Ciao Barbara…
Così, di primo acchito, mi viene in mente una frase:
“La pace arriverà quando gli arabi ameranno più i loro bambini di quanto odino noi.”
Golda Meir
Proprio così.
E i fatti, le azioni, la storia passata e presente, continuano a dimostrarlo.
Solo gli ottusi, quelli che detengono il potere malvagio, gli opportunisti, gli imbecilli, non vogliono capirlo.
Per loro l’unione non fa la forza. Si può agire da soli ed il risultato è lo stesso.
Per noi l’uomo che urla è quello che non gli resta altro da fare per nascondere la paura, per gli arabi è tutto il contrario. più sei coraggioso e sicuro di te, più devi alzare la voce (e ciò li rende differenti non solo dal resto dell’umanità, ma anche dagli animali, che si fanno grossi ed agressivi quando sono spaventati), mentre i comportamenti che noi definiamo civili, per loro sono i comportamenti degli sfigati.
Inoltre, per loro ogni arabo ucciso in guerra è una vittoria. Anche se dovessero morire tutti gli arabi (o meglio, i musulmani) e restare in vita tutti gli altri.
Ciao Amica!
Ero solo molto incasinata con sorella, nipoti e affini. Inoltre, avevo fatto fuori il mio pc. Adesso è tutto rientrato “quasi nella norma”.
eh, sì.
Anzi, sto leggendo un bel libro di poesie che ha consigliato Barbara…
Ha ragione. E’ interessante.
S’intitola “Vite paralLele”…
Appena lo finisco ti dico. Un grande abbraccio alla padrona di casa e a tutti.
Ehlamadonna.. ci credo che è un lapsus: non si può confondere una qualunque A.B.F.con Plutarco, però è comprensibile confondere i titoli.
Se non ci fosse quella L, però! 😉
.. ah, ma guarda, Vittoria, che quello lì era mio nipote, che ore ha diciassette anni e mezzo, e quando l’ho scritto aveva sì e no tre mesi!
Grazie grazie.. troppi brava!
Ma poi non invadiamo ulteriormente lo spazio del blog, dai, anche se, con quelle foto di tanti bambini e l’argomento, un po’ ci sta.
Ecco. Lo sapevo che dicevi la cosa giusta!
E’ esattamente così: le vite sono strade. Giusto.
E le nostre, di questa stra-meravigliosa-casa-blog-evviva… le stiamo percorrendo insieme.
Ciao amiche/i belli, continuo a leggere…
Eh, ma Vittoria non devi sparire e poi tornate e poi ancora sparire come il sole capriccioso sotto le nubi di primavera… Resta. Come luminosa presenza! Computer permettendo…
Cara carissima Carla,
ho tanti nipoti (10) e tutti – dico tutti – con seri problemi. E quando arrivano i nuovi problemi, rimbocco le maniche e corro per dare una mano (ben volentieri).
Siccome abitiamo lontani, quando mi sposto, poi torno tardi e mi schianto a letto a dormire.
Per fortuna che adesso il pc funziona. Almeno posso buttare l’occhio e vedere le novità.
Devo leggere il libro di Amica devo leggere devo leggere.
Ciao
Sarà anche la cosa giusta ( grazie, Barbara ) ma sta di fatto che le parallele non s’incontrano che all’infinito ( un infinito ipotetico, peraltro! ): il che significa mai.
Interessante notare che i bambini non sono tutti ‘palestinesi’, ma vengono da ogni parte dell’Africa. Molti non c’entrano nulla con le faccende mediorientali.
Peccato che gli odiatori di Israele vedranno la cosa come negativa, essendo tutti razzisti (non per nulla sono nazisti)
@Carla:
” Vetri chiusi sulla tua vita.
Ma il vetro è trasparente.
Se riesco ad accostarmi,
guarderò dentro
e ti vedrò.
………………….
Senza suoni, senza rumore,
oltre le pareti diafane
ti vedo: immobile, in moto…
ti guardo e boccheggio, emettendo
le mie voci mute – impotenti –
come in un acquario.”
Ecco, Carla: tutto qui, ma siamo proprio in argomento, no?
Però ( non mi piace battermi la grancassa da sola ) dai tuoi commenti forse potresti apprezzarlo, sì.
A proposito di vetri, un po’ di sana dissacrazione.
“E’ nevicato tutta la notte, tutto intorno alla casa ce n’è quasi mezzo metro. La temperatura è scesa a -20° e il vento è fortissimo. Mia suocera è stata tutta la mattina a guardare dalla finestra della cucina. Se la situazione dovesse peggiorare, non mi resterà che farla entrare”.
PIESSE: forse non tutti lo sanno, ma la nostra “Amica” non è l’unica, fra quanti qui commentano, ad avere scritto e pubblicato.
Lo prendo per quel che è, Barbara: un rimprovero meritato. Perdono!
Per quanto, mai cercato di apparire quello che non sono..
Ma, di grazia, il brano riportato – bellissimo! ahahahah! – di chi è? Tuo?
Non mi risulta che tu abbia mai avuto una suocera. Sennò.. altro che neve
Torno a seguire “La bella addormentata nel bosco”, di Ciaikovskij, in Streaming dal Carlo Felice, col balletto sul ghiaccio di San Pietroburgo.
.. circa il fatto che non sono la sola che ha scritto e pubblicato.. certo che no, e per giunta ho pubblicato “di mio”, ma del resto sei stata tu a pubblicare anche i dettagli etc., e te ne ringrazio. C’aggi ‘a fa?
Se aspetto l’Editore con la E maiuscola che mi pubblica e distribuisce perché folgorato dal mio talento.. ci capiamo!
Posso fare una domanda stupida? Si?
Grazie.
Perché mettete @ prima del nome? non è la prima volta che lo vedo e mi vergognavo a chiedere.
Per Carla: sono zia.
Per Barbara: forte, la ‘sana dissacrazione’.
Ciao a tutte e a domani, se per caso non riesco a sedermi un momento per leggere il blog di Barbara.
Perché a chi ha un blog – ma forse anche a chi è iscritto pur senza avere un blog – in questo modo arriva la notifica (come quando si commenta cliccando su “rispondi”) e così sa che qualcuno gli ha risposto.
Sono entrato un pò in ritardo…com’ è fresca l’ aria che si respira in questa specie di salotto.Sui i tavolini i resti di un vassoio di dolci. Tazzine
di caffè, un paio con il segno delle labbra di chi lo ha bevuto, Il colore è diverso.Uno di rossetto..di un bel rosso…l’ altro..appena percettibile ma è
rora, Due bicchieri..uno con il resto di una bevanda colore arancio.
Entro. Quasi timidamente dico buonasera… la mia loquacità espressiva
sotto forma scritta non è in grado di uscire dalla mia bocca.
Si capisce dai cuscini stropicciati di tutte quelle belle poltrone dalla tappezzeria floreale dai colori delicati erano state occupati da diverse persone.
Avanzo con un leggero senso di disagio nel salotto. E’ piu’ vasto di quanto avessi creduto.Due grandi finestre danno sul terrazzo. Di sotto il
giardino.Dopo avere percorso un viale alberato è li che sono giunto.
Il portone d’ ingresso era aperto.Un signore rispondendo al mio saluto..
le scale sono sulla destra..al primo piano.Un sorriso e si risiede a riprende a leggere il giornale.
Da una poltrona sento una voce…e tu chi sei!..Dal tono deve essere la
Prof. !…Ossia…Barbara. Non lo conosco..
La Signora seduta di fronte a lei..si sporge dalla poltrona allungando un
braccio, sorridendo dice benvenuto..
Allora deduco che è lei la padrona di casa, ossia Adriana.
Dal divano sedute sul divano due Signore…una sorridendo dice, ma ci
conosciamo? L’ altra seduta al suo fianco….diretta dice, guarda che fà caldo, non fare il timidone!..Non sarai mica il gattaccio!
Un pò balbettando..le moschettiere! Radunate!
Adriana…da vera padrona di casa, mi viene incontro …Marco caro, non
ci speravo piu’ che tu arrivassi.
Vittoria..oh che bello! E’ tutto cosi emozionante in questo pomeriggio.
Mi sembra di quasi Cenerentola!
L’ altra..Non può essere Carla. Ma guarda un pò. Non mi dire che sei tu
Marco. Non ti facevo cosi arzillo.
Arriva poi Barbara perdendo il tono quasi da preside abbracciandomi mi
dice che piacere conoscerti.
…Oh…ohi! Accidenti a questo crampo! E questo mi ha svegliato interrompendo il sogno.
Comunque…….Un saluto a voi 4.
Vittoria…ben tornata! Ricordati di lasciarti un piccolo spazio del tempo che possa essere tutto tuo. Solo per te…
Te lo dice uno che nella sua vita per primo esisteva il lavoro, poi la famiglia, poi io,Marco.Poco spazio per me.
Amica…anche con te ultimamente non ci siamo salutati
…La tua casa …virtuale era molto bella!
Con Barbara,,Carla…qualcosa ci siamo scambiati in queste pagine.
Oh, beh, ci mancava la presenza maschile in questo salotto!… Mamma mia, mi immagino quattro vetuste signore sorrette da bastone. E quei divani dalla tappezzeria floreale? Da cambiare subito. Povere, puzziamo forse di naftalina… No caro, noi siamo più battagliere, non amiamo quei salotti da chiacchiericcio stucchevole… Signor Marco, cambi ambientazione, grazie.
Guarda…anche se in sogno, quel salotto era di quelli eleganti..
anche con mobili di pregio. Quadri alle pareti importanti.
Forse..un pò retrò…Anche la villa non era male…
Il prossimo sogno…vedremo!
Non solo gli arabi..i tanti occidentali.
I primi lontani secoli dal un normale vivere in un’ epoca oltre gli anni 2000.
I secondi, ossia gli occidentali in molti si mostrano ben lontani dal vero senso democratico…meglio se di stampo liberale, si mostrano fermi ed
arretrati in pregiudizi, insane ingiustizie..e tutto quello che ne ha fatto parte per innumerevoli secoli nei confronti e colpendo gli ebrei e con tutto questo
carico negativo arrivano fino ai giorni nostri. E non sazi di ingiustizie vivono e predicano il negazionismo,nutrendosi ancora di odio che è rimasto come sotto le ceneri sempre pronto a prendere vita per colpire
Israele,gli ebrei.
L’ articolo…poche parole indirizzate nei confronti degli israeliani che dovrebbero elogiare questo popolo che cerca di aiutare chi ne ha bisogno. In questo caso le cure per poter garantire la vita a questi piccoli
esseri. Cosa non facilmente raggiungibile nei loro luoghi di provenienza.
Salve, Marco!
Guarda che devi aver sognato la casa di qualcun altro, e poi qui la padrona di casa è Barbara: non dimenticarlo, anche se noi altre/i – io per prima – ultimamente abbiamo abusato della sua ospitalità.
Però sono contenta di rileggerti.. con moderazione 😀
Precisiamo anche: in casa mia, quella reale – non sono più ospitale manco pe’ggnente, ahimè: ho già dato. “Ricevo”, praticamente nessuno, in cucina-tinello, o tutt’al più dal pc.
E i quadri alle pareti.. importanti?
Mah.. una metà ( una cinquantina ) sono miei collage, quindi importano solo a me e a pochi altri. L’altra metà, shhhttt..
Hai sognato, Marco! 🙂
Ciao Barbara…
Così, di primo acchito, mi viene in mente una frase:
“La pace arriverà quando gli arabi ameranno più i loro bambini di quanto odino noi.”
Golda Meir
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E invece continuano ad amarli, i propri bambini, molto meno di quanto li ami Israele.
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Proprio così.
E i fatti, le azioni, la storia passata e presente, continuano a dimostrarlo.
Solo gli ottusi, quelli che detengono il potere malvagio, gli opportunisti, gli imbecilli, non vogliono capirlo.
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Infatti per questo è difficile interpretarli.
Per loro l’unione non fa la forza. Si può agire da soli ed il risultato è lo stesso.
Per noi l’uomo che urla è quello che non gli resta altro da fare per nascondere la paura, per gli arabi è tutto il contrario. più sei coraggioso e sicuro di te, più devi alzare la voce (e ciò li rende differenti non solo dal resto dell’umanità, ma anche dagli animali, che si fanno grossi ed agressivi quando sono spaventati), mentre i comportamenti che noi definiamo civili, per loro sono i comportamenti degli sfigati.
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Gli arabi amano la morte. Infatti quando un loro fratello muore, loro festeggiano.
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Vivono secondo una logica contro natura.
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https://ilblogdibarbara.wordpress.com/2015/06/16/avete-detto-apartheid/#comment-19185
Inoltre, per loro ogni arabo ucciso in guerra è una vittoria. Anche se dovessero morire tutti gli arabi (o meglio, i musulmani) e restare in vita tutti gli altri.
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Tanto sono un miliardo e mezzo, quindi quando mai rischieranno di morire tutti?
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E’ tornata Vittoria!
Evviva! 😉
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A volte ritornano, sì.
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Ciao Amica!
Ero solo molto incasinata con sorella, nipoti e affini. Inoltre, avevo fatto fuori il mio pc. Adesso è tutto rientrato “quasi nella norma”.
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Ciao Vittoria, sentivamo la tua assenza. Bentornata!
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Ciao Carla!
Grazie e adesso sì, che si ricomincia (mi auguro).
Buona giornata.
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Ce lo auguriamo anche “noi”, Vittoria.. se m’intendi 😀
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eh, sì.
Anzi, sto leggendo un bel libro di poesie che ha consigliato Barbara…
Ha ragione. E’ interessante.
S’intitola “Vite paralLele”…
Appena lo finisco ti dico. Un grande abbraccio alla padrona di casa e a tutti.
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Veramente il titolo è “Strade paralLele”… però è stato un vero lapsus.
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Ehlamadonna.. ci credo che è un lapsus: non si può confondere una qualunque A.B.F.con Plutarco, però è comprensibile confondere i titoli.
Se non ci fosse quella L, però! 😉
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E’ di Adriana… di Amica. Vero?
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Sì!!!
Sono a pg 58. Veramente brava.
Quella di pag. 58 è dedicata a Lele, che deve ancora crescere…
Eh eh…
brava brava
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.. ah, ma guarda, Vittoria, che quello lì era mio nipote, che ore ha diciassette anni e mezzo, e quando l’ho scritto aveva sì e no tre mesi!
Grazie grazie.. troppi brava!
Ma poi non invadiamo ulteriormente lo spazio del blog, dai, anche se, con quelle foto di tanti bambini e l’argomento, un po’ ci sta.
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Ma le vite sono strade, no?
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Ecco. Lo sapevo che dicevi la cosa giusta!
E’ esattamente così: le vite sono strade. Giusto.
E le nostre, di questa stra-meravigliosa-casa-blog-evviva… le stiamo percorrendo insieme.
Ciao amiche/i belli, continuo a leggere…
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Eh, ma Vittoria non devi sparire e poi tornate e poi ancora sparire come il sole capriccioso sotto le nubi di primavera… Resta. Come luminosa presenza! Computer permettendo…
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Cara carissima Carla,
ho tanti nipoti (10) e tutti – dico tutti – con seri problemi. E quando arrivano i nuovi problemi, rimbocco le maniche e corro per dare una mano (ben volentieri).
Siccome abitiamo lontani, quando mi sposto, poi torno tardi e mi schianto a letto a dormire.
Per fortuna che adesso il pc funziona. Almeno posso buttare l’occhio e vedere le novità.
Devo leggere il libro di Amica devo leggere devo leggere.
Ciao
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Ma sei nonna o zia? Tutti i nipoti con seri problemi? Mi dispiace…
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Sarà anche la cosa giusta ( grazie, Barbara ) ma sta di fatto che le parallele non s’incontrano che all’infinito ( un infinito ipotetico, peraltro! ): il che significa mai.
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Eh, ecco, brava… La geometria non è un’ opinione. La possiamo applicare anche alle strade della vita.
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E cosa dire delle strade che si sfiorano e non si incontrano mai? Ci accontentiamo di guardare dal finestrino…
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O da fuori: fuori dai vetri, che sono trasparenti, ma impenetrabili..
L’ho anche scritto: come in un acquario.
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Ma davvero? L’hai scritto… Allora devo leggerlo anch’io questo libro.
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Interessante notare che i bambini non sono tutti ‘palestinesi’, ma vengono da ogni parte dell’Africa. Molti non c’entrano nulla con le faccende mediorientali.
Peccato che gli odiatori di Israele vedranno la cosa come negativa, essendo tutti razzisti (non per nulla sono nazisti)
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Sì, è la prima cosa che ho notato anch’io. Non ci sono distinzioni: sono bambini e basta.
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@Carla:
” Vetri chiusi sulla tua vita.
Ma il vetro è trasparente.
Se riesco ad accostarmi,
guarderò dentro
e ti vedrò.
………………….
Senza suoni, senza rumore,
oltre le pareti diafane
ti vedo: immobile, in moto…
ti guardo e boccheggio, emettendo
le mie voci mute – impotenti –
come in un acquario.”
Ecco, Carla: tutto qui, ma siamo proprio in argomento, no?
Però ( non mi piace battermi la grancassa da sola ) dai tuoi commenti forse potresti apprezzarlo, sì.
Mi dileguo.
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Sì, sei in argomento e sei brava davvero… e mi dileguo anch’io, rapita… grazie Amica.
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Grazie a te, Carla. Se vuoi la mia mail.. numeri di tel. etc.. ben contenta!
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Mi piacerebbe di certo, ma non vorrei metterti in piazza, scrivendo qui. Barbara potrebbe passarmi tutto in una mail. Cosa dici?
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@Carla: è precisamente quanto intendevo, grazie!
A presto!
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A proposito di vetri, un po’ di sana dissacrazione.
“E’ nevicato tutta la notte, tutto intorno alla casa ce n’è quasi mezzo metro. La temperatura è scesa a -20° e il vento è fortissimo. Mia suocera è stata tutta la mattina a guardare dalla finestra della cucina. Se la situazione dovesse peggiorare, non mi resterà che farla entrare”.
PIESSE: forse non tutti lo sanno, ma la nostra “Amica” non è l’unica, fra quanti qui commentano, ad avere scritto e pubblicato.
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Ah, ma anche Barbara se ne intende di vetri… ma con la suocera non c’è poesia! Meglio lasciarla fuori dalla finestra ( la suocera).
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Lo prendo per quel che è, Barbara: un rimprovero meritato. Perdono!
Per quanto, mai cercato di apparire quello che non sono..
Ma, di grazia, il brano riportato – bellissimo! ahahahah! – di chi è? Tuo?
Non mi risulta che tu abbia mai avuto una suocera. Sennò.. altro che neve
Torno a seguire “La bella addormentata nel bosco”, di Ciaikovskij, in Streaming dal Carlo Felice, col balletto sul ghiaccio di San Pietroburgo.
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? La cosa del rimprovero non l’ho mica capita, sai…
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.. circa il fatto che non sono la sola che ha scritto e pubblicato.. certo che no, e per giunta ho pubblicato “di mio”, ma del resto sei stata tu a pubblicare anche i dettagli etc., e te ne ringrazio. C’aggi ‘a fa?
Se aspetto l’Editore con la E maiuscola che mi pubblica e distribuisce perché folgorato dal mio talento.. ci capiamo!
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Ma quello l’ho scritto per gli altri che non lo sanno, mica per te che lo sai già!
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Posso fare una domanda stupida? Si?
Grazie.
Perché mettete @ prima del nome? non è la prima volta che lo vedo e mi vergognavo a chiedere.
Per Carla: sono zia.
Per Barbara: forte, la ‘sana dissacrazione’.
Ciao a tutte e a domani, se per caso non riesco a sedermi un momento per leggere il blog di Barbara.
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Perché a chi ha un blog – ma forse anche a chi è iscritto pur senza avere un blog – in questo modo arriva la notifica (come quando si commenta cliccando su “rispondi”) e così sa che qualcuno gli ha risposto.
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Io invece uso @ per dire: quanto scrivo è indirizzato a…
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Anch’io: come Carla.
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Grazie. Adesso finalmente ho capito.
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Sono entrato un pò in ritardo…com’ è fresca l’ aria che si respira in questa specie di salotto.Sui i tavolini i resti di un vassoio di dolci. Tazzine
di caffè, un paio con il segno delle labbra di chi lo ha bevuto, Il colore è diverso.Uno di rossetto..di un bel rosso…l’ altro..appena percettibile ma è
rora, Due bicchieri..uno con il resto di una bevanda colore arancio.
Entro. Quasi timidamente dico buonasera… la mia loquacità espressiva
sotto forma scritta non è in grado di uscire dalla mia bocca.
Si capisce dai cuscini stropicciati di tutte quelle belle poltrone dalla tappezzeria floreale dai colori delicati erano state occupati da diverse persone.
Avanzo con un leggero senso di disagio nel salotto. E’ piu’ vasto di quanto avessi creduto.Due grandi finestre danno sul terrazzo. Di sotto il
giardino.Dopo avere percorso un viale alberato è li che sono giunto.
Il portone d’ ingresso era aperto.Un signore rispondendo al mio saluto..
le scale sono sulla destra..al primo piano.Un sorriso e si risiede a riprende a leggere il giornale.
Da una poltrona sento una voce…e tu chi sei!..Dal tono deve essere la
Prof. !…Ossia…Barbara. Non lo conosco..
La Signora seduta di fronte a lei..si sporge dalla poltrona allungando un
braccio, sorridendo dice benvenuto..
Allora deduco che è lei la padrona di casa, ossia Adriana.
Dal divano sedute sul divano due Signore…una sorridendo dice, ma ci
conosciamo? L’ altra seduta al suo fianco….diretta dice, guarda che fà caldo, non fare il timidone!..Non sarai mica il gattaccio!
Un pò balbettando..le moschettiere! Radunate!
Adriana…da vera padrona di casa, mi viene incontro …Marco caro, non
ci speravo piu’ che tu arrivassi.
Vittoria..oh che bello! E’ tutto cosi emozionante in questo pomeriggio.
Mi sembra di quasi Cenerentola!
L’ altra..Non può essere Carla. Ma guarda un pò. Non mi dire che sei tu
Marco. Non ti facevo cosi arzillo.
Arriva poi Barbara perdendo il tono quasi da preside abbracciandomi mi
dice che piacere conoscerti.
…Oh…ohi! Accidenti a questo crampo! E questo mi ha svegliato interrompendo il sogno.
Comunque…….Un saluto a voi 4.
Vittoria…ben tornata! Ricordati di lasciarti un piccolo spazio del tempo che possa essere tutto tuo. Solo per te…
Te lo dice uno che nella sua vita per primo esisteva il lavoro, poi la famiglia, poi io,Marco.Poco spazio per me.
Amica…anche con te ultimamente non ci siamo salutati
…La tua casa …virtuale era molto bella!
Con Barbara,,Carla…qualcosa ci siamo scambiati in queste pagine.
Un’ abbraccio Marco.
E tu chi sei
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Oh, beh, ci mancava la presenza maschile in questo salotto!… Mamma mia, mi immagino quattro vetuste signore sorrette da bastone. E quei divani dalla tappezzeria floreale? Da cambiare subito. Povere, puzziamo forse di naftalina… No caro, noi siamo più battagliere, non amiamo quei salotti da chiacchiericcio stucchevole… Signor Marco, cambi ambientazione, grazie.
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Vabbè, dai, un po’ di salotto ogni tanto ci può anche stare. Basta solo non prenderci troppo l’abitudine.
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Guarda…anche se in sogno, quel salotto era di quelli eleganti..
anche con mobili di pregio. Quadri alle pareti importanti.
Forse..un pò retrò…Anche la villa non era male…
Il prossimo sogno…vedremo!
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Non solo gli arabi..i tanti occidentali.
I primi lontani secoli dal un normale vivere in un’ epoca oltre gli anni 2000.
I secondi, ossia gli occidentali in molti si mostrano ben lontani dal vero senso democratico…meglio se di stampo liberale, si mostrano fermi ed
arretrati in pregiudizi, insane ingiustizie..e tutto quello che ne ha fatto parte per innumerevoli secoli nei confronti e colpendo gli ebrei e con tutto questo
carico negativo arrivano fino ai giorni nostri. E non sazi di ingiustizie vivono e predicano il negazionismo,nutrendosi ancora di odio che è rimasto come sotto le ceneri sempre pronto a prendere vita per colpire
Israele,gli ebrei.
L’ articolo…poche parole indirizzate nei confronti degli israeliani che dovrebbero elogiare questo popolo che cerca di aiutare chi ne ha bisogno. In questo caso le cure per poter garantire la vita a questi piccoli
esseri. Cosa non facilmente raggiungibile nei loro luoghi di provenienza.
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Un popolo si giudica anche da come si prende cura dei propri figli. Se poi si occupa anche di quelli altrui, il giudizio non può essere che di lode.
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Andrebbe ricordato…ai silenti ” nemici a tutti i costi..di Israele,
anche negando..”
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Carla…l’ esame…” nudo come un baco!” Disinfettato..e poi coperto con teli sterili, solo
testa e braccio destro scoperti.
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Sei ancora qui… nel salotto. Questo è l’ importante!
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Salve, Marco!
Guarda che devi aver sognato la casa di qualcun altro, e poi qui la padrona di casa è Barbara: non dimenticarlo, anche se noi altre/i – io per prima – ultimamente abbiamo abusato della sua ospitalità.
Però sono contenta di rileggerti.. con moderazione 😀
Precisiamo anche: in casa mia, quella reale – non sono più ospitale manco pe’ggnente, ahimè: ho già dato. “Ricevo”, praticamente nessuno, in cucina-tinello, o tutt’al più dal pc.
E i quadri alle pareti.. importanti?
Mah.. una metà ( una cinquantina ) sono miei collage, quindi importano solo a me e a pochi altri. L’altra metà, shhhttt..
Hai sognato, Marco! 🙂
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