QUELLE FAMOSE GRANDISSIME STRAORDINARIE MERAVIGLIOSE PERLE DI SAGGEZZA

“Ieri non c’è più, domani non c’è ancora, esiste solo l’oggi”, con la variante “quindi oggi è il giorno più bello della tua vita”. Vero che l’avete visto un miliardo di volte, citato in blog e siti e forum, con tanto di appello al principio di autorità: l’ha detto il Dalai Lama, cazzo, non vorrai mica metterti a contestare anche lui, non vorrai mica negare che lui sia il saggio più saggio di tutti i saggi che popolano il pianeta – tipo il detersivo che lava più bianco del bianco più bianco di tutti i bianchi di tutti i mondi possibili – e insomma se l’ha detto lui vorrà pur dire qualcosa, no? E dunque, ligia al dovere di considerare saggio colui che è considerato saggio, vi dico: vi è per caso morto un figlio ieri? Calma ragazzi, non agitatevi: quello in cui si è verificato l’increscioso evento è un tempo che non esiste (più), quindi non esiste neppure l’evento, quindi non c’è una sola ragione al mondo per cui voi oggi dobbiate essere tristi, anzi, dirò di più, come diceva Menuel dei figli di Menuel di Alto Gradimento: oggi è il giorno più bello della vostra vita, e il figlio morto che si fotta. E guai a voi se non testimoniate che questa mastodontica vaccata non è una mastodontica vaccata bensì il nonplusultra della saggezza.

barbara

Una risposta

    • Vero, come il famigerato “amare significa non dover dire mai mi dispiace” (ho dedicato un post anche a quello, a suo tempo), se non fosse che quelli che se ne riempiono la bocca e la tastiera si danno le arie di quelli che hanno capito tutto della vita.

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  1. Se ieri ti è morto un figlio oggi non hai più motivo di disperarti, ormai il tempo è passato e tuo figlio non sta più morendo, devi fare attenzione all’oggi, poiché non muoiano altri tuoi figlio. Ergo il Dalai Lama ha ragione.QED

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  2. Non so proprio se il Dalai Lama possa essere considerato l’uomo più saggio ed autorevole del pianeta, ma posso affermare di non essere buddista, pertanto preferisco evitare di fare mie massime di cui non ne conosco il significato. Vorrei soltanto precisare che il pensiero buddista, quello a cui si rifà quel “saggio” a cui fa cenno Barbara, concentra la sua attenzione sul problema della liberazione dal samsara, la ruota della nascita e della morte, cui l’uomo è legato per la legge del karman. Di conseguenza ogni pensiero, per il buddismo, racchiude in sé l’opera passata e si proietta nel pensiero futuro, in una concatenazione perenne che produce il dolore. Così la liberazione apre al nirvana che, concepito come trascendente il mondo empirico, viene interpretato come una vera e propria realtà ontologica. Per i buddisti assume un ruolo fondamentale la pratica della compassione atta a realizzare al di là della salvezza individuale, la salvezza di tutti, perché il nirvana non è tale se non comprende l’intera umanità. Ovviamente questo ha fatto nascere una infinità di metafore sulla felicità.
    Detto questo invito chiunque a riflettere con la propria testa, in quanto per un non buddista una giornata di m…a rimane una giornata di m…a al di là della “saggezza” del Dalai Lama.

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    • E, soprattutto, se in questa giornata di merda cadi e ti rompi una gamba, non è che domani ti senti meglio perché tanto la giornata di merda è passata. Battute a parte, vedo in giro una grande tendenza a prendere stralci di culture altrui e adattarli alla propria, facendo in questo modo una grossa opera di banalizzazione e soprattutto snaturamento. Basti pensare alla reincarnazione, che nella sua cultura di origine è (detta in soldoni) una sorta di punizione da una parte, per i torti commessi nella vita precedente, e dall’altra un’opportunità di rimediare al mal fatto. Nonostante l’assoluta incompatibilità di una simile teoria con la fede cristiana nell’unicità di ogni essere umano, in quanto creato personalmente da Dio a propria immagine, trovi in giro sedicenti buoni cristiani che ti raccontano delle proprie vite precedenti in contesti che nulla hanno a che vedere con la concezione originaria della metempsicosi. Una volta alla radio ho sentito un programma letteralmente da scompisciarsi, gente che “sotto ipnosi” riviveva la propria vita precedente e, pensa un po’, una era stata una principessa africana, uno era stato uno schiavo indiano che però aveva avuto un ruolo di primo piano in quanto unico testimone di un delitto di stato, un’altra era stata Mata Hari e ha raccontato, con voce roca e soffocata la propria fucilazione (“arrivano… sento gli spari… sto morendo…”). Mai uno che dica ero un bambino ebreo nel ghetto di Varsavia nel 43, oppure non so chi ero perché sono morto due minuti dopo essere nato… Divertente anche il fatto che la convinzione di avere vissuto vite precedenti spesso si basa sul fenomeno del “deja vu”: vedo una cosa e ho la certezza di averla già vista pur non essendo mai stato lì. Ignorando evidentemente che si tratta, molto più banalmente, del noto, e approfonditamente studiato, disturbo neurologico dello sfasamento tra percezione e presa di coscienza della percezione stessa.

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      • Nulla contro chi crede nella reincarnazione (ho avuto parenti sia hindu che buddhisti, ed uno di questi è mio fratello), ma non immaginavo che ci fossero dei cristiani che credevano nella reincarnazione. Credevo dicessero così per dire. Quando qualcuno dice qualcosa che di discosta troppo dalla sua religione, dico: ‘Cambiare religione no?’

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  3. Ah, le perle di saggezza mi ricordano quei manuali che insegnano a vivere in dieci mosse. Quando hai letto il libro, sei a posto, non ne sbaglierai una… da crederci, come gli oroscopi! E il gettonatissimo “carpe diem”? Anche quello va sempre forte e attenzione a non “cogliere l’ attimo”… saresti un fesso patentato!

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    • Strepitosi! Come sposare un miliardario, come far innamorare tutti gli uomini che incontri (e sai che palle!), come diventare ricco, come essere felici.
      Che poi anche il carpe diem (=una carpa al giorno leva il medico di torno), come le cose di cui si è parlato più sopra, oltre che inflazionato è anche miserabilmente violentato rispetto al senso originale.

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  4. Dum loquimur, fugerit invida aetas: carpe diem quam minima credula postero….. dimenticano sempre la seconda parte (un po’ come l’articolo 11 della costituzione piùbbella del mondo), che tinge la massima oraziana di una malinconia infinita, altro che spassarsela allegramente….

    quanto alle perle di saggezza buddhista, ne avevo trovata una (preparando l’esame di filosofie dell’India e dell’EO) molto più universale e impegnativa di quella attribuita all’allegro fascistello. non la ricordo a memoria, ma suonava più o meno come: impara ad apprezzare ciò che è comune e ordinario, solo quando lo capirai e assaporerai ogni volta che lo incontri potrai iniziare ad accorgerti che già questo di per sé è pratica sublime, e magari a capire ciò che è eccezionale e straordinario.

    ecco, riuscire davvero a gustare, godere e comprendere ciò che è comune e ordinario (cioè quello che fanno tutti, e tutti i giorni) è un’arte difficilissima ma estremamente appagante, le poche volte che ci si riesce. arrivare ad averla come abitudine di vita credo sia un passo fondamentale verso la santità (o perlomeno la pienezza della condizione umana, che dovrebb’essere l’obiettivo minimo di chiunque).

    e non molto diversa dall’invito a godere del creato, a partire dalle cose più umili e ottusamente date per scontate, che ci raccomandò a suo tempo Cristo, e altri prima di lui

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    • Sull’articolo 11 completo (e sugli altri articoli della costituzione che regolano le varie istituzioni in tempo di guerra, che confermano che la guerra È contemplata dalla nostra costituzione) ho fatto un post una volta. Ovviamente mi sono presa della guerrafondaia. Un’altra cosa regolarmente citata a metà è il “chi è senza peccato scagli la prima pietra”, regolarmente invocato da chi viene beccato con le mani nel sacco, col significato di “non fate tanto i furbi, che voi non siete meglio di me”, salvo poi essere pronto a scagliarla lui, la prima pietra, quando del peccato del momento si sente pulito. Nell’episodio completo però succede che qualcuno che per definizione è senza peccato c’è. Ma la pietra non la scaglia. L’altra cosa che citi sì, quella è proprio saggezza vera.

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    • L’ importante è non chiudersi nella solitudine del nostro “comune e ordinario”. Bello sarebbe fare qualcosa di “straordinario” nel nostro comune e ordinario per gli altri… Ma questo è un altro discorso che mi è venuto così…

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  5. Io detesto con tutto il cuore le citazioni di OSHO, un mucchio di stronzate e ovvietà(c’è anche qualche frase condivisibile, o apparentemente intelligente, ma tra milioni di citazioni attribuite a quel cialtrone, non è tanto difficile azzeccare qualcosa) spacciate per grandi verità assolute!
    Poi frasi a parte, detesto soprattutto la persona, OSHO(da quel che ho letto) doveva essere davvero un grandissimo figlio di puttana, un manipolatore, un approfittatore senza scrupoli, uno di quelli che cercano di rintontirti di frasi ad effetto, per “sfilarti il portafogli”….insomma il classico SANTONE che si circonda di sfigati, squilibrati mentali, e fessacchiotti di vario genere, per pura e semplice BRAMA DI POTERE, DENARO, E SESSO

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    • Ho iniziato ad esser diffidente da questo tizio (Osho) quando ho visto che piaceva molto ai fratelli Marcianò e alla combricola di complottisti. E le sue frasi si mescolavano perfettamente alle loro teorie.

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      • Non ho idea di chi siano i fratelli Marcianò. Comunque complottisti e bestie analoghe sono in grado di prendere qualunque cosa da qualunque parte. Ricordo una storia di qualche anno fa in cui i negazionisti sono riusciti a far diventare “prova” del fatto che anche gli ebrei mentono sapendo di mentire una frase, interpretata ad arte, di uno che ad Auschwitz aveva perso una persona di famiglia, e so che anche frasi mie, estrapolate da qui, vengono usate in siti nazisti e negazionisti come “prove”. Quindi è perfettamente inutile preoccuparsi: loro di appigli ne trovano in ogni caso.

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        • Se non ricordo male Marcianò è un tizio che passa le giornate a fotografare e filmare le scie degli aerei, propagandando la famigerata(non l’ha inventata lui, gira su siti e forum americani dagli anni ’90, cioè da quando esiste il web!) teoria delle scie chimiche. Probabilmente non ha niente di meglio di fare, e tra donazioni, libri e conferenze ci tira su anche qualche soldo!

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        • Rosario Marcianò (Straker) è quello che fotografa le ‘scie chimiche’, Antonio Marcianò (Zret, a volte soprannominato ‘Czretino’ da chi è inteligente) è uno di quei nazisti che se fosse vissuto negli anni 30, sarebbe stato un perfetto membro del NSDAP ed uno dei bracci destri di Hitler. Ragiona come lui ed è pure finito sui giornali per questo.

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  6. Forse parole giuste al momento giusto. Non solo fine a se stesse ma che sappiano trasmettere un senso di ricchezza interiore espresso anche con intelligenza.
    Altrimenti meglio il silenzio pur essendo presenti. Le parole per renderle rafforzate ..possono essere accompagnate da gesti veri , sinceri.Esserci.

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