FINGENDO DI DIVAGARE UN PO‘

KLEINE FABEL

„Ach“, sagte die Maus, „die Welt wird enger mit jedem Tag. Zuerst war sie so breit, daß ich Angst hatte, ich lief weiter und war glücklich, daß ich endlich rechts und links in der Ferne Mauern sah, aber diese langen Mauern eilen so schnell aufeinander zu, daß ich schon im letzten Zimmer bin, und dort im Winkel steht die Falle, in die ich laufe.“ – „Du mußt nur die Laufrichtung ändern“, sagte die Katze und fraß sie. Franz Kafka

 

FAVOLETTA

“Oh,” disse il topo, “il mondo diventa ogni giorno più stretto. All’inizio era così vasto che avevo paura, sono corso avanti e sono stato felice di vedere finalmente in lontananza pareti a destra e a sinistra, ma questi lunghi muri corrono così veloci l’uno verso l’altro, che sono già nell’ultima stanza e lì nell’angolo c’è la trappola in cui cadrò” – “Devi solo cambiare direzione”, disse il gatto e lo mangiò. Traduzione mia

barbara

GLI INSEDIAMENTI SONO IL PIÙ GRANDE OSTACOLO ALLA PACE

insediamenti
E visto che a guardare l’immagine non avete perso tempo, spendiamone un po’ per tornare ai fatti di attualità, restando sempre in tema di balle e bufale.
La prima riguarda un “eroe”: vi ricordate quando, dopo la strage all’Hyper Cacher i giornalisti avevano fabbricato la favoletta dell’eroe musulmano che aveva salvato un bordello di gente dalla mattanza? Bene, contando sull’alloccaggine e sulla memoria corta del loro pubblico, adesso ne hanno fabbricata un’altra identica per lo stadio di Parigi: ogni volta che si scatena una mattanza ad opera del terrorismo islamico, ci viene fabbricato il “musulmano buono” chiavi in mano, che rischia la vita per salvare gli innocenti, e mentre le sinagoghe vengono lasciate sguarnite, la guardia repubblicana presidia la grande moschea, non sia mai che a qualche malintenzionato venga in mente di andare a fare la bua ai poveri musulmani. E poi date un’occhiata anche a queste altre balle qui e qui.
Post scriptum: e mentre l’Europa si diletta a “etichettare”, In Iran perfino la solidarietà è un reato che costa la galera.

barbara