SE QUESTO È UN GIORNALISTA

Il Parmigiano Reggiano si inginocchia ad Israele: da oggi è kosher

27/10/2015, 19:57
MILANO – Anche il Parmigiano Reggiano decide di piegarsi agli ordini di Israele e il consorzio che lo produce modifica le sue regole. E così da oggi verrà prodotto il Parmigiano Reggiano kosher, cioè fedele alle regole stabilite dalla legge ebraica. La prima forma di questo tipo (con la ovvia stella di David stampata sopra) è stata aperta oggi al Padiglione Israeliano dell’Expo.
E così un altro pezzo della tradizione italiana è stato rovinato, in nome dell’espansione del mercato. Non che ce ne fosse bisogno, il Parmigiano Reggiano è un prodotto venduto in tutto il mondo; non per niente cercano di imitarlo in ogni maniera. Ma per accaparrarsi la simpatia di Israele – un must ormai per tutte le aziende, a quanto pare – il consorzio dei produttori ha deciso questa svolta. Ottenendo la certificazione della “Ok Kosher Certification”.
Quanto parmigiano verrà prodotto in questa maniera? Oltre 5000 forme l’anno, tanto per iniziare. Significa oltre il 50% della produzione totale.
Antonio Rispoli

Gentile signor Rispoli. In riferimento a questo articolo: http://www.julienews.it/notizia/cultura-e-tempo-libero/il-parmigiano-reggiano-si-inginocchia-ad-israele-da-oggi–kosher/357143_cultura-e-tempo-libero_8.html E’ così gentile da volermi spiegare perché secondo lei “un altro pezzo della tradizione italiana è stato rovinato”? Mi viene il dubbio che lei non sa affatto cosa voglia dire “kasher” e quale differenza questa cosa comporti nella lavorazione di un alimento, altrimenti non l’avrebbe presentata come una sorta di adulterazione, alla quale anche uno dei nostri prodotti tipici è stato costretto a sottostare per assecondare la leggi del marcato globale, bensì per quello che realmente è: una cosa che costituisce una garanzia in più.
Sicuramente anche lei ha già mangiato moltissimi prodotti kasher, senza neanche rendersene conto, sgranocchiando wafer o patatine, oppure gustando un bel piatto di spaghetti.
Ha mai mangiato la pasta Divella magari con i pelati Muttio o Cirio? Dia un’occhiata al pacchetto della pasta Divella, in un angolo c’è una K: K sta per kasher. Si sente male adesso?
In attesa di una sua gentile risposta, le porgo i miei più cordiali saluti.
Fulvio Del Deo
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Ho mangiato più di una volta prodotti kosher: quando sono invitato a casa di amici non ho l’abitudine di protestare per la cena, se non è assolutamente immangiabile. E hanno un sapore pessimo. I prodotti che elenca per esempio non li uso. Che ci vuol fare? Si vede che ho un palato diverso dal suo…
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Gentile signore. Da quanto scrive, mi conferma di non avere chiara una questione di fondo: il fatto che il Parmigiano sia kasher non ne altera il gusto, semplicemente è sottoposto all’approvazione di un rabbino, il quale verifica che non vi siano elementi impuri nella sua lavorazione. Il risultato è un Parmigiano dal gusto del tutto identico al solito, non tema. Anzi, lo assaggi. Se vuole, può anche fare una prova: acquistare un pacco di pasta Divella e verificare di persona che non è diversa della altre paste di media qualità.
Per quanto riguarda i suoi amici che cucinano kasher, molto probabilmente sono soltanto dei pessimi cuochi.
Cordiali saluti
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Vedo che lei è completamente a digiuno di alcuni dettagli. Perché ci sia l’approvazione di un rabbino ci sono degli “impegni” da rispettare nella filiera di produzione.
La pasta Divella l’ho comprata un paio di volte: decisamente pessima. Poco sapore, non si amalgama con il contorno.
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Gentile signore. Sicché io sarei “a digiuno di alcuni dettagli”. Molto interessante. Le chiedo di svelarmeli, per cortesia. Soprattutto vorrei capire quali sarebbero gli “impegni da rispettare nella filiera di produzione” che, nello specifico, pregiudicherebbero la qualità del Parmigiano Reggiano.
Per quanto concerne la pasta Divella, le ho parlato di quella perché è quella che porta più in evidenza il marchio Kasher. Tenga presente che anche tantissime altre paste sono kasher: De Cecco, La Molisana, Antonio Amato, Del Verde, Barilla, Agnesi, Ghigi ecc.
Le fanno schifo tutte? E’ sicuro di aver cucinate bene? Ha aspettato che bollisse l’acqua prima di calare la pasta nella pentola? Sa com’è, leggendo che vuole amalgamarla al contorno, mi viene il dubbio che lei sia all’oscuro della basi più elementari della gastronomia: nella cucina italiana la pasta costituisce un primo piatto, mentre il contorno accompagna i secondi.
Cordiali saluti
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Direi che non c’è bisogno di rispondere. La sua maleducazione risponde da sola
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Gentile signore Usa sempre questa risposta quando è a corto di argomenti?
Sappia che non ha alcun diritto d’insultare un lettore che le chiede ragguagli sugli strafalcioni da lei scritti su di una testata giornalistica.
Sottoporrò al mio legale questo nostro carteggio e lo renderò pubblico, essendo mio sacrosanto diritto salvaguardare la mia dignità dai suoi insulti gratuiti.
Ho avuto molta pazienza a leggere le sue risposte oltraggiose nei confronti degli ebrei e nei confronti della mia personale intelligenza.
Credeva forse che io bevessi le sue fandonie riguardo le sue fantasiose amicizie con ebrei? Non credo proprio che esistano ebrei disposti ad esserle amico, visto e considerato l’odio che lei nutre nei confronti di tale etnia, come ampiamente documentato dai suoi articoli che già più di una volta hanno richiamato l’attenzione del Consiglio di Disciplina dell’Ordine dei Giornalisti.
La saluto come finora ho fatto per buona educazione, cosa di cui lei invece non ha mai sentito la necessità.
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Io sono stato estremamente cortese con lei, a differenza di quanto da lei fatto. Sei lei è un cafone, mica è colpa mia. Detto questo, vada pure dal suo avvocato, così vi fate due chiacchiere, visto che la cosa la diverte. In quanto poi alle mie amicizie, lei non si preoccupi: non tutti gli ebrei sono come lei, pieni di odio verso i “gentili”. E io sto benissimo con loro come sto benissimo con chiunque sia educato e perbene.

Servono commenti?

barbara

 

Una risposta

  1. Vabbe’, ma anche questa storia dell’approvazione…è una specie di benedizione a tradimento – metti che poi gli alimenti trasmutano e mi si adulcora l’acqua eventualmente usata in vino: ti credo che poi, a partire dagli spaghetti, il cibo cambia di sapore….

    Lascio l’emoticon che ride rotolandosi nel cassetto perché so che stai allergica – guarda, non la metto nemmeno anallergica. Però aggiungo che è ora fi prendere serie contromisure: far passare preti nostrani tra le corsie dei centri commerciali per una controbenedizione alla pasta DeCecco – col piffero che lasceremo i nostri prodotti a trasmutarsi senza partecipare al miracolo!

    (Ohi, ci sarebbe stata bene però, quella faccina – a forma di zucca, magari, visto il periodo)

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  2. Purtroppo in giro è pieno di falliti che cercano di fare i giornalisti ma risultano solo scribacchini a tradimento.
    La cosa grave di questa gente è la totale incapacità di dire “ho sbagliato”. Scommetto che sarebbe impossibile stabilire dal gusto se un pezzo di formaggio sia ” normale” o kosher.

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    • Infatti, in nessun alimento si avverte la differenza, eccetto che nella carne: quella kasher è più tenera perché con la macellazione rituale l’animale non ha il tempo di provare dolore e quindi non si irrigidisce al momento della morte, oltre ad avere risparmiata la sofferenza atroce del cosiddetto stordimento, ossia il chiodo sparato nella fronte (che quasi sempre uno solonon basta e quindi bisogna spararne un secondo e a volte anche un terzo) o il passaggio nel tunnel dell’azoto che impedisce di respirare.
      Poi quello che si nota è che più sono ignoranti e più diventano arroganti e si mettono in cattedra a dare lezione agli altri.

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        • In ebraico kashèr, in yiddish, la lingua parlata dagli ebrei dell’Europa centrale e orientale, kòsher. Oggi la maggior parte dei non ebrei tende a dire kòsher.
          La macellazione rituale viene eseguita con una lama affilatissima e priva di imperfezioni (se dovesse venire meno una di queste due caratteristiche, l’animale cessa automaticamente di essere kasher, e non può essere mangiato), il che riduce al minimo il dolore immediato per il taglio (ti sarà capitato di tagliarti con qualcosa di particolarmente affilato, e di accorgertene con qualche istante di ritardo, quando il dolore penetra, perché il taglio non l’hai sentito o quasi). Poi la manovra di macellazione consiste in un unico velocissimo taglio che trancia, tutti in una volta, trachea, esofago, carotide, giugulare e nervo vago. In questo modo viene reciso il collegamento con il cervello e di conseguenza la trasmissione della percezione del dolore, oltre a un calo istantaneo della pressione sanguigna al cervello, che provoca un’altrettanto istantanea perdita di coscienza. Forse dire che non prova dolore è un po’ esagerato, ma sicuramente ne provoca meno della macellazione usuale.

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  3. volevo commentere trovando un modo per definire il “signor” Rispoli stupido in modo molto divertente ed ironico,ma depongole armi.
    “Sior” Rispoli ,come si definisce lei nn ha bisogno d’aiuti!
    (faccina che strabuzza gli occhi in onore alla prof…io le mettevo a margine dei compiti in classe!!)

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  4. Prevenuto. Se non conosco chiedo..se cerco chiarimenti mi informo.E se l’ insieme mi stà veramente a cuore e voglio sapere fino in fondo non demordo e cerco la verità…
    Trovo insensato mostrarsi prevenuti ma purtroppo tutto questo avviene ogni volta che si
    parla di Israele. Inoltre in maniera insensata, arretrata nel pensiero ” e non solo..” e troppo spesso in malafede.
    Certa puzza di forte ingiustizia per me è largamente evidente e per questo non si può
    demordere.
    Gli israeliani…ebrei per troppi possono passare per cavillosi, no, vogliono semplicemente
    ..la verità che poi si accompagna alla giustizia. Basterebbe conoscerli senza preconcetti
    e credo che il risultato…degli ottimi amici.

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  5. Ma in pratica che differenza c’è tra un formaggio KOSHER e uno NON KOSHER? cambia qualche ingrediente? oppure l’unica differenza è il “pizzo” che si paga per ottenere la certificazione(un po’ come il riso biologico, che secondo le analisi è uguale a quello non bio, cioè contengono entrambi zero residui di pesticidi, ma quello bio costa il 30-40% in più) ?

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    • Perché un formaggio sia kasher non deve essere usato come aggregante un caglio animale (ci sono quelli fungini, quelli chimici, se ti fai il formaggio in casa puoi usare l’aceto di mele), tutto qui. Il grana padano per esempio è da sempre perfettamente kasher perché non usa il caglio animale, così come la mozzarella Santa Lucia, il Philadelphia e molti altri. Formaggi senza caglio animale si producono più o meno da sempre, e vanno aumentando per rispettare le esigenze non solo degli ebrei ma anche di musulmani osservanti, vegetariani, persone con determinate allergie o intolleranze.
      I prodotti con certificazione kasher costano di più, ma non è esattamente un pizzo per ottenere la certificazione: ci deve essere una persona che controlla gli impianti di produzione (nel caso della carne anche la macellazione), i processi di lavorazione eccetera, e questo è un lavoro a tempo pieno, che va ovviamente retribuito. Il costo maggiorato dipende da questo. Che poi ci capiti dentro anche qualche giochino sporco è un fatto, ma credo sia un fenomeno tutto sommato abbastanza marginale.

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      • Ok, quindi qualcosa cambia nella scelta degli ingredienti. che suppongo debbano rispettare le regole alimentari della Bibbia.

        “Che poi ci capiti dentro anche qualche giochino sporco è un fatto, ma credo sia un fenomeno tutto sommato abbastanza marginale.”

        Io non mi riferivo a giochini sporchi, ma al fatto che in molte certificazioni, tipo il biologico, non sempre c’è una differenza reale nel prodotto finito.

        Anche nel biologico credo che nella maggioranza dei casi non ci siano giochi sporchi, ma semplicemente per alcuni prodotti agricoli non c’è differenza tra metodo di coltivazione biologico e metodo non biologico. Molti pesticidi vietati nel biologico, comunque non lasciano tracce nel prodotto finito!

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        • L’aggregante non può essere considerato un ingrediente in quanto non ha alcuna influenza sul sapore, un po’ come quando cucinando un arrosto aggiungi acqua perché non si attacchi. La quantità di aggregante rispetto alla massa di latte da trasformare è una parte infinitesimale, e non c’è proprio modo di sentirla. In casa io non lo faccio ma mi è capitato di mangiarlo e ti garantisco che se non ti dicono che è stato usato dell’aceto non arriveresti mai a immaginarlo.
          Per quanto riguarda il biologico, non è rarissimo il caso di etichette con su scritto biologico appiccicate a prodotti qualsiasi per poterli vendere al doppio. Io comunque non ho mai comprato roba etichettata come biologica.

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        • Non si può dire che non influisca sul sapore, bisogna capire come funziona la produzione di parmigiano reggiano. Vi faccio un esempio, se per fare lo yogurt usi un tipo di fermenti lattici piuttosto che un altro, il sapore cambia completamente. Il caglio svolge pressapoco la stesa funzione. Non ci sono ingredienti, solo latte e caglio.
          Nel grana padano la differenza non si avverte perchè è un prodotto industriale in cui l’acidità e la fermentazione vengono controllate chimicamente, mentre nel parmigiano reggiano, che è un prodotto artigianale, basterebbe sputare nella caldera(o comunque un’altra impurità) per compromettere la riuscita della forma di formaggio, che dopo poco tempo si gonfierebbe e non sarebbe marchiata. Infatti la differenza tra il parmigiano reggiano biologico e quello che non lo è è pochissima, perchè il disciplinare sull’alimentazione dei bovini(quindi sui pesticidi) è molto stringente (e comunque ai contadini viene pagato quasi tanto uguale). In pratica se la forma “sopravvive” alla stagionatura(anche solo di 12 mesi) significa che non ci sono impurità.
          Non sono d’accordo nel dire che questo rovina il prodotto, semplicemente è un prodotto diverso dal parmigiano reggiano tradizionale, che non lo deve sostituire ma lo può affiancare.

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        • Non faccio parte degli addetti ai lavori quindi non mi posso esprimere nei dettagli del merito; quello che posso dire è che, da consumatrice, fra prodotti non kasher e analoghi prodotti kasher non ho mai avvertito la minima differenza di sapore.

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        • MI rendo conto che questi dettagli che noi reggiani diamo per scontati fuori dal comprensorio sono poco conosciuti e si accomuna il parmigiano al grana padano anche se sono diversissimi. Negli altri prodotti probabilmente non c’è differenza, in questo c’è ma una differenza in un prodotto artigianale non è un difetto, anzi a qualcuno piacerà di più.
          Questo è un bel passo avanti, il parmigiano è un prodotto con ottime proprietà nutrizionali e non aveva senso privarne una parte così grande della popolazione per semplice “purismo”

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      • Conosco personalmente una persona (non ebrea ne’ musulmana) che sceglie scrupolosamente solo prodotti assolutamente senza caglio animale – perche’ non lo vuole usare. E se li vendono la richiesta c’e’…. Quanto al Grana Padano, da quello che ho capito quest’estate non e’ piu’ tutto kasher, ma solo quello che viene da un determinato stabilimento, e che viene di conseguenza scelto da chi ci tiene (fonte rabbinica!)
        E no, non servono commenti. Io farei assaggiare a quel tipo un pezzo di formaggio kasher e uno no, una pasta kasher e una no (senza dirgli quale) per vedere la sua reazione – ma ovviamente se accettasse di fare questa prova non sarebbe quello che e’

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        • Ho trovato qualche anno fa un blog di una tizia che a causa di alcune allergie era diventata vegetariana e, prima di tutto per sé e poi anche per aiutare chiunque, per motivi religiosi o per scelte personali, rifiuta il caglio animale, ha fatto una ricerca vastissima pubblicando i risultati in un post, che si è poi arricchito di centinaia di commenti di altre persone che avevano fatto altre ricerche. A vedere quel post si tocca con mano che le persone che preferiscono o che devono scegliere di evitare il caglio animale sono davvero tante. Interessante il commento di una persona che ha raccomandato: quando telefonate a un’azienda per chiedere se usano caglio animale, dite che è perché siete allergici, perché nessuno vuole prendersi la responsabilità di rifiutarsi di rispondere o di dare una risposta falsa rischiando di provocare danni, mentre se si dice che è per motivi religiosi o per convinzioni di tipo etico, diventano evasivi, a volte si rifiutano di rispondere, e in conclusione poi non ti senti mai sicura che ti abbiano dato una risposta veritiera.

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  6. Israele news….
    Striscia la notizia…Tapiro d’ oro a Travecchio..” per offese ad ebrei e gay..”.
    consegnato da Staffelli.
    …” ..poteva inserire zingari…e politici..” Solo offese..!?

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  7. Interessante notare come il signor Fulvio De Deo e chi gestisce questo blog si divertano a violare la legge. Violazione della privacy, stalking, ecc. ecc. Se fossi un piangina bastardo con le mani sporche di sangue come voi sionisti, vi denuncerei. Ma fate troppo schifo perchè io voglia avere contatti con voi, anche in un Tribunale.

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  8. Ciao Barbara, per caso ti è rimasta qualche bottiglia di sangue di bambino palestinese? Io le ho finite tutte, ché ieri ho avuto degli ospiti a casa a banchettare. Ci siamo abbottati di parmigiano e sangue di bambino palestinese. Perciò, se ne hai qualcuna ancora, posso passare domani nel primo pomeriggio, prima dello Shabbat?

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        • Vabbè a me sto’ umorismo qua non fa ridere molto..è come le barzellette sulla Shoa che non mi fanno ridere (non so a voi).. Il buon umorismo yddish per me nasce e finisce con Woody Allen.

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        • Evidentemente è troppo occupata a non ringraziare per le risposte dettagliate date alle sue domande, perché le resti tempo per capire le battute. Il fatto poi che chieda dove si ride la dice lunga. Ma proprio lunga tanto.

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        • Io non ho mai riso sul sangue versato a chiunque appartenesse. Non rido sui morti della Shoa e nemmeno sui bimbi palestinesi, non rido sul sangue dei partigiani ma nemmeno su quello dei loro assassini di Salò. È bellissima l’ironia e l’autoironia su certi costumi, ma il rispetto per i morti è e deve esere sacro. Per tutti, ovunque.

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        • Cvd – è una questione di sensibilità personsle. Ci sta pure se il sangue nelle battute (in quelle dove sono le Barbare a berlo) è chiaramente salsa di pomodoro (e fatta solo secondo certe regole, per giunta).
          Noialtri felini invece….la sapete quella del giorno di festa in Paradiso, che Gesù decide di ripescare a caso un’anima dall’ Inferno e va a finire che pesca proprio quella di Hitler?….

          (Tanto non ve la racconto lo stesso: i ciabattini potrebbero aversela a male.)

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        • Appunto: non hai capito lo scambio fra me e Fulvio: fattene una ragione.
          E dopo avere posto delle domande e avere ricevuto dettagliate risposte, non ti è neanche passato per la testa di ringraziare. E me ne farò una ragione anch’io.

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        • Che faccio, mi fido?

          Dunque, era giorno di festa in Paradiso e il figlio del Capo pensa bene di fare – dopo tanti millenni – una grazia: pescherà a caso un’anima nera dall’Inferno e le farà passare un po’ di tempo (la storia non specifica quanto) in Paradiso.

          Ottenuto il permesso di se stesso, il figlio del Capo va e, dal pentolone ribollente dell’Inferno pesca a caso proprio l’anima di Hitler.

          “OhperMiaMamma! Ma ogni promessa è debito, Adolfo – però ti avviso: non cominciare a fare i tuoi soliti discorsi…”

          “Tranquillo, Signore” risponde l’anima di H. “ho imparato la lezione e capito i miei errori: per sistemare tutto è sufficiente eliminare tutti gli ebrei e tutti i ciabattini…”

          Colto di sorpresa, il figlio del Capo esclama: “i ciabattini??”

          E Adolfo, sornione: “Vedi che anche tu, quanto agli ebrei….”

          (Mbeh, se poi qualcuno non ride, fa niente eh? Vado. Ciao.)

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        • A parte che è una leggenda, anche se fosse reale non sarebbe ebreo né per metà né per un quarto. I fatti sono questi: la nonna paterna di H., Maria Anna Schickelgruber, è rimasta incinta mentre era a servizio da un ebreo, e siccome lui l’ha aiutata qualcuno ha ipotizzato che fosse il padre del bambino, ipotesi mai suffragata da alcun fatto concreto. Poi lei ha sposato un tizio di nome Hiedler che aveva un fratello che si chiamava Hittler e quest’ultimo ha adottato il bambino, diventato poi il padre di Adolf (e secondo qualcuno la causa di tutti i guai è stata quell’adozione, perché senza quella lui si sarebbe chiamato Adolf Schickelgruber, e te le immagini decine di milioni di persone che scattano sull’attenti e stendono il braccio gridando “Heil Schickelgruber!”? Quando lo raccontavo ai miei scolari gli facevo anche la scena e regolarmente scoppiavano tutti a ridere). Quindi, ricapitolando, 1: a favore dell’ipotesi che l’ebreo fosse il nonno di H. c’è unicamente l’aiuto da lui fornito a una ragazza in difficoltà; 2: se anche fosse, sarebbe ebreo “di sangue” per un quarto e non per metà; 3: poiché l’ebraismo si trasmette per via matrilineare, per la legge ebraica in realtà non sarebbe ebreo neanche per un millesimo. Dare credito alla leggenda conviene agli antisemiti per poter dire vedete che razza di figli di puttana assassini sterminatori razzisti che sono gli ebrei! E adesso, a questo proposito, vai a leggerti questo.

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        • Ora, a parte che non sapevo che per essere ebrei serve la linea matriarcale (ma pensa, stiamo fregati da millenni e sguazziamo nella nostra ignoranza, noialtri felini), però io la cosa dell’ipotesi della discendenza di H. proprio da quel popolo che aveva deciso di sterminare insieme ad altri l’avevo “letta” diversamente – tipo: “hai visto come, pur di raggiungere il potere, ci siano uomini [del genere umano, sapiens, a prescindere] disposti a vendere persino la propria madre?”. E anche come “Lo vedi quanto è folle l’antisemitismo? Non ha più senso che pensare di risolvere i guai del mondo facendo secco il cugino di primo grado”.

          Che si potesse leggere come un “in fondo, il criminale lo era perché in parte ebreo” non mi è mai passato nemmeno dall’anticamera del cervello (sì, lo so: la Scienza lo sta ancora cercando ma, nonostante gli immani sforzi, non ce la farà…). Poi ho letto il post che hai linkato.
          Scommetto che la Scienza trova prima la mia materia grigia di quella del tipo che ha scritto quelle cose.
          Perché era sicuramente un tipo.
          Di quelli senza per davvero.

          Ah, se solo tu non fossi allergica alle emoticon…

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        • Sulla tua interpretazione non mi permetterei mai di avere dubbi, ma le motivazioni degli antisemiti sono proprio quelle.
          La scelta matrilineare (non matriarcale) è stata fatta fin dalla notte dei tempi per evitare che, in caso di guerre perdute, il popolo si estinguesse a causa degli stupri etnici, che da che mondo è mondo vengono perpetrati dai vincitori sulle donne del nemico, proprio allo scopo di annientare il popolo: quando gli ebrei si sono trovati a perdere una guerra, le donne sono state violentate e i bambini che hanno messo al mondo sono stati bambini ebrei, e questo è uno dei motivi che hanno permesso al popolo ebraico di conservarsi attraverso i millenni, qualunque vicissitudine si siano trovati ad affrontare (forte quel pezzo, eh?)

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        • Ecco, questa cosa dell’annientare un popolo aumentando i figli delle signore di quel popolo mi ha sempre lasciato un po’ perplesso – come sperare di vincere il campionato facendo parecchi autogol, per intenderci…

          Il dubbio è: non è che i vincitori si fanno le signore perché…come dire…gliene frega niente di annientare un popolo ma gli frega al singolo soldato) di farsi qualche signora?

          Per dire eh? So niente di annientamento di popoli, io – so solo che una di quelle cose che raccontavano a chi andava incontro a morte certa immolandosi contro il nemico, un po’ tutti quelli che li spingono (e che se ne stanno ben lontani dalle zone del pericolo e dall’immolazione stessa) di base raccontano storie di paradisi pieni di donne (pare che ad immolarsi, stranamente siano soprattutto gli uomini), a volte anche sette o più, tutte per loro. Metti che questi poi non muoiono: e la ricompensa?

          Ecco, la vedevo più o meno così – un po’ come i saccheggi: mica che andavi a riprenderti qualcosa di tuo, tendenzialmente ti portavi via quel che potevi di qualcun altro (che la pensione, anche a quei tempi…). Anzi, forse era proprio nella speranza di prendere qualcosa di non tuo che ha dato il “la” a tante guerre. Ma sono solo pensieri di una mente semplice semplice, senza alcuna pretesa – picchiatemi con gentilezza se non siete d’accordo.
          Però spiegatemi poi anche solo quella del Golfo, per dire, o se quella tra achei e troiani poteva essere fatta per una donna sola (per quanto bella e importante): secondo me, molto ha fatto un equivoco di base sul nome di quella città assediata (mica per niente) per 10 anni…

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        • Soldati e governanti sono due entità distinte con bisogni distinti e finalità distinte. Libertà di stupro e saccheggio è il premio promesso al soldato che ha combattuto e lui si prende entrambi perché gli fanno comodo; obiettivo dei governanti è impadronirsi delle terre e, una volta entratine in possesso, avere meno rischi di ribellione possibile. Il modo più semplice è fare in modo che i figli del popolo nemico diventino figli del tuo popolo, e la libertà di stupro che tu concedi ai tuoi soldati ha un primo vantaggio che consiste nel dargli un forte stimolo per combattere, e un secondo di far sparire la seconda generazione di quel popolo – la prima l’hai fatta sparire con le armi – trasformando ogni donna in una fabbrica di appartenenti al tuo popolo

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    • E’ la caratteristica propria di certi individui, di non avere sufficiente discernimento da avere consapevolezza di sé e delle figure che si fanno (poi magari vanno in giro a vantarsi: “e io gli ho risposto per le rime!”
      Shabbat shalom.

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  9. Povero Rispoli, maltrattato ovunque vada. Persino alcuni della sinistra radicale, dopo aver parlato un po’ con lui, capiscono con chi hanno a che fare e lo insultano. E ora i rabbini cattivi gli hanno rovinato anche il Parmigiano. Ma ci sarà un angolo di mondo dove quelli come lui possano sparare cazzate senza incontrare un sionista che gliele rimanda in gola?

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  10. ho avuto la sfortuna di imbattermi in questo disadattato sociale di rispoli.. che adesso ovviamente sulla sua bacheca sta facendo piangina e sta maledicendo l’orbe terracqueo. se ci fate caso la sua bacheca ha un solo leitmotiv: lamentarsi dell’ignoranza altrui dall’alto del suo nulla. il mondo è un posto semplice: ci sono i 3-4 coglioni che lo leggono e tutto il resto è nazifascismo (..e poi c’è peppa pig) . La malafede assoluta sta nel fatto che mai entra nel merito delle contestazioni che gli si sollevano (come nell’articolo in oggetto.. con errori e topiche sesquipedali ad es sul totale della produz annua di parmigiano) ma immediatamente si mette ad abbaiare di complotti. Il suo “mestiere” di giornalista consiste nel leggere gli articoli su Repubblica, cambiare un po’ le parole e riscriverli come se fossero suoi.. roba che anche un bambino di seconda media. Compatitelo ed evitatelo

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        • Brutta bestia quella (io ho notato un netto miglioramento della situazione da quando ho preso un cuscino anatomico, con la cunetta che sostiene il collo). Abbiamo comunque appurato che è una strenua adepta del politicamente corretto (tutti i morti sono uguali, tutti i morti meritano rispetto) (tranne dimenticarsi di essere corretta lei quando arriva il momento di ringraziare) (oggi sono in modalità carogna e se becco un osso non lo mollo neanche se mi ammazzano)

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        • Mi hai tolto le parole di bocca: è una politicamente corretta DOC come il
          Parmigiano e magari anche vegetariana con sfumature vegane ( a settimane alterne), con buona probabilità anche animalista convinta ( della serie: meglio salvare un animale piuttosto che un uomo) e molto, molto probabilmente tiene ancora la sdrucita e stinta bandiera arcobaleno fuori dal balcone…
          ( il cuscino anatomico con la cunetta non mi fa dormire; sempre usato il cuscino di piume.)

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