ISRAELE NOVE (3)

L’alba

Una delle cose speciali che abbiamo fatto è stata quella di andare a vedere il sorgere del sole sul monte Sodoma (nella parte sud-est del mar Morto, nel deserto di Giudea).
Monte Sodoma
Sveglia alle quattro e tre quarti, partenza alle cinque e un quarto, una parte del percorso in autobus e poi l’ultimo tratto di salita a piedi.
(NOTA: poiché quasi subito, quando siamo arrivati in cima, mi sono ritrovata con le pile della macchina fotografica scariche, ho preso in prestito foto da alcuni compagni di viaggio, per la precisione Carla, Tiziana Marengo* ed Eyal Mizrahi. Quindi le foto che vedrete qui di seguito sono in parte mie e in parte di queste altre tre persone. Chi volesse conoscere in dettaglio l’autore di ogni foto, potrà ottenerlo passando il mouse sulle immagini; quelle senza iniziale del nome sono le mie)
Si sale, dunque, sulla roccia nuda
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e una volta arrivati in cima, in attesa che il sole faccia la sua apparizione, si contempla e si riprende ciò che ci circonda, mentre il cielo prende progressivamente colore
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e, naturalmente, ci fotografiamo noi (per quella di gruppo clic per ingrandire)
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e finalmente arriva lui, IL SOLE!
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Infine, ricchi dell’emozione che questa straordinaria esperienza ci ha regalato, ridiscendiamo per tornare all’albergo e fare colazione,
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non senza un’ultima occhiata alle rocce che ci circondano.
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Ma non posso chiudere questo resoconto senza accennare all’ultimo atto della nostra esperienza in cima al monte Sodoma. Una compagna di viaggio, insegnante di non ricordo quale cineseria, ha proposto di fare dieci minuti di “ginnastica” (le virgolette non ve le spiego: le capirete da soli) per la quale riteneva quell’ambiente assolutamente ideale. Sono pienamente convinta che qualche attimo di raccoglimento e meditazione, in un ambiente così particolare, in un momento così speciale, in uno stato d’animo così eccezionale, è assolutamente la cosa giusta da fare… L’avrei tuttavia apprezzato molto di più senza la buffonata del raccattare su con le due mani l’energia dalla terra, e poi, sempre tendendola tra le due mani come un pallone da calcio portarla a destra e poi portarla a sinistra e poi portarla in alto e rovesciarmela sulla testa roba che se mi entra per sbaglio in un occhio sai che male bestia e infine restituirla alla terra rimettendola al suo posto. Praticamente, per dirla col Poeta, un’esperienza sublime conclusa con una cagata pazzesca.

barbara

* AGGIORNAMENTO: le foto di Tiziana Marengo sono state eliminate su richiesta dell’autrice in seguito alla polemica che l’ha vista protagonista, come si può leggere nei commenti.