• Non solo l’olio fritto: anche quel po’ che rimane nel piatto dell’insalata, o quello dei vasetti dei sott’oli. Al centro di riciclaggio si riceve un bidoncino da tre litri e lì ci metti tutto l’olio alimentare. Quando è pieno lo riporti e ne prendi uno vuoto, e tutto l’olio viene riciclato. Da noi comunque, soddisfazione o no, la differenziata è obbligatoria: ogni famiglia ha il suo bidone numerato registrato in comune, e quando si mette fuori per lo svuotamento, tutto il contenuto viene controllato; se ci trovano carta, vetro, metallo, pile o rifiuti organici sono cazzi acidi.

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        • Anche nel mio comune c’è la raccolta differenziata ( 67%) con gli appositi contenitori di umido, secco, carta, plastica, latta e vetro. Più l’ eco-centro per il resto, ma l’ olio non so bene come venga recuperato. Mi informerò. Ormai differenziare è un’ abitudine alla quale non rinuncerei, anche se non fosse obbligatoria. Sì, è quasi una soddisfazione, ma credo anche una necessità.

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        • Per una volta preferisco come si fa da noi piuttosto che come fanno in nord Europa.
          Perchè è giusto che il cittadino impari a prendersi le proprie responsabilità.
          In nord Europa invece butti l’immondizia in un singolo bidone, come si faceva una volta anche qui. A smistare il tutto e a separare i rifiuti ci pensa lo stato.
          Così i cittadini crescono con la mentalità del ‘tanto ci pensa lo stato’.

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