RACHITISMO

Il rachitismo è una grave e invalidante malattia delle ossa, che colpisce prevalentemente i bambini. Può determinare alterazioni del bacino (cosa che in passato ha provocato un alto tasso di mortalità tra puerpere e feti al momento del parto), asimmetrie del cranio, ritardo e deficit nella crescita, difetti nella struttura dei denti. Sintomo frequente è il dolore osseo, oltre a tutte le difficoltà che le malformazioni creano nella vita quotidiana.
La causa principale del rachitismo è di natura alimentare, ossia la carenza di vitamina D, responsabile dell’assorbimento del calcio nell’intestino e del suo fissaggio nelle ossa, carenza che nel bambino provoca appunto il rachitismo, e nell’adulto l’osteomalacia. La vitamina D si trova nei pesci grassi, nel latte e nei latticini, e nelle uova.
Fino a qualche decennio fa capitava abbastanza spesso, andando per strada, di poter godere dello spettacolo di questi esseri deformi, storti e contorti, che trascinavano faticosamente i loro miseri corpi. Poi è successo che l’accresciuto benessere (ah, il maledetto capitalismo!) ha messo a disposizione di un sempre crescente numero di persone cibi di origine animale, e il popolo vi si è sconsideratamente buttato sopra, facendo così sparire questo ameno fenomeno. Ma niente paura: grazie alla benemerita setta dei vegani, che allattano perfino i neonati col famigerato e puzzolente latte di soia, molto presto torneremo a godere dello spettacolo di gambe che formano cerchi pressoché perfetti (o parentesi contrapposte), corpi più contorti di un ulivo di montagna, piedi che non possono sorreggere il corpo, donne impossibilitate a partorire, bambini che non si possono toccare altrimenti attaccano a urlare dal dolore.

Parlando seriamente, io credo che i vegani, e soprattutto i propagandisti di questo delirio, andrebbero processati per crimini contro l’umanità: fra lo sterminio delle generazioni presenti e quello delle generazioni future, faccio davvero fatica a vedere differenze. O la galera, o il manicomio criminale, fate un po’ voi. L’importante è non lasciarli a piede libero (poi magari se hai un po’ di tempo vai anche qui)

veganamenti
barbara

IL CALDO

Quello proprio tosto. Quello che alle nove di mattina il termometro già arriva quasi a quaranta (e tra una cosa e l’altra, all’una passata sei ancora in giro sotto la canicola). Quello.
È arrivato, e da giorni e giorni è così. L’aria che infilo nei polmoni è rovente. I vestiti mi stanno incollati addosso, io che non sudo praticamente mai. La pelle bolle, se qualcuno ci rompesse sopra due uova, dopo pochi minuti potrebbe mangiarsele all’occhio. E il mio corpo, di tutto questo caldo, ne gode selvaggiamente (no signor Train, non è un pleonasmo: c’è la virgola). Il mio corpo fiorisce. Dopo trentotto anni di Alpi, dopo trentotto anni di freddo infinito e interminabile (certi anni a fine agosto di notte già si va sotto zero; certi anni a fine giugno si è molto vicini allo zero), dopo trentotto anni di sofferenza, finalmente il mio corpo può assaporare la voluttà del CALDO, sia sempre benedetto.
solleone
barbara