LE MIE AVVENTURE IN TERRA D’ISRAELE

E la prima che devo citare è quella con la matematica. Il mio amore per la matematica risale alla prima infanzia e devo dire che è stato, per fortuna, un amore discretamente ricambiato. E dunque succede che alla prima delle nostre uscite serali si prende chi una cosa e chi un’altra e poi alla fine si chiede il conto, sul quale va calcolata la mancia del 10% e, per non complicarci la vita coi calcoli individuali, si divide in parti uguali tra i presenti. Uno tira fuori la calcolatrice, fa il conto e dice: “25 shekel”. Io immediatamente dico no, vengono solo 3 shekel di mancia, dobbiamo metterne 27. Rifà il conto, viene di nuovo 25, io insisto, qualcuno dice che però forse effettivamente ho ragione io, e alla fine anche la calcolatrice ammette che è così. Le volte successive è stato deciso che era meglio lasciar fare i conti a me, ma ugualmente qualcuno, non fidandosi troppo, prendeva la calcolatrice, e mentre quello stava digitando il totale io davo il risultato – e dopo che al totale aveva aggiunto il dieci per cento e poi diviso per il numero di presenti, si confermava che il mio calcolo era esatto. E queste sono soddisfazioni, lasciatemelo dire.

La scalata. Prima vi mostro la foto nuda
scalata 1
poi quella con la freccia che indica il punto di passaggio.
scalata 2
Nella prima parte ci sono quei gradini scavati nella roccia che rendono la salita abbastanza agevole, ma nella parte più in alto ci sono solo i massi, e ancora peggiore è la parte che non si vede, mentre migliora un po’ nella discesa
scalata 3
Considerando che questo viaggio è stato la mia prima uscita “tosta” dopo l’incidente di gennaio e con vari segni dell’incidente ancora presenti in tutto il corpo, direi che non mi posso lamentare delle mie prestazioni.

Poi c’è stata la traversata del mar Rosso. Sono stata un po’ meno brava di Mosè, e non sono riuscita a farlo aprire del tutto, come potete vedere,
mar Rosso
ma insomma alla fine sono riuscita comunque ad approdare.

E concludo con gli incontri ravvicinati di un tipo che è meglio non prendersi troppa confidenza perché potrebbe anche andare a finire non troppo bene.
gatto
barbara

Una risposta

    • La foto ovviamente non è mia, visto che io sto in acqua… E quello che l’ha fatta è un fotografo professionista, con una di quelle macchine con cui la mia, da meno di 100 euro, non può certo competere. Quelle che ho fatto io sono un pelino meno sfolgoranti, per cui penso che dipenda dal filtro. Il mare comunque ERA sfolgorante.

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