Quando vivevo nel domani
Proposta per un sottotitolo: “Perché la merda esiste: sappiatelo”.
L’ebreo avido, l’ebreo imbroglione, l’ebreo opportunista, l’ebreo insensibile, l’ebreo rozzo, l’ebreo cinico, l’ebreo sporcaccione, l’ebreo incivile, l’ebreo tonto, l’ebreo terrorista … Gli ebrei sgradevoli esistono, naturalmente – chi di noi non ne ha incontrati? – e anche gli ebrei farabutti: non è certo questo il problema. Il problema è che Linda Grant sembra ignorare totalmente l’esistenza di ebrei di altro tipo, e infatti solo ebrei di questo genere incontriamo nel suo romanzo, quasi interamente ambientato nella Palestina mandataria del 1946, alla vigilia della nascita dello stato di Israele. Per fortuna, anche nel peggiore degli ebrei può accadere che sopravviva un rimasuglio di umana coscienza, e così i nostri ebrei, se non altro, sono in grado di riconoscere “il grande male che abbiamo inflitto agli arabi rubando loro la terra”, “l’atteggiamento colonialista, identico a quello dei britannici”, “l’abominevole patriottismo”, “l’agghiacciante arroganza” e, verso la fine del romanzo, ai giorni nostri, “abbiamo distrutto Beirut” e “le testimonianze dei palestinesi sulle atrocità commesse dal nostro esercito. Storie strazianti. A volte le porta a casa per farmele leggere, ma io non riesco granché a tollerarle: mi viene il vomito a pensare che qualcuno possa fare certe cose, specialmente se è un ebreo”. C’è anche un “incidente” provocato dalla controparte: “Hamas ha messo un ordigno in un caffè e l’esplosione ha fatto schizzare frammenti di dolci in tutto il quartiere”, così sul muro è rimasta una macchia oleosa.
Quanto al romanzo, se fosse un tema scolastico scriveremmo: “Tema piuttosto confuso e sconclusionato”: la storia si trascina per un po’ in una certa direzione, poi l’abbandona per prenderne un’altra lasciando parecchi conti in sospeso, che non saranno saldati mai più per concludersi, senza alcun nesso con alcunché, con un’imprecazione contro “questo maledetto clima” di Israele.
Evitare accuratamente di regalarlo a chi non sia già antisemita di suo: potrebbe fare danni irreparabili. Evitare accuratamente anche di leggerlo se si è deboli di stomaco: sempre per via dei suddetti irreparabili danni.
barbara