COME PECORE AL MACELLO?

Non proprio, non solo, non tutti.

GALLERIA D’ARTE PRESENTA FOTO DI PARTIGIANI EBREI NELLA II GUERRA MONDIALE

Di Cari DeLamielleure-Scott
C & G Staff Writer

WEST BLOOMFIELD – In collaborazione con la Jewish Partisan Educational Foundation, la galleria Janice Charach di West Bloomfield presenterà “Immagini di resistenza: le fotografie di guerra della partigiana ebrea Faye Schulman” dal 19 ottobre al 14 dicembre.
Faye Schulman 1
Faye Schulman, che attualmente vive a Toronto, in Canada, ha documentato la vita partigiana dal 1942 al 1944 in quella che oggi è la Repubblica di Bielorussia.
“Questa mostra è davvero straordinaria, perché riguarda sicuramente l’Olocausto e i diritti ebraici, ma riguarda anche i diritti delle donne e il femminismo, ha detto Kelly Kaatz, direttore della galleria. “Nessuno aveva una macchina fotografica durante questo movimento, quindi non ci sono molte foto che lo documentano, tranne ciò che hanno documentato i nazisti.”
Faye Schulman è, a quanto si sa, l’unica fotografa partigiana ebrea che abbia fotografato la resistenza partigiana ebraica in Europa orientale durante la seconda guerra mondiale. Secondo Kaatz, quando le truppe tedesche occuparono la Polonia orientale nel 1941, Schulman, l’unica fotografa rimasta nella zona, fu risparmiata dai campi di concentramento e le fu permesso di scattare foto. Schulman alla fine fuggì e si unì a una brigata partigiana russa nelle foreste lungo il confine russo-polacco.
Faye Schulman 2
Voglio che la gente sappia che c’è stata resistenza. Gli ebrei non sono andati come pecore al macello. Io ero una fotografa. Ho le foto. Ho le prove,” ha detto Schulman in un comunicato stampa.
Kaatz ha detto che a Schulman fu permesso di unirsi alla brigata di Molotava perché era una fotografa ed essere donna, ebrea e accettata nel movimento partigiano era “una cosa straordinaria”. Prima di essere liberata dall’esercito sovietico nel 1944, è stata una combattente, un’infermiera e una fotografa.
“Quando gli ebrei avevano la minima possibilità di fuggire, di unirsi ai partigiani, di combattere gli assassini, lo facevano. Io sono stata una partigiana ebrea. Ho vissuto due anni e mezzo nei boschi in territorio occupato dai nazisti. C’erano migliaia di ragazzi e ragazze ebrei, anch’essi partigiani. La maggior parte di loro hanno perso la vita eroicamente combattendo il nemico,” ha detto Schulman in un comunicato stampa.
Faye Schulman 3
L’esposizione, che è costituita da 36 foto, presenta foto di partigiani nei boschi, negli ospedali e ai funerali. Poiché Schulman non aveva accesso a una camera oscura, usava una coperta per terra per sviluppare le foto, ha detto Kaatz. […]
La Galleria aprirà il 19 ottobre con una lezione della partigiana superstite Miriam Brysk. Brysk, che vive ad Ann Arbor, parlerà dalle 12 alle13, e la mostra sarà aperta dalle 13 alle 16. Docenti dell’Holocaust Memorial Center saranno a disposizione per le domande.

“Immagini di resistenza: fotografie del tempo di guerra della partigiana ebrea Faye Schulman” sarà aperto la domenica dalle 12 alle16, lunedì-mercoledì dalle 10 alle 17 e il giovedì dalle 10 alle19. Per ulteriori informazioni, contattare Kelly Kaatz al (248) 432-5579.
Per ulteriori informazioni su The Jewish Partisan Educational Foundation, visitate http://www.jewishpartisans.org.
(qui, traduzione mia, grazie a Primo Fornaciari per la segnalazione)
Faye Schulman 4
barbara

Una risposta

  1. Gli ebrei hanno saputo combattere, come a Varsavia. Ho sempre pensato che vi sia qualcosa di ambiguo nel pietismo di chi vuole tramandare l’immagine dell’ebreo che è sempre e solo vittima, che subisce e basta. Penso che sia, in certi casi, un modo subdolo per sminuire ancora, per non riconoscere il valore di gente tenace, che è sopravvissuta al male assoluto scatenato contro di essa perché ha coraggio e identità. E mi risulta pure che se gli ebrei hanno combattuto e combattono è solo per difendersi, per legittimissima difesa. Mi fa un gran piacere vedere qui queste belle foto di giovani Davide che sfidano il mostruoso gigante Golia con il sorriso di chi sa di essere dalla parte giusta della coscienza. Un grazie a Faye e a te che me l’hai fatta conoscere.

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    • E non solo Varsavia: esattamente come dice lei, dovunque hanno potuto, si sono battuti, anche quando sapevano al 100% di non avere alcuna possibilità di uscirne vivi, semplicemente per conquistare la dignità del decidere loro come morire e, se possibile, far fuori qualche assassino. Poi certo che fa comodo dire che si sono lasciati TUTTI trascinare come pecore al macello: se non ti difendi, allora un po’ te la sei anche voluta, oppure sapevi di meritartelo, in fondo.

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  2. Sono andata a cercarla sul web, perché, se è viva come dici, deve avere sui novantacinque anni: invece non so in quale sito la danno per ben più giovane, ma è chiaro che sono conti sbagliati: basta vedere le belle foto qui sopra.
    E meno male che qualcuno come lei c’è stato, molti più di qualcuno.. ce ne vogliono tante, a Israele e agli Ebrei nel mondo, per difendersi!
    Che si sappia: ce ne sono state e ce ne saranno sempre.

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    • Sì, è del 19, il mese prossimo ne compie 95, mentre nel blog della Brigata Ebraica dice che ne ha 89, evidentemente un refuso. Dovrebbe essere viva, perché in nessun sito reperibile in internet si trova una data di morte. Ho visto adesso che l’ultima delle foto che ho postato è del 99, ossia a 80 anni, e direi che era davvero una splendida ottantenne, così come è stata una splendida ragazza.
      Ce ne sono stati, sì, e spero che prima o poi riemergano, così come col tempo sono riemersi i barattoli coi racconti e i disegni di Theresienstadt, di Auschwitz, e dovunque i martiri hanno cercato di lasciare traccia del loro passaggio.

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  3. Senza essere imboccati dal tramandato da un certo tipo di stampa e dal solito incancrenito
    tramandare a voce restando fermi in un senso di conoscenza che appaga certe persone
    sentendosi poi conoscitori della storia e nello specifico quella del popolo ebraico.
    Con ill desiderio di vedere oltre di una specie di orizzonte è tanta la storia che in gran parte non ha trovato la giusta esposizione e una vera cronaca vera di quelle che hanno
    le capacità di far conoscere trasportandoti dentro nel tempo e nei fatti.
    Un grazie a chi è riuscito a documentare con immagini , scritti, dati.
    E ancora per loro ed altri che hanno pubblicato e reso noto questa parte di dolororosa storia.
    ” Il Blog stesso con il continuo lavoro di Barbara associato con altri è fonte di nuove conoscenze, conferme di altri. Il tutto con dati riscontrabili.
    E poi…ci sono nel Blog un serie di articoli e altre cose che spaziano in vari settori.
    Per me và bene! ”
    Il popolo ebraico troppo spesso viene colpito negativamente ignorando anche conoscendo
    il reale suo valore che si può riscontrare in ogni campo dell’ esistenza del popolo e della
    Nazione.
    Infatti anche nello specifico dell’ articolo…” e gli altri che lo rendono piu’ panoramico ”
    si conosce e avendo la conferma del suo valore. Hanno lottato come hanno potuto per la
    giustizia la libertà difendendo le loro e non solo vite.
    Hanno combattuto sempre nel senso del giusto, nel democratico.
    Tante vite..troppe, troppe anche in queste guerre sono state perse ed è molto percepibile
    la grande dignità che hanno manifestato pur sapendo che spesso era una lotta impari.
    La Polonia nazione con la piu’ alta concentraziione di ebrei che sono stati uccisi dall’ esercito tedesco anche con l’ aiuto dei polacchi ma non hanno subito passivamente questo orrore ma combattendo come hanno potuto e con i mezzi che avevano.Questi,loro
    sono stati i veri partigiani.
    La Polonia il concentrato, ma gran parte dell’ Europa ha manifestato questo orribile sentimento..” se cosi si può definire,,”…con somme di ebrei assassinati.

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  4. Si è vero, la Signora Faye è stata veramente una bella donna..e non solo fisicamente per tutto quello che ha fatto. E spero che sia ancora qui…la foto di un pò di anni fà ci mostra
    ancora una bella Signora.
    Grazie per averla fatta conoscere….

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