QUESTA VOLTA CHE COSA INVENTERANNO?

Dubbi, sull’«eroe islamico», erano emersi fin dall’inizio; adesso lo sappiamo con certezza: Lassana Bathily non ha salvato nessuno.

L’islamico salva-ebrei era falso

Nel supermercato attaccato da Coulibaly. I sopravvissuti: non ci ha aiutati il magazziniere. Governo e media l’hanno santificato.

di Mauro Zanon

PARIGI – Vi dice qualcosa il nome Lassana Bathily? Forse ora no, dato che non se ne parla più nei giornali, né francesi, né italiani. Eppure a gennaio, subito dopo l’attacco terroristico al supermercato kosher Hyper Cacher di Porte de Vincennes, il suo nome era onnipresente nei titoli pomposi della stampa progressista. Le Monde dava il la celebrando «Lassana Bathily, l’eroe della presa di ostaggi di Vincennes, presto naturalizzato francese», L’Humanité si metteva in scia con un sentimentalistico «L’ex sans-papiers divenuto un eroe». Sul versante italiano, Repubblica non aspettava altro per titolare «La Francia celebra i suoi “musulmani eroi”». E tra quegli «eroi», c’era appunto Lassana Bathily, commesso di ventiquattro anni, musulmano e originario del Mali, che al momento dell’irruzione di Amedy Coulibaly si trovava all’interno del supermercato e che secondo la versione diffusa allora dai media e certificata dal governo socialista avrebbe salvato dall’attacco del terrorista islamista un gruppo di sei persone, tra cui un neonato, rinchiudendoli in una cella frigorifera, prima di fuggire all’esterno grazie a un montacarichi e raccontare agli agenti di polizia la situazione.

• La favola
Una storia bellissima cui dedicare paginate e servizi televisivi a ripetizione, un’impresa eroica da raccontare ai posteri e da incidere nei manuali di storia. Peccato però che si trattasse soltanto di una favola ricamata in maniera certosina dal sistema politico-mediatico per essere data in pasto ai sessantasei milioni di francesi e a tutti coloro che in quei giorni così sconvolgenti dal punto di vista emotivo seguivano con ansia i fatti di Parigi. Libération ha riunito per un’intervista alcuni degli ostaggi di quel drammatico 9 gennaio, e dalle loro testimonianze è emersa prepotentemente una realtà molto meno hollywoodiana e spettacolarizzata di quella cucinata e servita dai media francesi e da Hollande ai loro concittadini e al resto del mondo (soltanto il sito Fdesouche.com ha evidenziato a dovere la clamorosa discrepanza tra le versione dei media e del governo e quella degli ostaggi dell’Hyper Cacher).
Lassana Bathily, che si trovava nel seminterrato del supermercato quando Amedy Coulibaly fece irruzione, avrebbe soltanto proposto agli ostaggi di salire con lui nel montacarichi, come racconta Jean-Luc, uno degli ostaggi interrogati da Libération. Ma «il rischio era troppo elevato», «la morte sarebbe stata certa», perché «il montacarichi avrebbe fatto troppo rumore e non c’era posto per tutti», ha spiegato Jean-Luc, Decisero dunque di rifiutare, Lassana fuggì da solo all’interno del montacarichi, e loro si rinchiusero nella cella frigorifera. Yohann, un altro sopravvissuto, ha raccontato di aver staccato lui i fili della cella frigorifera, al fine di poter entrare e nascondersi con gli altri nella speranza di salvarsi.
Ma il colpo finale alla grande montatura politico-mediatica è quello inflitto da Sandra, madre 42enne: «I media e i politici hanno voluto abbellire la storia, aggiungendo che (Lassana, ndr) ci avrebbe fatto scendere, nascosti, etc. Non è vero, ma non è colpa di Lassana. In quel momento, la Francia aveva bisogno di un eroe».

• Impostori
Un «eroe della diversité», maliano, musulmano, sans-papiers, naturalizzato francese sotto gli occhi delle telecamere nella sala ricevimenti del ministero dell’Interno, una «storia repubblicana» da rifilare alla grande massa plaudente e assopita dei «je suis Charlie» per alimentare la retorica del «pas d’amalgame» tra islamisti e musulmani moderati. Il sito di opinioni liberali Boulevard Voltaire, tra i pochissimi a denunciare l’impostura del falso eroe dell’Hyper Cacher, si è chiesto: «Un governo che mente, che strumentalizza un sans-papiers, come lo dovremmo definire?». Lasciamo a voi la risposta.

(Libero, 25 giugno 2015)

Il governo francese, dunque, il giorno stesso dell’orribile strage all’Hyper Cacher, inventa il “musulmano buono”, lo fabbrica a tavolino, per dimostrare al popolo bue che “non bisogna generalizzare”, che “non si deve fare di tutta l’erba un fascio”, che “non tutti i musulmani sono terroristi”… Che magari uno lo pensa anche da solo, se non altro per banali ragioni statistiche, che non tutti i musulmani possono essere terroristi o comunque pericolosi. Ma quando poi uno si trova di fronte all’evidenza che il governo, per poter offrire al pubblico un musulmano buono, è costretto a fabbricarne uno falso, che cosa dovrebbe pensare? Comunque.
Adesso c’è stata un’altra strage, di inequivocabile matrice islamica, perpetrata in nome dell’islam – come tutte quelle che l’hanno preceduta, in ogni parte del mondo – e a noi che siamo ignoranti, ottusi, pieni di pregiudizi, xenofobi e islamofobi, potrebbe venire la tentazione di pensare che questa tanto sbandierata religione di pace, proprio tanto tanto di pace forse non è. E quindi mi chiedo: quale altra favoletta ci ammanniranno stavolta, per convincerci che ci stiamo sbagliando?

barbara

  1. Siano oltre il border line.
    Gli attacchi terroristici nei confronti di Israrele…dalle importanti democrazie non vengono considerati tali e li giustificano positivamente se Israele risponde per difendersi. E..si và bene… lo fà per difesa ma lo
    condannano perchè ci sono i civili! Democrazie contorte.
    I terroristi..palestinesi e dintorni…non lo sono, ma…vengono considerati
    combattenti…per la libertà” Quale…”
    Cos’ hanno di diverso dagli altri?…Che ipocrisia.

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  2. Questo ‘je suis charlie’ è diventata la ‘benedizione’ dei sinistroidi, oltre che esser diventato ormai un meme (infatti online ci sono tante iniziative ‘je suis…’ tra queste una musulmana che mi pare si chiami ‘je suis osama’ o qualcosa del genere) .

    Così come Breivik (mentre gli italiani stavano a dire ‘se Breivik fosse stato italiano e avesse fatto ciò che ha fatto in italia, noi avremmo fatto questo e questo, ignorando che le stesse cose succedevano in Norvegia. A parte questo, la cosa che più mi ha disgustata è stato Stoltemberg, il leader dei laburisti (di cui erano membri proprio quelli che sono stati uccisi).
    Stoltenberg, per mostrare ai norvegesi che lui restava sempre un politico giusto e di buon cuore, si mostrava mentre andava in carcere a trovare Breivik e a parlargli (mancando di rispetto alle vittime). Ma alla fine tutto questo gli si è ritorto contro. Ha perso le elezioni.

    Sono d’accordo che non si deve giudicare senza conoscere. Ma quando si conosce, non si dev’essere obbligati a giudicare positivamente (e per come ho conosciuto i musulmani, li vedo proprio male. Su 100 musulmani, solo 2 – massimo sembrano persone per bene. E guarda caso poi si scopre che queste persone sono in procinto di lasciare l’islam)

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  3. Chissà se il ripetersi di attentati terroristici porteranno ad una piu’ piena
    comprensione del reale pericolo. I vertici dei vari Paesi dovranno come
    risvegliarsi da quella specie di torpore nel quale hanno sottovalutato la
    pericolosita’ dell’ Islam che si è molto accentuata con il ramo ultra radicale dell’ Isis.
    Probabilmente…i popoli occidentali saranno fortemente motivati a chiedere maggiori sicurezze che forse per un certo lassismo politico
    sono venute a diminuire. Il buonismo può portare a molte insicurezze che poi sono frutto di una politica con scarsa valutazione anche per il futuro..
    Gli Israeliani troppo spesso condannati e inascoltati. Oltre che a vivere
    sulla propia pelle tanti problemi a causa dei vicini” non solo !”…sono anche profondi conoscitori delle dinamiche, cultura del mondo arabo.

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  4. Che orrore! Nemmeno io sapevo nulla di questa messinscena.
    E dopo aver conosciuto l’ennesimo fatto leggiadro costruito ad arte da esseri ignobili, la mia rabbia è rivolta contro chi ha interesse a ordire trame di questo genere.
    Contro chi crea ad hoc questa conciliazione-collusione con il mondo musulmano.
    La mia rabbia non è rivolta solo contro i musulmani (loro conoscono le Sure del Corano e per questo ci stanno massacrando), ma contro l’intera classe politica attuale.
    Certo, i figli di Allah ridono a crepapelle e sguazzano nel nostro cretinismo che ci fa dimenticare cos’è la democrazia e dimentichiamo noi stessi.
    O meglio, dimentichiamo gli EROI che hanno dato la loro vita nella lotta per la libertà.
    E se quelli della mia generazione (sono del ’63) godono di questa libertà e della democrazia, lo devono ai molti, tantissimi VERI EROI che sono morti per donarcela.
    EROI che si rivolterebbero nella tomba se vedessero che fine sta per fare, la tanto agognata democrazia.
    Tuttavia, credo ancora nelle persone. In molti di noi.
    Credo che troveremo la forza e il coraggio di ribellarci e non ci lasceremo imbavagliare.
    Non tradiremo o svenderemo i nostri ideali ritirandoci nelle nostre belle casette, sognando tempi migliori.

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    • Mah, attualmente siamo sprovvisti sia di forza che di coraggio. Ma abbondiamo in lassismo, superficialità e scarso senso della realtà. Come dice qualcuno dovremmo cominciare ad avere paura. Quella paura che ci può dare la scossa e anche il coraggio di affrontare chi minaccia la nostra esistenza con così tanta determinazione. Ma la paura non è politicamente corretta.

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  5. Gia! Ma…sentire il suono di altre campane…cercare in altre fonti..appurare…Ma sempre con la mente libera e soprattutto con il pensiero duttile e libero da ideologie, dal tramandato…via da certi pregiudizi..falsità.
    Credono, ma non hanno provato cosa si può provare ad essere una mente libera, credono ma con tanta ottusità mentale.Chiusura.

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  6. Pingback: GLI INSEDIAMENTI SONO IL PIÙ GRANDE OSTACOLO ALLA PACE | ilblogdibarbara

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