AL 22° FESTIVAL EUROPEO DEL REGGAE A VALENZA LUI NON CI SARÀ

No, non è israeliano, è solo un ebreo americano qualsiasi, ma si è rifiutato, pensate un po’ che nefandezza, di prendere pubblicamente posizione per lo stato di Palestina e contro i crimini israeliani (dite che a nessun partecipante a nessun festival del mondo è mai stato chiesto di prendere posizione contro i crimini siriani e dell’ISIS e a favore dei cristiani massacrati sgozzati bruciati sepolti vivi e delle donne ragazze bambine stuprate a migliaia e poi mandate in quei loro bordelli islamici? No vabbè che c’entra, i siriani e l’ISIS non sono mica ebrei, perché mai qualcuno dovrebbe condannarli), e così lo hanno buttato fuori dal festival. (No, non aggiungo commenti)

barbara

AGGIORNAMENTO: dichiarazione di Matisyahu su FB:
“The festival organizers contacted me because they were getting pressure from the BDS movement. They wanted me to write a letter, or make a video, stating my positions on Zionism and the Israeli-Palestinian conflict to pacify the BDS people. I support peace and compassion for all people. My music speaks for itself, and I do not insert politics into my music. Music has the power to transcend the intellect, ideas, and politics, and it can unite people in the process. The festival kept insisting that I clarify my personal views; which felt like clear pressure to agree with the BDS political agenda. Honestly it was appalling and offensive, that as the one publicly Jewish-American artist scheduled for the festival they were trying to coerce me into political statements. Were any of the other artists scheduled to perform asked to make political statements in order to perform? No artist deserves to be put in such a situation simply to perform his or her art. Regardless of race, creed, country, cultural background, etc, my goal is to play music for all people. As musicians that is what we seek. – Blessed Love, Matis”

Una risposta

  1. Mi ricordo alcuni anni fa che avevano organizzato delle partite di calcio dove avrebbero giocato calciatori professionisti di tutte le religioni, per incoraggiare la pace tra le religioni. Ebbene, avevo sentito che uno dei giocatori non avrebbe partecipato. Ho pensato ‘sicuramente è musulmano’ E avevo centrato! Musulmano e filopalestinese. La partitas di calcio era incentrata solo sulle religioni, senza prendere parti, ma il calciatore musulmano e filopalestinese si era rifiutato di partecipare poiche tra i calciatori ‘c’erano anche degli ebrei!’

    Alcuni generi musicali sono fortemente ideologizzati e di parte (tipo il reggae, il rap e il punk), generalmente di sinistra o anarchici, pertanto parrebbe strano non cantare di politica/religione o di prenere posizioni oppposte a quelle che normalmente si prendono in questi generi. Quindi è inevitabile triovarsi l’antisemitismo in questi generi. A me la cosa irrita parecchio, dato che penso che l’arte (inclusa la musica) sono per tutti, non solo per la sinistra, il ‘pacifismo’ e l’antis(ionismo)emitismo.

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    • Il fatto è che nessun atleta arabo o musulmano partecipa a competizioni in cui ci siano degli israeliani. A costo di perdere il titolo, ma non partecipano, perché proprio non gli è consentito, sia dalle leggi dello stato che dai regolamenti sportivi del loro paese. Poi la maggior parte rinuncia più che volentieri, o comunque accetta di buon grado, ma ho anche visto un’atleta tunisina piangere disperatamente, perché in quell’incontro si giocava il titolo, e nella peggiore delle ipotesi sarebbe arrivata seconda, e invece così ha perso tutto.

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      • La poca gente di buonsenso che vive in islamia, spesso solo per la sfiga di esser nata li, deve pagare a causa della shariah, e anche a causa di quella visione dei loro paesi che non vedono le persone come ‘singoli individui’, ma vedono le persone come gruppo, o come la chiamano loro, umma.

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      • E ci mancherebbe altro. Partecipare significherebbe dare legittimità a Israele e quindi legittimarne la nascita coloniale e l’occupazione della Palestina. Un sionista a un festival reggae poi, è l’equivalente di una ss in una sinagoga.

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  2. Chi è quella specie umana ? Basterebbe che qualcuno che avesse certi attributi e forte
    senso democratico intervenendo per abolire tale manifestazione……quando vogliono
    possono fare tante cose.
    Nella speranza che ..il pubblico boicotti lo spettacolo…..o sonori fischi appena vi è parola o sentore di pubblicizzare quel tipo di politica.
    Esseri immondi….che nausea e rabbia nel constatare che possano esistere !!!

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  3. Toh ! I palestinesi obbligano a sottostare alle loro volontà in Spagna.
    Si dimostrano per quello che sono….chi non la pensa come loro è un nemico.
    Anche se tifano per loro..basta che non sia d’ accordo per qualcosa…suppongo grave
    può essere anche ucciso.

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  4. Come ai tempi del fascismo…se non avevi il tesseramento al partito non avevi le stesse
    possibilità di trovare il lavoro .

    Qualcosa di simile…Mia Martini , le fu’ chiesto di aprire la campagna elettorale di un partito politico molto su in quegli anni con dei concerti e probabilmente spendere delle
    parole in favore di questo..” come negli USA”. Lei rifiutò . Questo suo diniego ha influito
    negativamente nel suo lavoro futuro.

    Religione, politica purtroppo entrano in tanti settori ed ogni occasione è valida per essere
    loro strumento.

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    • Io sapevo che era stata sua sorella a tentare di coinvolgerla per rifondazione comunista e lei ha rifiutato. Quanto al resto, a farla escludere praticamente da tutto il mondo dello spettacolo è stata la leggenda che avrebbe portato sfiga, cosa che nel mondo dello spettacolo è peggio che essere falsari ladri assassini pedofili tutto insieme.

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  5. Ormai non ci sarebbe più bisogno che gli antisemiti ce la mettessero tutta per dimostrare che il loro preteso antisionismo non è altro che antisemitismo: lo si è capito fin troppo bene.. Saranno mica loro a non capirlo?

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  6. Mmmh… la Spagna. Patria del Mito Andaluso e dell'”Associazione per il ritorno dell’Andalusia all’Islam” (fondata a Cordova trent’anni fa).
    Con presupposti simili, la criminale discriminazione di un artista ebreo, sulla quale le varie organizzazioni che si dichiarano in difesa dei diritti umani non hanno speso una virgola, ispira disgusto; ma non stupore.

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  7. il figo stellare, bravo e con le palle ha poi fatto tremare le mutande agli spagnoli, minacciando tali e tante ritorsione e richieste di danni e querele per razzismo, che ha cantato esattamente dove e quando era stato pattuito e quello che ha deciso lui. e non ci sono stati fischi né insulti
    è stato facile fargli il ritratto

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