TELECOM, TELENOVELA CONTINUA

Mi è arrivata la risposta

Asti, 21/07/2015
N.Prot. C13659419

Oggetto: Risposta a segnalazione per mancata cessazione linea Telefono numero ******

Gentile Cliente,
a seguito della segnalazione di cui in oggetto pervenuta il 03/07/2015 , La informiamo di aver effettuato le dovute verifiche dalle quali non sono emersi elementi che ci consentano di accogliere la Sua richiesta in quanto non ci risulta nessuna evidenza, nei nostri sistemi di richiesta specifica di cessazione.
La invitiamo pertanto ad inviare tramite lettera raccomandata con avviso di ricevimento alla Casella Postale n. 211, Asti C.A.P. 14100 la seguente necessaria documentazione:
– Suo documento d’identità in corso di validità (copia fronte e retro).
– nuova richiesta di cessazione da Lei sottoscritta
Rinnovando la nostra piena disponibilità per ogni Sua futura esigenza, Le ricordiamo che, per informazioni o aggiornamenti sulle nostre proposte commerciali, può visitare il sito http://www.telecomitalia.it, dove sono disponibili anche indicazioni utili sulle procedure di conciliazione, oppure contattare gratuitamente il Servizio Clienti 187 a sua disposizione 7 giorni su 7.
Distinti saluti Telecom Italia S.p.A.
Servizio Clienti Residenziali
Telecom Italia
Servizio Clienti Residenziali
Casella Postale 211
14100 ASTI

TELECOM ITALIA SPA Sede Legale: Via Gaetano Negri,1 – 20123 Milano C.Fiscale, Partita IVA e Iscr.Registro
Direzione Generale e Sede Secondaria: Corso d’Italia, 41 – 00198 Roma Imprese di Milano: 00488410010
Capitale Sociale Euro 10.723.490.008,00 Iscr. Registro A.E.E. IT08020000000799
139 – 20150721120039 – TB00316650-S93-D93-P1-F

La mia risposta

Spettable Telecom, In risposta al vostro messaggio email, che accludo, cercherò di esporre il più chiaramente possibile l’incredibile serie di inconvenienti e disagi e danni che da quattro mesi sto continuando a subire per causa vostra.
Verso fine febbraio-inizio marzo (la data esatta non la ricordo), quando ho saputo la data precisa in cui avrei traslocato da XX a YY, ho chiamato il 187 e ho chiesto il TRASFERIMENTO della mia utenza da XXX, a YYY. Ribadisco: TRASFERIMENTO. Non attivazione di una nuova utenza, bensì trasferimento della mia, unica, utenza, da XX a YY. Mi sembra più che evidente che la richiesta di cessazione della linea telefonica di XX era intrinseca alla richiesta di trasferimento; se, come mi viene qui comunicato, a voi “non risulta nessuna evidenza”, si tratta chiaramente di un errore vostro.
Il giorno 16 marzo, come concordato, è venuto il tecnico al nuovo indirizzo e ha attivato la linea telefonica e l’ADSL. Due mesi più tardi mi sono improvvisamente trovata, senza sapere perché, senza telefono e senza internet. Dopo un’intera settimana di telefonate e reclami e solleciti sono finalmente riuscita a sapere che per il numero che mi era stato assegnato era stata precedentemente decisa la disattivazione causa morosità del precedente intestatario; tale numero però non era stato soppresso, bensì rimesso in circolazione, e assegnato a me. Poi, due mesi dopo, qualcuno si è evidentemente accorto che il numero era ancora attivo, e ha provveduto a disattivarlo: mentre ne ero intestataria io, e non l’utente moroso che ne era stato il precedente intestatario. Una volta verificato qual era il problema, mi è stato detto che il trasferimento era a questo punto annullato e che dovevo fare un nuovo contratto. Cosa che ho fatto immediatamente, ma ho dovuto aspettare ancora due settimane per avere l’attivazione della linea perché, nonostante la responsabilità del pasticcio fosse interamente della Telecom, non ho avuto diritto almeno, a parziale risarcimento del danno e dei disagi (si pensi solo a tutte le chiamate che per tre settimane ho dovuto fare col cellulare anziché gratuitamente con skype) a una procedura preferenziale. Poi finalmente la linea è stata attivata e pensavo di potere una buona volta chiudere il penoso “capitolo Telecom” e tirare il fiato. E invece no: un bel giorno mi vedo recapitare una fattura per il telefono di XX, e mi viene detto che quell’utenza non è mai stata disattivata, e quindi è ancora attiva e a mio carico. E adesso mi viene comunicato che il mio reclamo non è accolto perché voi, VOI CHE AVETE COMBINATO TUTTO QUESTO INCREDIBILE PASTICCIO, non avete alcuna evidenza di una mia richiesta di cessazione di quell’utenza. Consentitemi, egregi signori della Telecom, di dire che io a questo punto sono veramente esasperata, e davvero non ne posso più.

CON LA PRESENTE ESIGO CHE LA LINEA TELEFONICA ****** DI XX, CHE IO HO LASCIATO IL GIORNO 15 MARZO 2015, VENGA IMMEDIATAMENTE SOSPESA E CHE VOI LA SMETTIATE DI FARMI IMPAZZIRE.

NON cordiali saluti

barbara

Una risposta

  1. Avevo capito che doveva esserci qualcosa del genere, per aria, non vedendo niente di nuovo da parte tua.. e mi ero giustamente allarmata!
    G. consiglia di farli diffidare per via legale..

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    • Non ci sono altri operatori validi (e non eccessivamente venali) dalle tue parti? Per quanto, nel settore telefonia, e in particolare alla voce efficienza, sono sempre “cavoli amari”…. Eppoi Doom-Ferragosto-Day è alle porte

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      • Non ho nessuna voglia di imbarcarmi in ulteriori avventure.
        Alla lettera prima di andare alla posta farò qualche aggiunta, fra cui l’avviso che in caso di ulteriori loro inadempienze vedrò di farmi riconoscere i miei diritti per via legale. Il problema è che non essendo ancora riuscita a farmi trasferire qui il pagamento della pensione – cosa che ho cominciato a tentare un mese prima di traslocare, il mio conto in banba di là è tuttora aperto, e quindi i pagamenti vanno in automatico.

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        • Santi numi!… diceva la mia maestra incazzata, con occhi di brace. Che se fosse stata in altro contesto avrebbe tirato giù le pareti, i numi e tutti i santi del calendario.
          Ancora non ti hanno trasferito la pensione? Allora non è solo la Telecom a fare impazzire… E’ l’ Italia, bellezza!

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        • Tre consigli seri:
          1)fin dove ti riesce, cerca di mantenere toni soft
          2)cerca un forum Telecom – a volte passando dai “social” si ottengono risposte migliori (pare che questo sia valido per almeno 3 altri operatori)
          3)lascia stare gli helpdesker, cioè gli operatori telefonici, che di base sono cottimisti usati come primo filtro (spesso anche dislocato in Stato di bisogno estero) e raramente possono fare qualcosa

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        • 1. I toni soft li ho mantenuti per quattro mesi: direi chepuò bastare.
          2. Non sono molto sicura d sapere che cosa sia quella roba lì, comunque il problema è in centrale ed è lì che il problema – ossia la chiusura dell’utenza precedente e la restituzione dei soldi scippati – deve essere risolto.
          3. Finora a dire la verità i singoli problemi me li hanno risolti. Il fatto è che il macello che sta alla radice di tutto è talmente grosso che la soluzione dei singoli pezzi non è bastata a rimediarlo.

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        • @Carla: per quattro mesi non sono neppure mai riuscita a telefonare all’INPS di Bolzano. Poi un’amica mi ha suggerito di chiedere aiuto a patronato e così ho fatto e loro sono entrati nel sito (a me, nonostante pass e tutto non ha mai consentito l’accesso) e hanno richiesto il trasferimento. Questo è successo in giugno, e adesso sto aspettando.

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        • Quella bolletta lì ho idea che sia già stata pagata, e nella mia lettera ho chiesto il rimborso: adesso ho chiamato la banca e ho ordinato la revoca, e dato che ho già formalmente chiesto la disattivazione della linea telefonica che dovrebbe essere disattivata dal 16 marzo ma loro non se ne sono accorti, dovrei essere a posto da tutti i punti di vista.

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        • Allora: cartelletta per conservare documentazione (copia di raccomandate, eventuali fax e stampa di mail; estratti conto con pagamenti a loro favore; eventuali bollette ricevute – in particolare notare eventuale scritta “le bollette precedenti risultano pagate, grazie”)
          Servirà caso (probabile) di contenzioso se volessero esigere more per bollette non pagate di linea cessata.
          Contatta conunque l’ufficio CoReCom dells tua regione per mail, stampa la mail ed eventuale risposta e metti il tutto nella cartelletta.

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        • Certo che è sempre disponibile, ma fare un estratto conto anche da bancomat forse non ti costa e dimostra comunque che tu non sei stata ad aspettare, ma ti sei informata e hai protestato coi mezzi che avevi a disposizione appena scoperto il problema. Io al posto tuo domani o dopo farei fotocopia dell’estratto conto (anche da bancomat) e farei raccomandata con ricevuta di ritorno – magari anche anticipata via fax – e ovviamente da accludere in detta cartelletta – solo per ribadire che la cifra da stornare è…indebitamente prelevata il… ben enne giorni dopo la comunicazione di disdetta come da fax telefonate raccomandate…

          Tieni conto di una cosa: alla fine avranno diritto comunque a tenersi una parte dei soldi come “spese per cessazione di linea” ovvero “trasloco”. Mettila sul fatto che tu paghi quel che è giusto e non di più – quei soldi glieli lasci ma gli altri fanno il favore di stornarteli dalle prossime bollette.

          Per altri suggerimenti, cerca dei social relativi – tipo per dire
          https://it-it.facebook.com/TelecomItalia
          dove mandare ai gestori del gruppo un messaggio privato circa il tuo problema e vedere se qualcuno di loro sa dirti a chi e come rivolgerti per risolverlo. Tieni conto che di base dietro a gruppi simili ci stanno italiani telecom che cercano di aiutare (niente insulti e cercare di non sputacchiare mentre si racconta la storia – puntare ad una soluzione che non preveda l’uso di armi….)

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        • Diciamo che li bombardi di fax, racomandate e fotocopie di scontrini. Non ti scordare di contattare il CoReCom almeno via mail (anche solo per sapere se e come sottoporre loro il caso e quali siano le tempistiche (prevedo 3 mesi, acccordo con Telecom entro 2 – fatto salvo che ad agosto nessuno di loro lavora). Tu lavora di fioretto, e sfrutta ogni contatto per sganciare raccomandate e fax ribadendo la storia dalla disdetta alla “data attuale, quanfo ancora non sai se la linea è disattivata o meno e – soprattutto – se hanno in progetto di restituirti quanto indebitamente spedo ANCHE per far valere le tue ragioni dopo ANNI che sei loro cliente solvente…
          Nessuna pietà, nessun prigioniero, mail/ fax/raccomandate da assassina leguleia – cioè,senza mai minacciare nulla, chiedere conto (e nomi e cognomi dei responsabili che hanno – anche con l’inazione – prolungato una situazione illegale, al fine di veder ristabilita una situazione normale anche a norma di legge e nel rispetto della carta dei diritti del cittadino utente di telefonia Nazionale,….

          Che niente fa più paura di trovarsi di fronte uno (una) che se l’è legata al dito e adesso passa davvero a vie legali avendo pure perfettamente ragione, che se non molla….

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        • Il fax non ce l’ho, la pazienza non è il mio forte, con le cose burocratiche mi perdo (quando sono entrata in ruolo ne sono stata contenta solo per non dover avere mai più a che fare con scartoffie)… Facciamo che ti assumo? Non posso pagarti molto ma posso sempre offrirti una vacanza al mare, vitto e alloggio compresi.

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        • Tentatrice…

          ma ce la puoi fare, si tratta “solo” di protestare garbatamente ma con fermezza, ribadendo la storia con date e azioni intraprese, chiedendo il riptistino di una situazione corretta e il rimborso delle spese sostenute, facendo capire che non ti limiti a scrivere a loro ma che lo stai facendo anche ad autorità telefoniche e che, andando avanti, le spese cresceranno…

          Insomma, fa conto che il destinatario sia una suocera antipatica (o una nuora pigra) e che adesso gliene canti quattro, a lei e a quello scioperato di suo figlio (o di sua madre). Senza per questo scendere nella rissa da strada…

          Accumula un po’ di carta e poi spedisci il tutto sia all’ufficio reclami di Tekecom che al CoReCom (o anche all’Unione Consumatori (facendo sapere alla gente del primo che ti sei rivolta al secondo). Parti con un riassunto della vicenda, chiaro e sintetico, che illustri gli accadimenti secondo una sequenza cronologica e coi riferimenti, dove possibile, a documenti/screenshot in allegato.

          L’importante è essere chiari, relativamente concisi, determinati, (apparentemente) poco umorali.

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        • CimPy, bravo! E chi l’ avrebbe mai detto che il gattaccio è un abile consulente on line, dipanatore di intricate e surreali vicende burocratiche?! Complimenti. E anche psicologo: dosa sapientemente bastone e carota… Fossi Barbara lo assumerei a tempo indeterminato, anzi ricaverei un angolino tra le cataste di libri e lo piazzerei lì in pianta stabile. Comunque una ciotola di croccantini dovrebbe essere garantita vita natural durante…

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  2. Barbara, davvero un bel pasticcio. Per quanto concerne la variazione delle coordinate dell’ufficio pagatore per l’accredito dellla pensione sono necessari 30 giorni. Molto probabilmente la variazione potresti trovarla dal rateo di agosto. In merito al pin per l’accesso ai servizi telematici della previdenza verifica che non si tratti di un vecchio pin preassegnato da Inpdap, quelli non sono più validi.

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    • Il PIN mi è stato dato quando sono andata in pensione allo scopo di permettermi di gestire tutte le questioni relative allapensione. Peccato che fra le opzioni disponibili non ci sia la destinazione del pagamento della pensione stessa. E per altre cose, come detto, non mi lascia neppure entrare.

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      • Come ti avevo scritto sarà un pin exInpdap ma ormai l’Istituto è confluito dal 1 gennaio 2012 nell’Inps. Se vuoi verificare se i miei sospetti sono fondati vai sul sito dell’Inps (www.inps.it), vai sul link “il pin online” e poi su “richiedi pin”. Se ti permette di inoltrare la richiesta di assegnazione del codice vuol dire che quello che possiedi è obsoleto perché rilasciato dall’Ente soppresso. Comunque se avessi avuto il codice avresti potuto gestire personalmente la variazione dell’ufficio pagatore, ti assicuro che la procedura è presente online. Mi auguro il patronato non ti abbia fatto firmare un modulo di delega per averti trasmesso la richiesta di variazione, altrimenti ti toccherà cedere loro esattamente 1% dell’importo della tua pensione.

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        • Barbara, se hai seguito la procedura di accesso con relativa variazione del pin potresti, sempre che tu abbia fornito un numero di telefonia mobile ed un indirizzo email, ovviamente entrambi i contatti devono essere attivi, puoi effettuare la procedura di ripristino. Dovrai seguire sempre lo stesso percorso che ti ho indicato ma invece di selezionare la voce “richiedi pin” dovrai selezionare “hai smarrito il pin” e poi “ripristina pin”. Se ti hanno fatto firmare la delega sindacale te ne accorgerai subito perché noterai l’assenza di qualche soldino. Comunque se dovessi riuscire ad accedere al sito va a controllare il dettaglio del tuo rateo di pensione così potrai verificare tutte le trattenute che vengono operate sul tuo certificato. Comunque il dettaglio puoi anche richiederlo all’Istituo telefonicamente ti sarà recapitato gratuitamente a mezzo posta ordinaria.

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        • Una volta attivato, non ho più avuto bisogno di macchinetta e tessera sanitaria e pin: entro direttamente nel sito internet. Solo che, come detto, non c’è l’opzione per cambiare la destinazione della pensione, e ad alcune pagine, come il modulo per la dichiarazione dei redditi, non mi fa accedere e devo andare all’inps e lì me lo stampano loro.

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        • Strano tu non abbia correttamente profilato l’accesso ai servizi per i cittadini. Il sito è configurato nel medesimo modo per tutti. Se per dichiarazione dei redditi intendi il 730 precompilato quel modulo è visualizzabile per i soli utenti con pin dispositivo. Ma per caso hai memorizzato la password sul browser internet? Ricorda che La normativa in merito alla protezione dei dati personali prevede che il pin abbia una validità di 180 giorni dopodiché deve essere modificato. Ovviamente se accedi con CNS il discorso è diverso.

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        • Non so proprio cosa dirti. Tutto quello che so è che quando è stato attivato fra tutte le opzioni quella di modifica della banca non c’era, e che quando ho detto che non avevo accesso al 730, non si sono stupiti né al sindacato né all’INPS: al primo mi hanno detto di andare all’INPS e lì l’impiegato mi ha detto mi dia un documento che glielo stampo.

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  3. Fossi in te, esperirei da subito il tentativo di conciliazione dinanzi al Co.Re.Com.
    Nell’istanza (che puoi presentare anche senza l’assistenza di un legale), esponi sinteticamente i fatti, ribadisci le richieste che hai già formulato e, in aggiunta, chiedi che ti venga liquidato un indennizzo. Con riserva, in caso di esito infruttuoso del tentativo, di agire in giudizio.

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    • Rivolgersi al Co.Re.Com. aiuta. Aiuta anche scrivere raccomandate con ticevuta di ritorno (e conservare fotocopia delle raccomadate) raccontando ogni volta in sintesi storia,risposte, lamentele e azioni intraprese -tipo: “facendo seguito alla mia del…in data…mi è stato risposto a mezzo di…pertanto mi sono rivolta al Co.Re.Com. allegando documentazione…”. Questo anche per poter dimostrare che non sei rimasta inoperosa, ma ti sei attivata per il ripristino e la cessazione delle linee e per togliere ogni dubbio circa mancate segnalazioni. Pare che chili di carta aiutino più che aver semplicemente ragione – imoltre l’unico mezzo ufficiale di comunicazione è proprio la raccomandata (di cui non è male avere magari anticipato il contenuto via fax). Tenere tutti gli eventuali scontrini, che poi si chiede il rimborso anche di quelle spese (e valgono solo quelle documentabili).

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      • Infatti, giusto oggi mi si faceva notare che svolgendosi tutte le operazioni per telefono, purtroppo non ne rimane traccia, e quindi io mi devo limitare a raccontare, raccontando che ho già raccontato nell’occasione virificatasi quando…

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    • Grazie. Oggi, come richiestomi, ho spedito la raccomandata con ricevuta di ritorno. Se entro tempi ragionevoli non avrò un riscontro positivo mi rivolgerò a questo coso qui; se poi dovessi avere bisogno di un buon avvocato, so a chi posso rivolgermi…

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      • ” Se entro tempi ragionevoli non avrò un riscontro”

        Di base ci vogliono 20 giorni perché la tua richiesta sia evasa.

        Nel frattempo, dovesse chiamarti qualcuno di Telecom, approfittane per scrivere una nuova raccomandata in cui racconti il contenuto della telefonata – tanto perché resti una traccia anche a te di date e discussioni, e perché sappiano che ti stai facendo più scaltra

        Vedi anche di segnarti eventuale codice operatore di chi ti chiana e -se ti riesce di estorcerglielo – nome e cognome di chi ti chiama. Sennò puoi sempre scrivere “l’operatore che non si è qualificato se non come Signor Telecom mi ha contattata il giorno.. alle ore … per dirmi che…io gli ho fatto presente che…”. Tieni conto che, di base, loro registrano le telefonate (quando pensano che gli convenga), ma in caso di contestazioni, pure il CoReCom può chiedere di sapere se almeno la telefonata da loro a te c’è stata. Non si arriverà a tanto, concilieranno prima. Ricordati di chiedere la restituzione di soldi versati in più e di spese (dimostrabili) sostenute per far valere le tue ragioni.

        Picchiali forte sul naso (se lo meritano) ma sii sempre signora e non minacciare a vanvera: dimostra che, se dici CoReCom, i contatti con quell’organo li prendi davvero (anche solo per sapere se a loro interessa il tuo caso, per dire: mica devi scendere nei dettagli – tipo ad esempio: hai chiesto come inviare la tua documentazione al CoReCom, se per mail o per raccomandata o di persona? E allora, nuova raccomandata all’ufficio reclami Telecom (o a chi hai scritto finora), magari anticipata via fax: “Ho preso contatto con la dr.ssa XY del CoreCom a cui ho inviato la documentazione in mio possesso e che mi richiamerà tra X [40?] giorni per intraprendere i passi necessari volti a far valere le mie ragioni per il disservizio di cui sono stata fatta oggetto, per il quale chiedo ripristino di una situazione normale, rimborso di quanto indebitamente pagato e delle spese sostenute che ammontano ad oggi a…come da documenti allegati” – e si allegano: mail inviata al CoReCom come screenshot che prende solo destinatario, mittente e oggetto e fotocopia delle ricevute delle raccomandate, per dire)

        Forte sul naso, anche con uno scarpone lanciato dalla finestra, se serve
        😀

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  4. La solita arrampicata con toni burocratici.Possibile che non ci sia qualcuno che usi la praticità del pensiero tramutandolo in azione Risolvendo il problema in tempi celeri.!!!!

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  5. Sono iscritto da anni ad Altroconsumo e mi sono già avvalso dell’assistenza del loro servizio legale, del tutto gratuito. In casi del genere credo che siano particolarmente agguerriti.
    Per quanto riguarda il trasferimento del pagamento della pensione, a quanto mi risulta (l’ho fatto due volte), è necessario presentarsi di persona presso una qualunque sede INPS e riempire un apposito modulo. La coda può essere lunga ma il trasferimento va da un mese per l’altro. Ignoro se sono state aggiunte funzioni fai-da-te sul sito INPS, ma questa strada funziona.
    PS- Con Altroconsumo ho uno sconto sulla polizza auto Zurich di circa 70 euro (vado a memoria)

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