E poi ho visto Halutziot, anche questo in mezzo al deserto.
E ci hanno costruito strade e case e aiuole verdi.
E la sinagoga.
E il parco giochi per i bambini
(quel giorno quasi vuoto perché era Yom Yerushalaim, il giorno della liberazione di Gerusalemme, ed erano tutti lì a festeggiare). Che poi il deserto continua a sgusciare fuori da tutte le parti,
ma loro continuano imperterriti a coltivare anche nella sabbia
(requiem per sei milioni d’anime che non hanno mausoleo di marmo, e che malgrado la sabbia infame han fatto crescere sei milioni d’alberi).
E poi ho visto Felicita,
che è riuscita a farmi piangere raccontando una storia che conosco a memoria (gran cosa la passione per le cose che si fanno).
E poi ho visto i bambini che vanno a prendere il loro primo libro di preghiere
(e, sì, anche le bambine naturalmente).
E poi ho visto uno spettacolare tramonto sul mare di Ashkelon
(sì, il Mediterraneo è storto, fatevene una ragione).
E poi ho visto tante belle pecorelle al pascolo
(sì, in mezzo al deserto anche loro).
E poi ho visto un sacco di altre cose, talmente tante che raccontarle tutte sarebbe davvero impossibile, e se volete vederle non dovete fare altro che andarci. Io comunque fra un po’ ci torno.
barbara