzate in Francia durante l’operazione israeliana di difesa “margine protettivo”. La stragrande maggioranza dei manifestanti in questi cortei era musulmana. L’odio, la rabbia contro Israele, gli ebrei e la Francia erano ovunque presenti, palpabili; oggi non si vedono più.
Ci ricordiamo anche dei molti eccessi dei sostenitori algerini, benché “francesi”, scesi a centinaia di migliaia nelle strade delle città francesi e causando, come sempre, molti abusi su persone e cose.
Ricordiamo infine le preghiere di strada che hanno mobilitato migliaia di persone, occupando senza vergogna strade intere infischiandosene delle leggi, della cultura francese e del benessere dei residenti locali.
Ma per i musulmani quando si tratta, come ieri, di protestare contro la barbarie dello stato islamico e i jihadisti, di protestare contro l’abbietto assassinio di Hervé Gourdel, non c’è esattamente N.E.S.S.U.N.O.
Davanti alla grande moschea di Parigi infatti devono esserci state al massimo 300 persone: togliendo giornalisti, politici e qualcun altro di passaggio per il V arrondissement, non dovevano esserci molto più di un centinaio di musulmani, cioè all’incirca quelli che escono dalla preghiera della grande moschea di Parigi il venerdì.
Eppure, come al solito, la propaganda mediatica ha lavorato a pieno ritmo al fine di promuovere questo evento. Entro 24 ore tutti i giornalisti hanno fatto appello per questo evento su tutti i canali, tutti i giornali: bilancio 300 persone.
In confronto ai quasi 2000 jihadisti “francesi” presso lo stato islamico, il numero di manifestanti era molto inferiore, il che è drammatico, considerando che in Francia ci sono milioni di musulmani.
La situazione è quindi chiara e le maschere sono definitivamente cadute. Non è esagerato dire che i musulmani che vivono in Francia non hanno alcuna intenzione di protestare contro l’ignobile stato islamico e pertanto si sentono, in diversa misura, solidali con esso. (qui, traduzione mia. Cliccate il link per vedere le foto)
musulmansbarbarie
A mio avviso, a dire la verità, di maschere – maschere capaci di ingannare per lo meno, maschere capaci di nascondere l’odio antiebraico sotto le varie etichette del momento – è da almeno un paio di decenni che non ne vedo da nessuna parte, ma mi interessava proporre questo ennesimo documento sulla suprema ipocrisia dei sedicenti difensori dei diritti umani.

E nel frattempo c’è chi festeggia il capodanno ebraico sparando agli ebrei.

barbara

Una risposta

    • Sicuramente un fucile ad aria compressa non ti ammazza (a meno che non ti centri la giugulare, nel qual caso crepi dissanguato in tre minuti). Tuttavia non ci metterei la mano sul fuoco che il signore in questione abbia sparato come manifestazione di gioia…

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  1. Mancano anche tutti gli analisti delle vittime civili sotto i bombardamenti….sia ben chiaro che ogni innocente che perde la vita è una gran tragedia ma mi chiedo come fanno the americans ad essere così precisi….Elder of Ziyon ha dato notizia di un super pacifista turco super innocente attivista Mavi Marmara che ha perso la vita con i suoi compari innocenti dell’ISIS

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  2. I manifestanti…arabi non sono altro che delle consistenti comunità che nonostante il vivere
    …l’ essere nati in paesi democratici non hanno recepito per niente il vero valore di questa.
    Il solo aver manifestato dovrebbe essere una constatazione. La loro mente è rimasta o ritorna ideologicamente ai paesi di origine pur non essendo mai vissuti se non per visite e avere recepito la cultura a livello famigliare e di comunità.
    Della cultura , civiltà dei paesi dove fanno parte come cittadini hanno recepito i loro diritti la qualità della vita
    non sò in che misura i doveri. soprattutto la democrazia che magari la controbattono non
    sentendosi pienamente soddisfatti….e qui è altamente stupefacente non porsi in maniera
    molto critica verso certe realtà totalitarie e maggiormente i loro silenzi nei confronti delle
    stragi di esseri umani stravolgendo in maniera drammatica una realtà lontana dalla democrazia.
    Resta sempre l’ odio il razzismo nei confronti di Israele inculcato callosamente nei i loro
    emisferi cerebrali, e qui non ci sono scuse, non ci sono censure, informazioni manipolate
    avendo le possibilità di conoscere la reale realtà.
    Alle consistenti comunità arabe…e altre sempre musulmane si associano a loro altri cittadini..troppi autoctoni che hanno la stessa loro percezione politica, umana…e soprattutto storica. E quest’ ultima la loro lascia molto a desiderare sia per l’ ignoranza e
    una percezione…molto lontana dal senso democratico.

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